Team Coratti 2025, campione italiano juniores, Vincenzo Carosi

Fusione saltata: il Team Coratti riparte con le proprie forze

28.11.2025
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Il comunicato che annuncia come la Borgo Molino Vigna Fiorita e il Team Coratti proseguiranno separatamente il loro percorso nella categoria juniores misura poche righe. Si parla di una scelta presa in comune accordo per assicurare ai giovani il giusto spazio per correre e mettersi in mostra. In calce ci sono le dichiarazioni dei rispettivi presidenti, Pietro Nardin per la Borgo Molino e Simone Coratti per il Team Coratti (in apertura, immagine photors.it). 

L’uscita dal team Borgo Molino di Cristian Pavanello, che ci aveva anticipato di tale separazione, ha levato l’ossigeno al fuoco, spegnendolo in maniera inesorabile. 

«La situazione di Pavanello ci ha spiazzati – racconta Simone Coratti – era stato lui stesso a proporre la fusione con il nostro team. Il tutto era nato dalla conoscenza e dall’amicizia che lo lega al nostro diesse, ragionano allo stesso modo e avevano trovato un’idea per portare avanti un progetto ambizioso».

In foto i due presidenti (a sx Simone Coratti, a dx Pietro Nardin) alla firma del contratto per la fusione tra i due team, poi saltata
In foto i due presidenti (a sx Simone Coratti, a dx Pietro Nardin) alla firma del contratto per la fusione tra i due team, poi saltata

Il proprio giardino

Nel momento in cui Cristian Pavanello ha lasciato la formazione veneta, le cose sono cambiate e certe dinamiche sono state riscritte. 

«La Borgo Molino – prosegue Simone Coratti – sarà gestita da Luciano Rui e così dopo l’addio di Pavanello ci è stato comunicato che la fusione non si sarebbe più fatta. Avevamo già tutto pronto: dalle bici, che ci avrebbe fornito la Borgo Molino, a un’idea di calendario. C’era anche una rosa di quindici atleti, sei loro e nove nostri».

Team Coratti 2025 (foto Instagram)
Con l’accordo tra i due team per i ragazzi laziali si sarebbero aperte le porte per un calendario di maggior spessore (foto Instagram)
Team Coratti 2025 (foto Instagram)
Con l’accordo tra i due team per i ragazzi laziali si sarebbero aperte le porte per un calendario di maggior spessore (foto Instagram)
Dall’avere tutto pronto a ripartire da zero…

Avevamo anche in mente di fare qualche esperienza internazionale in più, cosa che ho sempre voluto fare ma è difficile da gestire, soprattutto quando si ha una squadra nel Centro Italia. L’obiettivo era di creare una doppia attività e di unire le forze per le corse di livello più alto portando i migliori atleti.

L’accordo era per trovare maggior forza economica?

In realtà sono sempre andato avanti da solo, e con qualche piccolo sponsor. Nel Lazio è difficile trovare realtà che vogliono investire nel ciclismo. Andrò avanti ancora con le mie forze, per fortuna non avremo particolari difficoltà a proporre l’attività che abbiamo sempre fatto. Non nascondo che con il potenziale economico della Borgo Molino (ma il sostegno sarebbe stato reciproco, ndr) avremmo potuto guardare a qualche appuntamento in più all’estero. Anche perché l’asticella nella categoria juniores si sta alzando parecchio.

Team Coratti, campione itlaiano juniores 2025, Vincenzo Carosi (foto Instagram)
Il Team Coratti nel 2026 vestirà ancora la maglia tricolore: il campione italiano juniores, Vincenzo Carosi, rimane in rosa (foto Instagram)
Team Coratti, campione itlaiano juniores 2025, Vincenzo Carosi (foto Instagram)
Il Team Coratti nel 2026 vestirà ancora la maglia tricolore: il campione italiano juniores, Vincenzo Carosi, rimane in rosa (foto Instagram)
Andrete avanti con i nove ragazzi che avete selezionato?

Sì, nel Lazio non ci mancano gli atleti. Anzi, se avessimo saputo prima di questa scelta, magari avremmo allargato la rosa con altri due o tre ragazzi. Il problema da noi è che per fare attività devi sempre andare in trasferta. Non siamo in Toscana o nel Nord Italia dove ci sono tante corse. Qui si deve viaggiare tanto per trovarle ed economicamente questo è un peso. 

Siete già a buon punto per la programmazione del 2026?

Per l’abbigliamento abbiamo Volata, che avrebbe realizzato le divise in caso di fusione, che ci darà comunque supporto fornendoci i kit. Le bici dovrebbero essere a posto, sto sentendo un po’ di persone e siamo vicini a un accordo. Mentre per lo staff resteremo gli stessi, non avremo innesti nuovi. Fortunatamente abbiamo tante persone a sostenerci e darci una mano. Una cosa è certa: il pallino di fare un’esperienza all’estero mi è rimasto, vorrei riuscire a fare questo regalo ai miei ragazzi. 

Campionato italiano juniores Trieste 2025, Lazio, Team Coratti, Vincenzo Carosi
La Rappresentativa Lazio festeggia con Carosi il tricolore juniores (Photors.it)
Campionato italiano juniores Trieste 2025, Lazio, Team Coratti, Vincenzo Carosi
La Rappresentativa Lazio festeggia con Carosi il tricolore juniores (Photors.it)

Il senso delle parole di Simone Coratti è chiaro: l’accordo con la Borgo Molino Vigna Fiorita non avrebbe salvato una squadra, ma avrebbe concesso più spazio e maggiori occasioni a ragazzi che, per correre ogni domenica, sono chiamati a fare tanti sacrifici. Chiunque segue e lavora nel ciclismo giovanile sente spesso la parola: “sacrificio”. Allora, se questa unione avrebbe dato un sostegno a una realtà che fa parte di questo movimento perché negare l’aiuto? Si parla tanto di come risollevare il ciclismo giovanile, ma se non si tende la mano al proprio vicino diventa difficile pensare di creare una rete in grado di salvarci.

Borgo Molino-Coratti, una fusione necessaria per andare avanti

14.10.2025
5 min
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La notizia delle settimane scorse rappresenta, per il mondo degli juniores, una sorta di tsunami: Borgo Molino Vigna Fiorita e Team Coratti si mettono insieme per il 2026, andando a rappresentare un forte contraltare nazionale ai grandi team esteri che, anche nelle classiche internazionali allestite nel nostro Paese, hanno fatto man bassa di successi (nella foto di apertura la firma del contratto da parte dei presidenti Pietro Nardin e Simone Coratti).

Una scelta principalmente economica, per fronteggiare nella maniera più consona un’attività sempre più dispendiosa che richiede anche convergenza di vedute, di obiettivi, di risorse: «Con Simone – spiega il diesse della Borgo Molino Cristian Pavanello – ci conosciamo da tanti anni ormai. C’era già stato un contatto poco prima della loro scelta di unirsi alla Work Service, ma noi avevamo già 15-16 corridori, dunque eravamo già al completo, considerando anche l’afflusso dal nostro team allievi. Questo, un paio d’anni fa. Poi recentemente vedendoci alle corse mi hanno espresso la loro volontà di trovare un nuovo abbinamento. L’intenzione nostra come società era quella di allargarci un po’ di più, di coprire un po’ più il territorio nazionale, perché è sempre più difficile reperire ragazzi qui nella zona nostra. I numeri sono inferiori a qualche anno fa e fare la squadra diventa sempre più complicato. Da qui è nato l’accordo».

Cristian Pavanello è stato dilettante e guida gli juniores della Borgo Molino (foto photors.it)
Cristian Pavanello è stato dilettante e guida gli juniores della Borgo Molino (foto photors.it)
Cristian Pavanello è stato dilettante e guida gli juniores della Borgo Molino (foto photors.it)
Cristian Pavanello è stato dilettante e guida gli juniores della Borgo Molino (foto photors.it)

Una fusione che costa posti in squadra

Considerando i numeri del team veneto, facile presumere che ci sarà un ridimensionamento nei loro quadri: «Effettivamente qualche corridore cambierà squadra. Non voglio far polemiche, può essere che non facciamo bene le cose noi, ma può essere che non le facciano bene neanche loro come atleti. Noi avremo almeno 7 corridori nelle nostre file, loro ne avranno 9, quindi saremo sempre intorno ai 16 effettivi. Abbiamo dovuto tagliare noi come anche loro. Quest’anno avevamo dei numeri maggiori, ma alcuni corridori non si sono rivelati all’altezza della situazione».

La fusione fra i due team avrà condizioni molto precise, partendo dal presupposto che si tratta di un gruppo unico, non due entità fuse: «Questo è un concetto importante. Ci saranno due gruppi ogni domenica, in modo da poter coprire più eventi. Avremo il tesseramento plurimo, quindi corridori in Veneto e nel Lazio, ma la società è unica, stessa maglia, stesso gruppo. Noi abbiamo 25 gare del massimo calendario e in quelle puoi schierare da 5 a 7 corridori, significa che al contempo un’altra squadra gareggerà da un’altra parte. Al massimo evento andranno quelli più in condizione, a prescindere dalla provenienza regionale, oppure quelli più adatti alla corsa e con gli altri si farà un un’altra gara».

I ragazzi della Borgo Molino nel 2025 hanno raccolto 4 vittorie nazionali con 13 Top 10 (foto Facebook)
I ragazzi della Borgo Molino nel 2025 hanno raccolto 4 vittorie nazionali con 13 top 10 (foto Facebook)
I ragazzi della Borgo Molino nel 2025 hanno raccolto 4 vittorie nazionali con 13 Top 10 (foto Facebook)
I ragazzi della Borgo Molino nel 2025 hanno raccolto 4 vittorie nazionali con 13 top 10 (foto Facebook)

Una scelta obbligata

Per il team veneto non è d’altronde una novità: «Quest’anno avevamo corridori dal Veneto e dal Friuli, ma la società era unica ed è stata gestita proprio secondo questi schemi. Questa fusione è un tentativo di risposta alla competitività sempre maggiore, soprattutto a livello internazionale, nella categoria. Era ovvio che si finisse così, vediamo che grandi sodalizi come Team Giorgi o Aspiratori Otelli hanno chiuso, portare avanti una squadra è sempre più difficile, considerando anche il fatto che i corridori possono passare di squadra da un anno all’altro e addirittura scegliere destinazioni estere.

«Noi proviamo a difenderci di fronte a un livello che si è alzato di molto. Non so dire se sia un bene o un male, considerando anche i procuratori che sono entrati nel mondo degli juniores cambiando completamente le prospettive. Siamo nel mezzo di profondi cambiamenti e noi ci dobbiamo adeguare».

La società veneta è chiamata a ridimensionare i suoi quadri, fondendosi con il Team Coratti (foto Facebook)
La società veneta è chiamata a ridimensionare i suoi quadri, fondendosi con il Team Coratti (foto Facebook)
La società veneta è chiamata a ridimensionare i suoi quadri, fondendosi con il Team Coratti (foto Facebook)
La società veneta è chiamata a ridimensionare i suoi quadri, fondendosi con il Team Coratti (foto Facebook)

La versione di Coratti

Proviamo a sentire anche l’altra campana, con Simone Coratti che spiega il perché di questa scelta: «Loro hanno saputo che l’accordo con la Work Service era sciolto, così si sono fatti avanti. D’altronde ormai la Work Service non aveva quasi più corridori, abbiamo continuato per amicizia».

Come funzionerà il sodalizio da parte loro? «I due gruppi lavoreranno insieme, poi alla domenica ci fonderemo, o meglio fonderemo i gruppi scegliendo per ogni corridore la migliore destinazione agonistica. Comunque i ragazzi correranno insieme. Faremo due attività diverse alternando i ragazzi in modo da far fare a tutti le giuste esperienze. Ciascun gruppo ha il suo staff e anche in questo ci alterneremo in base al calendario».

3 vittorie e 9 Top 10 per la formazione laziale, che ha lanciato il tricolore Carosi e l'australiano Manion (foto Facebook)
Tre vittorie e 9 top 10 per la formazione laziale, che ha lanciato il tricolore Carosi e l’australiano Manion (foto Facebook)
3 vittorie e 9 Top 10 per la formazione laziale, che ha lanciato il tricolore Carosi e l'australiano Manion (foto Facebook)
Tre vittorie e 9 top 10 per la formazione laziale, che ha lanciato il tricolore Carosi e l’australiano Manion (foto Facebook)

Unire le forze per opporsi ai grandi team

Come va interpretata questa fusione? «E’ una risposta alla situazione. Io obiettivamente da solo non ce la faccio, sono il presidente della società ma intorno salvo qualche sponsor non ho nessuno. Sicuramente loro nel Nord hanno qualche possibilità in più di avere altri sponsor, qualcuno che contribuisce in misura maggiore. Oggi come oggi è difficile andare avanti, unire le forze potrebbe essere anche un bene.

«Siamo sinceri: se non ci fossero state la Borgo Molino o la Work Service io avrei chiuso, perché non posso permettermi di fare anche attività all’estero che è necessaria. Magari la Borgo Molino ci permette di fare qualche corsetta fuori dall’Italia, io da solo sicuramente avrei meno possibilità».

Il campione d'Italia Vincenzo Carosi resterà nel team anche nel 2026, per acquisire maggiore esperienza
Il campione d’Italia Vincenzo Carosi resterà nel team anche nel 2026, per acquisire maggiore esperienza
Il campione d'Italia Vincenzo Carosi resterà nel team anche nel 2026, per acquisire maggiore esperienza
Il campione d’Italia Vincenzo Carosi resterà nel team anche nel 2026, per acquisire maggiore esperienza

Carosi leader tricolore nel 2026

Come giudica la stagione che va a concludersi? «Per noi è stata bellissima, avendo Vincenzo Carosi come campione italiano, per noi una novità assoluta nella categoria. Abbiamo vinto 13 corse, di cui 3 nazionali, che è un numero cospicuo, senza contare i successi nelle categorie inferiori. Carosi resta con noi come anche il gruppo di allievi che passano di categoria. Hanno pienamente fiducia, non gli facciamo mancare niente, in questo modo li porteremo a dare il meglio».

As Roma-Coratti, una stagione in trasferta

09.11.2020
2 min
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Dopo aver conosciuto molti team tra Toscana e Nord Italia, stavolta scendiamo al Centro dai ragazzi dell’A.S. Roma – Team Coratti, uno dei sodalizi storici del ciclismo laziale. Da qui sono passati corridori come Valerio Agnoli. A parlarci di questa squadra è il team manager Simone Coratti.

Lunghe trasferte

«Veniamo da una stagione particolare molto intensa – racconta il manager romano – Sono stati quattro mesi di gare in giro per l’Italia. Di solito partivamo la mattina, quest’anno invece il più delle volte siamo andati via il giorno prima con tanto di pernottamento in hotel. E’ stato dispendioso sotto ogni punto di vista, però ce l’abbiamo fatta. Abbiamo preso parte anche ad una corsa a tappe come il Giro del Friuli.

«Avevamo dieci ragazzi e altrettanti dovremmo averne per il prossimo anno. Devo dire che siamo stati fortunati perché alla fine rispetto ad altre squadre quasi tutti hanno sempre gareggiato».

I ragazzi laziali hanno corso dal Nord al Sud (qui ad Alberobello)
Il team laziale ha corso dal Nord al Sud (qui ad Alberobello)

Il che non è poco. Raramente un team di ragazzi che si avvicinano alla maggiore età riescono ad essere costanti per tutto l’anno. Segno che la società li segue e la scelta è ricaduta su ragazzi seri.

Non solo, ma in Coratti stanno lavorando per espandere i “confini”. Presto si unirà al gruppo anche un ragazzo di Malta. Il “ponte” è stato Valerio Agnoli, vicino a questa società e conoscitore, a quanto pare, del ciclismo maltese. «Vogliamo dare un’opportunità a quegli aspiranti corridori. Per loro, a volte, anche un completo in più fa la differenza».

Serietà Coratti

Serietà è la parola d’ordine della A.S. Roma-Coratti.

«Non chiediamo i risultati a tutti i costi, però impegno e serietà sì. Questa è una categoria molto particolare. Sei giovane, ma va fatta seriamente. E se scegli di esserci, devi farla per bene. Noi diamo molto (dalle bici De Rosa, al supporto in tutto e per tutto, ndr) e non stiamo lì con il fucile puntato però in cambio vogliamo impegno. I ragazzi lo sanno e io lo vedo».

Per una squadra del Centro-Sud (ciclisticamente parlando) è dura affacciarsi al ciclismo nazionale. Le trasferte sono sempre lunghe e dispendiose. E lavorare con ragazzi che risiedono in un raggio piuttosto ampio non è facile. 

«I nostri corridori hanno dei potenziometri. Abbiamo stipulato una convenzione così che possano prenderli ad un buon prezzo. Per noi è importante perché in questo modo riusciamo a seguirli negli allenamenti infrasettimanali. Mentre nel weekend stiamo insieme. Abbiamo una convenzione con un hotel e facciamo una due giorni insieme».