L’ultima edizione della Vuelta passerà sicuramente alla storia per le tante difficoltà che gli organizzatori spagnoli hanno incontrato sulla strada per arrivare a Madrid a causa delle manifestazioni pro Palestina. Alla fine la corsa si è dovuta fermare alle porte della capitale spagnola togliendo a Jonas Vingegaard la possibilità di festeggiare sul podio di Madrid la sua prima maglia rossa (in apertura foto Bram Bierken). La premiazione finale c’è comunque stata, ma è stata improvvisata in un parcheggio con i frigoriferi utilizzati normalmente dalle squadre a fare da podio.
Il podio finale della Vuelta, con Vingegaard, Alemeida e Pidcock che festeggiano in un parcheggio (foto Bram Bierken)Il podio finale della Vuelta, con Vingegaard, Alemeida e Pidcock che festeggiano in un parcheggio (foto Bram Bierken)
In sella a Prologo
Nella sua conquista della corsa a tappe spagnola Vingegaard ha potuto contare sul supporto tecnico di Prologo. L’azienda di Busnago ha messo a sua disposizione i modelli Scratch M5 PAS e Predator 01TT CPC. In particolare la Scratch M5 PAS è stata sicuramente di grande aiuto a Vingegaard nei successi di tappa di Limone Piemonte, Valdezcaray e soprattutto della Bola del Mundo dove il danese ha messo il sigillo finale alla sua Vuelta.
La Vuelta rappresenta il secondo successo in un Grande Giro uomini per Prologo insieme alla Visma Lease a Bike (foto Bram Berkien)La Vuelta rappresenta il secondo successo in un Grande Giro uomini per Prologo insieme alla Visma Lease a Bike (foto Bram Berkien)
Giro, Tour e Vuelta
La vittoria alla Vuelta ha rappresentato per la Visma Lease a Bike il coronamento di una stagione davvero positiva quel che riguarda le corse a tappe. Il team olandese in questo 2025 ha vinto il Giro con Simon Yates, il Tour femminile con Pauline Ferrand-Prevot e appunto la Vuelta con Vingegaard. Proprio successo di Vingegaard ha suggellato anche per Prologo una stagione estremamente positiva in questo primo anno vissuto in qualità di Innovation Technical Partner di Visma Lease a Bike.
Vingegaard si gode la sua bici rossa e la sua Prologo in edizione speciale (foto Bram Berkien)Vingegaard si gode la sua bici rossa e la sua Prologo in edizione speciale (foto Bram Berkien)
Non solo Vingegaard
La Vuelta 2025 di Prologo è stata resa memorabile non solo grazie ai corridori del team olandese, ma anche per la tenacia e l’impegno corale di tutti gli atleti degli 8 team sponsorizzati dall’azienda lombarda in gara in Spagna. Nel complesso le tappe vinte da corridori in sella a Prologo sono state ben 7. Oltre ai tre successi di Vingegaard, vanno segnalati quelli di David Gaudu (Groupama-FDJ), Ben Turner, Egan Bernal e Filippo Ganna (Ineos Grenadiers). Sette vittorie su un totale di 19 tappe assegnate.
Lasciamo alla stessa Prologo la conclusione.
“La sella rossa tenuta in mano da un Vingegaard sorridente durante la particolare cerimonia di premiazione è l’emblema di tre settimane di corsa vissute con passione e determinazione e che ribadiscono l’eccellenza dei prodotti Prologo nelle competizioni più blasonate e prestigiose.”
L’anno scorso abbiamo parlato di OneTouch, il primo nastro al mondo stampato in 3D. L’esperimento deve aver funzionato, perché Prologo ora ha presentato un nuovo modello con la stessa tecnologia, l’OctoTouch 3D. Il nuovo nastro promette ancora più comfort, grip e assorbimento delle vibrazioni.
OctoToch è il secondo nastro manubrio di Prologo stampato in 3DOctoToch è il secondo nastro manubrio di Prologo stampato in 3D
Nanostrutture in elastometro tridimensionali
L’OctoTouch utilizza la tecnologia ad iniezione che era stata inizialmente brevettata da Prologo per le selle allo scopo di aumentare il grip e l’assorbimento delle vibrazioni. Successivamente è stata introdotta anche nei nastri manubrio, per affrontare con sicurezza e comfort soprattutto i terreni più impegnativi. Come possono essere il pavè della Roubaix o la ghiaia delle strade bianche.
Il cuore dei nastri tridimensionali di Prologo è appunto il suo design costituito da tante nano-strutture coniche in elastomero sulla superficie. In particolare l’OctoTouch 3D è caratterizzato dalla presenza di queste strutture coniche su tutta la superficie.
Il cuore della tecnologia sono i coni in elastometro Il cuore della tecnologia sono i coni in elastometro
Grip, traspirabilità (e micromassaggi)
Questi piccoli coni in elastomero – a differenza di quelli del modello precedente – sono divisi a metà, in modo da offrire allo stesso tempo sia grip che comfort. Secondo gli studi di Prologo questo aumenta anche la traspirabilità e la sensazione di morbidezza sul palmo della mano, permettendo all’umidità di avere una facile via d’uscita.
Ma c’è di più. Questa nuova tecnologia dovrebbe riuscire a trasformare le vibrazioni del terreno in una sorta di micromassaggio che dà sollievo a mani, polsi e braccia dei ciclisti. Questo lo rende sì ottimo per i percorsi stradali impegnativi, ma anche per tutto il mondo gravel, soprattutto per le lunghe distanze.
Il nuovo modello ha le parti stampate in 3D divise in due parti, che assicurano grip, comfort e dei micromassaggi costanti alle maniIl nuovo modello ha le parti stampate in 3D divise in due parti, che assicurano grip, comfort e dei micromassaggi costanti alle mani
Colore e disponibilità
Il nuovo OctoTouch 3D di Prologo è presentato per ora solo in versione classica nera. Ed è talmente nuovo che non è ancora in commercio, ma manca poco. Sarà disponibile online nel sito dell’azienda e nei rivenditori a partire da settembre 2025.
Forse qui in Italia non riusciamo ancora a capirne a fondo la portata, ma quanto fatto nel fine settimana da Pauline Ferrand-Prévot è qualcosa di davvero storico: conquistare il Tour de France interrompendo un digiuno francese lunghissimo. La stampa e i tifosi d’oltralpe hanno scomodato addirittura Bernard Hinault, ultimo francese “maschio” a conquistare la maglia gialla nel lontano 1985. Un paragone che ha fatto un poco arrabbiare Jeannie Longo, altro totem del ciclismo francese, che nel 1989 conquistò il suo ultimo Tour. Da allora nessun francese, uomo o donna che sia, aveva saputo trionfare nella corsa a tappe più importante al mondo. Ad interrompere questa lunga striscia ci ha pensato proprio Ferrand-Prévot.
Pauline Ferrand-Prévot ha corso, e vinto, il Tour de France Femmes utilizzando la sella Dimension NDR di PrologoPauline Ferrand-Prévot ha corso, e vinto, il Tour de France Femmes utilizzando la sella Dimension NDR di Prologo
Stile Ferrand-Prévot
A 33 anni, e al suo ritorno al ciclismo su strada dopo quasi un decennio dedicato con successo alle discipline off-road, Ferrand-Prévot ha dominato la Grande Boucle con eleganza, potenza e una determinazione incrollabile. Oltre alla conquista della maglia gialla, ha fatto sue anche le due impegnative tappe finali con arrivo in salita, dimostrando ancora una volta il suo straordinario talento e la capacità di emergere nei momenti decisivi della corsa.
Nel suo straordinario trionfo, la Ferrand-Prévot ha potuto contare sull’aiuto di un compagno di viaggio davvero speciale. Stiamo parlando della Dimension NDR, la sella pensata da Prologo originariamente per il cross-country ma diventata un riferimento anche su strada, grazie alla sua versatilità e al comfort superiore.
Non va poi dimenticato che Prologo è da sempre vicina al mondo del ciclismo femminile grazie ad una linea di selle dedicate esclusivamente alle donne.
Quello di Ferrand-Prévot è un successo atteso da tutto il pubblico franceseQuello di Ferrand-Prévot è un successo atteso da tutto il pubblico francese
Cinque anni di trionfi
Per Prologo, da quest’anno Innovation Technical Partner del team Visma Lease a Bike, il trionfo al Tour Femmes rappresenta il culmine di una collaborazione tecnica e umana di altissimo livello. Dal 2021 a oggi, Pauline Ferrand-Prévot ha impreziosito il palmarès di Prologo con risultati eccezionali: 5 titoli mondiali, 2 titoli europei, l’oro olimpico nella mtb cross-country a Parigi 2024, un titolo mondiale nella specialità gravel e ora, la maglia gialla al Tour de France Femmes 2025.
La maglia bianca, dedicata alla miglior giovane, è andata a Nienke Vinke del team Picnic PostNL (foto Tornanti CC)La maglia bianca, dedicata alla miglior giovane, è andata a Nienke Vinke del team Picnic PostNL (foto Tornanti CC)
Non solo Pauline
Oltre alla Ferrand-Prévot. il Tour 2025 ha visto protagoniste altre atlete supportate sempre da Prologo. Tra queste non può che essere citata come prima Marianne Vos, compagna di squadra della stessa Ferrand-Prévot, che ha indossato la maglia gialla per tre tappe dopo aver vinto la frazione inaugurale del Tour.
La corsa a tappe francese ha visto brillare anche la stella di Nienke Vinke del team Picnic PostNL. Classe 2004, la ragazza olandese ha conquistato la maglia bianca come miglior giovane del Tour Femmes, rivelandosi come una delle scalatrici più promettenti del panorama internazionale.
Lasciamo volentieri a Prologo la chiusura di questo articolo.
“Il trionfo al Tour rappresenta l’apice di una carriera fuori dal comune. Ferrand-Prévot si conferma un’icona del ciclismo moderno e fonte d’ispirazione per migliaia di appassionati in tutto il mondo. Prologo è orgogliosa di essere al suo fianco in questo percorso straordinario.”
Pauline Ferrand Prevot vince anche l'ultima tappa del Tour Femmes e porta a casa la maglia gialla finale. I sacrifici. Il punto tecnico. E qualche errore
Nei giorni scorsi Prologo ha ufficializzato l’ingresso del triatleta Sam Laidlow nella propria schiera di atleti sponsorizzati. Il 26enne francese da diversi anni utilizza i prodotti del marchio italiano vincendo diversi Ironman di assoluto prestigio. Oggi diventa ambassador Prologo, ma soprattutto avrà un ruolo di primo piano nello sviluppo di nuovi prodotti per il triathlon.
Conosciamo Laidlow
Sulle pagine di bici.PRO non siamo abituati a parlare di triathlon, ragione per la quale è forse necessario presentare il curriculum sportivo di Sam Laidlow. Siamo di fronte ad uno degli sportivi di riferimento nel mondo del triathlon sulle lunghe distanze. Il suo risultato di maggiore prestigio è la vittoria al Campionato Mondiale Ironman di Nizza 2023 che gli ha permesso di diventare il più giovane triatleta nella storia a vincere questa prestigiosa competizione.
Memorabile anche il suo record, tutt’ora imbattuto, nella frazione di ciclismo al Campionato del Mondo Ironman di Kona del 2024. In quell’occasione ha completato la distanza di 180 km in sole 3 ore 57 minuti e 22 secondi. Una prestazione sensazionale ottenuta usando proprio una sella Dimension Tri CPC firmata Prologo.
Sam Laidlow è stato campione del mondo Ironman nel 2023 a NizzaSam Laidlow è stato campione del mondo Ironman nel 2023 a Nizza
Pronto per i prossimi obiettivi
Il calendario agonistico Sam Laidlow prevede il prossimo 6 luglio la Challenge Roth. In vista di questo nuovo appuntamento agonistico, oltre alla sella del record hawaiano, Laidlow utilizzerà in gara ed in allenamento anche altri prodotti della gamma Prologo. Ci riferiamo in particolare alla sella TGale PAS e alla nuovissima Predator, presentata ufficialmente in occasione del recente Giro d’Italia.
Ecco le prime parole del forte triatleta francese in merito alla partneship con Prologo: «Quando sono in sella, affrontando le lunghe ore di un Ironman, non voglio pensare alla sella. Voglio concentrarmi solo sull’obiettivo e con Prologo posso farlo. La sella Prologo è stata la mia fidata compagna per innumerevoli ore di allenamento e gara, incluso quando sono salito sul podio come Campione del Mondo Ironman a Nizza nel 2023. I loro design innovativi e l’impegno per il comfort sono stati una parte fondamentale del mio successo».
Sam Laidlow avrà un ruolo di primo piano nello sviluppo di nuovi prodotti per il triathlon (foto Peignée Verticale)Sam Laidlow avrà un ruolo di primo piano nello sviluppo di nuovi prodotti per il triathlon (foto Peignée Verticale)
Non solo ambassador
Come anticipato, oltre a ricoprire il ruolo di ambassador, Laidlow avrà anche un ruolo nello sviluppo di nuovi prodotti.
«Sono entusiasta di annunciare che, da oggi, porto la mia collaborazione con Prologo a un livello superiore – ha commentato Laidlow – e sono orgoglioso di diventare un ambasciatore ufficiale del brand. Come atleta che cerca sempre di superare i limiti della performance umana, sono felice di poter offrire il mio contributo in termini di esperienza e conoscenze, aiutando Prologo a continuare a innovare e a spingersi oltre i confini del possibile. Non vedo l’ora di far parte della famiglia Prologo e di contribuire allo sviluppo di selle che aiutino atleti come me a dare il meglio di sé».
Il modello che Laidlow utilizzerà è la sella Predator 01TT che si adatta alle caratteristiche del triathlonIl modello che Laidlow utilizzerà è la sella Predator 01TT che si adatta alle caratteristiche del triathlon
Soddisfazione Prologo
E’ davvero grande la soddisfazione da parte di Prologo per aver portato simbolicamente a bordo un campione del calibro di Sam Laidlow. A confermarlo e Salvatore Truglio, General Manager dell’azienda lombarda: «Siamo felici di avere a bordo del nostro Innovation Technical Department un atleta di riferimento del mondo Ironman come Sam Laidlow. Da alcuni mesi stiamo collaborando per adattare e sviluppare il sistema sella Predator con l’obiettivo di renderlo vincente anche nelle competizioni triathlon».
«La base di partenza del progetto Predator 01TT – continua – che ha visto la collaborazione di un team WorldTour come Visma Lease a Bike, già si adatta perfettamente al mondo Tri grazie alla forma ergonomica, alla rivoluzionaria integrazione e all’estrema aerodinamicità. Ma oggi, con alcune piccole modifiche, questo ambizioso progetto è quasi pronto per il debutto ufficiale nel triathlon».
L’annuncio della partnership tecnica tra Prologo e il Team Visma Lease a Bike è stata sicuramente una delle notizie più interessanti di cui si è avuto modo di parlare lo scorso inverno.
Una collaborazione, quella fra l’azienda lombarda e il team olandese, che si è dimostrata subito vincente. La conferma è arrivata dall’ultimo Giro d’Italia, terminato da ormai una decina di giorni e del quale si continua comunque a parlare, grazie all’impresa di Simon Yates capace di ribaltare nel corso della penultima tappa una classifica generale che sembrava ormai definita (in apertura foto Mattia Ragni).
Per Simon Yates le foto di rito prima di prendere parte all’ultima tappa del Giro d’Italia 2025, la prima in maglia rosa (foto Mattia Ragni)Per Simon Yates le foto di rito prima di prendere parte all’ultima tappa del Giro d’Italia 2025, la prima in maglia rosa (foto Mattia Ragni)
Si resta in rosa
La vittoria di Yates ha permesso a Prologo di confermarsi per il secondo anno di fila sul gradino più alto del podio del Giro d’Italia. L’azienda italiana, che da questa stagione è Innovation technical partner dello squadrone neerlandese, bissa così il successo della scorsa edizione tornando a conquistare la Maglia Rosa e ad alzare il Trofeo Senza Fine dopo solo 12 mesi.
Trionfo di squadra
Nella vittoria di Simon Yates un ruolo fondamentale l’ha avuto sicuramente Wout Van Aert, capace di scortare il suo capitano fino a pochi chilometri dall’arrivo di Sestriere, lasciandogli in dote un vantaggio più che rassicurante.
Come in ogni grande impresa sportiva che si rispetti, fondamentale è stato il lavoro dei compagni di squadra e di tutto lo staff del Team Visma Lease a Bike. Oltre a un fenomenale e redivivo Wout Van Aert, hanno infatti contribuito attivamente al trionfo del britannico il velocista Olav Kooij, fantastico vincitore della tappa finale nel cuore di Roma, gli scalatori Wilco Kelderman, Steven Kruijswijk, Bart Lemmen e i passisti Edoardo Affini e Dylan Van Baarle.
Yates e i compagni del team Visma Lease a Bike alla partenza di Roma, il rosa è per tutti (foto Mattia Ragni)Yates e i compagni del team Visma Lease a Bike alla partenza di Roma, il rosa è per tutti (foto Mattia Ragni)
L’importanza di Prologo
Un ruolo non certo marginale nel successo di Simon Yates l’ha sicuramente avuto anche Prologo. Il marchio italiano, con le sue selle performanti e all’avanguardia come la Scratch NDR usata dallo stesso Simon Yates, ha permesso al britannico e ai suoi compagni di esprimersi al meglio delle loro possibilità su ogni tipo di terreno.
Il Giro d’Italia ha rappresentato per Prologo una grande opportunità per alzare il velo sul proprio ultimo prodotto. Si tratta della Predator 01TT, la sella da cronometro integrata sviluppata insieme al team neerlandese, presentata ufficialmente alla vigilia della cronometro Lucca-Pisa.
Per Prologo non c’è solo la maglia rosa ma anche quella blu dei GPM conquistata da Fortunato (foto Mattia Ragni)Per Prologo non c’è solo la maglia rosa ma anche quella blu dei GPM conquistata da Fortunato (foto Mattia Ragni)
Parola a Prologo
La chiosa finale non può che spettare a Prologo ed in particolare a Salvatore Truglio, General Manager dell’azienda lombarda: «Grazie a Simon Yates e a tutti i ragazzi del team Visma Lease a Bike. E’ stato un Giro d’Italia aperto ed emozionante fino all’ultima tappa che ha visto protagonista il lavoro di squadra a tutti i livelli. L’aspetto tecnico e umano hanno fatto ancora una volta la differenza aiutando a scrivere la storia. Per Prologo vincere il secondo Giro consecutivo è motivo di grande orgoglio visto che la competitività era di altissimo livello. Grazie a tutti i protagonisti è stata una Corsa Rosa memorabile, impreziosita anche dalle sei vittorie di tappa di corridori in sella a Prologo e dalla bellissima maglia blu conquistata dallo scalatore italiano Lorenzo Fortunato del team XDS Astana».
Dopo le parole di Fabretti al Processo e il rilancio di Gatti, entriamo sul tema delle tappe noiose. Non sarà invece un problema di dirette troppo lunghe?
Rappresenta l’apice tecnologico delle selle Prologo. Scratch M5 PAS 3DMSS (acronimo di multi sector system) non è solo una sella con la cover dallo sviluppo tridimensionale, ma un prodotto che è complice della seduta ottimale del ciclista e di un perfetto rendimento biomeccanico.
Non si presenta come una sella morbida, ma è molto comoda ed il comfort arriva principalmente dal sostegno 3D differenziato. L’abbiamo provata ed ora entriamo nel dettaglio del test.
L’ultima generazione della Prologo Scratch M5 PAS è 3DL’ultima generazione della Prologo Scratch M5 PAS è 3D
Cosa rappresenta la sella 3D di Prologo
La famiglia Scratch M5 è una sorta di traguardo, una sella top di gamma in senso assoluto, oltre a completare la stessa famiglia Scratch M5. Lo scafo in carbonio ed i due tubolari Nack sono mutuati dalla versione tradizionale. In particolare lo scafo adotta delle fibre allungate che permettono una buona elasticità ed una sorta di “memoria di forma”, ci piace definirla così, complice nella longevità tecnica della sella (tutte le selle Prologo hanno una durata non trascurabile).
La copertura è caratterizzata dai fori di dimensioni e forme diverse, tra la parte anteriore, mediana e posteriore. Tre sezioni differenti per tre densità altrettanto differenziate e, come è facile immaginare, tre gradi di supporto diversi con delle validità ben precise.
Qui si notano alla perfezione le tre zone della coverLa punta è la zona più “tosta”Al di sotto nel primo strato 3D c’è un ulteriore strato con trama differenteQui si notano alla perfezione le tre zone della coverLa punta è la zona più “tosta”Al di sotto nel primo strato 3D c’è un ulteriore strato con trama differente
Sostegno differenziato? Ha un senso
Dietro ci sono dei fori più piccoli con una trama fitta, per una copertura “più dura”, sostenuta e veloce nella fase di ritorno. Perché? Per dare supporto a tutto il corpo, ad esempio quando si va in presa alta, si tende a spostare il peso del corpo verso il retro e al tempo stesso la cover non deve affondare.
Nel mezzo la copertura ha fori allargati ed è leggermente più morbida, con una fase di ritorno più lenta. In senso generale, sfruttare una seduta mediana significa distribuire su una superficie più ampia il peso del corpo, o comunque appoggiare su quel punto della sella zone diverse del corpo, andando a sfruttare anche il canale PAS. Una sezione leggermente più morbida e meno diretta nella fase di ritorno, è complice nella comodità percepita quando si appoggiano (anche) i tessuti molti.
Il naso della Prologo Scratch M5 3D offre un supporto medio ed è scaricato verso il basso. Sostegno e comfort che collimano tra loro. La lunghezza è di 250 millimetri ed è larga 140. A nostro parere, il concetto 3D espresso dalla Prologo Scratch è anche una sorta di approccio al concetto di customizzazione della seduta e del supporto che si riceve proprio dalla sella.
Leggera, ma non estrema, comunque sostanziosaIl nostro setting prevede un leggero abbassamento della zona anterioreA prescindere dalla versione la Scratch M5 è una garanzia3D versus standard CPC, lo scafo non cambiaLeggera, ma non estrema, comunque sostanziosaIl nostro setting prevede un leggero abbassamento della zona anterioreA prescindere dalla versione la Scratch M5 è una garanzia3D versus standard CPC, lo scafo non cambia
Le nostre sensazioni
A nostro parere è la migliore Prologo di sempre (contestualizzata ad un impiego agonistico/professionale), lo è per due motivi principali. Il primo è relativo alla forma, perché sfruttare il disegno a T della Scratch M5 è un vantaggio, sinonimo di garanzia, versatilità e sfruttabilità d’impiego. Il secondo è legato alla copertura 3D con densità differenti, dove mostra un supporto immediato, semplice da interpretare (anche per chi utilizzata una sella 3D per la prima volta) che si rivela omogeneo e molto equilibrato nelle diverse situazioni. La sella non dà mai la sensazione di affondare e/o di comprimersi eccessivamente, al tempo stesso, in termini di feeling, non è mai eccessivamente dura.
In aggiunta, come nostra abitudine, abbiamo posizionato la Prologo Scratch M5 3D scaricandola di qualche grado verso il basso, con il medesimo arretramento usato con la versione standard CPC. Nel nostro caso e rispetto alla Scratch M5 CPC, con la 3D è stato necessario abbassare il reggisella di 3 millimetri. Non si tratta di semplici sfaccettature.
La 3D offre dei vantaggi non secondari in termini di sostegnoDisegno a T proprio come la sorella nella versione tradizionaleLa 3D offre dei vantaggi non secondari in termini di sostegnoDisegno a T proprio come la sorella nella versione tradizionale
In conclusione
Partendo dal presupposto che la Prologo Scratch M5 3DMSS è un prodotto esclusivo e costoso, raggiunge altissimi livelli di resa tecnica e nonostante questo è una sella facile da interpretare fin dalle prime pedalate. Non bisogna dimenticare che è una sella sviluppata per i professionisti e per un’utenza di agonisti attenti ai dettagli. Per questo motivo è necessario dedicare un periodo ad un’eventuale fase di assestamento. Non è una sella che flette con l’imbottitura che si comprime verso il basso, una sella che offre enormi vantaggi in tutto quello che è il supporto ed il mantenimento della stessa altezza lungo tutta la sua superficie. Il setting e la biomeccanica ne guadagnano.
290 euro di listino sono un prezzo importante, in realtà, considerando questa categoria di componenti super performanti (paragonabili a componenti da F1), non è un’esagerazione.
VIAREGGIO – Prologo Predator 01TT è la sella unica nel suo genere per concept, tecnologia ed anche per un design (che prende il nome di V-Shape) destinato a cambiare le carte in tavola. Un prodotto estremo in tutto che nasce anche grazie alla collaborazione con il Team Visma-Lease a Bike.
Edoardo Affini e Wout Van Aert hanno partecipato attivamente allo sviluppo della nuova Predator 01TT. La nuova sella è stata presentata in modo ufficiale nella giornata di riposo che precede la cronometro in terra Toscana.
Affini è tra gli sviluppatori della nuova sellaAllo sviluppo ha partecipato anche Van AertAffini è tra gli sviluppatori della nuova sellaAllo sviluppo ha partecipato anche Van Aert
Una sella Prologo brevettata
Un dettaglio non secondario. La Prologo Predator 01TT è un progetto coperto da brevetto che inizia a prendere forma 18 mesi addietro. E’ una sella rivoluzionaria per tutto quello che porta in dote. Ha una scocca completamente in carbonio in un pezzo unico, ma il rail è separato ed è amovibile.
«Non è un rail vero e proprio, piuttosto la chiamerei piastra – ci racconta Salvatore Truglio responsabile di Prologo in Italia – che può essere rimossa in caso di necessità. E’ modulare, si può sostituire e riciclare facilmente. Il primo passo di un progetto più complesso ed ampio che, senza sacrificare nulla in termini di tecnologie e performance, strizza l’occhio anche alla sostenibilità».
Il modello tradizionale senza inserti per il grip maggioratoIl modello tradizionale senza inserti per il grip maggiorato
Sella aerodinamica ed ergonomica
Predator 01TT parte della simulazione CFD ed il design è stato perfezionato nel corso dei mesi in galleria del vento e grazie ai feedback dei corridori. E’ larga solo 110 millimetri (lunga 260 nella sua totalità) ed è disegnata per consentire la massima rotazione del bacino all’atleta. Al centro è presente un canale PAS (DNA Prologo) che divide la sella in due porzioni distinte tra loro nella sezione frontale e mediana, mentre tutta la sezione posteriore (la coda) è una vera e propria calottatura in carbonio.
Le due sezioni (lunghe 170 millimetri) sono ricoperte da imbottiture maggiorate in EVA. E’ disponibile la versione senza CPC (usata da Affini), oppure quella con i due inserti CPC che aumentano il grip (Van Aert utilizza la versione CPC).
La sella di AffiniLa versione CPC usata da Van AertLa sella di AffiniLa versione CPC usata da Van Aert
Due larghezze disponibili
Si basano sulla larghezza del naso. Quella più stretta è larga 50 millimetri, quella più larga è da 60, un fattore che influisce anche sul valore alla bilancia. 135 grammi dichiarati per la stretta, 159 grammi per quella maggiore. Il prezzo di listino è di quelli importanti, 1.250 euro.
Prologo Predator 01TT viene fornita con uno speciale kit di montaggio, per renderla compatibile con i reggisella disponibili sul mercato.
Tutta la porzione sottostante con la piastra che può essere rimossa, fissata davanti con una brugolaNel posteriore c’è un alloggio in carbonio per la piastra che è piattaTutta la porzione sottostante con la piastra che può essere rimossa, fissata davanti con una brugolaNel posteriore c’è un alloggio in carbonio per la piastra che è piatta
Le considerazioni di Edoardo Affini
«Quando è stato ufficializzato l’accordo tra il team e Prologo – ci dice il campione europeo in carica, Edoardo Affini – abbiamo iniziato immediatamente a lavorare sui diversi prodotti. Io e Van Aert in particolare ci siamo concentrati sullo sviluppo della Predator. Abbiamo iniziato con dei test in pista, avvalorati da considerazioni relative al feeling ed al comfort.
«La forma della sella che vediamo oggi – prosegue Affini – è figlia di un percorso che ha visto diversi step. E’ leggermente curva nella sezione anteriore, in modo da agevolare lo scarico anteriore, senza influire negativamente sullo scivolamento in avanti. Personalmente preferisco avere un minimo di libertà e non usare il CPC. Aggiungo – conclude Affini – pur non utilizzando questa tipologia di sella ogni giorno, non trovo difficoltà nel passare dalla sella tradizionale che monto sulla S5 (Cervélo) a questa super specifica per la bici da crono. Uno dei grandi vantaggi è la libertà che offre a tutto il bacino».
Prologo, dopo aver presentato poco più di un anno fa la Nago R4 PAS 3DMSS, la sua prima sella ultraleggera stampata interamente in 3D, fa un ulteriore passo in questa direzione. L’azienda italiana, infatti, ha deciso di intraprendere questa strada e realizzare un secondo modello in versione 3D. Si tratta della Scratch M5 PAS, un modello che già rappresenta il top di gamma di casa Prologo e che ora diventa ancora più performante e innovativo. Ecco quindi la Scratch M5 PAS 3DMSS, una sella che si adatta perfettamente alle diverse esigenze di ogni disciplina, ma con uno spirito “racing”. Tutte queste qualità tecniche sono possibili grazie alla forma tondeggiante della Scratch M5 PAS 3DMSS, che le permette di dare al ciclista un miglior supporto lombare.
La Scratch M5 PAS 3DMSS mantiene le stesse dimensioni del modello precedente: 250 mm di lunghezza e 140 mm di larghezzaPrologo Scratch M5 PAS 3DMSS
Studi e analisi
Per riuscire a realizzare una sella ancora più performante e utilizzando la tecnologia 3D Prologo ha lavorato prima sulla raccolta dati, analizzando in maniera scientifica le aree di pressione esercitate sulla sella. Una volta raccolti tutti i dati è stato possibile realizzare questo modello in 3D altamente performante e comodo. La cover sulla quale il ciclista si va ad appoggiare è in grado di adattarsi al meglio alle diverse aree di pressione. In questo modo la prestazione sarà sempre massima in ogni momento della pedalata.
La sella Scratch M5 PAS 3DMSS riprende la forma ergonomica T-shape, comprese le dimensioni compatte tipiche del modello precedente. La Scratch M5 PAS è adoperata già da diversi atleti professionisti come Jonas Vingegaard, Egan Bernal e Magnus Cort.
Lo scarico centrale PAS permette di avere una minor pressione sui tessuti molliLo scarico centrale PAS permette di avere una minor pressione sui tessuti molli
Ancora più performante
Il progetto con il quale è stata realizzata la Scratch M5 PAS 3DMSS nasce con l’obiettivo di dare forma a una sella in grado di esaltare le caratteristiche tecniche di un modello già amato e vincente. L’obiettivo ultimo è stato raggiunto grazie alla stampa tridimensionale di ultima generazione, la quale riesce a fornire il giusto supporto al ciclista anche quando vuole esprimere tutta la sua potenza sui pedali.
Un punto di forza di questo modello rimane la tecnologia PAS (Perineal Area System) un canale centrale aperto che permette di eliminare i picchi di pressione sui tessuti molli. Questo garantisce l’eliminazione di intorpidimenti e agevola il flusso sanguigno nelle aree più delicate.
Il rail, ovvero la struttura su cui si basa la sella, è disponibile in due versioni: Nack e Tirox. La prima è realizzata con un composto in fibra di carbonio, kevlar e filamenti in alluminio, una soluzione che dona maggiore rigidità e leggerezza. La seconda versione, la Tirox, è costruita in acciaio a lega leggera, ha una minore rigidità ma permette un maggiore assorbimento delle vibrazioni.
Il rail è disponibile in due versioni: Nack e TiroxIl rail è disponibile in due versioni: Nack e Tirox
Il vantaggio del 3D
La scelta di Prologo di adottare la tecnologia 3DMSS per questo modello deriva dal fatto di voler dare un ulteriore miglioramento tecnico alla gamma di selle a disposizione dei ciclisti. Stampare in 3D, unitamente alla scelta di un materiale resistente ed elastico, permette di avere caratteristiche uniche da adoperare su diverse funzioni.
Nella sezione posteriore le forme geometriche scelte per la realizzazione del supporto permettono di avere un’alta densità e un ottimo coefficiente elastico. Questo offre stabilità alle ossa ischiatiche e agevola la pedalata.
Salendo verso la parte centrale le geometrie si fanno più ampie, in questo modo il coefficiente elastico diminuisce, rimanendo comunque importante e in grado di offrire il massimo comfort. Infine, nella zona anteriore la densità rimane media e l’indice di elasticità basso. Una scelta che permette al ciclista di pedalare in punta di sella producendo comunque uno sforzo elevato.
Peso rail in Nack: 176 grammi
Peso rail in Tirox: 209 grammi
Prezzo al pubblico: 390 euro con rail in Nack, 290 euro con rail in Tirox.
L’impatto estetico non è cambiato molto, il DNA è Prologo Dimension in tutto e per tutto, ma le variazioni apportate sulla nuova versione R2 si sentono eccome.
Resta invariata la lunghezza di 245 millimetri (sella corta), mentre i 2 millimetri che sono stati aggiunti nella zona frontale offrono un superficie più ampia di appoggio. Dimension R2 è corsaiola e non fa nulla per nasconderlo, eppure è anche più comoda. L’abbiamo provata e questo è il nostro resoconto.
Ampio e davvero ben posizionato il canale PASAmpio e davvero ben posizionato il canale PAS
Nuova Dimension R2, un veloce recap
Presentata ufficialmente a dicembre 2024, la Dimension R2 è stata una delle primissime selle (se non la prima) a comparire anche sulle bici tradizionali (non solo crono e triathlon). E’ caratterizzata da una forma a V che è segno distintivo e simbolo di versatilità, componente che non di rado è stato ampiamente utilizzato anche in ambito off-road da atleti di livello.
Rispetto alla versione precedente, la R2 ha un naso più largo (40 millimetri) e complessivamente adotta un arrotondamento maggiore. Non cambiano la lunghezza e la larghezza (245×143). E’ stato cambiato (migliorato) il foam interno che è strutturato in EVA di ultima generazione, con uno spessore inferiore del 20%, ma in grado di fornire più supporto, più a lungo nel tempo. Resta l’ampio canale di scarico (PAS), resta la scocca costruita con un blend di carbonio a fibra lunga, tanto elastico, robusto e longevo. Ad oggi è disponibile nella versione Nack con i due tubolari in carbonio. Il prezzo di listino è di 249 euro. Il valore alla bilancia da noi rilevato è di 141 grammi, molto leggera.
Sella dove sparisce qualsiasi ingombro frontaleNon è una sella completamente piattaSezione centrale e frontale scaricate all’ingiù di un paio di gradiSella dove sparisce qualsiasi ingombro frontaleNon è una sella completamente piattaSezione centrale e frontale scaricate all’ingiù di un paio di gradi
Nel cuore del test
Una sella corta con la forma a V è sinonimo di una sella che porta a sfruttare/avere una posizione parecchio aggressiva, dove si spinge tanto e l’invito è quello di rimanere ribassati sul manubrio per lunghi periodi. Sella da corridore vero e da agonista senza mezze misure.
Rispetto alla versione precedente, di comune e accostabile resta solo la forma ed il concetto di sella corta, oltre al nome Dimension. Tutto il resto cambia e viene mutuato, dalla Scratch M5, un dettaglio tutt’altro che banale, ovvero la larghezza del naso (4 centimetri). La versione R2 diventa più comoda, più sfruttabile, semplice da posizionare sul reggisella.
R2 al centro, Scratch M5 a destra, la “vecchia” Dimension a sinistraR2 al centro, Scratch M5 a destra, la “vecchia” Dimension a sinistra
Rispetto alla Scratch M5?
A parità di altezza e setting, a parità di bici abbiamo posizionato la Dimension R2 un centimetro più indietro. Con questa soluzione abbiamo ottenuto (al millimetro) un utilizzo del tutto simile alla sella con forma a T per eccellenza (la Scratch M5 per l’appunto).
Cambia completamente la gestione della bolla/linea orizzontale. La nuova Prologo è leggermente spoilerata nella sezione posteriore, fattore che, oltre alle preferenze soggettive, invita a scaricare (giusto un paio di gradi) la sella all’ingiù. Non passa in secondo piano il comfort del prodotto, grazie ad un foam molto compatto e uniforme, ben sostenuto che diventa come una sorta di memory. Ci è piaciuta questa nuova imbottitura, perché al pari della comodità è da considerare un abbassamento contenuto verso il basso. La posizione in sella non si modifica.
Invita a tenere una posizione bassa ed aggressiva, grazie alla sua formaMolto buono il valore alla bilancia da noi rilevatoIl punto anatomico della nuova sella PrologoLo scafo e i punti (massicci) di innesto del telaio in carbonioInvita a tenere una posizione bassa ed aggressiva, grazie alla sua formaMolto buono il valore alla bilancia da noi rilevatoIl punto anatomico della sellaLo scafo e i punti (massicci) di innesto del telaio in carbonio
In conclusione
Non è mai semplice far evolvere una sella che ha una storia importante alle spalle, considerando il fatto che un prodotto così tecnico si basa anche su soggettività non secondarie. Rispetto al passato, a nostro parere, è stato migliorato il binomio imbottitura/scafo, facendo collimare sostegno, supporto e un comfort superiore. Non bisogna dimenticare che la Dimension R2 è una sella spinta verso la performance.
Nel caso si approdi ad una forma del genere sono necessarie almeno 4/5 uscite per prendere la giusta confidenza. Le variabili più importanti sono legate all’arretramento e alla sfruttabilità della sezione mediana/anteriore. La nuova Dimension R2 si rivolge anche a chi non ama particolarmente avere degli ingombri relativi al naso della sella, che una volta in seduta resta completamente assente. Un altro vantaggio arriva dal fatto che la R2 è un prodotto che agevola la pedalata profonda, azzerando i fastidi nella parte interna della coscia.