Giro Donne, il punto con Giada Borgato a un giorno dal via

29.06.2022
7 min
Salva

Stasera si vola, domani si parte. Giada Borgato e Umberto Martini saranno le voci della Rai al Giro d’Italia Donne 2022 (foto Instagram di apertura), con tappe in diretta su Rai Due e una copertura degna del ritorno nel WorldTour. La coppia si è sperimentata ai campionati italiani e ora che Stefano Rizzato farà il suo debutto al Tour, il microfono è passato a Martini. Debutto in diretta e passa la paura.

In attesa che domani il prologo di Cagliari assegni la prima maglia rosa, con Giada passiamo in rassegna percorso e sfidanti, cercando nel suo sguardo i dettagli che non sfuggono all’occhio dell’atleta.

Il Giro d’Italia Donne parte con un prologo nel Golfo del Poetto di Cagliari (foto Sardegna Turismo/Locci)
Il Giro d’Italia Donne parte con un prologo nel Golfo del Poetto di Cagliari (foto Sardegna Turismo/Locci)
Che idea ti sei fatta di questo Giro?

Tosto. Con tappe non troppo lunghe, ma impegnative anche oltre le salite dichiarate. Una corsa che strizza anche l’occhio al Tour de France, che debutta dieci giorni dopo. L’anno scorso c’è stata qualche tappa più lunga. Ma forse proprio averle accorciate ha permesso ad alcune atlete di venire ugualmente, senza aver paura di spendere troppo qui e non avere poi gambe in Francia. Il livello è alto.

Partenza in Sardegna.

Inizio soft, il prologo così corto serve per rompere il ghiaccio. Poi due tappe che, se non c’è troppo vento, finiranno di sicuro in volata. Nel gruppo ci sono delle grandi velociste. Marta Bastianelli, che deve recuperare un dolorino al ginocchio. Emma Norsgaard, la Balsamo che vola. Consonni per la Valcar. Rachele Barbieri e anche Martina Fidanza. E poi c’è Lotte Kopecky.

Prima tappa cattiva in Romagna?

La tappa di Cesena è dura, potrebbe arrivare la fuga, ma alle donne di classifica basterà vedere un po’ di salita per misurarsi la temperatura. Ci sono continui saliscendi. A parte Barbotto e Monteleone, alla fine c’è lo strappo di Carpineta per cui l’avvicinamento al traguardo non sarà proprio banale.

Reggio Emilia ancora allo sprint e poi si cambia?

Esatto. Dalla sesta tappa cambia l’aspetto e il Giro diventa più imprevedibile. La tappa di Bergamo la temono tutte per il circuito da fare cinque volte. Lo strappo è breve, ma con il caldo e quello che è successo le ultime volte che si è corso in circuito, siate pur certi che qualcosa succederà. E poi saremo alla vigilia del primo arrivo in salita.

Primo e unico, il passo Maniva.

Sull’Anita (così si chiama il libro di corsa del Giro Donne, ndr) dichiarano 9 chilometri, in realtà sono 11,5. Andrà via di sicuro la fuga, ma nel finale le riprendono tutte e si giocano il Giro. La tappa è di 113 chilometri e incoraggia anche tattiche più arrembanti. Una Van Vleuten in giornata potrebbe già attaccare, secondo me non vede l’ora.

In palio la maglia rosa lasciata vacante da Anna Van der Breggen con il suo ritiro dalle corse
In palio la maglia rosa lasciata vacante da Anna Van der Breggen con il suo ritiro dalle corse

Dieci tappe in cinque regioni

Il Giro d’Italia Donne 2022 parte domani dalla Sardegna, per poi passare in Emilia Romagna, Lombardia, Trentino Alto Adige e Veneto, dove si concluderà il 10 luglio. Distanza totale di poco superiore ai mille chilometri. Un solo arrivo in salita, il 7 luglio al Passo Maniva.

1ª tappa1/7Cagliari-Cagliari4,75
2ª tappa2/7Villa Simius-Tortolì106,5
3ª tappa3/7Cala Gonone-Olbia113,4
4ª tappa4/7Cesena-Cesena120,9
5ª tappa5/7Carpi-Reggio Emilia126,1
6ª tappa6/7Sarnico-Bergamo114,7
7ª tappa7/7Prevalle-Passo Maniva112,9
8ª tappa8/7Rovereto-Aldeno104,7
9ª tappa9/7San Michele all’Adige-San Lorenzo Dorsino112,8
10ª tappa10/7Abano Terme-Padova90,5
totale chilometri 1.007,2
Dopo Amstel, Freccia Vallone e Mont Ventoux Denivele, Marta Cavalli fa rotta sul Giro (foto Thomas Maheux)
Dopo Amstel, Freccia Vallone e Mont Ventoux Denivele, Marta Cavalli fa rotta sul Giro (foto Thomas Maheux)
Ancora salita in Trentino.

La tappa di Aldeno è bella, con due salite come il passo Bordala e il Lago di Cei. Salite lunghe, botte da orbi assicurate. La prima è di 15 chilometri e ha pendenze fino al 17,5 per cento, l’ultima la scollinano a 9 chilometri dall’arrivo e poi è tutta discesa. Il traguardo si può dire che sia in cima.

Sono tappe che strizzano l’occhio anche alle nostre?

Marta Cavalli può fare bene, mi piace tanto. L’anno scorso finì sesta, ma bucò il primo giorno e non fu possibile recuperare. Quest’anno può fare bene, perché ha raggiunto un livello altissimo. Va bene anche a crono, è veloce e ha il morale alle stelle dopo le vittorie di primavera e l’ultima sul Ventoux. Lei potrebbe far paura alla Van Vleuten.

Con la vittoria di Black Mountain al The Women’sTour e il tricolore crono, Longo Borghini arriva al Giro in gran forma
Con la vittoria di Black Mountain al The Women’sTour e il tricolore crono, Longo Borghini arriva al Giro in gran forma
Come vedi un dualismo italiano con la Longo Borghini?

Sarebbe bello. La Longo sul discorso classifica, anche per il tipo di approccio che ha dichiarato, è un punto di domanda. C’è sempre in agguato il rischio di un giorno no, ma sicuramente andrà forte. Magari questo approccio diverso potrebbe alleggerire il carico della pressione. E’ uscita in crescendo dalla primavera e avrà accanto la Brand, che potrebbe essere il piano B della Trek-Segafredo. Come la Ludwig potrebbe subentrare alla Cavalli in caso di problemi, anche se la leader in partenza è Marta e la Cecile lo sarà al Tour.

C’è anche Mavi Garcia…

Fresca di vittoria al campionato spagnolo. La UAE Adq avrebbe anche Erica Magnaldi, che però ha dichiarato di lavorare per la spagnola. Ha avuto qualche problemino a inizio anno, vediamo se ha recuperato.

L’ultima tappa di montagna è la nona.

Quella che arriva a San Lorenzo in Dorsino. Si sale a Fai della Paganella, poi il passo Duran e il Daone. Salite vere e nemmeno un metro di pianura fino all’arrivo. La degna conclusione prima del gran finale con la volata di Padova.

Verona, foto ricordo con Genovesi, Pancani e Petacchi alla fine del Giro d’Italia
Verona, foto ricordo con Genovesi, Pancani e Petacchi alla fine del Giro d’Italia
Andrete ogni giorno in diretta?

Andremo su Rai Due, quando l’ho saputo sono rimasta colpita. Magari qualche giorno inizieremo su Rai Sport, ma i finali tutti su Rai Due prima che inizino le dirette del Tour.

Non ci sarà il solito Rizzato…

Erano anni che tifava perché il Giro Donne andasse in diretta, ora il compito tocca a Martini. Abbiamo iniziato a lavorare insieme al campionato italiano, ci aspetta una bella avventura. Ormai non resta che cominciare.

UMA GTV, il test su strada della nuova linea donna by Assos

24.03.2022
4 min
Salva

Chi se non la nostra Giada Gambino poteva essere il tester di bici.PRO per una linea espressamente studiata da Assos per il pubblico femminile? Ecco perciò UMA GTV, concentrato di tecnologia e anatomia nel segno del comfort al servizio del pubblico femminile. Vediamo perché.

Comfort e compressione

I pantaloncini UMA GTV Bib Shorts nascono dal tessuto Ossidia, ottenuto da filati elastici e ultrasottili e capace di avvolgere le gambe come una seconda pelle. La lieve compressione che viene esercitata sui muscoli garantisce un’ottima tenuta e riduce l’affaticamento.

Il tessuto Ossidia dei pantaloncini Assos è capace di avvolgere le gambe come una seconda pelle
Il tessuto Ossidia dei pantaloncini Assos è capace di avvolgere le gambe come una seconda pelle

In vita viene invece applicato il tessuto traspirante Tech Sheen Mesh. E’ a sua volta altamente elastico e crea un pannello frontale liscio e senza pressione aggiuntiva, per garantire il massimo comfort e una sicurezza senza costrizioni.

Bretelle magnetiche

Ciò che però fa la differenza e rende questo capo specifico per il pubblico femminile è il sistema delle bretelle e della loro chiusura. Esse limitano l’elasticità verticale nella zona lombare stabilizzando il fondello e il pannello principale, mentre le chiusure magnetiche Bisiclick si agganciano alla struttura X-Frame.

Ne deriva che le bretelle sono facili da chiudere e aprire, ma sufficientemente sicure da evitare che si sgancino accidentalmente.

Le chiusure magnetiche Bisiclick permettono di sfilare il pantaloncino senza togliere la maglia
Le chiusure magnetiche Bisiclick permettono di sfilare il pantaloncino senza togliere la maglia

«I nuovi pantaloncini Assos – ha raccontato Giada dopo il test – sono perfettamente disegnati sul corpo femminile. Mi sono trovata subito bene, sembravano fatti su misura per me. Il fondello è perfetto e mi ha permesso di fare lunghi tragitti in sella in completa comodità. Inoltre, le bretelle fanno in modo che si possa rimuovere il pantaloncino facilmente in caso di necessità, senza dover togliere la maglia».

Fondello 10 e lode

La chiusura magnetica è infatti molto intuitiva, mentre il riferimento di Giada al fondello è quantomai pertinente. Identificato con la sigla UMA GT C2 Insert, esso massimizza il sostegno del bacino e dei tessuti molli grazie all’assenza di cuciture. La parte posteriore garantisce invece ammortizzazione, grazie allo strato di Memory Foam multi-densità, mentre il pannello frontale preformato elimina la pressione.

Body Mapping

Infine la maglia, UMA GTV Jersey C2, disponibile in due colorazioni (la Rock Purple della foto e la Bluish Green). Essa ha pannelli perfezionati tramite la tecnologia Body Mapping e si abbina perfettamente ai GTV Bib Shorts.

Si tratta di un capo regular fit (6 taglie, da Xs a Xlg) realizzato con tessuto Sens SN, più leggero, morbido e traspirante rispetto alla sua versione precedente, eppure in grado di offrire una buona protezione dai raggi ultravioletti.

Assos ha previsto inserti rifrangenti, casomai si finisca a pedalare al tramonto
Assos ha previsto inserti rifrangenti, casomai si finisca a pedalare al tramonto

Fino al tramonto

I pannelli laterali sono invece in tessuto 3-Mesh nel segno della traspirabilità e della necessaria elasticità. Il posteriore ha invece tessuto Stabilizator per sostenere le tasche quando sono piene e anch’esso capace di proteggere dai raggi solari.

Ultima annotazione su maniche e collo, confezionate in tessuto Push Pull, che avvolgono, ma non stringono.

«La maglia – annota Giada nel suo diario di viaggio – è ben modellata e aderente. Garantisce così una perfetta aerodinamicità, oltre a grande eleganza e comodità».

Dettagli riflettenti permettono di essere un po’ più tranquilli quando le pedalate si protraggono fino al tramonto, ma allo scopo è sempre bene dotarsi di un sistema di illuminazione. La sicurezza stradale non è mai abbastanza.

La maglia è in vendita al prezzo di 190 euro, i pantaloncini a 240 euro.

assos

Test in Sicilia per la nuova LIV Langma Advanced Disc

07.01.2022
4 min
Salva

Una bicicletta da donna, progettata dalle donne. Ecco la LIV Langma Advanced Disc 1, la sorellina minore delle top di gamma con cui nel 2022 correranno le ragazze del team ufficiale – il LIV Racing Xstra in cui militeranno Rachele Barbieri e Katia Ragusa, guidate da Giorgia Bronzini – e quelle del Team BikeExchange-Jayco, passate da Bianchi a Giant. LIV è infatti la proposta al femminile del colosso taiwanese e a fronte delle migliaia di donne che hanno scoperto la bici, non si può dire che non si sia trattato di una mossa azzeccata.

Il test si è svolto sulle strade intorno Palermo: qui la salita di Monte Pellegrino
Il test si è svolto sulle strade intorno Palermo: qui la salita di Monte Pellegrino

Una bici compatta

La Langma Advanced Disc nasce attorno a un telaio ultraleggero in carbonio Advanced-Grade che offre un ottimo rapporto rigidità e peso. La bici che se ne ottiene è pronta alla risposta e adatta alla gara. Il tubo obliquo, che presenta una geometria a ellissi orientate, riduce la resistenza al vento e aumenta l’efficienza in fase di accelerazione. In abbinamento con il piantone, sagomato per avvicinare il centro della ruota posteriore al movimento centrale, compone una bici davvero veloce.

Il telaio da noi provato è una S ed è davvero un giocattolino di leggerezza e stile. Il piantone misura 45 centimetri, l’angolo del piantone è di 74°30’ mentre quello di sterzo da 72° permette di avere il trail da 61,4 millimetri, che permette alla bici di essere guidabile. Il carro posteriore è compatto (lunghezza dei foderi di 40,5 centimetri).

Controllo totale

I freni a disco integrati flat mount offrono la sicurezza necessaria per mantenere la velocità anche in curva e pedalare in condizioni meteorologiche variabili. Langma consente il montaggio di pneumatici fino a 32 millimetri, quindi si può personalizzarne l’assetto in base alla strada che si sceglie di percorrere.

Sul fronte delle ruote, si sono scelte le PR2 che Giant offre come primo montaggio. Sono tubeless ready e pesano 1.800 grammi la coppia. Una soluzione interlocutoria, adatta per strade non proprio perfette, mentre su alcuni modelli viene previsto il sistema Giant SLR 36 Disc che riduce la resistenza aerodinamica.

Il reggisella Variant Composite regolabile offre infine un’elasticità superiore, in modo da ottenere una guida reattiva per affrontare facilmente strade sconnesse.

Ultegra meccanico

Sul fronte dei componenti, la bici che abbiamo provato è montata con lo Shimano Ultegra meccanico, con guarnitura 36-52 e pedivelle da 170, con pacco pignoni 11-32 a 11 velocità.

L’attacco manubrio è il Liv Contact da 38 centimetri di larghezza, con attacco manubrio Giant Contact da 90 millimetri.

E’ made il LIV anche la sella, modello Approach. Mentre tornando per un istante al reggisella, si tratta di un design brevettato che ottimizza l’equilibrio tra leggera e rigidità. Il sistema a expander grazie al quale viene effettuato il bloccaggio si basa su un nottolino in lega leggera, composto da tre parti: quella centrale e le due laterali che si allargano fino a bloccare il reggisella all’interno del piantone, in cambio di una notevole pulizia estetica. La bici così assortita è in vendita a 2.899 euro.

liv-cycling.com