Mathieu Van der Poel, Namur 2019

Namur, percorso storico per il primo duello

19.12.2020
3 min
Salva

Non ci ha messo poi molto Namur per entrare nella storia del ciclocross. Nel piccolo borgo belga vanno molto fieri della propria creatura, il Cyclo-cross de la Cittadelle, nato nel 2009. La gara nacque dietro la spinta delle autorità cittadine, che volevano creare un evento internazionale in grado di far risaltare tutta la regione vallone in qualcosa che normalmente era più appannaggio dei fiamminghi.

Domani su quei sentieri spesso infangati si consumerà il primo duello tra Van der Poel (nella foto di apertura, la vittoria a Namur 2019) e Van Aert, con Pidcock e Iserbyt pronti ad approfittarne.

Wout Van Aert, Namur 2018
Wout Van Aert in azione a Namur nel 2018
Wout Van Aert, in azione a Namur 2018

La storia dimezzata

Le basi poste furono solide, affidandosi alla competenza del pluricampione del mondo Roland Liboton per disegnare il tracciato e aderendo subito a un circuito importante, il Trophee Gazet van Antwerpen. Importante sì, ma le ambizioni erano ben altre. Dal 2011 infatti la gara fa stabilmente parte della Coppa del mondo e ne è diventata una colonna portante. Un evento atteso tutto l’anno, si può quindi ben immaginare la sofferenza degli organizzatori e della città intera quando si è presa la decisione di ridurre le gare di domenica prossima solo a quelle elite, a causa della pandemia.

Thomas Pidcock, Namur 2018, U23
Thomas Pidcock ha vinto a Namur 2018 fra gli U23 e domenica scorsa nel Superprestige
Thomas Pidcock, Namur 2018, U23
Thomas Pidcock ha vinto a Namur nel 2018, da U23

Smacco Van der Poel

Il re di Namur è, manco a dirlo, Mathieu Van Der Poel. Il campione olandese ha trionfato su quel percorso che ben conosce per 4 volte fra il 2015 e il 2019. L’unica sconfitta è arrivata nel 2017, ma è stata una sconfitta dolorosa. In quella stagione infatti VdP stava dominando, andando a caccia di quel Grande Slam (vittoria ai Mondiali e nelle tre grandi challenge) confermatosi un obiettivo troppo grande anche per lui.

In gara però la sua tattica garibaldina sin dall’inizio non ottenne il risultato che sperava. Il suo grande nemico Van Aert, allora in maglia iridata, gli rimase attaccato per poi andare via di forza, con l’olandese superato anche dall’altro belga Toon Aerts. VdP si è rifatto l’anno successivo, Van Aert per ben tre volte gli è finito alle spalle a Namur, ma probabilmente non ci pensa neanche più. A VdP, invece, quel ricordo non piace

Eva Lechner, Namur 2018
Eva Lechner, sopra nel 2018, sul podio dal 2015 L 2017
Eva Lechner, Namur 2018
Per Eva Lechner, podio dal 2015 al 2017

Italiani da podio

Agli italiani Namur non ha mai sorriso appieno, ma qualche piazzamento di spicco è arrivato. Jakob Dorigoni, che non ha mai fatto mistero del fatto che il percorso di Namur è fra i suoi preferiti, ha chiuso secondo nel 2018 e terzo lo scorso anno, sempre fra gli under 23.

Secondo anche Gioele Bertolini nella stessa categoria nel 2015. I due sono stati battuti da due signori ciclocrossisti, il britannico Pidcock nel caso di Dorigoni e l’attuale campione europeo Iserbyt per il Bullo.

Nulla però a che vedere con Eva Lechner, per tre volte sul podio fra il 2015 e il 2017: la curiosità è che in nessuna di quelle occasioni a vincere è stata un’olandese, ma d’altronde la dittatura arancione è iniziata solo due anni fa, con il podio monocolore e la vittoria che in entrambe le occasioni ha arriso a Lucinda Brand, pronta a fare tris.

Thomas Pidcock, Giro d'Italia U23, 2020

“Pidders”, signori: vincente, romantico e folle…

16.12.2020
4 min
Salva

Se c’è uno che non si è minimamente stupito della vittoria di Thomas Pidcock (detto Pidders) a Gavere, la sua prima a livello elite in una grande prova di ciclocross, è Pidcock stesso. D’altronde, l’unica cosa che il britannico condivide con il “maestro” Mathieu Van der Poel (tanto piccolo il britannico, quanto possente l’olandese) è la sicurezza nei suoi mezzi, che nel caso di Pidcock raggiunge anche picchi di ostentazione.

«Dopo la debacle di Tabor (17° a più di 2 minuti dal vincitore Vanthourenhout, ndr) mi sono detto che se fossi andato bene dopo, nessuno se ne sarebbe ricordato – ha dichiarato dopo la gara ai microfoni di Sporza – ma per farlo ho iniziato ad allenarmi un po’ più seriamente. Prima, non prendevo quasi mai la bici da cross, perché sentivo che avevo un talento naturale e quello bastava…».

Thomas PIdcock, Antonio Puppio, Campionati del Mondo Bergen 2017
A Bergen 2017, Pidders vince la crono iridata degli junior, battendo Puppio
Thomas PIdcock, Antonio Puppio, Campionati del Mondo Bergen 2017
Bergen 2017, batte Puppio nel mondiale crono juniores

Classe operaia

Pidcock viene dalla Leeds operaia, quella che, quando è nato lui 21 anni fa, trovava nella squadra di calcio la forza per andare avanti. Poi il team ha perso peso e la gente di lì aspetta qualcuno in grado di ridargli entusiasmo. Lui è pronto, va avanti a suon di vittorie. Non importa su quale bici, perché tanto vince su strada, nel ciclocross, nella Mtb, su pista… Dategli solo due pedali e due ruote, poi ci pensa lui. Il suo curriculum è impressionante. Ha già 5 maglie iridate nell’armadio (ciclocross: junior 2017 e U23 2019; strada: crono junior 2017; Mtb: cross country U23 e E-Mtb 2020), con l’aggiunta di 2 titoli europei e 6 britannici, sempre sparsi tra le varie discipline.

Wiggo contrario

Tutti lo aspettano su strada, soprattutto ora che è passato professionista nelle file della Ineos-Grenadiers. Non c’è niente da fare, “Pidders” (il suo soprannome che compare anche sulle sue maglie da gara) fa sempre di testa sua. Bradley Wiggins, il vincitore del Tour per la cui squadra ha corso fino allo scorso anno, gli aveva consigliato di non prendere quel sentiero.

«Io ci ho corso – gli ha detto – lo so, ti rovineranno, non è la scelta giusta».

Già, però è la squadra di casa, come fai a dire di noi? Che direbbero i suoi concittadini in cerca di un idolo?

Mondiali cross Bogense 2019, Under 23, Thomas Pidcock
Mondiali cross Bogense 2019: Pidders vince fra gli under 23
Mondiali cross Bogense 2019, Under 23, Thomas Pidcock
Mondiali cross Bogense 2019: Pidders è campione del mondo

Sempre al massimo

Quando corre, Pidcock punta sempre al massimo e si prende i suoi rischi, anche troppi. Tour de l’Avenir 2019, sesta tappa. E’ in testa, nelle frazioni precedenti ha già dimostrato agli avversari che è il più forte, ma in discesa esagera, cade, picchia violentemente contro il guardrail e anche se la faccia è tumefatta può dirsi fortunato. Solo pochi centimetri e l’esito poteva essere stile Final Destination… Persino i suoi compagni, in ospedale lo rimproverano per aver osato troppo. Per tutta risposta, Tom posta su Instagram la sua faccia tumefatta scrivendo: «So che oggi avrei vinto e quindi tutto questo è un po’ una merda».

Mondiali Harrogate, Samuele Battistella (Italy) - Stefan Bissegger (Suisse) - Thomas Pidcock (Great Britain)
Ai mondiali di Yorkshire 2019, vince Battistelli, ma alla sua sinistra guardate chi c’è?
Mondiali Harrogate, Samuele Battistella (Italy) - Thomas Pidcock (Great Britain) 2019
Ai mondiali di Harrogate 2019, vittoria di Battistella

Giri o classiche?

Su strada deve ancora trovare la sua… strada. Il suo fisico minuto ne fa uno scalatore provetto con doti veloci, ma il britannico dice di non sapere quale sarà il suo futuro. Più che le grandi corse a tappe (dove pure nelle categorie giovanili ha vinto quasi tutto, finendo con un Giro d’Italia Under 23 da trionfatore) gli piacciono le classiche, ma le giudica troppo lunghe per le sue doti fisiche.

Certo, chi lo ha visto alla Parigi-Roubaix, vinta sia da junior che da under 23, dice che sembra nato per il pavé e non è che all’arrivo fosse così stanco. Forse ha ragione Sven Nys, il suo “capo” nel ciclocross: «Quello è un folle, ma di quella follia che ti fa vincere dappertutto…».

Thomas Pidcock, Superprestige, Gavere, 2020

Pidcock vince a Gavere e avvisa Van der Poel

13.12.2020
3 min
Salva

Le avvisaglie si erano viste ieri, forse non tutti però si erano accorti che dietro la straordinaria vittoria di Mathieu Van der Poel ad Anversa, si era elevato ad alti livelli anche Thomas Pidcock. Forse perché il britannico aveva già gareggiato nel ciclocross in stagione, anche in Coppa del mondo. La forma stava arrivando, il suo terzo posto in rimonta era lì a testimoniarlo. E oggi a Gavere, in una delle tappe storiche del Superprestige, ha scalato gli altri due gradini, anche a dispetto dell’iridato olandese.

Ely Iserbit, Superprestige Gavere, 2020
Giornataccia per Eli Iserbyt a Gavere dopo l’ottima prova di ieri ad Anversa
Ely Iserbit, Superprestige Gavere, 2020
Giornataccia a Gavere per Iserbyt

Partenza sprint

Pidcock ha battuto VdP sul suo terreno, ossia ha allungato già nella prima parte di gara, con l’olandese preso un po’ alla sprovvista. Col passare dei giri, sia VdP che il belga Toon Aerts sono riusciti a chiudere sul britannico. Non così Eli Iserbyt, secondo ieri ad Anversa: poco brillante il campione europeo in evidente giornata no.

Quinto giro e addio

Per un paio di tornate Aerts ha provato a scrollarsi di dosso i due rivali ed era proprio Pidcock quello che sembrava soffrire di più. Invece al quinto giro il britannico ha forzato e il belga ha ceduto quasi di schianto. Nel giro successivo anche VdP ha cominciato a perdere terreno, con il giovanissimo Pidcock che andava così a conquistare la sua prima vittoria da elite in uno dei grandi circuiti del cross.

Mathieu Van der Poel, Superprestige, Gavere, 2020
Al traguardo, Van der Poel ammirato dalla forza di Pidcock
Mathieu Van der Poel, Superprestige, Gavere, 2020
Van der Poel al traguardo di Gavere

L’omaggio di VdP

A fine gara VDP ha elogiato il rivale: «E’ stato impressionante – ha detto – facevo fatica a seguirlo soprattutto a piedi. Oggi era più forte di me, non posso negarlo. Io comunque non sono andato male, ma lo dicevo che sono ancora lontano dalla massima forma…».

Mathieu Van der Poel, Thomas Pidcock, Toon Aerts,Superprestige, Gavere, 2020
Sul podio di Gavere, Van der Poel, Pidcock e Toon Aerts
Mathieu Van der Poel, Thomas Pidcock, Toon Aerts,Superprestige, Gavere, 2020
Sul podio, Van der Poel, Pidcock, Aerts

L’orgoglio di Tom

Dal canto suo Pidcock ha dato l’impressione di essere sempre più sicuro dei suoi mezzi.

«E’ una vittoria frutto del lavoro che sto facendo sulla partenza – ha detto – per non perdere terreno dai rivali e spendere troppe energie. Certo, vedere VdP che si stacca è una bella sensazione. Ora aspetto con trepidazione Namur e la Coppa del mondo, ma non nascondo che mi piacerebbe ripetere la cosa anche in qualche grande gara su strada».