Ciclocross Osoppo 2021

Partito il Giro d’Italia: domani Porto Sant’Elpidio

16.10.2021
4 min
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Non è stato facile riuscire a partire, ma alla fine il Giro d’Italia di ciclocross ha preso il via da Osoppo, città friulana che grazie all’impegno del Jam’s Bike Team ha garantito lo start del principale circuito nazionale sui prati. La 13esima edizione del circuito ha aperto i battenti facendo i conti con la concomitanza con la trasferta americana per l’apertura della Coppa del Mondo: se in campo maschile le assenze di Davide Toneatti e Lorenzo Masciarelli hanno influito poco, fra le donne, considerando che con Lechner, Arzuffi, Realini e Persico era assente la gran parte della nazionale, si rischiava di trovarsi di fronte a una prova monca.

Se agonisticamente la prova non ha avuto storia con Rebecca Gariboldi in fuga sin dalle prime battute, la sua prestazione ha comunque avuto risvolti interessanti: «Io sono abituata a guardare più al mio rendimento che al confronto con le avversarie – racconta la lissonese del Team Cingolani – anche se ero da sola ho tirato fuori tutto quanto avevo dentro per mettermi alla prova, su un percorso particolare, con la prima parte scorrevole ma ostacolata da forte vento e la seconda più legata alle capacità di guida».

Gariboldi Osoppo 2021
Rebecca Gariboldi, brianzola di 24 anni, 18esima agli ultimi Mondiali. La prima rosa è sua del Giro d’Italia Ciclocross (foto Billiani)
Gariboldi Osoppo 2021
Rebecca Gariboldi, brianzola di 24 anni, 18esima agli ultimi Mondiali. La prima rosa è sua (foto Billiani)

Futuro su strada o su gravel

La Gariboldi punta fortemente a staccare una nuova maglia azzurra, come aveva fatto a gennaio per i mondiali: «Il ciclocross è la mia prima attività, anche se d’estate corro in Mtb e quest’anno ho fatto anche qualche gara su strada: di quelle open non essendo affiliata a nessun team del settore. Conto però di provare anche la gravel. E’ un settore che mi incuriosisce perché i suoi contorni sono tutti da definire».

La portacolori del Team Cingolani, giunta al traguardo della prima del Giro d’Italia con oltre mezzo minuto sull’elbana Alessia Bulleri (Cycling Café) e sulla ritrovata Sara Casasola (DP66 Giant Smp), ha sfruttato al meglio la sua condizione scaturita d’estate proprio dal connubio Mtb-strada.

«In questa fase della stagione chi viene dall’attività su strada è avvantaggiato, ha quel fondo che consente di emergere e lo sto verificando su me stessa, praticamente non mi sono mai fermata. Dipende molto anche dal clima ancora favorevole e dai percorsi, con l’andare avanti della stagione, il gareggiare su tracciati più tecnici e fangosi chi ha dimestichezza maggiore con il fuoristrada verrà fuori».

Bertolini Osoppo 2021
Solo in volata Bertolini è riuscito ad avere ragione di Ceolin e Leone. Decisiva la sua esperienza (foto Billiani)
Bertolini Osoppo 2021
Solo in volata Bertolini è riuscito ad avere ragione di Ceolin e Leone. Decisiva la sua esperienza (foto Billiani)

Il Bullo non fallisce la “prima”

Intanto Rebecca continua a conciliare le sue mille attività ciclistiche con gli studi di marketing e mercati globali. Ha già la laurea triennale e punta ora a quella piena. L’obiettivo è sfruttare questo suo impegno nel ciclismo.

«Vorrei davvero combinare le due cose – dice – sarebbe il massimo. Intanto però mi piacerebbe anche provare ulteriormente su strada. Qualche proposta l’avevo avuta, ma per me il ciclocross viene sempre per primo. Se qualche team accetta di avermi a mezzo servizio, sono disponibile…».

Torniamo alla gara maschile, dove in assenza del suo nuovo compagno di colori Dorigoni ancora impegnato nella stagione di mountain bike, il tricolore Gioele Bertolini ha bagnato con un successo il suo approdo alla Selle Italia Guerciotti Elite. Il suo però non è stato certo un assolo, perché i più giovani Ceolin e Leone (suo compagno di colori) gli hanno fatto compagnia fino agli ultimi 100 metri, dove il “Bullo” ha fatto la differenza.

«Non mi stupisco di tanto equilibrio – ha dichiarato il campione italiano – certo che i ragazzi mi hanno reso la vita difficile attaccando in continuazione».

Paletti Osoppo 2021
Luca Paletti in azione, vincitore nella gara degli junior (foto Billiani)
Paletti Osoppo 2021
Luca Paletti in azione, vincitore nella gara degli junior (foto Billiani)

Ora serve il Green Pass…

Detto che le prime maglie rosa fra gli juniores sono di Luca Paletti (A Favore del Ciclismo Asd) e Valentina Corvi (Gs Sorgente Bradipozzo), domani si va a Porto Sant’Elpidio, che nell’ultima edizione aveva chiuso le ostilità del circuito e i concorrenti si troveranno di fronte non solo un percorso piuttosto diverso da quello di Osoppo, più ondulato, ma anche la novità del Green Pass obbligatorio da presentare per poter prendere il via. Anche il Giro d’Italia di ciclocross si adegua alle nuove disposizioni volute dal Governo per proseguire sulla strada di uscita dalla pandemia.

Giro CC 2021

Giro d’Italia di ciclocross, facciamo un po’ di chiarezza

13.09.2021
5 min
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Non avendo più sulle spalle la carica di cittì del ciclocross, Fausto Scotti sta concentrando le sue attenzioni sul Giro d’Italia, il principale circuito di gare nazionali dell’attività sui prati. «Mi sono preso un po’ di riposo – racconta il dirigente romano, rimasto in seno alla Fci per occuparsi di Gravel, Endurance ed E-bike (e tra poco ci saranno grandi novità all’orizzonte) – credo di essermelo meritato dopo tanti anni di militanza, ma il lavoro sulla challenge è tanto e soprattutto le decisioni da prendere».

Nelle scorse settimane erano girate molte voci sulla nuova edizione del circuito. Si parlava di un numero esagerato di gare e di molto malcontento nell’ambiente perché tante date erano così state occupate. Le cose stanno un po’ diversamente e Scotti tiene a precisarlo: «Le nostre richieste sono state fatte il 29 gennaio e già avevamo proceduto a una scrematura. Avevamo chiesto 12 date in base alla pioggia di domande di adesione al circuito arrivateci un po’ da tutta Italia. Poi qualcuno si è tirato indietro, qualcun altro non rispondeva ai requisiti per l’ingresso nel circuito, così siamo arrivati a 7 gare. Mi spiace dirlo, ma prima di lamentarsi e creare polemiche bisognerebbe che gli organizzatori guardassero in faccia la realtà».

Scotti Giro d'Italia CC 2021
Fausto Scotti, ormai ex cittì della nazionale di ciclocross, ora è concentrato sul Giro d’Italia
Scotti Giro d'Italia CC 2021
Fausto Scotti, ormai ex cittì della nazionale di ciclocross, ora è concentrato sul Giro d’Italia
Che cosa intendi dire?

Tutti si lamentano del calendario nazionale troppo ricco, ma perché lo è? Perché tutti hanno fatto richiesta di una gara nazionale in quanto la Fci ha mantenuto in essere la deroga decisa a causa della pandemia, che non impone alle società il versamento della tassa organizzativa. Così nel calendario ci sono tantissime gare, ma quelle che avrebbero i crismi per essere inserite sono poche. Quando le tasse verranno reintrodotte, molte organizzazioni torneranno ad ambiti locali. E c’è di più…

Prego…

Nel calendario ci sono gare che, a causa delle distanze di trasferta, saranno improponibili. Ogni società ha un budget ridotto e potrà fare solo pochi viaggi. Questo significa che le gare nazionali avranno comunque una partecipazione locale. Eppure vengono a contestare le nostre scelte, quando noi siamo l’unico vero circuito nazionale. I team, nel programmare la loro stagione chiaramente devono proporre agli sponsor non solo qualcosa di composito, ma anche la garanzia di un’organizzazione importante.

Giro Osoppo 2021
Il Giro edizione 2021-22 inizierà da Osoppo, tra poco meno di un mese
Giro Osoppo 2021
Il Giro edizione 2021-22 inizierà da Osoppo, tra poco meno di un mese
Qual è la forza del Giro d’Italia?

Potrei dire la tradizione di 13 anni di esistenza, potrei dire i numeri di partecipazione, stabilmente oltre i 600 corridori a tappa. Io credo però che sia la nostra serietà e il fatto che continuiamo a farlo per passione. Non siamo un’organizzazione con un grande sponsor dietro, non è un lavoro. Quando in una tappa restano dei soldi a disposizione, li reinvesto nei premi o nei contributi da dare alle società minori per garantire loro alloggi e rimborsi spese per la trasferta. Quando resta materiale lo giro alle comunità. A noi non resta assolutamente nulla ed è giusto che sia così, proprio perché non è un lavoro.

Seicento corridori è un numero che fa impressione…

Molti in Italia lamentano che non abbiamo corridori d’elite… Io dico che proprio grazie al Giro abbiamo garantito la costituzione di un grande serbatoio giovanile, invidiato in tutto il mondo. Quel che manca è il passaggio successivo, permettere a chi raggiunge la maggiore età di continuare a fare ciclocross in maniera seria, con un team perlomeno Continental, altrimenti finirà che verrà cooptato da strada o Mtb senza possibilità di proseguire a tempo pieno.

Giro Ferentino 2021
Ultimo appuntamento del Giro a Ferentino (FR), subito dopo Capodanno e una settimana prima dei Tricolori di Variano (UD)
Giro Ferentino 2021
Ultimo appuntamento del Giro a Ferentino (FR), subito dopo Capodanno e una settimana prima dei Tricolori di Variano (UD)
Il calendario è definito?

Sì, saranno 7 tappe, proprio all’ultimo si è tirata fuori Jesolo che ha preferito aderire alla futura Coppa Europa (che tra l’altro non ha ancora un calendario). Un paio saranno concomitanti con gare di Coppa del Mondo riservate anche alle categorie giovanili, ma con l’abbondanza di prove del circuito Uci non si poteva fare altrimenti.

Come sono distribuite geograficamente le prove?

La maggior parte delle gare è nel Centro-Sud e anche questa è un’accusa che ci viene fatta: noi richieste dal Nord ne abbiamo avute, ma molti poi si sono tirati indietro, comunque inizieremo da Osoppo, in Friuli.

Giro calendario 2021
Il calendario delle 7 tappe del Giro d’Italia: l’unica novità è Follonica
Giro calendario 2021
Il calendario delle 7 tappe del Giro d’Italia: l’unica novità è Follonica
Ci sono nuove sedi?

Nel Giro entra Follonica, grazie alla grande passione di Aldo Pacini che torna a un suo vecchio amore. Si gareggerà nell’ex ippodromo in una location e su un percorso ideali per le nostre necessità. Vorrei sottolineare un aspetto: chi entra nel Giro d’Italia fornisce un contributo sapendo che poi metteremo noi ogni servizio e ogni struttura a disposizione, dalla segreteria ai palchi, non deve fare altro che dare il giusto supporto alla nostra organizzazione. Questa è un’altra grande forza della nostra formula.

Cominelli Cristian

Cominelli in rosa si prende la 6ª tappa del Giro

13.12.2020
4 min
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A Ferentino il momento clou è stata la partenza degli elite. Tutti si chiedevano cosa potessero combinare i “cavalli pesanti” su quel fango, tanto più dopo che c’erano passate centinaia e centinaia di bici sin dal mattino. Quando sono partiti, la temperatura iniziava a calare e le ombre ad allungarsi sul percorso. C’erano tutti gli elementi per assistere ad uno spettacolo… che non è mancato. Dorigoni, Cominelli, Samparisi, Bertolini… fremevano!

fango
I meccanici nella zona box, tra fango e irdopulitrici
fango
I meccanici nella zona box, tra fango e irdopulitrici

Cominelli podista

Dorigoni nel riscaldamento sembrava il più serio. Il campione italiano era concentratissimo, silenzioso si scaldava al sole e sui rulli. Altri preferivano sgambettare nella campagna ciociara. Chi invece già si fregava le mani era Cristian Cominelli. Il biker della Scott rideva sotto i baffi dopo aver visto il percorso e le donne che avevano sempre la bici in spalla.

«Io ragazzi – ci ha detto dieci secondi appena dopo aver finito la sua cavalcata – vengo dal podismo e mi trovo bene in queste condizioni. Lo sapevo, me lo sentivo. E vi dico questa, non ho neanche fatto un giro di prova del percorso.

«Sono partiti fortissimo e per certi aspetti questo mi ha tranquillizzato perché sapevo che non avrebbero potuto tenere quel ritmo. Io sono rimasto con un ritmo costante e infatti ho visto che già dopo un giro non scappavano più e che poi risalivo bene. Non per fare lo spaccone, ma nell’ultimo giro sarei potuto andare ancora più forte».

La maglia rosa è raggiante. Finalmente è riuscito a vincere una tappa. Adesso questa maglia la sente più sua, più vicina.

Jakob Dorigoni
Jakob Dorigoni (secondo) in azione nel circuito delle Molazzete
Jakob Dorigoni
Jakob Dorigoni (secondo) in azione nel circuito delle Molazzete

Dorigoni secondo ma…

Dorigoni, ha un po’ rincorso gli avversari. Il forte altoatesino si è visto scappare via Folcarelli e il giovane Luciano Rota a lungo in testa. Forse si è lasciato trasportare un po’ dal ritmo degli altri e ha pensato più a loro che a se stesso. O forse davvero questo era il giorno di grazia di Cominelli.

Una cosa è certa: era dura. I tecnici dicevano come gli atleti si fossero lamentati della sabbia di Jesolo, ma qui sono andati ben oltre i minuti di corsa a piedi del cross veneziano. Anche loro sono stati per tre/quarti di giro a spingere la bici.

Si poteva fare anche qualche tratto in più, commentavano due tecnici del team di Pontoni, ma bisognava prendere coraggio e saltare in sella prima dei lunghi tratti fangosi, altrimenti non si saliva più. Inoltre gli uomini hanno gareggiato a fine evento e anche i lati sotto le fettucce, parti di terreno che di solito tengono un po’ di più, erano compromessi.

La pressione delle gomme era per tutti al di sotto dei 2 bar. Cominelli, per esempio, ce l’aveva addirittura 1.4 all’anteriore e 1.5 al posteriore. Chiaramente gomme da fango.

Gioele Bertolini
Gioele Bertolini, il Bullo ha chiuso al quinto posto
Gioele Bertolini
Gioele Bertolini, il Bullo ha chiuso al quinto posto

Bertolini in ripresa

A fine gara non gioiva di certo, ma neanche si disperava il Bullo. Alla fine la sua gara, un po’ come quella della Teocchi, è stata di rimonta e gestita con costanza.

«Poche volte in carriera mi è toccato un cross così – ha detto il valtellinese – Un cross d’altri tempi. Credo che forse avremmo pedalato per 500 metri a giro, e 200 di questi erano del rettilineo finale in asfalto. Io in questo periodo non sto curando molto l’allenamento a piedi. Oggi contavano le gambe, nel vero senso senso della parola. Ha vinto chi tiene meglio la corsa, perché la differenza si faceva tutta là. Il manico? No, in queste condizioni così estreme conta meno di quel che si possa immaginare. Però va bene dai. Alla fine ho visto che Dorigoni non è arrivato tanto prima di me».

GIC Ferentino

Baroni – Realini, doppietta Guerciotti a Ferentino

13.12.2020
3 min
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Francesca Baroni è stata accontentata. Lei ama il fango e oggi lungo l’anello di Ferentino proprio non mancava. E’ stato senza dubbio questo elemento, tanto caro al cx, il protagonista della tappa numero sei del Giro d’Italia Ciclocross. 

Una vera festa, con tanto sole, 750 iscritti in tutto e un sacco di squadre del Centro – Sud Italia che si sono misurate con le quelle del Nord, una sorta di anticipazione del campionato italiano di Lecce del prossimo gennaio.

GIC Ferentino
Gaia Realini insegue Francesca Baroni in maglia rosa
GIC Ferentino
Gaia Realini insegue Francesca Baroni in maglia rosa

Dominio Guerciotti

Pronti via e subito le due portacolori del Team Selle Italia-Guerciotti sono scappate, con Gaia Realini e appunto Francesca Baroni a fare il ritmo. All’inizio la più giovane e minuta Gaia è anche stata in testa in qualche passaggio, ma poi non ha potuto far altro che mettersi sulle ruote della più forte compagna di squadra.

«Ha imparato molto oggi Gaia – ha commentato il tecnico azzurro Fausto Scotti – per me è lei la vera “sorpresa” tra le donne. Anche perché Baroni è molto più esperta su questo tipo di tracciato». 

Ma Gaia è anche furba. In un vero guado appena dopo il passaggio sotto lo striscione d’arrivo lei andava spesso un po’ più avanti, allungando di fatto un paio di metri, però lo attraversava nel punto più basso e alla fine risparmiava energie. 

GIC Ferentino
Chiara Teocchi, per lei un buon quinto posto
GIC Ferentino
Chiara Teocchi, per lei un buon quinto posto

Teocchi e Gariboldi ok

La differenza oggi la si faceva a piedi, visto che per le donne mediamente il 60-70% dell’anello è stato affrontato così (dalle top rider), in pratica non meno di 25′ dell’intera competizione che è durata circa 40′. Serviva molto fiato e non solo potenza. E chiaramente attitudine alla corsa a piedi.

La terza classificata, una delle poche a tenere a tiro le due Guerciotti, ma sempre a debita distanza, è stata Silvia Persico. La portacolori della Valcar-Travel Service all’inizio aveva anche provato ad osare ma poi ha capito che era meglio assestarsi sul proprio passo.

E molto hanno speso anche i meccanici. Per loro un vero via vai nella zona box, con due cambi di bici a tornata. Ad un certo punto è stato scavato un solco per far defluire l’acqua delle pompe idropulitrici. Un vero piccolo inferno.

Una buona gara in rimonta per Chiara Teocchi. La portacolori dell’Esercito l’avevamo vista molto tranquilla prima del via. Stava mandando giù l’ultimo gel prima di schierarsi.

Silvia Persico
Silvia Persico, terza a fine corsa
Silvia Persico
Silvia Persico, terza a fine corsa

Baroni motivata

Ma cosa ci lascia il circuito delle Molazzete? Ci dice che Francesca Baroni sta assumendo una costanza di prestazione da renderla un punto fisso della nazionale. Vince sui tracciati scorrevoli, sulla sabbia, su quelli super fangosi e sotto la neve. E’ un vero mastino, che tra l’altro in corsa mostra di sapersi gestire. Sa dosare le energie. Certo, deve crescere… ne ha di strada per raggiungere i livelli di Eva Lechner, ma l’età è senza dubbio dalla sua.

Adesso sarà davvero interessante capire come andrà l’italiano salentino quando a Lecce ci saranno tutte ma proprio tutte le protagoniste. 

L’ex campionessa europea, Chiara Teocchi sta crescendo come abbiamo visto e di certo Eva Lechner con il ritmo acquisito nel percorsi del Nord Europa partirà da favorita, ma sarà interessante capire quanto. E questo ce lo dirà solo la gara. Intanto però il 6 gennaio c’è prima l’ultima tappa del Giro Ciclocross.