Nuovo Vision Metron 5D Evo, il gamechanger degli integrati

13.03.2024
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Vision lancia ufficialmente l’evoluzione del suo manubrio integrato di altissima gamma, uno degli integrati maggiormente richiesti anche in ambito professionistico. Vide la luce nel 2017: la prima versione di un cockpit integrato che ha cambiato le carte in tavola, grazie alla sua aerodinamica, alla sua ergonomia e quell’angolo di 10° aperto verso l’avantreno.

Marzo 2024, ecco il nuovo Evo: un manubrio che anche di recente ha primeggiato in alcune delle competizioni WorldTour più ambite: la Tirreno-Adriatico. Si, è il manubrio utilizato da Vingegaard sulla Cervélo R5. Entriamo nel dettaglio del nuovo Metron 5D Evo.

Vingegaard lo monta sulla R5 (foto Vision)
Vingegaard lo monta sulla R5 (foto Vision)

Stessa famiglia, ma più leggero

Il valore alla bilancia dichiarato è di soli 320 grammi (misura 110×42): un peso contenuto che comporta un’elevata rigidità, peculiarità che da sempre caratterizza il Metron. Ma non è solo una questione di grammi, perché anche l’ergonomia ricopre un ruolo di primaria importanza nello sviluppo del nuovo cockpit di Vision. Il nuovo Metron 5D è disponibile in due misure per quanto concerne la sezione superiore. Evo L e Evo XL, il secondo ha una superficie di appoggio maggiorata, ma non cambia il disegno e la sagoma.

Più asciutto e magro

Si nota in particolare sulla sezione frontale, con una superficie che è stata ridotta (in particolar modo nella parte centrale) rispetto alla versione precedente. Anche la zona dedicata allo stem (integrato) è stata cambiata, con una abbassamento dello spessore (stack) che ora è di soli 40 millimetri (in precedenza era 54,6). Significa una riduzione del peso, significa un’efficienza aerodinamica migliorata, il tutto senza sacrificare la rigidità e con un angolo dell’attacco manubrio di 6°.

Il nuovo Metron 5D Evo ha mantenuto l’apertura frontale di 10°, ha un drop ed un reach rispettivamente di 125 e 80 millimetri ed è compatibile con le serie sterzo ACR, per un’integrazione totale delle guaine. Inoltre ha una svasatura di 5 millimetri dei terminali bassi della piega.

Otto taglie in totale

Le misure sono quattro per la versione XL e quattro per la L (tutte mantengono i 6° dello stem). La XL va da una lunghezza dello stem di 110 millimetri, fino alla 140, con larghezze di 42 e 44 centimentri centro/centro. Evo L invece va dai 90, fino ai 120 millimetri, con larghezze della piega compreese tra i 38 e 42 centimetri (sempre centro/centro). Per tutti c’è la finitura 3K, con un nero, tono su tono per le grafiche.

Per il nuovo Metron 5D Evo sono state disegnate delle nuove basi di appoggio per le serie sterzo (di soli 12 grammi ciascuna), costruite grazie alla tecnologia 3D. Il prezzo di listino del nuovo Vision è di 698 euro, come per il modello precedente.

Vision

Metron Track, nato per corsa a punti, scratch e madison

18.08.2023
3 min
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Lo abbiamo visto in azione ai mondiali in pista di Glasgow, anche se il divieto di entrare nei box delle squadre ci ha privato della possibilità di vederlo da vicino. Per cui abbiamo fatto di tutto per correre ai ripari ora che i mondiali sono finiti e c’è stato il tempo per approfondire il nuovo manubrio Metron Track.

La presa dei cornetti avviene con anulare e mignolo, in modo che l’atleta possa poggiare il palmo della mano e abbassarsi
La presa dei cornetti avviene con anulare e mignolo, in modo che l’atleta possa poggiare il palmo della mano e abbassarsi

Come leve dei freni

Il nome non lascia scampo a dubbi: si tratta di un accessorio che appartiene alla grande famiglia Vision e già questo fa pensare che dietro ci sia un gran lavoro in termini di costruzione e aerodinamica, dovendo consegnare ai pistard un manubrio rigido e anche filante, in osservanza per giunta ai regolamenti UCI.

Con un diametro del morsetto di 31,8 millimetri, il manubrio ha larghezza di 365 per un peso di 310 grammi e si fa notare per il disegno che offre delle appendici che ricordano la parte superiore delle leve dei freni cui gli atleti possono “aggrapparsi” nei momenti di massima sollecitazione.

Il disegno blu è quello della versione da strada, in verde il Metron Track
Manubrio pista Metron Track, Vision

Dalla strada alla pista

In origine c’è stato lo studio su strada, vista la grande esperienza di Vision nella realizzazione di manubri da crono, e da qui Metron Track è stato fornito ai pistard per lo sviluppo di un’ergonomia e un’aerodinamica a parte, per dare il meglio di sé nelle corse di endurance, come la corsa a punti, lo scratch e la madison.

Avendo come base l’impostazione delle corse di gruppo, anche il suo disegno asseconda le necessità di un atleta che deve stare chiuso e raccolto, ma al tempo stesso ha la necessità di… spalmarsi sulla bici per le azioni più prolungate. Ecco allora che il disegno di Metron Track segue quello del Metron 4D e del 5D, cercando andare incontro alla necessità di maneggevolezza della pista.

Tre vantaggi

I risultati conseguiti sono sostanzialmente tre. La riduzione della larghezza del manubrio, che consente una migliore aerodinamica. Una migliore presa grazie all’applicazione di strisce che aumentano il grip (decal di silicone e finiture tipo sabbia). Infine il volume ridotto delle estremità consente agli atleti di stringere i due “cornetti” con l’anulare e il mignolo, consentendo l’appoggio più aerodinamico al resto della mano.

Il manubrio Metron Track sembra aver davvero incontrato il favore degli atleti. In questa fase di pieno sviluppo sulla via di Parigi 2024, aver messo al sicuro il manubrio è già un bel punto di partenza. Il Metron Track è in vendita a 469 euro (Iva inclusa).

Vision

Quelle ruote tutte nere che hanno invaso il gruppo

20.08.2021
4 min
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Succedeva negli anni Novanta ed era un po’ uno spasso e un po’ una condanna al silenzio. Sui telai c’era scritto un nome, ma li producevano altri. C’è chi ha vinto il mondiale con un telaio mascherato e chi il Giro d’Italia. Si sapeva, si chiudeva un occhio e la storia andava avanti. Poi la musica è cambiata. Gli sponsor sono diventati più severi e soprattutto hanno alzato lo standard dei loro prodotti, almeno fino al Covid. Dallo scorso anno è stato come tornare indietro. Alcune grandi aziende infatti non sono state in grado di garantire la fornitura di ruote e l’aggiornamento di quanto concordato. E le squadre, il cui fine ultimo è vincere e non mostrare marchi, hanno messo le mani al portafogli e hanno cominciato a comprarsi quel che gli serviva.

Ruote tutte nere

Ha fatto sorridere la storia rocambolesca del viaggio per consegnare le ruote da crono a Van der Poel al Tour. Roglic e tutti i corridori Jumbo Visma hanno corso le crono dal Tour in avanti con ruote anteriori Aero Coach. Hanno fatto scalpore le Vision senza scritte mostrate da Yates all’Alpe di Mera al Giro. E a ben vedere non sono poche le squadre che, nel momento del bisogno, hanno attinto al catalogo Vision, cancellando scritte e staccando adesivi. Quello che si faceva una volta, con l’accortezza di non metterci sopra scritte contraffatte. Ma cosa pensano in casa Vision di questa situazione? Lo abbiamo chiesto a Claudio Marra, vicepresidente mondiale di Fsa, cui fa riferimento per l’Italia anche il marchio americano Vision, cui rubiamo 10 minuti di chiacchiere durante le meritate ferie.

Tour de France 2021, per la 5ª tappa a cronometro di Laval, Van der Poel con ruote non ufficiali
Tour 2021, per la cronometro di Laval, Van der Poel con ruote non ufficiali
Che cosa succede?

Succede che Shimano ha eliminato provvisoriamente il blocco che di solito impone ai team sponsorizzati, che hanno potuto guardarsi intorno. Immagino che avessero concordato degli aggiornamenti su alcuni prodotti, che il Covid ha rinviato e le squadre hanno iniziato a premere. Così alcune si sono rivolte a noi, soprattutto per le tappe di montagna. Ruote in carbonio per freni a disco. Le hanno prese. Le hanno provate su strada e in galleria del vento. Hanno visto che magari le Lightweight pesano meno, ma le nostre in discesa si guidano più facilmente. E alla fine hanno scelto.

State svolgendo un ruolo… socialmente utile, oppure si tratta di affari?

A dirla tutta, vedere che tolgono le scritte ci lascia un po’ di amaro in bocca, ma capiamo la situazione. Del resto le comprano e possono farne ciò che vogliono. Se si rompono gli diamo assistenza gratuita e anche il prezzo è di favore. Certo se decidessero di lasciare i loghi, gliele daremmo gratis.

Parliamo di tanti casi?

Più di quelli che siamo in grado di fronteggiare. Al punto che se ci mettessimo ad andare dietro a tutti, non riusciremmo ad accontentare i team che invece sponsorizziamo ufficialmente.

E poi comunque la notizia passa lo stesso, no?

Diciamo che quando escono sui social, piacciono tantissimo. Sono scoop che per noi sono anche un buon battage. E insieme sono il riconoscimento da parte di altre squadre della bontà del nostro prodotto.

Al Giro d’Italia, Bardet ha utilizzato delle misteriose ruote nere in fibra di carbonio
Al Giro d’Italia, Bardet ha utilizzato delle misteriose ruote nere in fibra di carbonio
Sembra davvero di essere tornati a quegli anni…

E’ vero (ride, ndr), ma per i telai ormai non si può più, anche perché il loro sviluppo è ormai pazzesco e tutte le grandi case sono in grado di dare ottimi prodotti. Ma il telaio non è tutto. E ora che la frontiera sta nella leggerezza e nella aerodinamicità, poter sceglier tra ruote, manubri e altri componenti fa una bella differenza. Evidentemente Shimano aveva altri progetti che per vari motivi sono saltati, ma sono certo che si metteranno in pari. E anche noi…

E anche voi?

Non abbiamo capacità illimitata di fornitura. Il mercato durante il lockdown è stato impegnativo per tutti…

Vision Metron: decal speciali per Colbrelli e Mohoric

19.07.2021
3 min
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Vision ha approfittato dell’attenzione mediatica ottimamente garantita dal Tour de France per presentare due bellissime novità di prodotto, ovvero le ruote Metron 45 e 60 SL condotte alla vittoria in modo particolare da Vout Van Aert nella magnifica tappa del Ventoux. Ma non solo lui. E le nuove decal non sono sfuggite agli occhi dei tifosi.

Considerato lo stretto rapporto di collaborazione della stessa Vision con il team Bahrain-Victorius, i due campioni nazionali in gara alla Grande Boucle, Sonny Colbrelli e lo sloveno Matej Mohoric, anch’egli vincitore di due entusiasmanti frazione, hanno avuto il privilegio di utilizzare le nuove ruote Vision Metron. Una versione denominata National Champion e per loro appositamente personalizzata. Come? Con il tricolore delle loro rispettive nazioni, applicato dai meccanici della squadra nel corso del primo giorno di riposo del Tour.

I meccanici della Bahrain hanno curato ogni dettaglio al Tour sulle ruote Vision
I meccanici della Bahrain hanno curato ogni dettaglio al Tour sulle ruote Vision

Obiettivo aerodinamicità

In realtà, entrambe le nuove ruote Vision Metron 45 e 60 SL nel weekend della terza settimana di giugno avevano già “segretamente” vinto i titoli nazionali di Italia e Slovenia con Colbrelli e Mohoric, ma il lancio Vision non era ancora stato effettuato.

Il concetto di fondo di questo nuovo progetto Vision è concentrato sull’aerodinamica. L’obiettivo del brand era difatti quello di creare ruote con prestazioni aerodinamiche migliori al mondo. Entrambi i set sono compatibili con i freni a disco, sia in versione copertoncino/tubeless che tubolare. Le Metron 45 SL Disc la cui larghezza del cerchio è di 45 millimetri, sono progettate per affrontare principalmente tracciati collinari e misti. Le Metron 60 SL Disc (larghezza del cerchio di 60 millimetri) invece sono state pensate appositamente per la velocità in pianura.

Le decal di Mohoric con i colori della Slovenia
Le decal di Mohoric con i colori della Slovenia

E i raggi? 100% Made in Italy

Il canale interno della versione CH/TLR è di 21 millimetri ed ha una forma esterna ottimizzata per uno pneumatico da 28 millimetri. Questo consente di creare una sorta di “struttura compatta e unica” tra cerchio e copertura, migliorando l’aerodinamica. Il cerchio è realizzato a mano con un’attenzione particolare all finitura estetica grazie ad una speciale laminazione del carbonio.

I mozzi sono dotati della nuova tecnologia Vision PRS, con sistema di innesto a 72 gradi che fornisce una maggiore scorrevolezza ed un migliore angolo di presa dell’ingranaggio. I raggi utilizzati sono i top di gamma Aero bladed a doppio spessore in acciaio inox e prodotti rigorosamente in Italia da una famosa azienda che fornisce componenti per l’industria automobilistica.

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