Lucia Bramati, FAS Airport Service- Guerciotti-Premac, ciclocross 2025

La routine pre gara di Lucia Bramati: dalla colazione alla partenza

15.12.2025
5 min
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Lucia Bramati è reduce dalla trasferta di Namur, tappa di Coppa del mondo, ultimo appuntamento prima di preparare gli impegni in Belgio di Natale. Una gara partita in maniera sfortunata e che poi non ha preso la piega sperata, ma per la giovane della FAS Airport-Guerciotti-Premac quello di Namur rimane l’appuntamento più atteso dell’anno (in apertura foto Instagram).

«Ho un’amore per la gara di Namur – racconta con trasporto la crossista – che è davvero viscerale, ho avuto modo di correre lì solamente due volte ma mi sono bastate per innamorarmi di questa tappa di Coppa del mondo. L’atmosfera che si respira intorno alla gara è incredibile, quasi magica. Così come magico è il posto nel quale si corre, con questo castello circondato da un parco sconfinato. Inoltre è uno dei percorsi più tecnici di tutto il calendario, dove non si trova mai un metro di pianura. Il terreno è sempre molto morbido, con un fango tipico del Belgio. Se ti piace il ciclocross è bello correre in queste condizioni, tutto diventa più divertente».

Lucia Bramati, FAS Airport Service- Guerciotti-Premac, ciclocross 2025
Lucia Bramati arriva da un’ottima top10 nella tappa di Coppa del mondo in Sardegna, mentre a Namur si è messa in mezzo la sfortuna
Lucia Bramati, FAS Airport Service- Guerciotti-Premac, ciclocross 2025
Lucia Bramati arriva da un’ottima top10 nella tappa di Coppa del mondo in Sardegna, mentre a Namur si è messa in mezzo la sfortuna

I rituali del ciclocross

Siamo andati dall’atleta della FAS Airport Service-Guerciotti-Premac incuriositi dal sapere come funziona la routine pre-gara nel ciclocross. Una gara nella quale ci si gioca tutto in appena un’ora, dove ogni dettaglio è importante e gioca un ruolo chiave nella prestazione finale. Non c’è solo il riscaldamento e la corsa, ma una serie di attività e una routine quasi sacra da rispettare. 

«Siccome nel ciclocross – racconta Lucia Bramati – corriamo intorno alle 13 la sveglia suona sempre alle 8 del mattino. Mi alzo con calma e la prima cosa che faccio appena sveglia sono degli esercizi di respirazione che per me sono molto importanti. Li ho aggiunti quest’anno, da maggio infatti lavoro con una figura che mi sta dando una mano dal punto di vista della fiducia nei miei mezzi. Era un percorso di cui sentivo di aver bisogno e dal quale sto avendo dei riscontri positivi».

Lucia Bramati, FAS Airport Service- Guerciotti-Premac, colazione, pane e marmellata
La prima colazione nel giorno di gara prevede pane e marmellata di pesca o albicocca
Lucia Bramati, FAS Airport Service- Guerciotti-Premac, colazione, pane e marmellata
La prima colazione nel giorno di gara prevede pane e marmellata di pesca o albicocca
Sono esercizi particolari?

Semplice respirazione. Ho un video da seguire che mi aiuta a prendere un ritmo di respiro. Sono due esercizi da cinque minuti l’uno, per un totale di dieci minuti.

Finito vai a fare colazione?

La prima della giornata, che per me è fatta rigorosamente con pane tostato con burro d’arachidi e marmellata di pesca o albicocca. Molto semplice, ma è un abbinamento che mi piace molto e mi fa svegliare più felice. Anche perché poi andiamo a correre tra fango e freddo, una colazione che mi mette di buon umore me la merito (ride, ndr). 

Manca ancora tanto alla gara…

Infatti risalgo in stanza e faccio degli esercizi di risveglio muscolare.

Lucia Bramati, FAS Airport Service- Guerciotti-Premac, riscaldamento riso, pasto pre gara
Una volta arrivata sul campo da cross, tre ore prima della gara, Lucia Bramati mangia una porzione di riso in bianco
Lucia Bramati, FAS Airport Service- Guerciotti-Premac, riscaldamento riso, pasto pre gara
Una volta arrivata sul campo da cross, tre ore prima della gara, Lucia Bramati mangia una porzione di riso in bianco
Quando si parte verso il campo di gara?

Tre ore prima più o meno siamo sul posto. Lì faccio la seconda colazione, che consiste in un piatto di riso bianco con dell’olio. Di solito la porzione è intorno ai 120 grammi. Anche in questo caso un pasto molto semplice, ma lo preferisco. Prima di correre mi si chiude lo stomaco e faccio fatica a digerire. 

Mangi da sola o con i compagni?

Dipende dagli orari degli altri. In squadra abbiamo la fortuna di avere dei meccanici che non ci fanno mancare nulla e spesso capita che ce lo fanno trovare già pronto al camper. Altrimenti loro mettono il pentolone a bollire e noi cuciniamo il riso a seconda di quanti siamo. 

Siamo a tre ore dalla partenza, giusto?

Esatto. Finito di mangiare vado a fare un giro a piedi del percorso per vedere i punti più importanti. Se le condizioni meteo sono cambiate molto rispetto al giorno prima faccio un giro in bici sul percorso, per capire quali copertoni e che pressioni usare. Una volta sistemato l’aspetto tecnico risalgo in camper e resto tranquilla fino a un paio d’ore dal via. 

Lucia Bramati, FAS Airport Service- Guerciotti-Premac, riscaldamento ciclocross
Se le condizioni sono cambiate tanto rispetto al giorno prima Lucia Bramati fa la ricognizione in bici, altrimenti a piedi
Lucia Bramati, FAS Airport Service- Guerciotti-Premac, riscaldamento ciclocross
Se le condizioni sono cambiate tanto rispetto al giorno prima Lucia Bramati fa la ricognizione in bici, altrimenti a piedi
E poi?

Inizio a prepararmi, mi vesto con calma e faccio ancora i miei esercizi di respirazione. Gli stessi del mattino. Una volta pronta scendo e mi metto sui rulli per il riscaldamento in bici: un quarto d’ora per far girare le gambe. Niente variazioni di velocità o cose particolari, al massimo aumento leggermente per due o tre minuti. Il vero riscaldamento arriva su strada.

Spiegaci meglio…

I rulli non mi sono mai piaciuti molto, sento di non riuscire a scaldarmi bene. Così una volta finita la mia sessione sgancio la bici, aspetto cinque minuti, e faccio tre scatti da una trentina di secondi su asfalto. In quel momento capisco se sarà una bella giornata oppure no. 

Lucia Bramati, FAS Airport Service- Guerciotti-Premac, riscaldamento rulli
Il riscaldamento sui rulli dura quindici minuti e serve per mettersi in moto, una volta finito arrivano i tre scatti su strada
Lucia Bramati, FAS Airport Service- Guerciotti-Premac, riscaldamento rulli
Il riscaldamento sui rulli dura quindici minuti e serve per mettersi in moto, una volta finito arrivano i tre scatti su strada
Perché?

Se sto bene allungo leggermente lo scatto e faccio anche più di trenta secondi, non troppo ma diciamo che è un buon feedback. Terminato il riscaldamento torno al gazebo del team e sistemo le ultime cose. Il giorno prima della gara mi scrivo tutto sulle note del telefono: orario di partenza, quando andare in griglia, quando gli scatti, ecc…

In griglia quanto prima del via si arriva?

Di solito una quindicina di minuti e trovo quasi sempre mia mamma. Parlo con lei, mi distraggo un pochino e faccio avanti e indietro sul rettilineo di partenza per tenere sempre le gambe calde e pronte. Anche perché nel ciclocross la partenza è fondamentale. Tengo ancora monitorato il respiro e aspetto che il semaforo diventi verde. 

Patrik Pezzo Rosola, Guerciotti

Pezzo Rosola: gli obiettivi nel cross e il rapporto con i devo team

21.11.2025
4 min
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A sentirlo Patrik Pezzo Rosola dà l’impressione di essere uno di quegli adolescenti sornioni, una montagna di ricci neri e gli occhi attenti, pronti a scrutare qualsiasi cosa gli passi intorno. Il suo secondo anno nella categoria juniores si è aperto con la stagione di ciclocross, nella quale il figlio d’arte ha trovato ottimi risultati. Tra questi un secondo posto al campionato europeo di categoria, chiuso alle spalle di Filippo Grigolini, un risultato dolce-amaro digerito quasi subito e accompagnato da una vittoria lo scorso fine settimana.

Ora il secondo dei fratelli Pezzo Rosola è a casa a riposare dopo uno dei tanti allenamenti. La scuola è finita questa estate, ma in famiglia c’è sempre da dare una mano e papà Paolo e mamma Paola non lo lasciano troppo tranquillo

«Stamattina mi sono allenato – ci racconta – ora mi sto riposando un pochino. Gioco alla Playstation e mi occupo di qualche faccenda domestica, diciamo che finita la scuola ho un po’ di libertà in più, ma non troppe».

Patrik Pezzo Rosola, Guerciotti, Aigle (foto FCI)
Patrik Pezzo Rosola in maglia tricolore festeggia la vittoria ad Aigle ottenuta lo scorso fine settimana (foto FCI)
Patrik Pezzo Rosola, Guerciotti, Aigle (foto FCI)
Patrik Pezzo Rosola in maglia tricolore festeggia la vittoria ad Aigle ottenuta lo scorso fine settimana (foto FCI)
Come sta andando questo inizio di stagione?

Bene, tra poco partiremo per la prima tappa di Coppa del mondo di ciclocross con la nazionale, correremo a Tabor. Partirò giovedì, andrò su in camper insieme ai miei genitori, mentre il resto del team arriverà venerdì. Ho scelto di viaggiare con qualche comodità in più e di arrivare un giorno prima per allenarmi là. 

Ti senti pronto per il debutto?

Sì, sono abbastanza fiducioso, la condizione c’è. Mi preoccupa leggermente il rapporto con il freddo. Fino ad adesso ci è andata bene, a Tabor però ci aspettano temperature minime sotto lo zero e non sarà facile. Anche perché domenica correremo alle 8,50 del mattino.

Patrik Pezzo Rosola, nazionale, europeo ciclocross 2025
Patrik Pezzo Rosola ha conquistato un ottimo argento all’europeo di cross a inizio novembre
Patrik Pezzo Rosola, nazionale, europeo ciclocross 2025
Patrik Pezzo Rosola ha conquistato un ottimo argento all’europeo di cross a inizio novembre
Smaltita la delusione per l’europeo?

Sì, l’ho metabolizzata subito, anche perché la sera prima ho saputo che c’erano problemi con l’omologazione delle nostre bici (il problema per cui è stata squalificata Giorgia Pellizotti, ndr) e ho avuto modo di utilizzare quella di Mattia Agostinacchio. Considerando tutta la situazione, il secondo posto è stato un ottimo risultato. 

In che modo hai approcciato questo secondo anno da junior?

Convinto, sapevo di essere uscito in crescendo dalla stagione passata. Nel ciclocross ho come obiettivi la Coppa del mondo e il mondiale. Il programma fatto insieme al team Guerciotti è interessante e volto a preparare al meglio ogni appuntamento. Dopo le prime tappe di Coppa correrò un po’ in Belgio con il team. Di quei posti mi piace l’atmosfera che si respira, nessuno vive il ciclocross come i belgi, mi diverto davvero tanto. 

Patrik Pezzo Rosola, strada, Assali Stefen Makro 2025 (Photors.it)
Nel 2026 Patrik Pezzo Rosola continuerà a correre con la Assali Stefen Makro su strada (Photors.it)
Patrik Pezzo Rosola, strada, Assali Stefen Makro 2025 (Photors.it)
Nel 2026 Patrik Pezzo Rosola continuerà a correre con la Assali Stefen Makro su strada (Photors.it)
Tra cross e strada hai fatto un primo anno da junior davvero convincente, sono arrivate anche per te le chiamate dei devo team?

Qualcuno è venuto a parlarmi, così come tutte le squadre italiane. La scorsa estate è venuta la Bora a parlarmi, con l’idea di farmi fare il secondo anno da juniores con loro. Ne ho parlato con la mia famiglia e il mio procuratore, ma non eravamo convinti. Io stesso non me la sentivo di fare un salto così grande ancora da junior.

Perché?

La Red Bull-BORA è un team forte e importante, dove però le richieste e le pressioni sono maggiori rispetto a una normale squadra juniores. Queste devo guardano già alla vittoria e chiedono risultati. Io invece ho preferito restare ancora con l’Assali Stefen Makro, così da crescere e stare tranquillo. Con la squadra mi trovo bene, staff e compagni li conosco, per cui non avevo motivo di lasciarli. Ho preferito fare le cose in maniera più regolare, concedendomi il tempo per crescere e maturare. 

I risultati della scorsa stagione hanno acceso i riflettori sul più giovane dei fratelli Pezzo Rosola ma per i devo team ci sarà tempo da U23
I risultati della scorsa stagione hanno acceso i riflettori sul più giovane dei fratelli Pezzo Rosola ma per i devo team ci sarà tempo da U23
Invece da under 23?

Lì il discorso cambia e passare in un devo team è un mio obiettivo. Dopo l’europeo di ciclocross qualche chiamata è già arrivata. Spero di concludere la stagione del fango con un accordo già in tasca. Mi piacerebbe anche trovare un devo team che mi faccia continuare a correre nel cross, ma questo si vedrà.

La nuova scelta di Leone, meccanico a tempo pieno

01.03.2024
5 min
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Quando un corridore decide di smettere, l’amarezza e il rimpianto sono i classici sentimenti che emergono dalle sue parole. Non è questo il caso di Samuele Leone, che ad appena 22 anni ha deciso di porre fine alla sua carriera agonistica spesa fra ciclocross e mtb per seguire un’altra direzione e dedicarsi in toto alla sua professione di meccanico.

L’ultimo successo del lombardo, al Torun Cyclocross nello scorso novembre (foto Billiani)
L’ultimo successo del lombardo, al Torun Cyclocross nello scorso novembre (foto Billiani)

Lo aveva anticipato qualche giorno fa parlando della sua ultima (è davvero il caso di dirlo) stagione alla Fas Airport Services-Guerciotti-Premac, ma un caso così fuori dagli schemi meritava di essere approfondito e Leone lo ha fatto di buon grado, orgoglioso della sua coraggiosa scelta. «Non mi è pesato, l’ho fatto con convinzione pensando al mio futuro e seguendo la mia passione. E’ una scelta completamente mia, se volevo potevo trovare ancora spazio sia per l’attività estiva su strada, sia ancor di più cercarmi un team per il ciclocross, ma ho deciso di non porre tempo in mezzo e dedicarmi a quel che amo di più. So di essere una mosca bianca, ma non mi pento della mia scelta».

Dopo l’ultima buona stagione, la Guerciotti ti avrebbe confermato?

Molto probabilmente. Sono stato benissimo con loro come prima alla Merida, devo dire che la mia carriera è trascorsa fra grandi team. Avrei anche potuto continuare a fare come quest’anno, dividermi fra il lavoro e l’attività agonistica, ma a me non piace fare le cose a metà né espormi a brutte esperienze. Era tempo che mi dedicassi interamente a quella che può essere la strada della mia vita. Mi piace andare in bici e continuerò a farlo, ma per mio diletto, non più per competere.

La vittoria da junior ai campionati italiani di ciclocross, nel 2019 (foto Ghilardi)
La vittoria da junior ai campionati italiani di ciclocross, nel 2019 (foto Ghilardi)
Com’è nata questa tua passione?

Nel periodo del Covid, avendo più tempo libero a disposizione, mi sono avvicinato a questo bellissimo mondo e ho trovato un negozio, la Cicli Carreri di Mariano Comense, dove guardare e imparare, poi cominciare a dare una mano e infine ad essere assunto part time. Sono cresciuto piano piano, imparando in bottega alla vecchia maniera, con la gavetta, senza corsi particolari. Ma è e resta il modo migliore. Ora sono passato full time, 40 ore settimanali dal lunedì al venerdì.

E nel weekend?

Posso dedicarmi a quel che mi piace di più, i miei hobby. Che comprendono la bici ma non solo, perché a me piacciono tutti gli sport e piace molto sperimentare. In questo modo posso fare altro alla domenica, libero la testa e mi dedico alla famiglia.

Samuele all’opera in negozio. Ha iniziato dividendosi con gli allenamenti, ora lavora 8 ore al giorno
Samuele all’opera in negozio. Ha iniziato dividendosi con gli allenamenti, ora lavora 8 ore al giorno
E proprio in famiglia che cosa hanno detto di questa tua coraggiosa decisione?

Mi hanno sempre supportato in tutto quel che facevo. Hanno capito che questa è la mia strada, anche per costruirmi un futuro e mi hanno dato pieno appoggio. Come detto avrei anche potuto mantenere una porta aperta per l’agonismo, ma non mi piace fare le cose a metà, senza crederci e investire tutto me stesso. Non fa parte del mio essere.

In che cosa consiste il tuo lavoro?

Ora mi occupo di qualsiasi tipo di bici, dalla superleggera alle mountain bike, ma anche a pedalata assistita, le city bike e bici da bambini. Vi posso assicurare che per la maggior parte sono bici da movimento e trasporto, perché la bicicletta è e resta innanzitutto un mezzo di spostamento per il lavoro e la vita quotidiana. Lavoro ce n’è sempre, ora con l’arrivo delle belle giornate ancora di più. Insomma, con le mani in mano non si sta mai…

Con Persico, Bramati e Toneatti sul podio iridato a Fayetteville nel 2022
Con Persico, Bramati e Toneatti sul podio iridato a Fayetteville nel 2022
Quali sono i ricordi più belli che ti porti dietro?

E’ difficile fare una cernita, perché dovrei dire tutta la mia carriera. Anche le giornate buie, quelle dove le cose non sono andate per il verso giusto sono alla fine bei ricordi perché mi hanno comunque insegnato qualcosa. Quel che si raccoglie non è sempre il risultato fine a se stesso. Poi, scavando, potrei dire la mia trasferta con la nazionale ai mondiali americani, la vittoria con la staffetta. E’ stata una grande emozione sentire l’inno nazionale sul podio… Ma non posso dimenticare la conquista del titolo italiano juniores all’Idroscalo.

E all’infuori del ciclocross?

Le trasferte con gli amici in camper, per le gare di mtb. Quelle sono esperienze che mi porterò sempre dietro. Non era facile affrontare trasferte da soli, forti solo della nostra gioventù, resistendo alla tentazione di lasciarsi andare. Essere invece seri, cercare di portare risultati, come il secondo posto ai campionati italiani dello scorso anno.

In nazionale Leone è stato 11° ai mondiali da junior nel 2019 e 13° da U23 nel 2022
In nazionale Leone è stato 11° ai mondiali da junior nel 2019 e 13° da U23 nel 2022
Tu lavori in un negozio. Ti è mai solleticata l’idea di lavorare in un team, o meglio ti sono arrivate offerte considerando la tua scelta?

Tantissime. Ne ho avute molte di più come meccanico che come corridore… Addirittura da un team di primo piano, che sta ora correndo l’Andalucia Bike Race di mtb, mi avevano chiesto di andare con loro in Spagna. Di offerte ne ho avute tante, ma per ora preferisco avere una vita più semplice, godermi la casa e la famiglia nel fine settimana, visto che per anni sono stato sempre via, d’inverno e d’estate. Non nascondo però che mi piacerebbe lavorare per un team di ciclocross, magari il prossimo inverno mi vedrete ancora in giro…

Guerciotti Eureka CXS, la bici dei pro’ è ora acquistabile

03.02.2024
3 min
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L’abbiamo vista sfrecciare e vincere guidata dagli atleti del team FAS Airport Services-Guerciotti-Premac. L’Eureka CXS ha dimostrato di essere al massimo livello fra le bici dei pro’ durante le prove di ciclocross. Un design unico, con i colori rappresentativi del team e le linee sinuose disegnate dai progettisti di Guerciotti. Caratteristiche da bici devota alla performance e alla massima rendita sui terreni più difficili. Una bici pensata per eccellere e assecondare ogni esigenza del ciclista. Le Eureka CXS dei pro’ sono già in parte disponibili per la vendita a negozi e privati, il tutto a condizioni di prezzo notevolmente vantaggiose.

Grafiche ricercate e orginali
Grafiche ricercate e orginali

Vincente e ricercata

Come detto l’indole della Eureka CXS è votata completamente alla competizione nel cross. Elastica, ma allo stesso tempo rigida in fase di rilancio, è la bici che ha portato al successo i portacolori della formazione giallo blu nella stagione che va verso la sua conclusione. Dal terzo posto di Sara Casasola ai campionati europei Elite a Pont Chateau, alla conquista di quattro maglie tricolori ai recenti campionati italiani di ciclocross di Cremona. 

Proprio come la divisa, la bici riprende i colori e li esalta con una grafica originale. Il design si ispira al linguaggio del collettivo post-modernista milanese Memphis Studio, che combina geometrie Art Deco, con la tavolozza Pop Art ed un gusto kitsch anni ’50.

Gli allestimenti sono quelli dei pro’, affidabili e performanti
Gli allestimenti sono quelli dei pro’, affidabili e performanti

Caratteristiche e vendita

Sul piano tecnico la Eureka CXS vanta soluzioni da vera e propria top di gamma. A partire dal telaio in fibra di carbonio monoscocca ad altissimo modulo, lavorato con resina a freddo in full EPS. Il passaggio cavi interno al telaio dona un’estetica pulita e moderna. Le geometrie racing invece garantiscono la massima reattività nei cambi di direzione. Il sistema di frenata è di ultima generazione, con freni a disco e pinze flat mount che offrono performance ai massimi livelli.

Per il montaggio è possibile scegliere tra il gruppo Sram Force AXS 2×12 e lo Sram Rival XPLR 1×12. Le ruote sono le Ursus TS37 in carbonio con tubolari Challenge nelle versioni Limus Baby Limus e Grifo. Il resto del montaggio include la sella Selle Italia Team Edition in carbonio, attacco QTC Carbon e manubrio QTC Alloy. Le bici sono vendute senza pedali.

Alcuni corridori hanno già chiuso la stagione, mentre altri termineranno le gare con i mondiali di Tabor, quindi tutte le bici del team saranno disponibili da metà febbraio. Per info su disponibilità e prezzi contattare Guerciotti Export srl scrivendo all’indirizzo email info@guerciotti.it oppure rivolgersi ai rivenditori autorizzati.

Guerciotti

L’assolo di Casasola, il tricolore di Cremona è tutto suo

14.01.2024
5 min
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CREMONA – Quando il timido sole compare sul rettilineo d’arrivo del campionato italiano di ciclocross, Sara Casasola sta completando il suo assolo tricolore con un margine incolmabile per le inseguitrici. Una gara condotta in testa dal primo all’ultimo metro, gestendo curva dopo curva anche gli inequivocabili favori del pronostico.

Alle spalle della friulana della Fas Airport Services Guerciotti Premac chiude ad 1’17” Letizia Borghesi (EF Education Cannondale), brava prima a recuperare piano piano su Rebecca Gariboldi, lesta poi ad approfittare di una caduta della stessa lombarda del Team Cingolani, terza al traguardo. Casasola torna a vestire la maglia “verde-bianco-rossa” dopo il titolo da U23 nel 2019, quando anche allora la gara era valevole come Trofeo Guerciotti. Per lei questo è stato il sesto successo della sua buonissima stagione, ennesimo risultato dove spiccano il bronzo europeo e tre top cinque in Coppa del Mondo. Ed ora lo sguardo si sposta un po’ più avanti di qualche settimana.

Per Casasola è il secondo tricolore dopo quello del 2019 da U23. Ed è anche la sesta vittoria stagionale (foto De Negri)
Per Casasola è il secondo tricolore dopo quello del 2019 da U23. Ed è anche la sesta vittoria stagionale (foto De Negri)

Vista dal fidanzato

Sotto il podio delle premiazioni c’è anche Davide Toneatti, fidanzato di Casasola ed anche lui con un passato da crossista, nel quale vinse il campionato italiano da U23 nel 2022. L’atleta della Astana Qazaqstan Development Team sorride, ben contento dei progressi complessivi fatti da Sara.

«Penso che quest’anno abbia fatto un bel salto in avanti – racconta Toneatti mentre la attende sotto le scale del palco – e naturalmente sono felice per lei. Tutto il lavoro che ha fatto la scorsa estate, anche con una stagione su strada corposa, sembra aver ripagato. Adesso ha gli ultimi obiettivi. Spero che vadano bene anche perché la scorsa settimana non è stata bene. Teoricamente potrebbe anche migliorare di condizione.

«Ho notato che ultimamente – prosegue Toneatti – sta anche attenta alla cosiddetta dieta. Infatti si è asciugata. Su strada ha sempre corso abbastanza, ma non seriamente. La vedeva più come preparazione al ciclocross. Credo che quest’anno ci punterà un po’ di più, ora che è in una squadra con un buon progetto. Secondo me le capacità le ha. Se nel cross vai forte, significa che il motore c’è. Ovvio che poi su strada le gare sono diverse può fare bene. Se posso cerco di rendermi utile dandole consigli (ride, ndr), però anche lei ne dà a me».

Casasola ha spinto forte fin dal primo metro, restando concentrata fino alla fine
Casasola ha spinto forte fin dal primo metro, restando concentrata fino alla fine

Una vittoria da favorita

Vincere quando hai tutti gli occhi addosso e quando tutti ti pronosticano, non è mai facile. Però Casasola sembra non averci pensato tanto. Da quando al via ha spinto sui pedali, per le altre non c’è stata partita. La concentrazione era evidente ad ogni passaggio, quando ormai aveva scavato il solco e il campionato italiano stava diventando realtà.

«Sono molto contenta per come è andata – spiega Casasola – anche se all’inizio ero titubante perché sono stata poco bene. Era un’incognita per me, ma sono partita forte, cercando di allungare subito. Quando ho visto che avevo guadagnato qualche secondo, ho insistito e tirato dritto fino alla fine. Ringrazio il mio team che mi ha sostenuto tutto l’anno e questo è stato il mio modo ringraziamento a loro. La dedica la divido fra il team, la mia famiglia ed anche Davide.

«I prossimi obiettivi – continua – sono le ultime due prove di Coppa del Mondo ed il mondiale di Tabor in Repubblica Ceca. Spero che vada tutto bene. Poi dovrei iniziare anche la stagione su strada, magari sfruttando la condizione prima di un doveroso periodo di riposo. A quel punto mi focalizzerò sulle corse di aprile e maggio, però sto definendo i programmi con la squadra (la Hess Cycling Team, ndr)».

Letizia Borghesi ha conquistato l’argento tra le elite, come la sorella Giada (U23) e la mamma Lara (master 5)
Letizia Borghesi ha conquistato l’argento tra le elite, come la sorella Giada (U23) e la mamma Lara (master 5)

Tris tricolore

Ci sperava e forse ne era sicuro Alessandro Guerciotti. Quando prima di Natale lo avevamo sentito, si era augurato di poter realizzare un bel tris nelle categorie femminili. Detto fatto, anche se con qualche piccolo brivido.

Detto di Casasola nelle elite, tra le U23 la maglia tricolore è andata, o meglio è rimasta a Valentina Corvi che di fatto ha cucinato a fuoco lento Giada Borghesi, a lungo in testa alla gara, andando a bissare il titolo dell’anno scorso a Roma tra le junior. Terzo posto per Carlotta Borello. Curioso invece il weekend vissuto dalla famiglia Borghesi. Oltre agli argenti raccolti Letizia e Giada, anche la loro mamma Lara Torresani ha chiuso seconda nelle Donne Master 5.

«Nonostante l’influenza – dice Corvi nel dopo corsa – sapevo di avere una discreta condizione ed essendo questo italiano organizzato dalla mia società, ci tenevo a fare bene. Credo di essere stata brava a gestire le difficoltà di metà gara senza perdere di vista Giada. Nel finale sono rientrata sulla testa della gara e rilanciare la mia azione. Questa vittoria la dedico in particolare a mio nonno».

A completare l’en-plein della Fas Airport Services Guerciotti Premac c’è il successo di Elisa Ferri nelle junior in un’altra gara a senso unico. Dietro la pisana classe 2007, a più di un minuto sono giunte la veneta Ilaria Tambosco (S.S. Fiorese) e la valdostana Sofia Guichardaz (Beltrami Tsa Tre Colli).

Guerciotti-story, un tuffo fra i campioni di casa

20.12.2023
7 min
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La famiglia-azienda Guerciotti nella sua storia ha prodotto bici, formato corridori, allestito squadre e gare. E quando si è prossimi a festeggiare i primi 60 anni di attività, diventa complicato battezzare i momenti più importanti.

Con l’organizzazione del campionato italiano il prossimo 14 gennaio a Cremona – dove negli ultimi due anni si è disputato il Trofeo Guerciotti – abbiamo colto l’occasione per chiedere ad Alessandro Guerciotti (in apertura con Sara Casasola a Vermiglio) quali sono stati i campioni di casa a cui sono più legati. Un compito di memoria, cuore e speranza forse non facile, sicuramente piacevole.

I big del passato

Appena concludiamo la nostra introduzione, Alessandro Guerciotti ha già pronta la risposta. I primi nomi sono quelli del passato, gli stessi che ha apprezzato anche papà Paolo.

«Vado abbastanza sul sicuro – racconta l’amministratore delegato – nominandone tre. Il primo non può che essere Vito Di Tano. Lui ha fatto la storia prima e dopo per noi. E’ stato un nostro corridore ed ora è il diesse. Ha corso praticamente sempre solo con noi per 13 stagioni vincendo da dilettante sei campionati italiani e due mondiali. Scontato dire che siamo molto legati a lui. L’altro nome è Daniele Pontoni, l’attuale cittì della nazionale. E’ stato con noi 7 anni vincendo tanto, soprattutto manifestazioni importanti. Oltre a diversi tricolori, detiene due primati tutt’ora imbattuti ottenuti con la nostra maglia. Nel 94/95 ha vinto Coppa del Mondo, unico italiano a riuscirci, ed il mondiale elite nel 1997, ultimo italiano a vincerlo».

«Se invece penso ai campioni stranieri – prosegue Guerciotti – non posso che fare il nome del belga Roland Liboton. Per darvi l’idea, lui negli anni ’80, la sua epoca era un cannibale del ciclocross. Una vera star, ciò che adesso lassù sono Van der Poel e Van Aert. Con noi ha vinto due dei suoi quattro mondiali e cinque dei suoi dieci campionati belgi. Ancora adesso quando vado in Belgio per le gare, trovo persone che ricordano bene il connubbio Guerciotti-Liboton di quel periodo. E naturalmente per noi è motivo di orgoglio e soddisfazione».

Marco Aurelio danza e vince nel fango l’italiano 2008. E’ stato lanciato da Guerciotti, ha ricambiato con risultati e visibilità
Marco Aurelio danza e vince nel fango l’italiano 2008. E’ stato lanciato da Guerciotti, ha ricambiato con risultati e visibilità

Epoca recente

L’arco temporale si sposta più avanti con atleti che hanno smesso da poco e le cui imprese appaiono più fresche. E c’è spazio anche per ricordare quei talenti inespressi che avrebbero potuto raccogliere di più.

«Certamente Marco Aurelio Fontana – va avanti Alessandro Guerciotti – è quello che ha contrassegnato un determinato periodo. E’ rimasto da noi per quattro-cinque anni nei quali lo abbiamo fatto sbocciare e lui ha contraccambiato dandoci tanta visibilità. Ha vinto un titolo italiano U23 ed elite, tanti podi in Coppa del mondo da U23 e sempre da U23 nel 2006 ha conquistato un incredibile quarto posto al mondiale che valeva una vittoria. In pratica fu il primo degli umani arrivando dietro a Stybar, Boom e Albert, ovvero tre extraterrestri in quegli anni. Quella per Marco Aurelio fu una grande stagione. Poi ha scelto la Mtb e guardando poi i risultati ottenuti, come il bronzo olimpico di Londra, direi che ha fatto bene».

«Con noi c’è stato anche Franzoi – continua – che avevamo inseguito a lungo. Purtroppo ha vinto meno di quello che poteva, anche per sfortuna. Dorigoni negli ultimi anni ci ha regalato bei successi, tra campionati italiani e tappe del Giro d’Italia del ciclocross. Però l’atleta che ritengo il più grande rimpianto in maglia Guerciotti è Elia Silvestri. Ragazzo dotato di tantissima classe e grande potenza che invece si è perso. Da junior era già con noi facendo quarto al mondiale (dove secondo chiuse Sagan, ndr) poi ha conquistato un argento all’europeo U23. Purtroppo talvolta la testa non segue le gambe e si spreca un talento. Peccato, aveva un potenziale incredibile, che avrebbe potuto vincere molto».

Le grandi ex

I vari team Guerciotti che si sono succeduti nel corso del tempo, hanno poi visto nascere anche le formazioni femminili negli ultimi 15 anni. Una realtà che vanta nomi di spicco.

«La nostra atleta più rappresentativa – spiega Alessandro – è sicuramente Alice Maria Arzuffi. La sentiamo un nostro prodotto. Ha vinto cinque tricolori tra juniores e U23, categoria quest’ultima con cui ha conquistato un argento e un bronzo agli europei. Andando ancora più indietro, ricordo con piacere Sanne Cant, una che poi ha vinto tre mondiali consecutivi da elite. L’abbiamo avuta solo nel suo secondo anno da junior con cui ha vinto a Oderzo e il titolo belga, ma è stato un vero piacere. Passa sempre a salutarci quando ci incontriamo alle Coppe del Mondo».

Fino a pochi anni fa con la maglia Guerciotti correva Gaia Realini. Non era ancora l’atleta di adesso ma già mostrava grandi doti. «Siamo legati a Gaia. Per un paio di stagioni è stata con noi, riuscendo a vincere anche un campionato italiano U23. Aveva ancora un anno di contratto, ma non potevamo chiederle di correre ancora. Abbiamo assecondato la sua volontà di abbandonare il ciclocross per la strada dove andava fortissimo. Siamo molto contenti per quello che sta facendo, è già una delle migliori in assoluto. Quest’anno ci siamo sentiti spesso per tutti i suoi risultati».

Presente e futuro

L’attualità del team FAS Airport Services-Guerciotti-Premac è proprio l’ingresso dei due nuovi sponsor, ormai già inseriti da tempo nel ciclismo. La filosofia per Alessandro sembra essere cambiata, andando verso una linea decisamente giovanile che sta regalando buone prestazioni a tutti i marchi della società.

«Tra gli uomini – chiude Alessandro Guerciotti – oggi ci simboleggia Gioele Bertolini. Ha raggiunto undici anni con noi seppur non consecutivi, ma è il secondo per militanza dietro Di Tano. Gioele ha tagliato tanti traguardi importanti con la nostra maglia. E’ stato il primo italiano U23 ad indossare la maglia di leader di Coppa del Mondo. Da U23 ha vinto il campionato italiano elite, come aveva fatto tra l’altro Silvestri. Ha vinto tappe al Giro d’Italia. E può raccogliere tanto».

«Nelle donne stiamo portando Sara Casasola a livelli sempre più alti. Stiamo facendo un buon lavoro con lei e gli sforzi stanno pagando. Il terzo posto agli europei è un grande risultato. Anche lei correrà su strada, ma al momento il ciclocross resta la sua prima disciplina. Tra le U23 la sorpresa migliore è senza dubbio Valentina Corvi se pensiamo che la sua prima gara di ciclocross l’ha fatta ad inizio novembre. A Vermiglio sulla neve ha chiuso sesta assoluta e seconda U23, prestazione grandiosa.

«Tra i più giovani stanno venendo su molto bene Mattia Proietti Gagliardoni ed Elisa Ferri. Sono al primo anno junior e non gli chiediamo subito i risultati. Vogliamo che crescano con calma per vederli protagonisti più avanti. Il ciclocross non perdona e tutto è possibile, ma nelle tre categorie femminili spero di centrare un bel tris ai prossimi campionati italiani».

Premac, fedele compagno di viaggio del team Guerciotti

12.12.2023
3 min
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Il team di Paolo e Alessandro Guerciotti ha iniziato la sua stagione nel ciclocross con uno slancio davvero nuovo che ha permesso fin da subito di ottenere risultati davvero lusinghieri, grazie soprattutto a Sara Casasola. Per la formazione lombarda la stagione 2023-2024 vuole essere quella del rilancio anche a livello internazionale. Per arrivare agli obiettivi prefissati è però fondamentale poter contare sul supporto di sponsor carichi di entusiasmo. Fra questi figura sicuramente Angelo Tonoli che con la sua Premac Srl è da quest’anno il terzo nome della FAS Airport Services-Guerciotti-Premac.

Il team FAS Airport Services-Guerciotti-Premac ha iniziato la stagione 2023/2024 alla grande
Il team FAS Airport Services-Guerciotti-Premac ha iniziato la stagione 2023/2024 alla grande

Scopriamo Premac

Premac Srl è un’azienda bresciana specializzata nella realizzazione di sottofondi con sistemi e materiali innovativi nel campo dell’isolamento termico ed acustico. A fondarla nel 2005 è stato lo stesso Angelo Tonoli. Oggi l’azienda, con i suoi 70 dipendenti, è un punto di riferimento nel mondo dell’edilizia grazie alla produzione di massetti tradizionali, autolivellanti e a rapida asciugatura. 

Premac agisce direttamente nei cantieri con autocarri attrezzati per la premiscelazione. L’azienda opera principalmente in Italia, Francia e Svizzera ed è anche impegnata in location di prestigio. Attualmente sta riqualificando una unità produttiva della Ferrari a Maranello. In questi giorni è inoltre attiva presso il porto di Genova e in diverse grandi opere a Roma. 

Angelo Tonoli (al centro) insieme a Paolo e Alessandro Guerciotti
Angelo Tonoli (al centro) si è lanciato in questa nuova avventura nel mondo del ciclocross

Da sempre nel ciclismo

Angelo Tonoli vanta un passato da ciclista. E’ stato infatti un buon dilettante vestendo le maglie del Gruppo Sportivo Gavardo e della Società Ciclistica Padenghe. In tema di sponsorizzazioni, il marchio Premac è comparso in passato sulle maglie di formazioni professionistiche come NGC e Flaminia, successivamente su quelle dei team elite e under 23 di Arvedi e Biesse-Carrera. Attualmente Premac è sponsor della Rime-Sias che in questo 2023 ha ottenuto risultati davvero lusinghieri.

Da diversi anni Angelo Tonoli con il suo marchio è secondo sponsor della formazione femminile Isolmant-Premac. Il team guidato da Giovanni Fidanza gareggia con bici Guerciotti ed è stato proprio lo stesso Fidanza a mettere in contatto Paolo e Alessandro Guerciotti con il mondo Premac.

«Inizialmente – racconta lo stesso Tonoli – si era parlato di sponsorizzazione dei campionati italiani di ciclocross, che Paolo e Alessandro Guerciotti organizzeranno a Cremona in gennaio. Poi è subentrato l’interessante progetto legato alla squadra ciclocrossistica al quale ho aderito. Adesso sono contento di avere il mio marchio sulle maglie di Guerciotti, in collaborazione con l’altro sponsor FAS Airport Services. Sara Casasola ci sta dando belle soddisfazioni in campo internazionale e sono certo che anche Valentina Corvi, Gioele Bertolini e tutti gli altri otterranno risultati importanti».

Guerciotti

Grande entusiasmo FAS Airsport Services per il team Guerciotti

04.12.2023
4 min
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L’inizio della stagione ciclocrossistica della nuova FAS Airport Services-Guerciotti-Premac si sta rivelando davvero ricco di soddisfazioni. Il team guidato da Paolo e Alessandro Guerciotti ha infatti già ottenuto diversi successi a livello nazionale e internazionale. Fra questi spicca sicuramente il terzo posto di Sara Casasola ai recenti campionati europei di Pontchateau.

Risultati così importanti si possono ottenere solamente quando si hanno alle spalle degli sponsor, che sono anche dei compagni di viaggio, che portano in dote alla squadra grande entusiasmo. E’ questo sicuramente il caso di FAS Airport Services, da quest’anno nuovo sponsor della formazione di casa Guerciotti.

Paolo Guerciotti e Lucio Dognini
Paolo Guerciotti e Lucio Dognini

L’entusiasmo di Lucio Dognini

A guidare FAS Airport Services è Lucio Dognini, da sempre vicino al mondo del ciclismo (in apertura con Gioele Bertolini, Paolo e Alessandro Guerciotti). Con i marchi FAS Airport Services e Travel & Services, ha iniziato nel 2014 a sponsorizzare il ciclismo, innanzitutto col Gruppo Sportivo Villongo e poi in abbinamento alla Valcar. Qui ha avuto modo di raccogliere le sue prime soddisfazioni nel mondo del ciclocross grazie ad Alice Arzuffi e Silvia Persico.

Riguardo alla collaborazione con la famiglia Guerciotti, si è espresso con queste parole: «Quando ho incontrato Paolo Guerciotti e i suoi figli nella sede di Milano mi hanno raccontato l’affascinante storia del team che vanta ben 10 titoli Mondiali vinti. E’ ora di rinverdire i grandi allori, ci vuole a breve o medio termine il titolo di campione del mondo. Sono orgoglioso e onorato di appartenere al clan Guerciotti».

Il giorno della firma di Corvi qui insieme a Alessandro e Micaela Guerciotti
Il giorno della firma di Corvi qui insieme a Alessandro e Micaela Guerciotti

Scopriamo FAS Airport Services

FAS Airport Services nasce nel 2010 a Grumello del Monte, in provincia di Bergamo. L’azienda si occupa della gestione delle emergenze aeroportuali, della fornitura di servizi dedicati a tutte le principali compagnie aeree operanti sugli scali Italiani, su alcuni del sud della Francia, Corsica compresa, della Slovenia e Croazia, nonché su alcuni aeroporti della Polonia. 

Ryanair, Volotea, Wizz Air, Ita Airways, Brussels Airlines, Hibernian Airlines, Easy Jet, Lufthansa, Austrian Airlines, Air France, Air Dolomiti, Aeroitalia, Swiss International Airlines, nonché le principali società di Handling operanti in tutti gli aeroporti Italiani, sono solo alcuni dei clienti che usufruiscono dei servizi di FAS Airport Services.

Grazie ai servizi offerti, l’azienda ha avuto modo in più di una occasione di collaborare con team sportivi, come conferma lo stesso Lucio Dognini: «Negli ultimi anni tramite un team specializzato, viene offerto a diverse aziende e squadre sportive un servizio dedicato alla gestione delle loro trasferte di lavoro o per competizioni sportive, occupandoci di prenotazioni alberghiere, prenotazione voli aerei e gestione del trasporto di attrezzature e bagagli, prenotazioni di mezzi o di alloggi sul luogo di destinazione, mettendo i nostri clienti nella condizione di non doversi preoccupare di nulla e di pensare solo al loro business o alla performance sportiva».

Casasola ha iniziato il 2023 del cross con 5 vittorie, il terzo posto agli europei e il 4° in Coppa a Troyes
Casasola ha iniziato il 2023 del cross con 5 vittorie, il terzo posto agli europei e il 4° in Coppa a Troyes

Pronti per Vermiglio

Ricordiamo che nel prossimo fine settimana la FAS Airport Services-Guerciotti-Premac vedrà alcuni dei suoi atleti impegnati in Coppa del mondo a Vermiglio. Tra questi ci sarà sicuramente anche Sara Casasola pronta a rappresentare al meglio il team.

La formazione lombarda guarda però già ai primi giorni del prossimo anno quando sarà impegnata nell’organizzazione dei campionati italiani di ciclocross 2024 che si svolgeranno il 13 e 14 gennaio a Cremona. 

A proposito della collaborazione con la famiglia Guerciotti chiudiamo con un ultimo pensiero di Lucio Dognini:  «Mi ha accolto come se ci conoscessimo da sempre, ringrazio gli atleti per questo inizio di stagione ricco di successi. Il 2024 sarà il loro 60° anno di fondazione dell’azienda e hanno dato moltissimo al ciclismo: meritano nuovamente il Mondiale».

Guerciotti

FAS

Corvi alla Guerciotti: il cross ci sarà, ma in misura ridotta

03.11.2023
5 min
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La notizia era nell’aria sin dall’inizio della stagione sui prati, ma si è concretizzata solo nelle ultime ore: Valentina Corvi approda al team Fas Airport Sevices-Guerciotti-Premac. Il che significa che la sua permanenza nel ciclocross è assicurata e spazza via le voci che la volevano sempre più lontana dalla specialità. Lei come altre big – Persico e Venturelli su tutte – sulla cui presenza invece Pontoni ha già avuto rassicurazioni, sebbene si parli di un impegno limitato rispetto al passato per non stressarle alla vigilia di un’importante stagione su strada.

La stessa Corvi non nega di essere stata combattuta su cosa fare nella stagione invernale: «Avevo concluso l’attività di mtb molto stanca, sentivo il bisogno di staccare la spina. Poi però ragionando con il mio preparatore siamo giunti alla conclusione che abbandonare il ciclocross sarebbe stato controproducente, anche per preparare al meglio l’attività principale della mountain bike, perché in qualche modo completa l’avvicinamento. Bisognava solamente rimodulare il mio calendario, per questo abbiamo previsto il mio esordio nel cross non prima della fine di novembre».

Il giorno della firma. L’azzurra va ad arricchire il parco atlete del team Guerciotti
Il giorno della firma. L’azzurra va ad arricchire il parco atlete del team Guerciotti
Com’è andata la stagione offroad?

Era partita molto bene, ma ad aprile ho avuto problemi fisici che mi hanno un po’ debilitata. Sono comunque riuscita a riprendermi al punto da conquistare la vittoria agli europei di categoria e quella è stata davvero una gioia enorme. Contavo di far bene anche agli italiani e soprattutto ai mondiali, ma ho sbagliato qualcosa nei giorni precedenti la trasferta iridata, perdendo così la forma che avevo raggiunto e i risultati sono stati modesti. Diciamo che poteva andare molto meglio, ma con la medaglia d’oro al collo non posso comunque lamentarmi.

Perché hai scelto di passare nel team di Guerciotti?

La decisione di correre nel ciclocross l’ho presa molto tardi, per questo non avevo deciso alcunché come team di riferimento. Poi, quando l’orizzonte si è diradato, mi sono guardata intorno e si è palesata l’opportunità di approdare in quello che è uno dei team più qualificati non solo in Italia. Ho deciso di dire sì anche perché cambiando categoria avevo bisogno di affidarmi a una struttura consolidata, capace di farmi crescere ulteriormente. Sono contenta di essere nelle loro sapienti mani.

Per la Corvi una buona stagione di Mtb nella prima parte, con le delusioni di tricolori e mondiali (foto Instagram)
Per la Corvi una buona stagione di Mtb nella prima parte, con le delusioni di tricolori e mondiali (foto Instagram)
La domanda è d’obbligo: tu eri parte di un altro team consolidato come quello di Bramati, com’è stato il distacco?

Ci tengo a sottolineare che Luca non potrò mai ringraziarlo abbastanza. Con lui ho fatto esperienze importantissime, è stato decisivo nella mia crescita e ho colto risultati di spicco, ma sentivo il bisogno di cambiare prospettive. Con il suo team comunque mi sono sempre trovata bene, gli sarò sempre grata.

Sembra di capire che il cambio di categoria ti inquieta un po’…

Non posso negarlo, è un passaggio impegnativo e va affrontato con consapevolezza e attenzione. Anche perché si sale di età, ma si sale e tanto anche di livello e questo vale sia per il ciclocross che per la mountain bike. Le ultime stagioni hanno dimostrato che la qualità cresce velocemente. Anche per questo abbiamo scelto di non fare un calendario completo, ma di avvicinarci per gradi e questo varrà anche nella mtb.

Il podio degli europei di mtb nella portoghese Anadia, con Corvi meritatamente prima
Il podio degli europei di mtb nella portoghese Anadia, con Corvi meritatamente prima
Molti altri ragazzi, sia tuoi coetanei che più grandi hanno mostrato una certa ritrosia a rimanere nel ciclocross, preferendo dedicarsi solo a una specialità.

Non nego di averci pensato anch’io. Allenarsi per il ciclocross è complicato, richiede tempo ed è complicato farlo in una stagione dove le ore di luce sono meno e il clima (almeno da me) è davvero rigido. Nella comparazione tra vantaggi e svantaggi abbiamo comunque convenuto che prevalgono i primi, perché il ciclocross ti dà quella completezza fisica, quella forza, quella reattività che poi saranno armi in più anche a stagione finita, cambiando bici.

Diresti lo stesso se fossi una stradista?

Non saprei, non ho abbastanza esperienza con la superleggera. La preparazione è molto diversa da quella che affronto io. Non è però un caso se i migliori atleti sono tutti corridori che fanno anche ciclismo su strada, quindi i vantaggi ci sono anche in quel caso.

L’azzurra era stata seconda agli europei del 2022 fra le juniores, quest’anno ha scelto di rinunciare
L’azzurra era stata seconda agli europei del 2022 fra le juniores, quest’anno ha scelto di rinunciare
La tua amica-rivale Venturelli è solita dire che d’inverno il ciclocross l’aiuta a mantenere vivo lo spirito agonistico e interrompe la monotonia della preparazione.

Ha pienamente ragione, c’è anche l’aspetto del puro divertimento che va messo in conto. Sapere che ti aspetta la gara, affrontarla spinge la tua prestazione in avanti. E’ comunque un aspetto importante.

Ti sei posta degli obiettivi?

Riguardo alla stagione di ciclocross no, voglio affrontarla con la mente sgombra cercando unicamente di essere a un buon livello, soprattutto per la rassegna tricolore. Poi vedremo il da farsi, in base alla mia condizione e alla situazione generale.