Ora Paletti vince anche su strada e non vuole fermarsi…

10.06.2022
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C’è voluta forse qualche settimana più del preventivato, perché a dispetto di ottime prestazioni quella vittoria non voleva proprio arrivare. Ma alla fine Luca Paletti ha messo una prima firma sulla stagione e lo ha fatto al cospetto di un campionissimo come Francesco Moser, correndo nella sua Palù di Giovo, aggiudicandosi la sua Classicissima Cantine Moser.

Paletti lo avevamo lasciato nello scorso inverno quando si era rivelato specialista di livello del ciclocross, salendo anche sul podio europeo di categoria. Che su strada ci sapesse fare però era evidente dal fatto che una serie di piazzamenti gli ha già schiuso le porte della nazionale anche su strada, tanto è vero che sta correndo in Germania nel Trofeo Saarland, altra prova della Nations Cup: «E’ vero, di piazzamenti ne ho fatti tanti – afferma il figlio d’arte (suo padre Michele corse nella Mapei ed è titolare del Team Paletti dove corre Luca, ndr) ma mancava sempre qualcosa, per questo la vittoria in Trentino ha per me un valore così grande».

Paletti battuti 2022
Christian Piffer, 3°, ha vinto il titolo trentino, Cesare Chesini, 2°, è ora leader del campionato triveneto (foto Sportrentino.it)
Paletti battuti 2022
Christian Piffer, 3°, ha vinto il titolo trentino, Cesare Chesini, 2°, è ora leader del campionato triveneto (foto Sportrentino.it)
Raccontaci che gara è stata…

Per la prima parte non c’erano particolari difficoltà, nella seconda c’era la salita di Palù di Giovo da affrontare per intero una volta mentre nella seconda l’arrivo era posto a metà. Nella prima parte era andata via una fuga senza nessuno dei nostri e questo ci ha costretto a lavorare per ricucire la corsa. Sulla salita finale mi sono ritrovato in fuga con altri due, ho provato a staccarli per evitare l’arrivo allo sprint e per fortuna è andata bene.

In questa tua prima parte di stagione quanto ha influito la stagione del ciclocross e soprattutto i suoi risultati?

Molto, dal punto di vista del morale mi ha sicuramente dato una grande spinta. All’inizio avevo dovuto prendermi un po’ di pausa, poi ho ripreso cercando di raggiungere presto una buona condizione e il fatto che anche in una fase in crescendo, riuscivo comunque a rimanere ai vertici mi ha dato molta convinzione.

Dal punto di vista tecnico il lavoro invernale nel ciclocross ti ha avvantaggiato?

Enormemente. Non solo dal punto di vista della guida, della padronanza del mezzo in gruppo, ma è in salita che ho notato progressi enormi e incoraggianti. In Trentino sono riuscito a fare la differenza staccando i miei due avversari sul ritmo e questo è un dato importante.

Luca, già azzurro alla Gand-Wevelgem, è ora in cerca di un team per il passaggio fra gli U23 (foto Facebook)
Paletti strada 2022
Luca, già azzurro alla Gand-Wevelgem, è ora in cerca di un team per il passaggio fra gli U23 (foto Facebook)
Sai che la convivenza fra strada e ciclocross per molti giovani talenti è un problema, molti team non sono propensi a dare via libera in inverno. Qual è la tua esperienza in proposito?

Io da questo punto di vista sono abbastanza tranquillo, il team su strada mi dà ogni sostegno. Ora dovrò trovare un nuovo team per il ciclocross, sto vagliando diverse offerte per fare la scelta giusta. Per me è fondamentale continuare su questa direzione, fare più discipline vedo chiaramente che è un aiuto importante e non lo dico solo in base a questi ultimi mesi: un anno mi sono fatto male in inverno e ho dovuto saltare tutta la stagione, ma quando ho ripreso su strada mi mancava qualcosa, era evidente.

Salvoldi ti ha scelto per il Trofeo Saarland. Una gara a tappe. Nelle prove di più giorni come ti trovi?

Non ne ho mai fatte prima e quindi non ho esperienza, a pelle posso però dire che mi piacciono e che hanno una modalità che dovrebbe essere abbastanza adatta al mio modo di essere corridore. Chiaramente sono da valutare le mie doti di recupero, ma questo lo sapremo solamente provandoci…

Paletti Europei 2021
Luca Paletti al Col du Vam (NED) ha vinto il bronzo europeo junior nel ciclocross 2021
Paletti Europei 2021
Luca Paletti al Col du Vam (NED) ha vinto il bronzo europeo junior nel ciclocross 2021
Con il cittì del ciclocross Pontoni ti senti e state già programmando la prossima stagione?

Daniele mi ha chiamato, siamo in contatto ma parliamo solo di come stano andando le corse, vuole sapere come mi sto trovando, senza parlare del futuro. C’è ancora tempo, so di rientrare nei suoi piani e quando sarà il momento mi farà sapere, d’altronde prima c’è anche da risolvere la scelta della nuova squadra, è importante perché passo di categoria e voglio farlo in un team attrezzato.

Continuerai sul doppio binario?

Almeno per due anni sì, come ho detto ci sono evidenti vantaggi, poi vedremo la situazione e farò le mie scelte.

C’è un corridore che ti ispira particolarmente?

Non faccio una scelta fra Van Der Poel e Van Aert, sono molto diversi ma proprio per questo mi piacciono. L’olandese è uno che dà sempre spettacolo, il suo stile è inconfondibile e mi affascina, Van Aert dal canto suo è più atleta, magari meno appariscente ma quando conta c’è sempre. Mi piacerebbe prendere il meglio da entrambi

Mondiali cross 2022

Mondiali di ciclocross al via tra assenti e recuperi lampo

28.01.2022
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Sono davvero mondiali complicati, quelli che nel weekend andranno in scena a Fayetteville per assegnare le nuove maglie iridate del ciclocross. Il Covid non fa sconti e ha continuato a martellare un po’ tutte le delegazioni presenti nella località dell’Arkansas. Così ha assottigliato ancor di più il numero di stelle presenti e inficiando almeno parzialmente il grande lavoro degli organizzatori.

Si diceva qualche giorno fa che Belgio e Olanda avevano scelto di presentarsi al completo solo nella loro categoria più forte, ma anche questi due contingenti hanno dovuto pagare dazio. Ecco così che il Belgio perde una pedina importante come Quinten Hermans: stiamo parlando del vincitore della tappa di Coppa del mondo disputata proprio a Fayetteville e che lo stesso cittì Daniele Pontoni indicava, dopo averlo visto all’opera in America, come uno dei principali candidati alla vittoria, anche in considerazione delle assenze di Van Aert e Van Der Poel.

Betsema Instagram 2022
Il post su Instagram dove Denise Betsema ha annunciato la sua dolorosa rinuncia a partire
Betsema Instagram 2022
Il post su Instagram dove Denise Betsema ha annunciato la sua dolorosa rinuncia a partire

Due nuovi ingressi nel team italiano

Obolo ancora più pesante quello pagato dall’Olanda che di colpo perde due aspiranti al podio: Annemarie Worst è risultata positiva al test, anche se asintomatica e quindi è rimasta in patria al pari di Denise Betsema, che pur essendo negativa accusava sintomi di febbre e ha scelto di rinunciare alla trasferta. Per la gara femminile si aprono così scenari più appetibili per le avversarie dell’Olanda, anche se la campionessa uscente Lucinda Brand e Marianne Vos, vincitrice in Coppa, continuano ad essere le più accreditate dai bookmaker.

Una buona notizia arriva invece per la squadra italiana, che vede il suo contingente leggermente rimpinguato.

Dopo i 5 giorni di quarantena ed essendo risultati negativi, questa mattina sono partiti alla volta dell’Arkansas gli juniores azzurri Valentina Corvi e Luca Paletti. La loro sarà una trasferta decisamente difficile, considerando 10 ore di volo verso New York, poi un altro volo per raggiungere l’Arkansas e infine la località di gara. Valentina soprattutto non avrà tempo per acclimatarsi, dovendo scendere in gara già alle 11 ora locale nella prima delle prove titolate in programma.

Fayetteville scalinata 2021
La famigerata scalinata dei Mondiali 2022 dove fondamentale sarà la traiettoria (foto J.Todd Gill/Wonderstate Media)
Fayetteville scalinata 2021
La famigerata scalinata dei Mondiali 2022 dove fondamentale sarà la traiettoria (foto J.Todd Gill/Wonderstate Media)

Molto si gioca sui 38 gradini

La loro presenza dà comunque un’ulteriore carica a tutta la squadra. Dopo i primi test sul percorso Daniele Pontoni è già molto carico: «L’atmosfera in squadra è buona, avevamo bisogno di una bella notizia, ma stiamo già lavorando sulla concentrazione dei ragazzi. Appena arrivati, non potendo girare sul percorso che è stato aperto solo giovedì, abbiamo effettuato due giorni di allenamenti fra strada e offroad. Poi abbiamo affrontato il tracciato che rispetto a quanto sapevamo è stato leggermente cambiato. In particolare è stata allungata di 150 metri la parte successiva alla scalinata e inserite due chicane in più. Novità che comunque non cambiano di molto la sostanza del percorso».

Fayetteville Hermans 2021
L’arrivo vittorioso di Hermans nella prova di Coppa (foto D.Mable/CXMagazine)
Fayetteville Hermans 2021
L’arrivo vittorioso di Hermans nella prova di Coppa (foto D.Mable/CXMagazine)

Proprio a proposito della scalinata di 38 gradini, per molti uno spauracchio, il cittì azzurro entra nei dettagli.

«Sono gradini irregolari – dice – che vanno dai 20 ai 50 centimetri di ampiezza. Il piede ha un appoggio ampio e sicuro, ma bisogna scegliere le traiettorie giuste per non cambiare l’ampiezza del passo e tenere un ritmo uniforme. E’ un circuito dove i tratti a piedi sono ridotti a ben poco, per questo la scalinata potrebbe avere un peso notevole sull’evoluzione delle gare mondiali».

Fari puntati sulla Venturelli

Molto influirà il clima. Da questo punto di vista, dopo le piogge scroscianti di settembre, le previsioni per i mondiali sono improntate al sole.

«Ce n’è stato tanto in questi giorni – dice – il terreno è asciutto e secco e quindi di sviluppano grandi velocità. Le previsioni sono ottime anche per il weekend di gara».

Fayetteville percorso 2022
Il tracciato americano si preannuncia molto scorrevole, soprattutto se sarà asciutto (foto organizzatori)
Fayetteville percorso 2022
Il tracciato americano si preannuncia molto scorrevole, soprattutto se sarà asciutto (foto organizzatori)

Pontoni non si sbilancia con i pronostici, ma sa bene che le principali aspettative, vista soprattutto la situazione sanitaria, sono riservate alle gare femminili. Soprattutto a quella junior dove, a parte la Corvi, c’è una Venturelli che resta una seria aspirante al podio.

«La stagione ha detto che le nostre ragazze sono competitive. Un mondiale è però una gara a parte. L’importante è che possa dare tutto quello che ha sul campo. Questo vale per lei come per tutti gli altri chiamati a indossare la maglia azzurra. Sapete bene come la penso, voglio che la onorino con il massimo impegno. Il risultato poi lo vedremo alla fine e con la coscienza pulita per aver fatto tutto quello che si poteva. E’ un mondiale strano, diverso dal solito come i tempi che stiamo vivendo, bisogna adattarsi».

Ferentino 2021

Giro d’Italia, per Pavan una vittoria di costanza

01.01.2022
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Contrariamente agli anni scorsi, il Giro d’Italia di ciclocross ha chiuso i battenti senza attendere lo scavallamento dell’anno. A Ferentino (FR) su un percorso completamente nuovo ricavato nel campo di D&D Infissi, la challenge ha chiuso i battenti senza il suo mentore. Fausto Scotti infatti, per la prima volta dopo anni ha dovuto rinunciare alla presenza non magari per una concomitanza internazionale come gli accadeva ai tempi della sua milizia nel settore tecnico azzurro, ma per ragioni ben più gravi.

Dalla sera di Natale infatti il tecnico romano è in ospedale, uno dei tanti alle prese con il Covid in maniera forte. Dal suo letto Fausto non ha mancato di seguire le vicende dell’ultima tappa e di rimanere vicino alla sua creatura. Dall’altra parte il pensiero nei suoi confronti non è mancato, convogliato in un augurio generale di pronta guarigione.

Loconsolo Ferentino 2021
Loconsolo all’arrivo, battendo uno sconsolato Folcarelli che ha visto svanire la maglia rosa
Loconsolo Ferentino 2021
Loconsolo all’arrivo, battendo uno sconsolato Folcarelli che ha visto svanire la maglia rosa

Arriva un vincitore a sorpresa

I campionati italiani si avvicinano e gare come quella di Ferentino servivano ad alcuni per avere un segnale in vista della rassegna tricolore. Almeno per quelli che non seguono l’attività internazionale come accade ad esempio per i team di Guerciotti e Bramati. Ecco quindi che la gara open ha premiato un vincitore completamente inatteso, l’U23 Ettore Loconsolo (Team Fractor) autore di una prova maiuscola che ha fatto andare di traverso la fine dell’anno ad Antonio Folcarelli, che sui prati di casa puntava a ribaltare in extremis la situazione di classifica. Il secondo posto infatti non gli è bastato per superare Cristian Cominelli, che ancora una volta in base alla sua costanza di rendimento ha portato a casa la maglia rosa.

Terzo assoluto a Ferentino è risultato Marco Pavan, il portacolori della DP66 Giant Smp che da questo punto di vista è come Cominelli, un autentico orologio: «Dopo che ho conquistato la maglia bianca nella tappa di Follonica, con il team abbiamo deciso di fare del Giro il mio obiettivo stagionale, rinunciare a qualche trasferta estera non è stato un sacrificio, era qui che dovevo e volevo emergere».

Pavan Ferentino 2021
Marco Pavan, torinese tesserato per la DP66 Giant Smp, 2° ai Tricolori 2021
Pavan Ferentino 2021
Marco Pavan, torinese tesserato per la DP66 Giant Smp, 2° ai Tricolori 2021

All’insegna della multidisciplina

Pavan, torinese di stanza in Friuli, è un esponente di quella nuova generazione che ama la multidisciplina. «Ho iniziato presto ad andare in bici – racconta e da allievo a concentrarmi sul ciclocross. Lì ho avuto una parabola finora sempre in crescita, ma oltre ad esso mi dedico anche a Mtb e strada. Pratico forse più la prima, ma nell’ultimo anno ho aumentato le mie presenze su strada dove, sprint a parte, vedo che riesco a fare bene su molti percorsi, come un classico passista-scalatore. Per me comunque le altre discipline sono sempre propedeutiche per il ciclocross».

La maglia bianca, frutto soprattutto delle presenze sul podio di Follonica, Gallipoli e Ferentino, è il giusto viatico verso i tricolori dove Pavan, secondo lo scorso anno, vorrebbe provare a salire di un gradino, anche se nelle dichiarazioni preferisce volare basso: «Mi piacerebbe riconfermare il podio ma il livello si è alzato, non solo con i nuovi innesti dagli juniores dello scorso anno. So che sarà difficile, ma ce la metterò tutta. Una maglia azzurra in caso di vittoria? Pontoni è stato chiaro, i posti a disposizione per i Mondiali sono pochissimi, non mi faccio grandi illusioni».

Pavan Gallipoli 2021
Pavan in azione a Gallipoli. La strada potrebbe essere però il suo sbocco (foto Luca Carluccio)
Pavan Gallipoli 2021
Pavan in azione a Gallipoli. La strada potrebbe essere però il suo sbocco (foto Luca Carluccio)

Tappa a Bulleri, Casasola in rosa

Loconsolo è solo l’ultimo arrivato di una categoria che già prima dell’inizio della stagione era giudicata molto promettente: «Ho preferito attaccare prima della curva finale per evitare la volata, sapevo che imboccandola in testa avrei potuto vincere. Questa vittoria è dedicata a Paolo Alberati, che mi ha preso sotto la sua ala dalla scorsa estate e i risultati si stanno vedendo».

L’esito della gara femminile può suonare come una sorpresa, con l’elbana Bulleri capace di dare scacco matto a Sara Casasola, contenta comunque per aver messo in bacheca un’altra challenge dopo il Master Cross: «Volevo arrivare alla fine dell’anno nella forma migliore, perché coincide con l’appuntamento tricolore e questa vittoria dice che l’obiettivo è stato raggiunto, posso guardare ai campionati italiani con più fiducia».

Paletti Ferentino 2021
Paletti secondo a Ferentino ma primo nella generale, un trionfo dedicato al padre ex pro’
Paletti Ferentino 2021
Secondo a Ferentino e primo nella generale, Paletti dedica il trionfo al padre

Paletti ci ha preso gusto

E’ tradizione ormai che la categoria più lottata e in grado di catalizzare l’attenzione sia soprattutto quella junior maschile e l’ultima tappa è stata un vero thrilling, con tre atleti (Ivan Carrer, Simone Vari, Luca Paletti) quasi appaiati, il che significava che chi arrivava prima a Ferentino avrebbe vinto.

Carrer ha giocato in difesa contro uno scatenato Paletti, alla fine ne ha approfittato Filippo Borello, vincitore di tappa ma estraneo alla grande sfida che alla fine ha premiato Paletti, capace di collezionare challenge in extremis come aveva fatto pochi giorni prima al Master Cross: «Mio padre si è commosso vedendo che ce l’avevo fatta. Lui per me è allenatore, psicologo, supporter e soprattutto padre, nessuna vittoria può essere condivisa più di così».

azzurri ciclocross 2021

Regole rigide e clima sereno: è la nazionale di Pontoni

20.11.2021
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In queste settimane l’attività nel ciclocross è frenetica, ma ha già dato alcuni segnali importanti. Anche in chiave italiana, con il nuovo corso di Daniele Pontoni corredato da tre podi (Realini in Coppa U23 a Waterloo, Paletti agli Europei Junior, Venturelli ancora in Coppa Junior a Tabor), ma soprattutto da un coro di evidente entusiasmo. A chiunque si chiede, soprattutto fra i giovani, tutti non fanno che parlare dell’atmosfera nuova che si respira in casa azzurra. La sua prima battaglia, il tecnico friulano l’ha già vinta.

Già prima di iniziare il suo lavoro, Pontoni era stato chiaro: «La nazionale bisogna guadagnarsela con il sudore e il rispetto, va meritata anche, anzi soprattutto in base al comportamento». Su questo non sono ammesse deroghe: «Abbiamo costruito uno zoccolo duro con lo staff, fatto da gente giovane, appassionata e competente. Abbiamo portato entusiasmo e ascolto, ma i ragazzi sanno che non tutto quel che chiedono gli viene dato, devono imparare a valutare, chiedere e accettare consigli e capire che ogni scelta ha una sua motivazione alla base».

Pontoni Osoppo 2021
Pontoni, primi mesi da Cittì all’insegna di risultati e grande entusiasmo (foto Roberto Ferrante)
Pontoni Osoppo 2021
Pontoni, primi mesi da Cittì all’insegna di risultati e grande entusiasmo (foto Roberto Ferrante)
Si parla molto dell’ambiente che è stato messo in piedi…

I ragazzi devono sentirsi a loro agio e soprattutto devono sentirsi parte di un gruppo, sapendo però che ci sono delle regole da seguire. Durante la giornata ci sono momenti per scherzare, ma quando si lavora si pensa solo a quello, bisogna essere concentrati. Io cerco solo di trasmettere quello che ho imparato, vengo ad esempio da una scuola come la Zalf dove era fondamentale come ti ponevi in gara ma anche fuori.

Torna a galla quindi il discorso del comportamento…

Ci mancherebbe altro… Noi siamo in giro con la maglia della nazionale, rappresentiamo l’Italia, questo ai ragazzi l’ho detto subito. Dobbiamo essere d’esempio sia per chi vuole entrare nel gruppo, sia per chi ci guarda da fuori. Pretendo – è sono intransigente su questo – che i ragazzi abbiano un comportamento impeccabile sempre, in ogni situazione.

Paletti Col du Vam 2021
Luca Paletti, un bronzo europeo che ha illuminato tutta la spedizione azzurra
Paletti Col du Vam 2021
Luca Paletti, un bronzo europeo che ha illuminato tutta la spedizione azzurra
Tu che hai sulle spalle la maturità e la saggezza degli anni, senti la differenza con gli adolescenti o poco più che entrano in nazionale?

E’ una differenza enorme, è un altro mondo rispetto a quello che vivevamo alla loro età e siamo noi che dobbiamo adattarci perché quei tempi non torneranno più. Certe volte quando ci riuniamo e noi più “vecchi” raccontiamo aneddoti e storie del nostro passato, vediamo che i ragazzi ci ascoltano sbalorditi. Questi sono aspetti che vanno considerati, è un mondo il loro che va capito, non senza però che ci sia il rispetto verso di noi.

I ragazzi come hanno preso queste nuove regole?

C’è chi arriva prima e chi dopo, chi si adatta senza problemi e chi è più restio, ma nel complesso si stanno adattando tutti come è normale che sia in un gruppo. Vorrei che fosse una famiglia in modo che tutti si sentano a proprio agio. Sono convinto che ci arriveremo e sai da che cosa lo vedi? Dal fatto che i ragazzi arrivano col sorriso, contenti di esserci e sono dispiaciuti quando la trasferta per la gara o anche il ritiro finisce. E’ un bel segnale.

Venturelli Tabor 2021
La crescita improvvisa della Venturelli è un altro ottimo segnale per questo inizio stagione
Venturelli Tabor 2021
La crescita improvvisa della Venturelli è un altro ottimo segnale per questo inizio stagione
Kreuziger ci raccontava della differenza negli ultimi anni rispetto agli inizi, quando si giocava a carte e si stava insieme in ritiro, mentre oggi tutti sono attaccati al telefonino e si socializza poco. Succede anche in nazionale?

Su questo sono inflessibile. Innanzitutto a tavola i telefonini sono vietati: è il momento per stare insieme, confrontarsi, si deve imparare a parlare e comunicare e non scrivere… Quando c’è la gara, da due ore prima a due ore dopo il telefono non si usa perché pretendo il massimo della concentrazione. All’inizio qualcuno ci ha provato, a tenere il cellulare in tasca e “sbirciare”: al primo pranzo abbiamo messo le cose in chiaro e non è successo più.

Venendo all’aspetto agonistico, sei soddisfatto di come sono finora andate le cose?

Moltissimo, ho scoperto che i ragazzi sono più avanti di quel che auspicavo e che hanno ancora grandi margini di miglioramento. Siamo stati sempre competitivi, abbiamo avuto grandi soddisfazioni e anche quando le cose sono andate male si è visto che c’erano possibilità per fare meglio, vedi Toneatti domenica a Tabor, con una condotta più accorta sarebbe entrato facilmente in top 10. Soprattutto la cosa che mi è piaciuta è che tutti si sono impegnati dal primo all’ultimo metro, anche solo per migliorare una posizione pur essendo lontani dal vertice. Questo è lo spirito giusto.

Bertolini Europei 2021
Bertolini 9° e Dorigoni 10° a Tabor: bisogna tornare al secolo scorso per due azzurri nella Top 10 in Coppa
Bertolini Europei 2021
Bertolini 9° e Dorigoni 10° a Tabor: bisogna tornare al secolo scorso per due azzurri nella Top 10 in Coppa
Si è posto poco l’accento sulla prestazione di Bertolini e Dorigoni in Repubblica Ceka: era dai tempi tuoi e di Bramati che due italiani non entravano insieme fra i primi 10…

E’ vero, è un risultato molto importante. Gioele era molto abbacchiato per com’era andato l’Europeo e tutta la sfortuna che aveva avuto, Jakob era bello carico perché vede finalmente i progressi auspicati. Siamo competitivi in tutte le categorie, già questo è qualcosa che pesa tantissimo e ripaga i nostri sacrifici. Quando siamo in nazionale si va a letto a notte fonda e all’alba si è già in piedi, ma quando le cose vanno così lo si fa volentieri e non pesa…

Un bronzo nel cross, nato sulle strade del Lunigiana

08.11.2021
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Il suo bagaglio a mano di rientro dall’Olanda dagli europei di ciclocross è più pesante e più prezioso. Luca Paletti, junior azzurro, ieri sera stava per imbarcarsi dall’aeroporto Schiphol di Amsterdam quando gli addetti alla sicurezza del metal detector gli hanno chiesto di aprire il suo zaino perché nel nastro a infrarossi hanno notato due sagome da verificare. Erano il suo asciugacapelli e soprattutto la medaglia di bronzo. Era fresca fresca, l’aveva conquistata da poche ore e la custodiva gelosamente.

«Quando gliel’ho mostrata mi hanno fatto subito i complimenti e qualche domanda – spiega sorpreso il 17enne modenese – anche se non sono certo che sapessero dei campionati europei di cross…». 

La sua rincorsa con Haverdings alle spalle di Dockx è stata regolare e lucida. E il bronzo poteva essere argento
La sua rincorsa con Haverdings ha portato al bronzo, ma poteva essere argento

Limiti da scoprire

Il terzo posto dietro Dockx e Haverdings certifica la sua crescita. E che crescita… Se il ciclocross è la sua comfort zone, su strada negli ultimi cinque anni, dagli esordienti al primo anno da junior, ha ottenuto solo una vittoria (in solitaria nel 2019 da allievo) e una serie infinita di piazzamenti nelle top ten. Insomma un corridore in controtendenza rispetto a ciò che pensano alcuni tecnici che tendono a spremere i ragazzi della sua età, sostenendo che per diventare forte e andare avanti servano sempre e solo le vittorie.

Luca, complimenti per il bronzo. Che corsa è stata?

Sono molto contento. Sapevo di avere una buona condizione, ma non mi aspettavo di centrare il podio. Partivo dalla terza fila, c’è stato un po’ di caos all’inizio però già nei primi giri ero nel gruppo di testa. Il circuito era adatto alle mie caratteristiche, recuperavo nei tratti in salita o dove c’era da spingere. E lo sprint forse potevo gestirlo meglio. Negli ultimissimi metri della volata ho provato a passarlo prima a destra e poi a sinistra ma mi ha sempre controllato.

Classe 2004, Paletti è stato anche secondo miglior giovane al Lunigiana, qui con la medaglia di bronzo
Classe 2004, Paletti è stato anche secondo miglior giovane al Lunigiana, qui con la medaglia di bronzo
I tuoi programmi cosa prevedono d’ora in poi?

Domenica 14 novembre parteciperò con la nazionale alla prova di Coppa del mondo in Repubblica Ceca a Tabor, dove tra l’altro nel 2020 ho fatto la mia prima esperienza internazionale. 

Ci sono altri obiettivi però. Sei maglia rosa del Giro d’Italia di ciclocross, poi il campionato italiano e il mondiale di fine gennaio negli Usa…

Sì, sono partito forte. Non so se disputerò tutte le altre tappe del Giro, dipende anche da come starò e dagli appuntamenti da preparare. In ogni caso dovrei fare le ultime due tappe (29/30 dicembre a Roma e 2 gennaio a Ferentino, ndr) che potrebbero farmi bene in vista del tricolore. L’obiettivo è vincere la maglia (nel 2020 fu secondo, ndr). L’altro obiettivo è guadagnarmi la convocazione per i mondiali. A quel punto vedrò se fermarmi per recuperare energie o iniziare subito su strada.

Domenica prossima tornerà in azzurro per la prova di Coppa del mondo a Tabor aperta agli juniores
Domenica prossima tornerà in azzurro per la prova di Coppa del mondo a Tabor aperta agli juniores
Sei figlio di un ex professionista. Come ti sei avvicinato al ciclismo? Che corridore sei?

Sono un passista-scalatore. Mi piace tanto anche fare pista (ha vinto un titolo nazionale giovanile nel 2020, ndr). Da bambino andavo a vedere qualche gara con mio padre Michele (ex Ariostea e Mapei, ndr), ma è stato mio nonno Luciano che ha iniziato a farmi correre da G6, facendomi provare una delle bici che vendeva nel negozio di famiglia.

Nelle categorie giovanili hai colto tanti piazzamenti ed una sola vittoria su strada. In questo ultimo mese hai conquistato già cinque successi nel ciclocross. A cosa si deve questa tua evoluzione?

Mi sono convinto dei miei mezzi e l’ho scoperto correndo il Giro di Lunigiana (disputato con l’Emilia Romagna, chiuso al 14° posto e secondo nella classifica dei giovani, ndr). Quella corsa mi ha cambiato totalmente. Prima correvo subendo, senza mai rischiare.

Mentre adesso?

Ora mi sento sbloccato mentalmente e ci provo sempre in gara. Nel 2022 vorrei ottenere una convocazione per la Roubaix juniores e tornare al Lunigiana per fare ancora meglio di quest’anno. Prima però so che devo andare forte per farmi richiamare dai vari selezionatori. 

Luca chiudiamo ancora con questa medaglia di bronzo europea. A chi la dedichi?

A un po’ di gente, sono sincero. Alla mia famiglia, al nonno che non c’è più e che sarebbe felice per me. Poi anche agli sponsor delle mie squadre e alla nazionale, il cui staff fa sempre un gran lavoro per noi atleti.

Juniores azzurri in perfetto orario con Paletti a Col du Vam

07.11.2021
6 min
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Aaron Dockx è l’unico corridore non olandese ad aver conquistato un titolo nella domenica dei campionati europei di ciclocross: di lui e della sfida fra gli juniores parleremo a breve. Anche l’ultima gara, quella degli uomini elite che sembrava saldamente nelle mani dei belgi, si è risolta con la più colossale delle beffe ai danni dei conquistatori fiamminghi. La rimonta di Van der Haar, tradito da un cambio bici mal pianificato, è stata così coinvolgente che in parecchi si sono ritrovati a fare il tifo per lui.

«Mi sentivo davvero forte – ha detto l’olandese – ma anche quando ero in seconda posizione, mi sono accorto che i belgi mi stavano controllando. Dovevo escogitare qualcosa, così ho pensato che se avessi cambiato bici, mi sarei ritrovato a centro gruppo, ma ho perso un po’ troppe posizioni. Una cosa che non mi aspettavo».

Hermans ha provato da lontano come Dockx al mattino, ma Van der Haar lo ha beffato
Hermans ha provato da lontano come Dockx al mattino, ma Van der Haar lo ha beffato

Errore di valutazione

Infatti di colpo è sparito, salvo riapparire a ruota di Iserbyt, atteso al bis non avendo tuttavia le gambe per farlo. Nel frattempo in testa alla corsa tre belgi come tre levrieri da corsa si sono scatenati. Finché, giunti a metà percorso e approfittando della salita più lunga del percorso, Hermans ha preso il largo con un allungo apparentemente impossibile da rintuzzare.

«E’ stato un lungo e costante inseguimento – spiega ancora Van der Haar – ma il fatto che davanti sapessero che stavo arrivando li ha costretti a dare tutto troppo presto. Questo ha reso la gara davvero dura e per me è stato un vantaggio. Era pianificato che venissi fuori alla distanza, ma ho rischiato grosso. Mi sentivo forte, ma riprendere Hermans non era scontato. Sapevo solo che sarebbe stata una gara lunga e difficile, quindi ho continuato a provarci».

Per Van der Haar una rimonta strepitosa e vittoria che per molti era ormai impossibile
Per Van der Haar una rimonta strepitosa e vittoria che per molti era ormai impossibile

Nys gongola

Dal suo box è giunta in tempo quasi reale la soddisfazione di Sven Nys, belga di passaporto, ma manager del Baloise Trek Lions in cui corre Van der Haar.

«Lars ha corso quasi la gara perfetta – ha sorriso il vincitore di 4 mondiali, 3 Coppe del mondo e 13 Superprestige – si sentiva bene, ha ricevuto supporto dal pubblico e ha guidato alla grande su un percorso adatto a lui. E’ fantastico che sia riuscito a vincere, malgrado il suo errore al cambio bici. Soltanto per quello la gara non si può definire perfetta. Ora possiamo continuare a lavorare su questo flusso positivo, sono certo che questo titolo metterà le ali a Lars».

Il nono posto di Dorigoni alle spalle dei più forti dice che l’altoatesino continua a crescere
Il nono posto di Dorigoni alle spalle dei più forti dice che l’altoatesino continua a crescere

Il vuoto subito

Dicevamo di Dockx, solo belga nella domenica degli olandesi, che ha battuto per 47 secondi l’olandese Haverdings e il nostro Paletti.

«Il mio piano era di partire molto velocemente – ha detto il belga – perché sapevo che Haverdings era molto forte nella seconda parte. Volevo fare prima possibile il vuoto e consolidarlo fino alla fine. Quando a ogni giro senti che il margine sta diventando un po’ più grande, il morale fa il resto. E’ stato un fatto di potenza, avevo buone gambe. Dopo il secondo giro ho guardato il tabellone e ho visto che mancavano ancora cinque giri. “Wow – ho pensato – è ancora molto”. Ero già abbastanza a tutta, ma sentivo di poter tenere quel ritmo fino alla fine».

Fra cross e strada

Per Dockx si tratta della quinta vittoria stagionale. E’ stato il migliore anche lo scorso fine settimana al Koppenberg.

«Haverdings era in realtà il favorito in assoluto all’inizio – ha proseguito – ma sapevo di non essere troppo lontano. E’ stato fantastico vincere, davvero fantastico. Cross e strada sono tutto il mio mondo. Continuerò ad abbinarli il più possibile, perché si riescono a integrare, ma il mio primo amore per ora è proprio il ciclocross».

Paletti sul podio

Il podio di Paletti (in apertura il suo arrivo) ha probabilmente radici precedenti a queste settimane del 2021. Il cittì Scotti lo scorso anno si rammaricò che a causa del Covid lo spazio per gli juniores fosse stato compresso, avendo fiutato aria di talento proprio nella categoria più giovane. Aveva ragione e Pontoni è stato bravissimo a raccogliere il testimone e scalare il podio degli europei.

Nella gara delle donne U23, successo ovviamente olandese, con Shirin Van Anrooij
Nella gara delle donne U23, successo ovviamente olandese, con Shirin Van Anrooij

«Esordire così ad un europeo e portare a casa una medaglia non è cosa da poco – ha ammesso il cittì friulano – sono veramente emozionato. Paletti ha fatto una gara esemplare, partendo dalla terza fila e portandosi sempre più avanti. Il belga era ormai inarrivabile, perciò abbiamo impostato il resto della gara puntando al podio. Un risultato voluto, che incorona il grande lavoro di Luca e di un intero gruppo: quello di staff, meccanici, massaggiatori… Tutte persone che lavorano dietro le quinte e senza le quali noi oggi non saremmo qui a festeggiare».

Per Gaia Realini un sesto posto che soddisfa, soprattutto dopo l’episodio dell’arco
Per Gaia Realini un sesto posto che soddisfa, soprattutto dopo l’episodio dell’arco

Il bilancio di Pontoni

Il bilancio degli azzurri è l’ultimo racconto di Pontoni, che va avanti nella sua disamina, prima dei meritati festeggiamenti e del brindisi.

«Mi vorrei soffermare sul 9° posto di Dorigoni fra gli elite, un gran bel risultato. Sono contento di come ha corso pur partendo dalla quarta fila. Fra le donne under 23 invece torniamo a casa con il 6° posto di Gaia Realini. A un certo punto c’è stata quasi una tromba d’aria che ha danneggiato tutte le ragazze. Gaia era 7ª quando un arco ha divelto le transenne ed è finito nel percorso. Ha dovuto uscirne e poi rientrare e ha perso il tempo che magari le avrebbe consentito di guadagnare un’altra posizione. Comunque un bel piazzamento.

«In pratica chiudiamo con un piazzamento nei primi 10 in tutte le categorie e ci teniamo stretti la medaglia di Paletti perché il futuro passa per gli juniores. Da domani perciò penseremo alla Coppa del mondo di Tabor del prossimo weekend, cui parteciperemo con gli U23 e per la prima volta con gli juniores, passando per un mini ritiro in Friuli, come ce ne saranno tanti, che ci permetterà di conoscerci bene. Ma prima si brinda, non mi dimenticherò tanto facilmente questa prima medaglia».