Ursella chiude con la DSM: il suo futuro è altrove

06.09.2023
5 min
Salva

Ad un certo punto, curiosando tra i vari siti di statistiche ci siamo imbattuti nel nome di Lorenzo Ursella (foto Instagram in apertura). Il calendario del giovane friulano, in forza al devo team della DSM-Firmenich, è striminzito. Ursella lo scorso anno era rimasto coinvolto in una caduta in gara che lo aveva costretto ad una delicata operazione alla caviglia. Nel capire come procede il suo recupero siamo andati a chiedere direttamente a lui, che ora si trova a casa.

Lorenzo Ursella è ripartito quest’inverno dopo la frattura di caviglia e tibia subita ad aprile 2022 (foto Team DSM)
Lorenzo Ursella è ripartito quest’inverno dopo la frattura di caviglia e tibia subita ad aprile 2022 (foto Team DSM)

Un lungo inverno

L’infortunio Ursella lo aveva subito ad aprile e dopo l’operazione era tornato in bici nel finale di stagione. Da quel momento in poi è stata tutta una rincorsa per tornare ad essere competitivo.

«Avevo ripreso ad andare in bici ad agosto – racconta – e da lì non mi sono più fermato per tutto l’inverno. L’obiettivo era quello di allenarmi e recuperare, per presentarmi in forma all’inizio della nuova stagione».

Per Ursella questa è stata la seconda stagione all’interno del devo team della DSM
Per Ursella questa è stata la seconda stagione all’interno del devo team della DSM
E com’è andata?

La caviglia non mi dà più alcun problema, le viti non mi causano alcun fastidio, ma questo i medici me lo avevano detto. In inverno ho lavorato bene, tanto che a febbraio, dopo il primo ritiro fatto con la squadra, ho fatto dei test che mi vedevano in crescita. Stavo bene, ne avevo parlato anche con il dietologo. Rispetto all’inizio del 2022 avevo più massa muscolare ed ero anche dimagrito. 

La stagione come è stata indirizzata?

Dopo i ritiri con la squadra avremmo dovuto fare un primo punto della situazione. Come detto in inverno non mi sono fermato, ed ho fatto una progressione continua fino a inizio gennaio. Poi sono andato in ritiro con la squadra prima a gennaio e poi ancora a febbraio. 

Quando era previsto il ritorno in gara?

A marzo, in linea con la stagione normale. 

Nei soli 13 giorni di gara disputati nel 2023 figurano anche le due tappe corse con la nazionale al Giro di Sicilia
Nei soli 13 giorni di gara disputati nel 2023 figurano anche le due tappe corse con la nazionale al Giro di Sicilia
Alle prime uscite che sensazioni hai avuto?

Normali, anzi per me molto buone. Non sono arrivati dei risultati, però era anche normale dal mio punto di vista, non correndo dall’anno scorso. Alla fine dopo l’infortunio avevo fatto solamente due gare, a settembre, per capire come procedesse la riabilitazione. 

A inizio stagione hai corso un po’, poi ti sei fermato, come mai?

E’ stata una decisione della squadra. Sinceramente dopo l’inizio di stagione pensavo di aumentare i giorni di corsa, ma così non è stato. Fino a maggio ho corso con regolarità, poi mi sono fermato per 2 mesi, perdendo quanto di buono fatto prima. 

Una scelta del team, ma quali motivazioni ti hanno dato?

Per loro non ero in condizione, però a mio modo di vedere i riscontri erano stati buoni, considerando il calvario trascorso. Okay, non ho ottenuto risultati di rilievo, ma a livello di numeri crescevo. Pretendere risultati fin dalle prime corse era difficile.

Quella con il team olandese è stata un’esperienza difficile per il giovane friulano (foto Instagram)
Quella con il team olandese è stata un’esperienza difficile per il giovane friulano (foto Instagram)
Hai accumulato davvero pochi giorni di corsa fino ad adesso, ora che farai?

La mia stagione è già finita – dice con un mezzo sorriso amaro – ho fatto una ventina di giorni di gara, non di più. Davvero pochi, però non sono l’unico, anche altri miei compagni hanno lo stesso problema. 

Dovevi fare il Flanders Tomorrow Tour, ma alla fine non sei partito…

Quando mancavano 2 giorni all’inizio della gara, la squadra mi ha escluso dalla rosa. Anche in quel caso mi hanno detto che non mi vedevano in condizione.

E con la squadra hai mai parlato in questi mesi?

Sì, a metà stagione avremmo dovuto capire come impostare il calendario da qui a fine anno. Ci siamo parlati e confrontati, ma non mi hanno inserito gare. Forse io non ho dimostrato molto, ma è anche vero che non ho avuto grandi occasioni. 

Dopo due stagioni non troppo fortunate, a fine stagione, terminerà l’avventura olandese di Ursella (foto DSM)
Dopo due stagioni non troppo fortunate, a fine stagione, terminerà l’avventura olandese di Ursella (foto DSM)
Da qui a fine stagione che programmi seguirai?

Terrò il piano di allenamento che ho concordato con il team fino ad ottobre, poi l’anno prossimo cambierò squadra. Ho un accordo con la Zalf, molto probabilmente correrò con loro. 

Questi due anni in Olanda non sono andati come sperato…

No, anche al di là dell’infortunio. La DSM ha un calendario, per quanto riguarda la categoria under 23, molto ridotto. Non è facile correre con continuità. Come squadra è super professionale e non si può dire nulla, grazie a loro ho capito in che modo lavora un team WorldTour e come si corre all’estero. L’ambiente però non è per tutti, a causa anche dei metodi ristretti di lavoro.

A un anno di distanza la caviglia ti crea qualche preoccupazione?

Nessuna. Anzi, sto pensando di togliere le viti. Devo solo decidere il periodo giusto perché vorrebbe dire mettere il gesso e fermarsi ancora per un mese. Prima vorrei fare una stagione fatta bene, poi pormi questo problema, per affrontarlo a mente “libera”.

Ursella riparte: la gamba cresce, ora si fa sul serio

29.04.2023
5 min
Salva

L’ultimo anno di Lorenzo Ursella è stato un incubo, ma adesso che sensazioni e numeri si stanno allineando, magari quello stringere i denti diventerà un punto a suo favore. Il friulano del Team DSM Development era caduto al Giro di Bretagna, in un 27 aprile senza particolari motivi di interesse. Tappa nervosa, il finale pieno di salite e discese. E quando gli erano caduti davanti, lui aveva messo piede a terra, ma poco aveva potuto contro lo tsunami del gruppo. Lo avevano travolto e sbattuto giù, rompendogli il malleolo e la tibia. L’intervento era stato anche tempestivo, ma convivere con la placca e le viti non è stato una passeggiata, anche se a settembre era tornato in gruppo e da allora non si è più fermato.

«Parto mercoledì per l’Olanda – racconta – dopo che l’anno scorso, con quello che è successo, non ho corso più di tanto e non ho potuto esprimermi al massimo o crescere come avrei voluto. Diciamo che il 2022 l’ho perso, ma ora sto lavorando tanto con la squadra e sento che la gamba sta iniziando a crescere e la condizione sta uscendo. Mi dispiace essermi ritirato per una caduta dal Giro di Sicilia, ci tenevo. In assoluto, da quando ad agosto ho ripreso a uscire in bicicletta, non mi sono mai fermato. Ho fatto tutto l’inverno in bicicletta».

Lorenzo Ursella è friulano della classe 2003: corre con il team olandese dallo scorso anno (foto Team DSM)
Lorenzo Ursella è friulano della classe 2003: corre con il team olandese dallo scorso anno (foto Team DSM)
Quale sarà il tuo programma?

Starò su in Olanda tutto il mese di maggio. Ho due gare di un giorno il 5 e il 6 maggio e poi dal 17 al 21 la Fleche du Sud, che invece si corre in Lussemburgo. Da lì la corsa successiva saranno i campionati italiani. Non parlo invece del Giro d’Italia U23 perché sono riserva, anche se mi piacerebbe partecipare. Bisognerà vedere la mia condizione e quella degli altri.

Quando dici che la gamba comincia a girare è un discorso globale o stai lavorando sulle tue qualità veloci?

Per adesso abbiamo messo un po’ da parte il discorso volate, perché comunque il picco ce l’ho, quindi lo spunto veloce è a posto. Stiamo lavorando tanto sulla resistenza e la salita. Aumentiamo le ore di allenamento settimana per settimana. Magari un paio di mesi fa dopo tre minuti a tutta ero già finito, adesso riesco a fare il doppio. Ogni allenamento aumentiamo un pochino per arrivare un giorno al risultato che cerchiamo. I numeri dicono che fisicamente sono sulla buona strada. E questo mi rende più ottimista. Lo sono sempre stato, perché un giorno voglio arrivare a fare qualcosa di importante.

Quindi non parliamo soltanto di quantità, ma anche di lavori specifici?

Esatto. Questa settimana ho avuto un blocco di tante ore in bicicletta, però anche con parecchi lavori. E’ chiaro che un po’ si perderà come punta di velocità, perché calando di peso e aumentando la resistenza, è logico che il picco si abbassi. Però ogni due settimane facciamo dei richiami o dei lavori in palestra per verificare la situazione su tutti i fronti.

Ursella ha disputato il Giro di Sicilia con la nazionale: si è ritirato per caduta il terzo giorno
Ursella ha disputato il Giro di Sicilia con la nazionale: si è ritirato per caduta il terzo giorno
Come ti trovi in squadra?

Bene. Loro hanno un metodo non dico severo, però diciamo che bisogna rispettarlo. Sono molto puntigliosi sulle cose, bisogna attenersi a quello che dicono. E’ un sistema che magari non va bene a chiunque, però io mi trovo abbastanza bene. Ogni tanto anch’io ho i miei momenti, però diciamo che quando hai l’abitudine al lavoro, riesci a fartela andare bene.

Cosa si prova a non vincere da un anno e mezzo?

L’anno scorso è stato brutto, perché non correndo tanto, non è stata una bella esperienza. Il primo mesetto col gesso è stato abbastanza duro. Infatti la squadra mi ha detto di mettere da parte la bicicletta e così mi son concentrato su tutt’altro e l’ho passata. Quest’anno sto cercando di pensare positivo e di andare avanti, perché vedo che i risultati stanno venendo. Bisogna solo aspettare, magari anche un po’ di fortuna.

In questi giorni a casa ti sei allenato da solo?

Qua in zona, soprattutto nel periodo invernale, mi trovo sia con De Marchi che con Jonathan Milan. Abbiamo un bel gruppetto e ci alleniamo spesso insieme. Adesso è un po’ più difficile perché siamo tutti in giro per le gare.

Ursella ha ripreso ad allenarsi la scorsa estate, dopo l’infortunio del 27 aprile 2022 (foto Team DSM)
Ursella ha ripreso ad allenarsi la scorsa estate, dopo l’infortunio del 27 aprile 2022 (foto Team DSM)
Con Amadori ti sei sentito per il mondiale o l’europeo?

Ho parlato con lui già a inizio anno e ha detto che gli piacerebbe appunto avermi e per questo mi ha inserito nella rosa più ampia. Adesso però tocca a me dimostrare qualcosa. In teoria maggio dovrebbe essere un periodo buono, perché le prossime gare sono abbastanza adatte a me e quindi devo dimostrare qualcosa adesso. Sono le classiche gare del Nord, con strappi ripidi però corti e magari l’arrivo in volata.

Chiaramente è presto per parlare di passaggio nella WorldTour, anche se a fine anno scade il contratto…

Dopo quello che è successo l’anno scorso, non abbiamo parlato. Non ho avuto risultati, sarebbe illogico. Detto questo, non so sinceramente cosa faremo a fine anno. Stiamo guardando e anche la squadra starà facendo le sue valutazioni.

Seeman, un boemo per il Team DSM, cresciuto da noi

24.09.2022
4 min
Salva

Se andate a ripercorrere la stagione italiana juniores, troverete spesso negli ordini d’arrivo il nome di Adam Seeman. Il nome vagamente britannico non deve trarre in inganno, stiamo parlando di un corridore della Repubblica Ceca, uno di quelli che ha scelto il nostro Paese per affermarsi ed emergere, per farne il suo trampolino di lancio visto che dal prossimo anno sarà parte del Team Dsm Development, per continuare la sua scalata verso i vertici.

La particolarità della sua stagione è che è riuscito a cogliere molti risultati importanti pur vivendo un anno disgraziato dal punto di vista fisico, diventato ben presto una corsa a ostacoli fra mononucleosi, Covid, conseguenze di quest’ultimo difficili a passare, anche una rovinosa caduta. Eppure non ha mai perso la sua determinazione e forse proprio questo ha solleticato l’attenzione del grande team olandese, che fra il bronzo mondiale junior Van Mechelen e i nostri Milesi e Ursella ha scelto anche lui per crescere.

Una delle vittorie del corridore boemo in questa stagione, al Giro della Basilicata
Una delle vittorie del corridore boemo in questa stagione, al Giro della Basilicata
Come hai iniziato a fare ciclismo?

Avevo 10 anni, ho seguito le orme di mio padre che è stato un buon corridore di mtb, ma a me piace la strada e il ciclocross che pratico d’inverno.

Come sei arrivato in Italia?

Mi venne a cercare Clemente Cavaliere, mi aveva visto all’opera alla Corsa della Pace dov’ero stato secondo nell’ultima tappa. Trasferirmi in Italia è stata la scelta giusta: quando mi contattò ho studiato un po’ l’attività italiana trovando un calendario molto ricco e competitivo, ma a questo va aggiunto che la squadra, la Cps Professional, è molto affiatata e professionale. Ho avuto a disposizione una struttura che mi ha dato il meglio in fatto di bici, preparazione, insomma tutto. Scegliere l’Italia è stata la cosa giusta, lo consiglierei a tutti.

Da allievo Seeman è stato campione nazionale sia in linea che a cronometro (foto pavelkrilovs.cz)
Da allievo Seeman è stato campione nazionale sia in linea che a cronometro (foto pavelkrilovs.cz)
Che cosa ti piace di più e di meno del nostro Paese?

Nella parte positiva ci metto la gente davvero socievole e il clima, tanto sole noi ce lo sogniamo… Dall’altra parte purtroppo i trasporti pubblici, spostarsi è un vero problema.

Quali sono le corse dove ti trovi meglio?

Credo di essere un corridore da classiche. Prediligo le gare di un giorno, anche se ho partecipato a molte prove a tappe soprattutto all’estero. In salita vado bene (lo scorso anno ha vinto la classifica degli scalatori alla Corsa della Pace, ndr), ma me la cavo un po’ dappertutto.

Il tuo Paese ha sempre avuto una buona tradizione, ma non ci sono stati mai tanti talenti fra gli juniores come ora, con te, Novak, Kadlec che troverai al Team Dsm e altri: da che cosa dipende secondo te?

La nostra è una buona generazione, probabilmente possiamo usufruire di strutture e sostegni che chi c’era prima di noi non aveva a disposizione. Abbiamo molti talenti nelle categorie giovanili e stiamo tutti lavorando per emergere. Fino a qualche anno fa, i successi ottenuti da Jaroslav Kuhlavy a livello olimpico e mondiale nella mtb avevano portato la gente a interessarsi maggiormente al ciclismo fuoristrada, ora diciamo che c’è un maggior equilibrio.

Seeman è stato 42° ai mondiali 2021. Quest’anno i problemi fisici gli hanno precluso l’Australia
Seeman è stato 42° ai mondiali 2021. Quest’anno i problemi fisici gli hanno precluso l’Australia
Ti dispiace non essere stato convocato per i mondiali, ci speravi?

Dispiaciuto sì, ma sapevo che non sarei stato convocato perché ho avuto troppi problemi fisici nel corso della stagione e soprattutto dell’estate e non sono nelle condizioni ideali per affrontare un impegno di quel livello.

Quali sono i tuoi obiettivi per la prossima stagione?

Non ho obiettivi specifici per la nuova stagione, quel che mi interessa è adattarmi presto e bene alla nuova categoria. Voglio entrare al meglio nel nuovo team, dove rimarrò due anni.

Adam insieme a Clemente Cavaliere, che ha creduto in lui contattandolo nel 2021
Adam insieme a Clemente Cavaliere, che ha creduto in lui contattandolo nel 2021

Cavaliere guarda già avanti

A completamento dell’intervista era giusto sentire anche chi Seeman l’ha portato in Italia, ossia Clemente Cavaliere: «Ogni anno prendiamo almeno uno straniero di valore, da far crescere e che abbia davvero numeri. Noi quei numeri li avevamo visti e Adam non ci ha smentito, pur con tutte le sfortune di questa stagione. E’ un corridore con grandi potenzialità, io sono convinto che verrà fuori alla grande».

Ora Seeman approda in Olanda. E alla CPS Professional chi arriverà?

Stiamo definendo il tutto, ma ne avremo ben 3: due sono ucraini, il terzo dobbiamo ancora deciderlo fra uno slovacco e il campione ceko degli allievi 2° anno, uno che ha vinto tanto nella sua categoria. Un altro campione in erba sta per approdare a Montoro…