Minervino: «Il Binda si fa in quattro e non cambierà data»

24.02.2023
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Juniores, esordienti, allieve ed elite. Domenica 19 marzo le quattro categorie, in quest’ordine, renderanno Cittiglio la capitale italiana del ciclismo femminile. Quest’anno il Trofeo Binda avrà anche le due declinazioni giovanili a riempire una giornata che ormai è un must del calendario (in apertura, la vittoria 2022 di Elisa Balsamo, foto Ossola).

Tuttavia Mario Minervino – presidente della Cycling Sport Promotion, la società organizzatrice della gara WorldTour – si trova costretto a scrutare un orizzonte spezzato dalla possibile nascita della Milano-Sanremo donne. Nelle volontà di Rcs Sport, come ci ha espresso la settimana scorsa il suo amministratore delegato Paolo Bellino, la nuova classica femminile potrebbe essere disputata il giorno dopo la prova maschile e quindi in coincidenza di Cittiglio. Anche per questo, abbiamo voluto sentire il patron del Trofeo Binda a circa un mese dall’evento.

Mario come è nata l’idea di aggiungere le gare di esordienti e allieve?

E’ stato un pensiero che ho avuto questo inverno. Siamo giunti alla ventiquattresima edizione per le elite e alla decima per le junior. Credevo che fosse giusto inserire le altre due categorie per avere una vera e propria giornata rosa, che vale una stagione. L’ho fatto prevalentemente a scopo promozionale per dare un segnale della nostra ulteriore vicinanza a tutto il movimento giovanile femminile. L’intento è quello di continuare così anche nei prossimi anni.

Chissà con quale emozione correranno le giovani…

Certo, per loro credo che sarà una bella soddisfazione passare sotto il traguardo delle più grandi. Più grandi non solo per l’età ma anche perché abbiamo sempre le più forti. Abbiamo ottenuto una deroga federale per far correre esordienti e allieve che solitamente iniziano la loro stagione qualche settimana dopo. Onestamente però devo dirvi che spero che queste giovani arrivino a Cittiglio con lo spirito di godersi totalmente la giornata più che per dannarsi l’anima nel fare risultato.

Si è parlato spesso di allungare i chilometraggi delle gare o tappe più importanti. E’ una possibilità che potrebbe riguardare anche il Trofeo Binda?

Non sono i chilometri a migliorare una gara, ma i percorsi. Abbiamo le elite che ne fanno 139 più il trasferimento e le junior quasi 75. Siamo ad inizio stagione, sono distanze giuste per entrambe le categorie. E poi abbiamo un percorso aperto a tutte le atlete. In ogni caso non vedrei l’esigenza di aumentare i chilometri. Perché la gara potrebbe diventare più “noiosa” come abbiamo visto in alcuni casi. E perché all’interno della giornata ci sono degli incastri da rispettare, come la diretta televisiva o da quest’anno le due gare giovanili.

Invece potrebbe esserci la possibilità di vedere la vostra gara in un’altra data?

No e non capisco perché dovrei spostarla. Ho letto cosa è stato scritto nel vostro articolo, ma non voglio pensare alle cose degli altri. Il Binda ha una storia ventennale, si sa da sempre che è in quel periodo. Io mi preoccupo della nostra data, non di quelle delle altre gare. Per me il problema non esiste. Per me la cosa importante è che tra organizzatori non ci si faccia male, rispettandosi reciprocamente, senza forzature.

Mario Minervino è favorevole a una Milano-Sanremo femminile?

Sono sempre stato un fautore delle nuove gare, credo di aver contribuito alla crescita del ciclismo femminile. Io parlo con tutti e ben venga una edizione per le donne purché non mi chiedano di cambiare o non creino una concomitanza di eventi. Prima di affermare certe cose, bisognerebbe vedere chi sono gli interlocutori. Chi vorrà organizzare la Sanremo donne deciderà di metterla nelle date libere. Attenzione però poi a non andare ad infittire ulteriormente il calendario. I diesse e le atlete già stanno facendo i conti con corse ravvicinate, considerando che le formazioni femminili hanno una quindicina di ragazze ed alcuni team non arrivano a dieci. Faccio ciclismo da veramente tantissimi anni e di situazioni ne ho viste molte. Personalmente i proclami non mi sono mai piaciuti, ho sempre preferito agire con i fatti.

Un pronostico. Chi vince il prossimo Trofeo Binda?

Non faccio nomi perché si rischia di sbagliare, ma vincerà la migliore come è sempre stato. Poi manca quasi un mese e tante cose possono cambiare, come la condizione delle atlete. Io voglio che tutto il pubblico possa divertirsi con le nostre quattro gare e che sia una grande giornata per il ciclismo femminile.

Trofeo Binda, parterre mondiale per junior ed elite

14.03.2022
4 min
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Pochi giorni mancano all’attesissimo Trofeo Alfredo Binda in programma domenica a Cittiglio. Al via saranno presenti le migliori squadre World Tour e continental del panorama ciclistico femminile. Ad anticipare la gara regina, la mattina andrà in scena il Piccolo Trofeo Binda – Valli del Verbano dedicato alle donne junior e gara d’apertura della Coppa delle Nazioni UCI. Anche qui con una lista partenti internazionale, che vedrà 16 squadre straniere da 13 differenti stati. 

Abbiamo chiesto all’organizzatore Mario Minervino di illustrarci gli ultimi dettagli e cosa c’è alla base di questo grande evento.

Mario Minervino dirige l’organizzazione delle due prove junior ed elite
Mario Minervino dirige l’organizzazione delle due prove junior ed elite

Una startlist da mondiale

Il ct della nazionale Sangalli l’ha definito un “mondiale di primavera”. Come contraddirlo visto l’elenco delle partenti che vede le 25 squadre al via. Anche il percorso che l’anno scorso ha visto trionfare Elisa Longo Borghini potrebbe essere un punto di partenza per il percorso iridato. 

Tra le favorite spiccano i nomi di Cecilie Uttrup Ludwig della FDJ Nouvelle-Aquitaine Futuroscope, che ha fatto terza tre volte. Naturalmente Marianne Vos (Team Jumbo-Visma), da considerare tra le favorite. Ashleigh Moolman-Pasio e Chantal Blaak del Team SD Worx. Della Movistar Team Women la probabile capitana Katrine Aalerud, a cui si addice gran parte del percorso. Anche Mavi Garcia della UAE Team ADQ sarà da tenere d’occhio. Per quanto riguarda le favorite italiane, per il team Trek-Segafredo saranno sicuramente Elisa Longo Borghini, che partirà con il numero uno sul dorso ed Elisa Balsamo.

Elisa Longo Borghini ha vinto l’edizione del 2021 dopo una lunga fuga
Elisa Longo Borghini ha vinto l’edizione del 2021 dopo una lunga fuga
A che punto siete con l’organizzazione?

Siamo in dirittura d’arrivo, stiamo ultimando tutto.

I protocolli covid sono ancora stringenti?

Abbiamo un incontro giovedì in questura, abbiamo il tavolo tecnico, vediamo cosa ci diranno, per il momento non abbiamo ancora indicazioni.

Parliamo del percorso di questa edizione…

Il percorso è uguale a quello dell’anno scorso. E’ piaciuto e andato bene, abbiamo visto che è stato apprezzato dagli addetti ai lavori. E si è visto, con la bellissima fuga da lontano con cui ha vinto Elisa Longo Borghini. Più lungo e più duro delle precedenti edizioni. E’ venuto naturale riproporlo.

La gara attraversa le Valli del Verbano e 19 comuni…

Come lo abbiamo disegnato ha funzionato. Sul percorso sono presenti dei traguardi volanti e Gpm che coinvolgono le amministrazioni che tocchiamo. Ci sembrava doveroso nei confronti loro gratificarli per la collaborazione che ci danno.

Elisa Balsamo è tra le favorite, con una condizione in forte crescita
Elisa Balsamo è tra le favorite, con una condizione in forte crescita
Junior ed elite condivideranno parte del percorso?

Il finale delle junior è come quello delle elite. Anche se il percorso in generale è meno lungo e duro.

Quanto è importante per voi affiancare le junior alle elite?

A Cittiglio ci abbiamo sempre creduto nel ciclismo giovanile. E’ una tradizione che ha radici in molti anni. Da quando è diventata Coppa delle Nazioni. L’UCI ci aveva chiesto di non fare entrambe le gare, ma noi abbiamo argomentato la nostra volontà di dare spazio anche alle junior e di valorizzare il movimento femminile. In un contesto di una gara così importante ci sembrava scorretto non farlo. 

Siete un esempio anche sotto l’aspetto giovanile…

Ho battuto il chiodo e oltre a questo ho anche chiesto che diventasse Coppa delle Nazioni UCI. Anche perché è nata proprio da Cittiglio. I costi sono tanti ma bisogna valorizzare il movimento giovanile per investire sul futuro

Cosa comporta organizzare un evento World Tour?

Vuol dire tanto. Ci sono costi enormi, vuol dire dare tanto prestigio. Siamo stati sempre ad alto livello quindi il passaggio non lo abbiamo subito. Anzi ogni anno che passa cerchiamo di fare qualcosa di diverso e arricchire l’evento. L’immagine che trasmettiamo è chiara e genuina. É una grande corsa

Cecilie Uttrup Ludwig ha siglato tre terzi posti in questa competizione
Cecilie Uttrup Ludwig ha siglato tre terzi posti in questa competizione
Il ct Sangalli vi ha denominato “mondiale di primavera”. Quest’anno maggiormente perché ha paragonato il finale alla prova iridata australiana di settembre…

Parole sue. Ci fa molto piacere. La corsa juniores prevede 16 squadre straniere di 13 nazionali diverse. Sicuramente può risultare importante come un europeo. Per le elite è un’indicazione per dare i giusti spunti.

Il parterre al via comprende le migliori formazioni al mondo. Chi sarà al via?

Se facessi i nomi farei un torto a qualcuna. Ci sono veramente tutte e ne siamo contenti. L’unica che so è che non sarà al via la Van Vleuten. 

Qual è il futuro prossimo per la competizione?

Il futuro vedremo. Non me la sento di parlarne adesso. Siamo a pochi giorni dall’edizione 2022 e mi concentro sul presente. Da lunedì ci risentiamo e guardiamo al 2023. L’importante è che questa sia una giornata di sole e di sport. 

Mario Minervino, Marianne Vos, mondiali Firenze 2013

Il Cavalier Minervino, patron del Trofeo Binda

08.12.2020
5 min
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Mario Minervino è sulla strada. In tutti gli eventi che organizza e ha organizzato in passato, se lo cerchi non devi andare in mezzo a giornalisti e autorità. Nonostante questo o forse proprio per questo, nel 2017 è stato nominato Cavaliere della Repubblica. E nelle parole del Sindaco di Cittiglio, dove si svolgono gli arrivi delle corse della sua Cycling Sport Promotion, c’è il succo del discorso che qui preme fare con lui a proposito del Trofeo Alfredo Binda femminile (quello delle elite e prima quello delle junior).

«Mario Minervino è un uomo di eccellenti qualità, in lui si uniscono tre caratteristiche assolute; competenza, passione e solidarietà. Mario Minervino per la comunità di Cittiglio è una risorsa preziosa e sempre disponibile».

Gruppo, Trofeo Binda 2014
Il Trofeo Binda si corre sempre all’indomani della Milano-Sanremo
Gruppo, Trofeo Binda 2014
Il Trofeo Binda si corre il giorno dopo la Sanremo
Quanto è lontano il 21 marzo?

Primo giorno di primavera, data del Trofeo Binda. Non sembra, ma è già qua. Ho cominciato da un po’, mentre gli altri correvano, a fare il giro di sponsor ed Enti Locali. Amici più che sostenitori. Mi hanno sempre detto: «Se la gara si fa, noi ci siamo». La prima cosa da fare è il piano Covid.

Che cosa comporta ?

Non avremo il pubblico di sempre. Aumentano i costi. Servono più transenne, ma si compensano col fatto che non puoi fare le tribune. Serve più personale qualificato. Avremo 8 aree bianche, per le quali serviranno addetti al controllo della temperatura, degli accessi e della sanificazione. Servono almeno 50 persone in più, tra norme Covid e bolla per le atlete in partenza e arrivo. Abbiamo puntato su personale che viene dal mondo delle ambulanze e della sanità.

Quando e perché il Trofeo Binda?

Quando ci dissero che nel 2000 sarebbe saltata. Era una regionale, si correva dal 1974. Fu una scommessa. La prendemmo da un livello bassino e lavorammo per farla crescere. Divenne quasi subito una gara nazionale e poi nel 2007 internazionale. Fu necessario dal momento che l’anno prima chiedemmo di entrare nella Coppa del mondo.

Elisa Longo Borghini, Trofeo Binda 2013
Giornata di tregenda nel 2013: vince Elisa Longo Borghini (foto Flaviano Ossola)
Elisa Longo Borghini, Trofeo Binda 2013
Nel 2013 vince Longo Borghini (foto Flaviano Ossola)
Che cosa significa che la prendeste da un livello bassino?

Sul piano organizzativo, era sotto al livello dei dilettanti, oggi forse le ragazze sono più all’avanguardia. Non si lamentano, non sono viziate, hanno rispetto. Non tagliano il percorso nei trasferimenti, cosa che i dilettanti fanno regolarmente. Sono piccole cose, dovute anche al fatto che la maggior parte delle squadre viene dall’estero e loro certe furbate le fanno raramente. Cominciammo con corde e paline e un camion come palco. Oggi quando arrivano alle partenze hanno i pullman e alcune anche il camion officina.

L’immagine di una corsa vera?

L’immagine di una corsa importante. Il colpo d’occhio di un evento professionistico che ci spinge a fare sempre meglio. Nel giorno di gara, tra Forze dell’Ordine e alpini, ci sono 500 persone al lavoro. Abbiamo tutti gli incroci coperti. Non sono numeri che sparo, lo vedo dai sacchetti del pranzo che prepariamo e che consegniamo.

Lizzie Armistead Deignan, Torfeo Binda 2016
Nel 2016 è la volta di Lizzie Armitstead non ancora Deignan (foto Flaviano Ossola)
Lizzie Armistead Deignan, Torfeo Binda 2016
Nel 2016 vince Lizzie Armitstead (foto Flaviano Ossola)
Minervino, quanto costa una corsa così?

Andiamo da 120 a 145 mila euro. Per fortuna gli sponsor hanno aderito. Per un po’ abbiamo avuto anche Yamamay, ma difficile conquistarli in quel settore. Il grosso sostegno viene dalle Istituzioni, senza cui non andrei da nessuna parte. Anche perché adesso è aumentato tutto. Prima bastava dare l’ospitalità, da quando c’è il WorldTour, a ogni squadra delle prime 15 devi dare 3.000 euro e poi a scendere. E’ giusto, come è giusto l’aumento dei premi che aumentano ogni anno del 10 per cento. Solo per i costi delle tabelle Uci partono subito 60 mila euro. E poi c’è da organizzare la corsa.

Marianne Vos, Trofeo Binda 2019
Nel 2019 è la volta di Marianne Vos (foto Flaviano Ossola)
Marianne Vos, Trofeo Binda 2019
E’ il 2019: Marianne Vos (foto Flaviano Ossola)
E al mattino c’è la corsa delle junior, il Piccolo Trofeo Binda.

Questa è una storia. Si era sempre fatta, ma quando è arrivata la Coppa del mondo, l’Uci ci ha imposto di fermarla per non distogliere energie dalla gara elite. E’ stato così fino al 2012, ma non passava evento ufficiale o informale in cui non gli dicessi che sarebbe stato bello spingere tutti gli organizzatori a fare una prova per le junior. Finché nel 2013 non abbiamo guardato più in faccia nessuno e abbiamo chiesto la data. Sorpresona: un mese prima, ci è arrivata la comunicazione che il Piccolo Trofeo Binda sarebbe stata prova di Coppa del mondo juniores. Non è facile. Si tratta di… sparecchiare e riapparecchiare la tavola in due ore, come ai mondiali. Ma da quelle ragazzine sono venute fuori delle campionesse. Come Lorena Wiebes o Megan Jastrab che nello stesso anno ha vinto i mondiali di Harrogate su strada e due ori su pista.

Trofeo Binda junior 2019, Megan Jastrab (foto Flaviano Ossola)
Piccolo Trofeo Binda 2019, vince Megan Jastrab (foto Flaviano Ossola)
Trofeo Binda junior 2019, Megan Jastrab (foto Flaviano Ossola)
Nel 2019, Megan Jastrab fra le junior (foto Flaviano Ossola)
Sei di quelli tranquilli che nel giorno della gara non ha preoccupazioni perché è tutto pronto?

Nel giorno della gara è tutto pronto, ma finché l’ultima non entra nei 3 chilometri finali, io ho l’ansia. Ognuno ha il suo ruolo, io sono sulla strada, non vado a fare le interviste. Possono succedere mille cose e con la diretta tivù non deve sfuggirci niente.

Un vero lavoro, insomma…

Non è come andare tutti i giorni in ufficio, ma dopo la corsa tra fatture, bonifici, bandi pubblici e scartoffie c’è da lavorare per tre mesi. I rendiconto devono essere corretti e poi si comincia a pensare all’edizione successiva.

Quando si riposa Mario Minervino?

Dal mercoledì alla domenica dopo la corsa. Fino al martedì si mette a posto il magazzino. Poi stacco tutto per cinque giorni. E il lunedì si ricomincia. Ci vediamo il 21 marzo. Non sembra, ma ci siamo quasi…