Ancora Roubaix: le tre mosse azzeccate di Sonny

07.10.2021
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Oggi Sonny Colbrelli torna in gara al Gran Piemonte ma è ancora lunga, lunghissima l’onda della sua Parigi-Roubaix. Analisi tecniche, emozioni, punti di vista si susseguono. E in questo articolo, nato a “mentre fredda”, rivediamo i tre punti chiave della corsa del corridore della Bahrain-Victorious, le tre mosse azzeccate da Sonny e quelle che secondo noi gli hanno permesso di portarsi a casa la mitica pietra del Nord.

Pochi minuti alla partenza: Colbrelli controlla la pressione (bassissima) delle gomme
Pochi minuti alla partenza: Colbrelli controlla la pressione (bassissima) delle gomme

Setup perfetto

Posto che in primis contano le gambe e il tanto allenamento, una bella fetta della torta in una gara come la Roubaix spetta al mezzo meccanico. E qui abbiamo visto come Colbrelli e il suo staff non abbiano lasciato nulla al caso.

Forse proprio perché era alla sua prima partecipazione alla Roubaix, Sonny ci è andato con i piedi piombo. Magari se non fosse stato così ed inesperto non avrebbe scelto le gomme da 32 millimetri, ma quelle da 30. E queste si sono fatte sentire, tanto più con il gonfiaggio super basso che aveva impostato, ben al di sotto delle 4 atmosfere. E si è visto nella guida, sempre sciolta, e nella capacità di far fronte anche agli ostacoli, come lo scarto effettuato nella Foresta di Arenberg. Alla sterzata improvvisa altri sono caduti, lui ha solo sbandato.

Inoltre in casa Bahrain avevano studiato al dettaglio le condizioni meteo, e questo ha influito molto sul setup della bici. Non solo gomme e pressione giusti, ma anche rapporti, tipologia di nastro manubrio… In poche parole un pezzetto di Roubaix, Colbrelli se l’è portata a casa già prima del via.

Sempre due borracce per il bresciano, anche verso fine gara
Sempre due borracce per il bresciano, anche verso fine gara

Alimentazione: puntualità svizzera

Ogni volta che le telecamere lo inquadravano e non si era sui tratti in pavé, Sonny mangiava o beveva. Sempre. Solo negli ultimi 50 chilometri lo abbiamo visto mettere le mani nelle tasche per prendere qualcosa da mandare giù non meno di quattro volte. L’ultima delle quali poco dopo l’uscita dall’ultimo settore (il penultimo considerando la “passerella” dentro Roubaix).

Questo, oltre che un segno di lucidità, ha consentito al campione europeo di avere sempre la benzina migliore, i carboidrati (gli zuccheri), a disposizione per i suoi muscoli. Cosa stra-importante in una corsa che tende a distruggerli in quanto al consumo energetico assomma quello delle contrazioni ulteriori dovute ai sobbalzi. Il tutto senza contare che faceva anche abbastanza fresco. Ma questo aspetto però si potrebbe anche tralasciare visto che Colbrelli ama il maltempo e le temperature più basse.

E la stessa cosa vale per i liquidi. Era l’unico del gruppetto inseguitore di Moscon ad avere la doppia borraccia fino alla fine. Sonny è stato fedele ai dogmi di Artuso: in corsa si mangia, in allenamento di dimagrisce.

«Ho mangiato – dice Colbrelli stesso – tre paninetti con la marmellata, bevuto 5 borracce di maltodestrine, 4 borracce di carboidrati che sono come le malto ma con il doppio del dosaggio e 11 gel. Alla fine ho bruciato circa 7.000 calorie».

A poco più di 60 chilometri dall’arrivo, Colbrelli se ne va con Planckaert e Boivin
A poco più di 60 chilometri dall’arrivo, Colbrelli se ne va con Planckaert e Boivin

Anticipo: energie risparmiate

E poi la tattica. Okay il correre nelle prime posizioni, cosa che diventa più un fatto di gambe che non di abilità col passare dei chilometri, e sulla quale Sonny è stato perfetto. Okay, francobollare Van der Poel come un vecchio difensore fedele alla marcatura ad uomo, ma una “genialata” Colbrelli l’ha fatta dopo la prima grande scaramuccia fra Van der Poel e Van Aert.

Quando il belga è rientrato il gruppo si è aperto un po’. Tutti ne hanno approfittato per mangiare dopo l’ennesimo settore di pavè. Sonny invece no: perché lo aveva già fatto! Come abbiamo scritto anche sopra, mangiare era la prima cosa che faceva non appena la sua ruota posteriore aveva lasciato il pavè. E così ha approfittato dell’allungo di Boivin, comprimario che in pochi hanno calcolato. Lui ha chiuso senza neanche scattare, sotto lo sguardo noncurante dei favoriti, molti dei quali erano intenti proprio a mangiare. A loro due si è aggiunto Planckaert. Un terzetto perfetto.

Con questa azione a circa 60 chilometri dall’arrivo di fatto Colbrelli ha anticipato la furia di Van der Poel. Ha guadagnato una trentina di secondi ed è andato via regolare. Regolare, concentratevi su questo termine. In questo modo si è risparmiato tre-quattro trenate infernali dell’olandese, intento a staccare l’eterno rivale belga e a guardare alla testa della corsa. E chissà, magari sono state proprio quelle, le energie che hanno fatto la differenza nella volata finale…

Tiene in salita, morde in volata: Colbrelli vuole la maglia verde

14.06.2021
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«Oggi dovevo fare sei ore. Bormio 2000, poi ho fatto i Laghi di Cancano, quindi Foscagno ed Eire». Sonny Colbrelli è in ritiro a Livigno e punta forte sul Tour de France. Avevamo parlato con il bresciano della Bahrain-Victorious all’inizio del Delfinato, ma visto come è andato il suo antipasto della Grande Boucle era doveroso tornare a sentirlo.

Colbrelli ha mostrato uno sprint potente, lunghissimo come poche altre volte si è visto, ed un’eccellente tenuta in salita. Ma il bello è come ha corso. Spesso è stato il regista non solo della sua squadra, ma dell’intera gara. Ha fatto scandire il ritmo, ha fatto chiudere sulle fughe, ha aspettato nei tratti a lui meno congeniali per reagire subito dopo. Insomma, al netto dei risultati, non è stata una gare banale la sua. Il Delfinato 2021 ci ha regalato un corridore vero, un capitano con la “C” maiuscola.

Colbrelli ora è in ritiro a Livigno, parteciperà al campionato italiano domenica prossima ad Imola
Colbrelli ora è in ritiro a Livigno, parteciperà al campionato italiano domenica prossima ad Imola
Sonny, ma quanto sei andato forte?

Eh – dice con tono soddisfatto – si fa quel che si può. Per adesso va bene dai. Forse non mi aspettavo neanche io di andare così. Sapevo di stare bene ma non credevo di essere già così pronto e vincente.

Questo Delfinato cambia la tua dimensione?

No, però può darmi più fiducia per i prossimi appuntamenti e non solo in vista del Tour. Comunque vincere dà morale a prescindere.

Hai corso davvero bene. Hai gestito la squadra in prima persona, hai fatto la corsa facendo tirare i compagni…

La squadra ha sempre creduto in me e vedendo come andavo mi ha assecondato molto. Vero, ho fatto lavorare tutti, anche Jack Haig che era il nostro uomo di classifica, cosa che non si fa sempre, ma anche lui aveva fiducia in me. Vedere i compagni che ti seguono è stato importante. Mi sono preso delle belle responsabilità, ma penso anche che poteva andare meglio. Potevo vincere quattro tappe anziché una.

E cosa hai imparato in questa “nuova” veste?

Che devo stare più calmo, non devo avere fretta e di vivere alcune situazioni in modo più semplice. Non agitarmi se non si chiude sulla fuga e confrontarmi coi compagni.

Colbrelli, in maglia verde, al Delfinato ha messo la squadra a tirare e si è preso la responsabilità della gara
Colbrelli, in maglia verde, al Delfinato ha messo la squadra a tirare e si è preso la responsabilità della gara
Visto la tenuta in salita che hai mostrato, la maglia verde è l’obiettivo?

Bella domanda! Il mio obiettivo principale è quello di vincere una tappa e poi semmai la maglia verde. Certo, è dispendioso ma non è impossibile e se avrò la gamba ci proverò di sicuro.

Ci pensavi anche prima del Delfinato alla maglia verde o già ci credevi?

No, era in testa già prima del Delfinato perché quest’anno al Tour avrò carta bianca e quindi un pensierino ce lo avevo fatto. Semmai è aumentata la consapevolezza. Anche se va detto che al Delfinato c’erano tanti scalatori e meno velocisti, mentre al Tour ci sarà gente come Van der Poel, Van Aert, Sagan, Bennett... insomma non sarà facile! Intanto abbiamo portato a casa questa del Delfinato. E non è poco.

Il bresciano ha vinto la terza tappa del Delfinato e colto ben tre secondi posti
Il bresciano ha vinto la terza tappa del Delfinato e colto ben tre secondi posti
Ma lo hai detto tu stesso: lì c’erano tanti scalatori e tu arrivavi nel gruppetto dei primi 30-40. Per vincere la maglia verde non basta essere solo velocisti…

No, no… devi andare forte anche in salita, perché devi fare anche i traguardi volanti e quelli spesso sono posizionati dopo le salite. Vediamo, come detto ci proverò. E’ vero, arrivavo con gli scalatori ma senza perdere lo spunto veloce. E questo è importante.

I tuoi compagni, ma anche lo staff, ti motivano? Chi ti sta vicino?

Tutti, nessuno più dell’altro. Ho un ottimo rapporto con Damiano (Caruso, ndr) e ci incoraggiavamo a vicenda quando lui era al Giro e io al Delfinato. Tra coloro che sono esterni al team mi è vicino il mio procuratore, Luca Mazzanti: mi sprona sempre.

Sei a Livigno, ci avevi detto che quando saresti andato lassù in ritiro avresti studiato il percorso della Grande Boucle: allora cosa ci dici?

Eh – sorride – non l’ho ancora visto! Giusto ieri sera ho dato uno sguardo alla prima tappa. Ma qui tra allenamenti e i bambini è sempre un gran bel caos!

FSA manubrio Bahrain

FSA e Vision sulle Merida della Bahrain

26.01.2021
3 min
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Dal 2017 i componenti FSA e Vision equipaggiano con grande soddisfazione, in termini di prestazioni e di successi sportivi, il Team WorldTour Bahrain.

Sviluppo costante

E anche quest’anno, i due brand con sede europea in Italia (a Busnago, Milano) contribuiranno in modo fondamentale ad ottimizzare le performance degli atleti della Bahrain Victorious. I componenti di altissima gamma scelti dal team sono stati sempre per FSA e Vision parte integrante di un attento lavoro di sviluppo e perfezionamento prima dell’immissione sul mercato. I tecnici delle due aziende hanno sempre difatti lavorato a stretto contatto con meccanici ed atleti della squadra: per fornire loro innovazione e prestazioni continue, utilizzando per contro la loro esperienza e i loro feedback per sviluppare una nuova generazione di componenti, come il manubrio integrato Vision Metron 6D oppure il modello TFA per le prove contro il tempo.

Ruote superleggere

Sempre riguardo a Vision, oltre al manubrio integrato, il team ha selezionato le ruote Metron SL – il top di gamma di Vision – note per la loro componentistica superleggera (i modelli 40 SL Disc e 55 SL Disc per le gare su strada). Per quanto riguarda le crono si utilizzeranno le Metron 81 SL e le Metron TFW Disc. Queste ultime con una vernice ultraleggera che migliora l’aerodinamica e mantiene il peso complessivo fino ad appena 945 grammi.

Edoardo Girardi General Manager FSA e Vision
Il manubrio integrato Vision Metron 6D
Il manubrio integrato Vision Metron 6D
Il manubrio integrato Vision Metron 6D

Crescere con il team

«Siamo davvero orgogliosi di essere ancora a bordo e di supportare un team di professionisti di così alto livello come la Bahrain Victorious – ha commentato Edoardo Girardi, il Direttore Generale di FSA e Vision Europa – in quanto noi crediamo nell’importanza delle sponsorizzazioni per crescere al fianco e con i team, oltre alla qualità tecnica che vogliamo fornire loro. Per questo motivo, anche nel 2021 continueremo la nostra partnership con la squadra, fornendo manubri, attacchi manubrio, reggisella e la nostra gamma di ruote top di gamma Vision Metron. Full Speed Ahead (FSA) e Vision producono componenti di alta gamma per il ciclismo su strada e per la Mtb, supportando diversi pro team di fama internazionale. La loro storia nello sport e il loro patrimonio di innovazione, design e produzione rappresentano un patrimonio davvero consistente».

Edoardo Girardi General Manager FSA e Vision
Edoardo Girardi, Direttore Generale di FSA e Vision Europa
Edoardo Girelli Direttore Generale FSA e Vision
Edoardo Girardi, Direttore Generale di FSA e Vision Europa

Merida, una garanzia

Va ricordato che il Regno del Bahrein è stato coinvolto nel mondo del ciclismo con il supporto di Merida. Il marchio orientale continuerà ad essere un partner integrale del team fornendo le biciclette ed una innovazione continua. Oltre a Merida, FSA e Vision, il team Bahrain Victorious collabora anche con molti dei partner tecnici più importanti del ciclismo professionistico. Tra questi: Rudy Project, SciCon, Elite, Continental, Nalini.

fullspeedahead.com

visiontechusa.com