Quelle ruote tutte nere che hanno invaso il gruppo

20.08.2021
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Succedeva negli anni Novanta ed era un po’ uno spasso e un po’ una condanna al silenzio. Sui telai c’era scritto un nome, ma li producevano altri. C’è chi ha vinto il mondiale con un telaio mascherato e chi il Giro d’Italia. Si sapeva, si chiudeva un occhio e la storia andava avanti. Poi la musica è cambiata. Gli sponsor sono diventati più severi e soprattutto hanno alzato lo standard dei loro prodotti, almeno fino al Covid. Dallo scorso anno è stato come tornare indietro. Alcune grandi aziende infatti non sono state in grado di garantire la fornitura di ruote e l’aggiornamento di quanto concordato. E le squadre, il cui fine ultimo è vincere e non mostrare marchi, hanno messo le mani al portafogli e hanno cominciato a comprarsi quel che gli serviva.

Ruote tutte nere

Ha fatto sorridere la storia rocambolesca del viaggio per consegnare le ruote da crono a Van der Poel al Tour. Roglic e tutti i corridori Jumbo Visma hanno corso le crono dal Tour in avanti con ruote anteriori Aero Coach. Hanno fatto scalpore le Vision senza scritte mostrate da Yates all’Alpe di Mera al Giro. E a ben vedere non sono poche le squadre che, nel momento del bisogno, hanno attinto al catalogo Vision, cancellando scritte e staccando adesivi. Quello che si faceva una volta, con l’accortezza di non metterci sopra scritte contraffatte. Ma cosa pensano in casa Vision di questa situazione? Lo abbiamo chiesto a Claudio Marra, vicepresidente mondiale di Fsa, cui fa riferimento per l’Italia anche il marchio americano Vision, cui rubiamo 10 minuti di chiacchiere durante le meritate ferie.

Tour de France 2021, per la 5ª tappa a cronometro di Laval, Van der Poel con ruote non ufficiali
Tour 2021, per la cronometro di Laval, Van der Poel con ruote non ufficiali
Che cosa succede?

Succede che Shimano ha eliminato provvisoriamente il blocco che di solito impone ai team sponsorizzati, che hanno potuto guardarsi intorno. Immagino che avessero concordato degli aggiornamenti su alcuni prodotti, che il Covid ha rinviato e le squadre hanno iniziato a premere. Così alcune si sono rivolte a noi, soprattutto per le tappe di montagna. Ruote in carbonio per freni a disco. Le hanno prese. Le hanno provate su strada e in galleria del vento. Hanno visto che magari le Lightweight pesano meno, ma le nostre in discesa si guidano più facilmente. E alla fine hanno scelto.

State svolgendo un ruolo… socialmente utile, oppure si tratta di affari?

A dirla tutta, vedere che tolgono le scritte ci lascia un po’ di amaro in bocca, ma capiamo la situazione. Del resto le comprano e possono farne ciò che vogliono. Se si rompono gli diamo assistenza gratuita e anche il prezzo è di favore. Certo se decidessero di lasciare i loghi, gliele daremmo gratis.

Parliamo di tanti casi?

Più di quelli che siamo in grado di fronteggiare. Al punto che se ci mettessimo ad andare dietro a tutti, non riusciremmo ad accontentare i team che invece sponsorizziamo ufficialmente.

E poi comunque la notizia passa lo stesso, no?

Diciamo che quando escono sui social, piacciono tantissimo. Sono scoop che per noi sono anche un buon battage. E insieme sono il riconoscimento da parte di altre squadre della bontà del nostro prodotto.

Al Giro d’Italia, Bardet ha utilizzato delle misteriose ruote nere in fibra di carbonio
Al Giro d’Italia, Bardet ha utilizzato delle misteriose ruote nere in fibra di carbonio
Sembra davvero di essere tornati a quegli anni…

E’ vero (ride, ndr), ma per i telai ormai non si può più, anche perché il loro sviluppo è ormai pazzesco e tutte le grandi case sono in grado di dare ottimi prodotti. Ma il telaio non è tutto. E ora che la frontiera sta nella leggerezza e nella aerodinamicità, poter sceglier tra ruote, manubri e altri componenti fa una bella differenza. Evidentemente Shimano aveva altri progetti che per vari motivi sono saltati, ma sono certo che si metteranno in pari. E anche noi…

E anche voi?

Non abbiamo capacità illimitata di fornitura. Il mercato durante il lockdown è stato impegnativo per tutti…

FSA Energy Compact, tra leggerezza e affidabilità

12.07.2021
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FSA, brand di vertice nella produzione di componenti di alta qualità per ciclismo e partner per la stagione agonistica 2021 di importanti team di primo livello come Cofidis, BikeExchange, Bahrain-Victorious, EF Education-Nippo, Novo Nordisk e Jumbo-Visma, ha introdotto il manubrio Energy Compact: una “curva” appositamente predisposta per esaltare tutte le potenzialità dell’alluminio 7075. L’alluminio è una lega molto apprezzata nel settore della bicicletta, e lo è in modo particolare per la propria resistenza e per la propria capacità di disperdere le vibrazioni e gli urti provenienti soprattutto dal manto stradale.

Comfort assicurato

Entrando nello specifico, balza immediatamente all’occhio il doppio spessore nella parte centrale del manubrio rastremato. Quest’ultimo diminuisce il proprio volume dall’alto verso il basso al fine di ottenere la migliore rigidità. Gli amanti del comfort trovano nella piega FSA Energy Compact terreno estremamente fertile.

Impugnatura ergonomica

L’impugnatura ergonomica da 34 millimetri garantisce una presa comoda e sicura, mentre l’ampia zona centrale e tonda del manubrio da 110 millimetri oltre a donare una gradevole sensazione di comodità, permette anche il montaggio di accessori come il ciclocomputer (senza la necessità di alcun adattatore), e questo grazie al diametro del morsetto da 38 millimetri.

«E’ il top di gamma tra tutti i modelli che produciamo alluminio – ci spiega Fabio Guerini, marketing FSA & Vision Europe – pensate, a volte viene impiegata anche dai professionisti in gara perché offre importanti caratteristiche in termini di comodità. Una sua specifica caratteristica è la parte centrale, che è rinforzata con degli strati interni in alluminio al fine di garantire una maggiore sicurezza».

Il passaggio interno dei cavi, del manubrio Energy Compact
Il passaggio interno dei cavi, del manubrio Energy Compact

Performante e confortevole

La performance dell’Energy Compact è garantita anche dal peso: appena 269 grammi. Ma ci chiediamo: come si possono ottimizzare in un manubrio per bici da corsa due aspetti così contrastanti come leggerezza e resistenza, che per loro natura tendono a… “respingersi”? Semplicemente grazie all’altissima qualità dell’alluminio 7075, che conferisce preziose caratteristiche in termini di prestazioni e affidabilità.

«Questa piega manubrio ci sta dando moltissime soddisfazioni – aggiunge Guerini – il passaggio dei cavi è interno. Mentre la presa, essendo compact, tende a essere più corta rispetto alla norma. Permettendo così agli appassionati che la adoperano di pedalare più comodamente. Per noi si è rivelata un vero successo».

La curva Energy Compact è disponibile nelle misure da 40, 42 e 44 millimetri, mentre il prezzo consigliato al pubblico è di 104 euro.

fullspeedahead.com

Vision Metron TFE, così Caruso ha imparato a infilarsi nel vento

16.06.2021
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Era emerso durante l’intervista fatta subito dopo il Giro con Ronny Baron, meccanico del Team Bahrain
Victorious. Ci aveva raccontato infatti che Caruso, secondo al Giro d’Italia, si era dedicato molto anche al
lavoro sulla bici da crono. Al punto che Vision aveva realizzato per lui un manubrio su misura dopo un
lavoro di scansione in 3D. Per saperne di più, siamo andati dunque proprio alla fonte, per conoscere la
storia del manubrio Vision realizzato completamente su misura. Vision Metron TFE, ossia le estensioni da crono utilizzate dal team, sono state studiate nei minimi dettagli per ottimizzare il più possibile in questo caso le prestazioni di Caruso.

«Il lavoro inizia in galleria del vento – ci racconta Francesco Ragazzini, l’ingegnere che ha seguito lo sviluppo del manubrio di Caruso – il corridore sottoposto al test viene analizzato nei minimi dettagli. Prendiamo in considerazione aspetti tecnici come il flusso d’aria e cerchiamo di capire come si può massimizzare l’aerodinamica per rendere il prodotto più efficiente».

Visione frontale del manubrio Vision Metron TFA su cui sono montate le estensioni TFE
Visione frontale del manubrio Vision Metron TFA su cui sono montate le estensioni TFE

Manubrio ergonomico

Realizzato in carbonio, il nuovo Metron TFE è un appoggio ergonomico, ovvero riprende la forma del braccio, per apportare dei benefici durante lo sforzo.

«Il nostro obiettivo è risparmiare watt – riprende Ragazzini – e questo non avviene solo con la riduzione di peso, bensì ci sono alcuni aspetti da considerare che fanno la differenza. Se pensiamo a migliorare la rigidità di un manubrio e anche la sua aerodinamica anziché ridurre soltanto il peso, otterremo dei vantaggi maggiori in termini di prestazione. Questo significa che eliminiamo completamente la possibilità che si creino vortici d’aria potenzialmente dannosi ai fini aerodinamici».

Caruso impegnato nella crono finale del Giro d’Italia, chiusa in 17ª posizione a 1’23” da Ganna
Caruso impegnato nella crono finale del Giro d’Italia, chiusa in 17ª posizione a 1’23” da Ganna

In galleria del vento

Osservando le foto di Damiano Caruso ci rendiamo conto che il manubrio è monoscocca, inoltre ci sono dei centimetri importanti che separano in altezza le appendici dal manubrio.

«Innanzitutto – riprende l’ingegner Ragazzini – bisogna calcolare il coefficiente di penetrazione aerodinamica per poter apportare delle modifiche soddisfacenti. Questo è un dato misurabile solo in galleria del vento. Seconda cosa, il corridore deve trovare la posizione per cui l’aria gli scivoli addosso senza opporre un’eccessiva resistenza, nella maggior parte dei casi dovuta soprattutto a una biomeccanica errata. Con una posizione corretta delle braccia riesci a guadagnare circa 7 secondi su 40 km di gara – continua – ecco spiegati i centimetri che separano il manubrio dalle protesi. Ovviamente da questa geometria trarrà beneficio anche la respirazione. Inoltre è stato inserito materiale grippante nel punto esatto in cui poggiano i gomiti, per aiutare il corridore a rimanere ben posizionato».

Posizione aerodinamica

La posizione di Caruso è aerodinamica e performante. Frutto di un lavoro intenso calcolato in millimetri per ottenere il massimo vantaggio possibile. Abbiamo notato che i gomiti tendono a essere leggermente più bassi rispetto al polso, riprendendo totalmente la forma delle protesi che è leggermente inclinata.

Le estensioni ergonomiche Metron TFE, che per Caruso sono state personalizzate con una scansione 3D
Le estensioni ergonomiche Metron TFE, che per Caruso sono state personalizzate con una scansione 3D

«Non è un caso – conclude Ragazzini – così facendo miglioriamo non solo la spinta, ma abbassiamo anche le spalle. Questo fa sì che il corridore sia più raccolto e comodo sulla bici. Studiamo ogni singolo movimento nel minimo particolare, non lasciamo veramente nulla al caso. Questa è la nostra forza».

Catalogo Vision

Ricordiamo che le estensioni Metron TFE fanno parte del catalogo Vision e si possono accoppiare al manubrio TFA o al Trimax Carbon SI 013 ugualmente di Vision. E’ inoltra abbinabile alla Specialized Shiv MY19+ ricorrendo però a un adattatore (disponibile separatamente). La versione in commercio è realizzata ugualmente in carbonio: la sua lunghezza è di 265 millimetri nella misura Small, sale a 285 nella Medium e arriva a 305 per la Large (nel cui caso il peso è di 360 grammi), con un design elegante e innovativo.

Remco Evenepoel maglia rossa Air FSA

FSA e Vision sulla maglia rossa dell’AIR

11.06.2021
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Un anno di pausa dovuta alla crisi pandemica: è questo quanto ha dovuto attendere l‘Adriatica Ionica Race per riprendere il proprio giovane cammino, ma il momento dell’AIR è finalmente arrivato.
E’ tutto pronto a Trieste per l’avvio della corsa a tappe UCI Europe Tour ideata, promossa e ben organizzata dall’ex campione del mondo Moreno Argentin. Un appuntamento che per la terza volta in tre edizione vedrà i brand FSA e Vision letteralmente “occupare” – in qualità di “title sponsor” – la Maglia Rossa di leader della classifica a punti.

La competizione nel Dna di FSA e Vision

I loghi FSA e Vision compariranno dunque nuovamente sulla Maglia Rossa (ancora prodotta da Giessegi) che premierà il corridore più regolare della manifestazione. La maglia verrà naturalmente indossata sul podio ogni giorno, dal 15 al 17 giugno prossimo. Infine, sarà assegnata a titolo definitivo all’atleta che al termine della corsa avrà accumulato più punti legati ai piazzamenti. E non poteva essere altrimenti, considerando che sia FSA che Vision hanno da sempre nel proprio Dna valori quali la velocità, l’affidabilità e la competizione.

Maglia Rossa FSA Adriatica Ionica Race
La Maglia Rossa dell’Adriatica Ionica Race è sponsorizzata FSA e Vision
Maglia Rossa FSA Adriatica Ionica Race
La Maglia Rossa dell’Adriatica Ionica Race è sponsorizzata da FSA e Vision

Da sempre al fianco dei campioni

«Siamo davvero molto felici di legarci anche quest’anno ad una corsa a tappe di caratura internazionale come l’Adriatica Ionica Race – ha commentato Claudio Marra, vice presidente e global marketing manager di FSA (Full Speed Ahead) – in quanto abbiamo sempre creduto nell’importanza delle sponsorizzazioni come opportunità per far conoscere i nostri brand nel mondo delle competizioni professionistiche. Da anni FSA e Vision sono poi al fianco di numerosi team e dei più grandi campioni delle due ruote, e così è stato semplice sposare anche nel 2021 il progetto degli organizzatori dell’Adriatica Ionica Race, associando i nostri brand ad una delle maglie più prestigiose messe in palio dall’evento».

Moreno Argentin, responsabile del C.O. AIR
Moreno Argentin, responsabile del C.O. AIR
Moreno Argentin, responsabile del C.O. AIR
Moreno Argentin, responsabile del C.O. AIR

Una manifestazione nel cuore dei tifosi

«Per la nostra organizzazione è un onore poter avere ancora al nostro fianco due brand di riferimento come FSA e Vision – ha ribattuto Moreno Argentin, il responsabile della macchina organizzativa della Adriatica Ionica Race – in questi primi due anni abbiamo instaurato un forte legame con l’azienda, un legame che ha regalato dei benefici importanti ad entrambe le parti. La formula che sarà adottata ci consentirà di riportare questa manifestazione nel cuore dei tifosi, gareggiando in sicurezza e rispettando le restrizioni legate al Covid-19. Sono certo che le iniziative che abbiamo messo in campo, anche grazie al prezioso appoggio di FSA e di Vision, ci consentiranno di raggiungere un pubblico ampio e diffuso come quello del ciclismo, riuscendo a trasmettere il fascino dei territori che andremo ad attraversare e le emozioni che i grandi campioni in gara sapranno offrire».

Nel 2018 la Maglia Rossa targata FSA e Vision è stata appannaggio dell’olimpionico Elia Viviani, vero mattatore della manifestazione con tre vittorie e che da lì a qualche giorno si sarebbe laureato campione d’Italia. Nel 2019 la classifica è stata invece vinta dal velocista colombiano della Deceuninck Quick Step Alvaro Hodeg.

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Caruso, i meccanici e la Scultura: premio alla concretezza

04.06.2021
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Damiano Caruso è così un bravo ragazzo da non rompere le scatole nemmeno ai meccanici. E certo i meccanici delle squadre più grandi ne vedono e ne hanno viste di tutti i colori. La sua Scultura è standard e questo da un lato depone a favore delle Merida con cui corre il Team Bahrain Victorious, dall’altro fa capire che quando un corridore si trova bene, non c’è poi molto da pretendere in regolazioni e sfumature.

Merida Scultura Bahrain
Questa è la Merida Scultura con cui Caruso ha corso il Giro d’Italia
Merida Scultura Bahrain
Questa è la Merida Scultura con cui Caruso ha corso il Giro d’Italia

«Damiano è un corridore normale – dice Ronny Baron – che non stressa i meccanici, ma è molto attento che la bici sia perfetta. Non vuole errori, ma una volta assodato questo, non fa richieste strane e si fida di noi. Quando al mattino scende dal pullman, arriva alla bici, la solleva, fa girare le ruote e controlla che il peso della valvola sia ben bilanciato. E’ uno dei pochi che prima di andare a cena sul camion ristorante passava da noi che ancora eravamo al lavoro, sempre col sorriso, a chiederci come stessimo».

Zoncolan con il 36×32

Quando ti va bene la bici di serie, c’è poco da raccontare, se non allungare lo sguardo ai componenti che di volta in volta durante un Giro d’Italia così eterogeneo, con tappe su sterrato e salite dalle pendenze proibitive, capita di utilizzare.

Ronny Baron è fra i meccanici più esperti del Team Bahrain Victorious
Ronny Baron è fra i meccanici più esperti del Team Bahrain Victorious

«Prima del Giro – continua Baron – i direttori sportivi avevano esaminato bene ogni tappa e visto se ci fossero state variazioni dell’ultima ora, per cui la scelta dei rapporti è abbastanza inquadrata. In tutto il Giro, Damiano ha usato una sola volta il 36×32 sullo Zoncolan. Di base, preferisce avere un plateau più piccolo davanti che dover usare il 32 dietro, in modo da far lavorare meglio la catena. Perciò, ad eccezione della tappa dello Zoncolan, davanti usava il 38. Anche nel giorno che ha vinto e sempre con pedivelle da 172,5. Queste piccole variazioni le riportiamo esattamente anche sulla bici di scorta. Deve essere identica a quella da gara, una cosa in più da guardare in un Giro in cui ha piovuto spesso e tutte le sere siamo stati costretti a lavare, asciugare e lubrificare tutte le bici».

Meglio i tubolari

Sul fronte delle ruote, Caruso ama sentire la bicicletta bella rigida, per cui usa sempre le ruote Vision Metron da 55 e solo in rare occasioni, come ad esempio nella tappa di Montalcino, ha usato quelle da 40.

Sulle strade bianche con cerchi da 40 e tubolari Continental ALX da 25
Sulle strade bianche con cerchi da 40 e tubolari Continental ALX da 25

«Quel giorno in particolare – spiega Baron – hanno usato tutti tubolari da 25, i Continental Alx, più spessi e zigrinati con cui avevamo già corso alla Strade Bianche senza forature. Proprio sul fronte delle gomme, Damiano è abbastanza netto. Ha provato i tubeless che gli piacciono, ma in corsa vuole i tubolari, soprattutto nelle tappe di salita. Per il resto, la sua bici è fedele alla Scultura di serie, misura 54 con sella Prologo Nago C3, per la quale abbiamo raggiunto davvero un ottimo livello. Pesa 6,880 chili e non scendiamo al limite perché dovendo montare il transponder di Velon, bisogna tenersi un centinaio di grammi di tolleranza. E ci si trova talmente bene, da non aver usato la doppia bici. Nelle tappe veloci avrebbe potuto usare la Reacto, ma ha preferito non lasciare la Scultura».

Crono sul Teide

Un altro fronte interessante riguarda la bici da cronometro, perché il siciliano è andato bene sia in quella di Torino che nell’ultima a Milano.

Questo il manubrio Metron 6D integrato che Caruso usa con attacco da 12 e larghezza da 42
Questo il manubrio Metron 6D integrato che Caruso usa con attacco da 12 e larghezza da 42

«Caruso ci ha lavorato – dice Baron – sin da inizio stagione. Aveva la bici da crono anche sul Teide, sia per fare i suoi carichi di lavoro, sia per abituarsi alla posizione. Tramite Fsa gli è stato fatto un body scan mentre era sul rullo, grazie al quale sono state rilevate le sue misure da cui è stato ricavato un manubrio su misura con poggia gomiti integrati. Come integrato è anche il manubrio sulla bici da strada, il Metron 6D, con attacco da 120 e larghezza da 42. Damiano non ha grandi richieste. Anche quando gli arrivano gli scarpini nuovi, li affida a noi per le tacchette. E noi sappiamo che devono essere perfetti».

Ha lavorato tanto a crono, anche sul Teide. Il manubrio è su misura
Ha lavorato tanto a crono, anche sul Teide. Il manubrio è su misura

Il giusto assetto

Magari a questo punto è anche sbagliato dire che Caruso si accontenti. Corre in una squadra di vertice che dispone di materiale eccellente. Ha raggiunto una posizione in sella che gli permette di esprimersi al meglio. E’ circondato da professionisti top di gamma che si occupano di lui. Perché perdere energie nervose inseguendo millimetri e variazioni cervellotiche quando hai la certezza di essere a posto?

FSA, Supercompact per scalare anche i muri

22.05.2021
3 min
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Le guarniture Compact sono state introdotte nella prima metà degli anni 2000 dal brand FSA, portando una vera e propria rivoluzione nel mondo del ciclismo: basti guardare come sia cambiata oggi la vita dei corridori su salite come lo Zoncolan. Negli ultimi anni è stata aggiunta anche la versione Supercompact, grazie alla quale è stato possibile sostituire le guarniture triple con le combinazioni 32-48 e 30-46, utili soprattutto nel gravel o nel ciclocross.

Top di gamma

La guarnitura K-Force Modular Supercompact è il top di gamma, è leggerissima perché ha le pedivelle rifinite in fibra di carbonio unidirezionale e permette di scalare anche le montagne più difficili grazie allo sviluppo metrico simile a quello di una mountain bike. L’asse del movimento centrale è in lega di alluminio 7050 con standard BB386Evo. Le corone sono in lega 7075 ed ottenute tramite lavorazione a controllo numerico CNC. La compatibilità è studiata per i sistemi Shimano/Sram/ Campagnolo 10 e 11 V e FSA 11 V.

Incroci ridotti

Un altro vantaggio importante delle combinazioni Supercompact è quello di consentire un utilizzo efficiente della cassetta e dei pignoni, lavorando maggiormente sulle dentature centrali e mantenendo di conseguenza la catena sempre ben allineata.

Un altro degli aspetti fondamentali di questa guarnitura è la facilità con cui essa può essere montata e smontata: questo avviene grazie al sistema Modular che permette di scambiare velocemente i mandrini, le corone e il ragno da un set all’altro.

La guarnitura FSA Energy
La guarnitura FSA Energy

Pedivelle in carbonio

Simile come concept, ma leggermente più economica è la SL-K Modular Direct Mount, con pedivelle in carbonio. Cambia solamente la grafica. Inoltre per questa guarnitura è disponibile anche la versione con pedivelle da 165 mm, al fianco delle versioni da 170 mm, 172,5 mm e 175 mm.

Guarnitura compact FSA
Guarnitura Compact FSA

Per ogni bici

Altre guarniture interessanti, realizzate in alluminio, sono le Energy e la Gossamer Pro. La prima è il top di gamma di tutte le versioni in alluminio, mentre la seconda è un prodotto più competitivo per l’aspetto commerciale. Ricordiamo che non ci sono particolari difficoltà nel montare le guarniture compact anche perché la maggior parte delle bici presenta la necessaria compatibilità. Se si presentasse la necessità di avvicinare il deragliatore alle corone durante il passaggio alla guarnitura Supercompact, FSA offre un adattatore che permette l’abbassamento del deragliatore ottimizzando così il sistema di cambiata. La K-Force Modular si vende a 608 euro, la Energy Modular a 304 e la Gossamer Pro a 178 euro.

fullspeedahead.com

Cervélo R5

R5 e S5, a voi le Cervélo di Van Aert e Roglic

20.04.2021
4 min
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Il team olandese Jumbo Visma, dopo alcuni anni di collaborazione e successi con le biciclette Bianchi, quest’anno ha deciso di equipaggiare i suoi corridori con le canadesi Cervélo. A disposizione di Primoz Roglic e Wout Van Aert ci sono diversi modelli: R5, S5, Caledonia-5 e P5.

R5 la versatile

La R5 (nella foto di apertura) è la bicicletta più versatile fra quelle in dotazione allo squadrone olandese grazie alla sua geometria e alle soluzioni tecniche di cui è dotata. Per i tubi, si è fatto ricorso alla tecnologia Squoval Max. Essa unisce i vantaggi di una forma più quadrata con quelli di una forma più ovale cercando il punto di equilibrio fra rigidità, comfort e leggerezza. La zona del tubo sterzo e del movimento centrale godono di una lavorazione particolare del carbonio che ne ha aumentato la rigidità, rispettivamente del 18% e del 26% rispetto alla precedente versione.
Proprio per la zona del movimento centrale Cervélo ha sviluppato il sistema BBright, che vede una misura oversize dei tubi verticale, obliquo e del fodero sinistro, con un vantaggio in termini di rigidità ed efficienze di pedalata.

Manubrio FSA

Il manubrio del team olandese è prodotto da FSA per la R5, dove la maggior parte dei corridori utilizza l’attacco e manubrio separati. Le ruote sono fornite da Shimano con le Dura Ace C40 in carbonio e con un profilo di 40 millimetri. Il peso di queste ruote è di 626 grammi per la ruota anteriore e di 774 grammi per la posteriore nella versione disco per tubolari.

Cervélo S5 Jumbo Visma
L’aerodinamica S5 con le ruote Dura Ace
Cervélo S5 Jumbo Visma
L’aerodinamica S5 con le ruote Dura Ace

Attacco manubrio a V

La S5 è la bicicletta più aerodinamica, utilizzata dai corridori della Jumbo Visma nelle tappe dal profilo altimetrico piatto o leggermente vallonato. Il design TrueAero della S5 combina una forma dei tubi specifica con una posizione di guida più aerodinamica, proprio per minimizzare l’impatto con l’aria. Anche sulla S5, per il movimento centrale si è adottato il sistema BBright. La lavorazione particolare della zona del tubo sterzo e del movimento centrale con un incremento di rigidità rispettivamente del 13% e del 25% rispetto alla versione precedente.
Il manubrio di Cervélo è studiato in galleria del vento ed è composto dall’attacco CS28 a forma di V, che è stato progettato per lavorare alla perfezione con il manubrio, tanto da sembrare un integrato. Sono disponibili 6 taglie di lunghezza e 4 di larghezza con 5 gradi di rotazione possibile. Le ruote sono le Shimano Dura Ace C50 in carbonio con profilo da 50 millimetri.

Cervélo Caledonia-5
La Caledonia-5 è adatta per le gare con i terreni sconnessi
Cervélo Caledonia-5
La Caledonia-5 è la bicicletta adatta per le gare con i terreni sconnessi come la Roubaix

La più confortevole

Oltre alla R5 e alla S5, il Team Jumbo Visma può contare anche sulla Caledonia-5. E’ la bicicletta votata ai terreni più sconnessi. come il pavé. Questo modello è stato sviluppato insieme ai professionisti proprio per fornire una bicicletta dall’ottima guidabilità e maggiormente confortevole.

Le geometrie sono più… rilassate e il passaggio gomme permette di montare coperture fino a 34 millimetri di larghezza. Manubrio e attacco sono di FSA e le ruote di Shimano.

Cervélo P5
La P5 è un vero bolide per le cronometro
Cervélo P5
La Cervélo P5 è un vero bolide per le cronometro

Carbonio speciale

La P5 è l’arma di Roglic e Van Aert nelle cronometro. Su questa bicicletta tutto è stato pensato con l’unico scopo di massimizzare la velocità. I test in galleria del vento sono stati fatti per simulare le condizioni reali.

Un occhio è stato dedicato anche al peso, con l’utilizzo di uno speciale tipo di fibra carbonio. Il manubrio da cronometro è realizzato sempre da Cervélo. Le ruote sono Shimano.

Manubrio V-Stem
Il manubrio con l’attacco a forma di V di Cervélo
Manubrio V-Stem
Il manubrio con l’attacco a forma di V di Cervélo, un vero capolavoro di aerodinamica

La scheda tecnica

GruppoShimano Dura Ace Di2
RuoteShimano Dura Ace
PneumaticiVittoria
ManubrioCervélo e FSA
Sella Fizik
ReggisellaCervélo
PedaliShimano Dura Ace

Un tocco di Italia

Il gruppo è lo Shimano Dura Ace Di2, cme del marchio giapponese sono i pedali Dura Ace. Le selle sono le italiane Fizik, i portaborraccia e le borraccie sono di Tacx. Infine vengono dall’Italia anche gli pneumatici: i Vittoria Corsa in graphene.

Saccarelli Speed One, la prima con freni a disco

12.04.2021
3 min
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Saccarelli presenta la sua nuova bici: la Speed One Disk è il top di gamma della collezione. Una bici moderna con caratteristiche tecniche ideali per passisti scalatori. Adatta anche ai cambi di ritmo grazie alla reattività nata dal connubio tra leggerezza e rigidità, che permettono a questo nuovo modello di esprimersi al meglio in ogni terreno.

Ecco i dischi del K-Force We sulla bici Saccarelli
Ecco i dischi del K-Force We sulla bici Saccarelli

Dotazione tecnica

Il nuovo modello Speed One Disk è composto da telaio e forcella monoscocca in carbonio. Leggera e aerodinamica la nuova bici pesa 7,700 kg ed è equipaggiata con componenti di alta qualità. E’ inoltre il primo modello della gamma, assieme alla Speed Disk, ad essere equipaggiato con i freni a disco. Il telaio, realizzato in Italia è progettato con tubi aerodinamici e il canotto è sagomato come il tubo posteriore per scorrere efficacemente al suo interno.

Ecco i comandi cambio del gruppo Fsa

Ecco i comandi cambio del gruppo Fsa

Gruppo FSA K-Force

Il gruppo montato sulla Speed One Disk è il nuovo Fsa K-Force We elettronico a 11 velocità. Dotato di tecnologia ANT wireless, ha i freni a disco in alluminio con diametri da 140 mm all’anteriore e 160 mm al posteriore. Le leve e la guarnitura sono in carbonio. Anche altri componenti sono Fsa come il manubrio Energy Compact e l’attacco manubrio Rcr, entrambi in carbonio. Montata con le ruote Vision Metron 40 SL, il telaio Speed One Disk rafforza le sue qualità in termini di scorrevolezza.

La guarnitura del gruppo Fsa K-Force We
La guarnitura del gruppo Fsa K-Force We

Un altro componente fondamentale è la sella Bassano Carbon Space, realizzata completamente in carbonio e che pesa 170 grammi.

Il telaio è realizzato con le misure standard dalla XS alla XL. Disponibile in una sola colorazione: rosso e grigio. Il prezzo al pubblico è di 5.050 euro.

www.saccarelli.it

FSA K-Force WE

FSA K-Force WE per la Burgos BH

20.02.2021
3 min
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Anche per la corrente stagione agonistica, il Team spagnolo Burgos BH pedala con FSA e Vision. Gli atleti della squadra hanno ben equipaggiate le loro specialissime, fornite appunto dallo storico bike brand basco e secondo nome della formazione, con componenti ed accessori top di gamma forniti dai due brand con sede operativa europea in Italia, a Busnago in provincia di Milano.

Il test dei pro’

«Siamo davvero orgogliosi della nostra collaborazione commerciale con il produttore di biciclette iberico BH, e con il Team Burgos BH in particolare – ha dichiarato Claudio Marra che di FSA è il Vice Presidente globale – in quanto per i nostri tecnici e per i nostri ingegneri il supporto degli atleti durante la stagione rappresenta un plus importantissimo per lo sviluppo della prossima gamma. I corridori della Burgos BH utilizzano anche il gruppo completo elettronico e wireless K-Force WE: un autentico concentrato di tecnologia e design. E questo banco di prova estremo, rappresentato dall’intenso impiego agonistico, è la certificazione migliore dei passi in avanti in chiave tecnologica e di affidabilità che stiamo facendo».

Leve freno cambio FSA K-Force WE
Le leve freno del gruppo K-Force WE
Leve freno cambio FSA K-Force WE
Le leve del freno del gruppo K-Force WE su una bici del Team Burgos BH

FSA in tutte le discipline

Full Speed Ahead produce componenti di alta gamma per il ciclismo su strada, la mountain bike, il gravel e il cross supportando direttamente, e da molto tempo, diversi pro team di fama internazionale. La sua storia nel ciclismo professionistico e il suo patrimonio in termini di innovazione, design e produzione, sono davvero molto riconosciuti in ambito ciclistico.

Pinze freno K-Force WE
Le pinze e il freno a disco del K-Force WE
Pinze freno K-Force WE
Le pinze e il disco del gruppo K-Force WE di FSA

Investimenti costanti

FSA investe costantemente nello sviluppo della propria gamma di prodotti, introducendo innovazioni che hanno fatto la storia del ciclismo, come nel caso della compact di cui vi abbiamo già parlato. In ogni prodotto FSA si assicura di poter fornire sempre i migliori componenti possibili, sia agli atleti professionisti quanto agli appassionati e praticanti ciclisti.

Maglia Team Burgos BH
La maglia della Burgos BH che parteciperà anche alla Vuelta
Maglia Tema Burgos BH
La maglia della Burgos BH che quest’anno parteciperà anche alla Vuelta

R&D, qualità e design

Un concetto importante che in FSA – ma questo vale ovviamente anche per Vision – amano spesso sottolineare è che i due brand non supportano semplicemente team e atleti di livello mondiale, ma lavorano, anzi vogliono lavorare a stretto contatto con loro per sfruttare le loro competenze e i loro feedback e sviluppare al meglio la gamma. Questo atteggiamento, unito agli studi di R&D e alla nota inclinazione di FSA e Vision da sempre orientata verso un design innovativo, consente loro di fornire componenti tecnicamente sempre al top.

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