CAMBIAGO – Colnago V4Rs rimane la bici tuttofare dell’azienda e del Team UAE-Emirates, ma per le gare più veloci era necessario sviluppare una bici specifica: la Y1Rs nasce da questo concetto. La prima bicicletta che prende forma anche grazie alla collaborazione tra il Politecnico di Milano e la Khalifa University di Abu Dhabi.
Che piaccia oppure no la nuova aero di Colnago pone un altro tassello all’evoluzione del concetto performance della bici. Un ciclismo sempre più veloce, estremo e dove il mezzo tecnico fa la differenza.
Y1Rs, al passo coi tempi
Il progetto Y1Rs si sviluppa considerando lo scenario attuale. Competizioni con punte di velocità e medie orarie che aumentano, anche in salita e le lunghe fughe sono all’ordine del giorno. La vittoria allo sprint è questione di millimetri.
Gli specialisti delle prove contro il tempo sono atleti competitivi anche in salita (e viceversa). Le regole UCI sono cambiate, soprattutto in merito al design e alle geometrie. Ognuno di questi fattori gioca un ruolo fondamentale e di primaria importanza nello sviluppo delle biciclette.
Parola all’ingegnere
Per entrare ancor più nello specifico, abbiamo chiesto a Filippo Galli, Project Ingeneering Colnago che negli ultimi 2 anni ha vissuto da vicino l’evoluzione della bici, tra la Lombardia e Abu Dhabi.
«Le regole UCI attuali, definite nel 2022 e comunque in costante evoluzione – spiega – permettono di posizionare il reggisella in un punto qualsiasi dell’orizzontale, a patto che i due profilati siano uniti. Ovvio che si tratta di rendere la bici funzionale e nel nostro caso si è puntato sull’aerodinamica, con un concetto di comfort non banale.
«Aerodinamica: in fase prototipale – prosegue Galli – abbiamo inserito 70 sensori di pressione per valutare la pressione e l’impatto dell’aria sulle tubazioni e anche sul manubrio ad ali di gabbiano. Questo sarà disponibile in due larghezze diverse, ognuna con un flare di circa 6°.
«Comfort: la Y1Rs presenta uno sloping molto contenuto, soluzione che permette di sfruttare a pieno la deformazione controllata del punto di raccordo della zona con disegno ad Y. La deformazione è ottenuta grazie al layup del carbonio, non è inserito nessun accessorio meccanico. Significa – conclude Galli – che abbiamo una bici rigidissima nella sezione più bassa e con un grado di comfort del tutto paragonabile alla V4Rs nel comparto più alto».
Modelli CFD e pianeta terra
La stragrande maggioranza delle attuali biciclette, super performanti a prescindere, nascono anche grazie alle valutazioni e analisi derivanti dai modelli CFD. Questi sono una sorta di semplificazione dell’aerodinamica, con dati che però si discostano dall’impiego reale (talvolta lo scostamento supera anche il 30%).
Colnago, proprio grazie alle due Università (Politecnico e Khalifa) ha messo a punto un modello CFD più accurato e attendibile. Significa che il margine negativo che si può creare tra la galleria del vento e l’utilizzo reale su strada è stato ridotto in maniera drastica. In aggiunta: l’ambiente “virtuale” spesso non considera e/o ha difficoltà a considerare le condizioni di vento laterale una volta su strada (al di fuori del wind tunnel). Lo sviluppo della Y1Rs ha tenuto conto anche di questo fattore. La Y1Rs è diversa dalla V4Rs, diversissima dalla C68.
I cinque punti chiave
La zona del reggisella segue un design chiamato Defy. Il profilato obliquo curvo ed il comparto dello sterzo con l’integrazione “a baionetta” della forcella. L’integrazione ed il posizionamento dei portaborraccia. Il manubrio Colnago CC.Y1 specifico per la Y1Rs. Le geometrie.
La zona del regggisella e sottostante ad essa è di sicuro uno dei punti che crea maggiore interesse. E’ una sorta di doppia Y (normale ed inversa) che pur non sacrificando la rigidità verticale aumenta il potere dissipante. Le vibrazioni che arrivano dal basso sono “spalmate” su una superficie maggiore. La zona di unione delle due Y, l’incavo tra l’orizzontale ed il piantone offre una flessione controllata.
Manubrio integrato CC.Y1
Il manubrio si innesta direttamente alla base superiore del tubo sterzo. Si possono inserire degli spessori (fino a 2 centimetri) dedicati tra attacco manubrio e battuta superiore dello sterzo. Questo ha obbligato anche ad una rivisitazione del concetto di serie sterzo (che è CeramicSpeed SLT). Il manubrio è in carbonio e rispetto al tradizionale CC.01 (quello in dotazione standard alla V4Rs) ha ridotto del 19% la superficie di impatto frontale.
Obliquo. Le forme di questo obliquo sono la risposta al quesito che chiede se è più performante un tubo vicino alla ruota o meno. L’obliquo della Colnago Y1Rs è molto vicino nella parte bassa e mediana. Nelle forme e nelle svasature del profilato rientra anche il posizionamento dei portaborraccia (disegnato per le borracce rotonde tradizionali), studiato per minimizzare le turbolenze negative. In caso di utilizzo della trasmissione Shimano con la batteria, quest’ultima è posizionata nell’obliquo sotto il portaborraccia. E’ una richiesta che arriva dal team mirata a facilitare l’estrazione in caso di necessità.
Non in ultimo le geometrie
Geometrie. Il naturale confronto con la V4Rs. I due angoli di riferimento del telaio Y1Rs, quello dello sterzo e del piantone hanno una verticalità maggiore. La soluzione è voluta in modo da configurarsi al meglio con posizioni più raccolte degli atleti. Il rapporto tra reach e stack è stato aumentato, sempre rispetto ai valori della V4Rs. Significa posizioni in sella più aggressive e protese in avanti.
A parità di taglia la Y1Rs ha la sella più avanzata, rispetto alla V4Rs. Il rake della forcella è personalizzato per ogni singola taglia. Da considerare che il trail complessivo considera ottimale l’utilizzo di pneumatici da 28 millimetri di sezione (i test sono stati eseguiti con gomme da 28 e cerchi con canale interno da 25 millimetri). L’unico valore comune a tutte le taglie è la lunghezza del carro posteriore, 40,8 centimetri. Le taglie disponibili della Y1Rs sono 5: xs e small, medium, large e xl.
Gli altri dettagli della Y1Rs
La scatola del movimento centrale ha le sedi filettate per le calotte esterne BSA. La larghezza è di 68 millimetri. Non aumenta la rigidità già altissima del comparto inferiore. Il supporto del deragliatore è mobile e supporta corone fino a 56 denti. L’ancoraggio del bilanciere posteriore del cambio è di natura UDH. La Y1Rs supporta pneumatici con una larghezza massima da 32 millimetri. Il reggisella è disponibile con due arretramenti, zero e 1,5 centimetri. Un altro dettaglio da sottolineare sono le sedi dei perni passanti. Integrate e perfettamente in linea all’asimmetria del carro quelle posteriori, quasi arretrate e nascoste dalla forcella (asimmetrica) quelle anteriori.
Perché? L’asimmetria che riguarda la Colnago Y1Rs è strutturale e non solo design. Inoltre le sedi anteriori del perno passante, così concepite, permettono di mantenere un profilo lineare della forcella, eliminando la svasatura della pinza del freno. La Y1Rs non è un monoscocca, ma si basa su cinque blocchi principali uniti tra loro. Il telaio e la forcella (grezzi) hanno un valore alla bilancia dichiarato di 965 e 450 grammi (taglia media). A parità di montaggio e misura, ha un peso di 300 grammi superiore, se messa a confronto con la V4Rs.
Configurazioni e prezzi
Cinque allestimenti previsti, tutti al top e un kit telaio. Il più costoso porta in dote il pacchetto Campagnolo SuperRecord Wireless con le ruote Bora Ultra WTO, con un listino di 16500 euro.
Tre i montaggi con Shimano Dura Ace, dove la variabile è legata alle ruote. Enve SES 4.5, Dura-Ace C50 e e Vision 45, rispettivamente a 16.200, 15.000 e 13.200 euro. Il quinto prevede lo Sram Red, le ruote Vision 45 ed ha un listino di 12.300 euro. Il frame-kit è proposto a 6.710 euro.