La Bahrain riordina le idee: Valls “farà il Caruso”

18.05.2021
5 min
Salva

Casa Bahrain Victorious. «Abbiamo la maglia rosa della sfortuna», dice Alberto Volpi. «Abbiamo avuto due dolori e una gioia», gli fa eco Franco Pellizotti.

Il sole splende sulle colline umbre che circondano Perugia. Fa caldo ma non troppo. E’ l’ideale per passare il giorno di riposo al Giro d’Italia e per riordinare le idee dopo quasi metà corsa, ma con il grosso che deve arrivare. La Baharain ha perso Landa e tre giorni dopo anche Mohoric, come si riorganizza la squadra in questi casi? Tra l’altro una squadra fortissima, che in qualche modo è stata stravolta.

Gino Mader ha vinto ad Ascoli (San Giacomo) ed è in lotta per la maglia blu
Gino Mader ha vinto ad Ascoli (San Giacomo) ed è in lotta per la maglia blu

Mader un trionfo importante

«Quando perdi il tuo capitano perdi un po’ l’orientamento della squadra – dice Volpi – per fortuna il giorno dopo aver perso Landa abbiamo vinto con Gino Mader a San Giacomo. Questo è stato importante per il morale e per accettare la delusione di non aver più Mikel. Però per me il bilancio sin qui è positivo. Siamo stati davanti, abbiamo fatto quello che dovevamo fare, abbiamo vinto una tappa… Questo non significa che continueremo a chiedere il massimo ai nostri corridori, dobbiamo valorizzare Caruso».

Per Volpi comunque bisognerà continuare anche a fare la corsa che si era impostata dopo l’abbandono di Landa e cioè andare anche a caccia di tappe, compatibilmente alle possibilità. Pello Bilbao magari starà più vicino a Damiano, Mader potrà fare entrambe le cose, Tratnik avrà di fatto solo la tappa di Gorizia per cercare una fuga.

«Pello era venuto al Giro per tirare per Landa, qualcosa che sa fare. Nelle tappe più facili o intermedie doveva risparmiare, per questo a volte lo abbiamo visto dietro».

Pello Bilbao è al suo quinto Giro, l’anno scorso terminò quinto nella generale
Pello Bilbao è al suo quinto Giro, l’anno scorso terminò quinto nella generale

Il passato insegna

Volpi però non perde il suo ottimismo e ricorda quando nel 1985 al suo primo Giro d’Italia, il capitano Argentin cadde e si ritirò.

«Divenni co-capitano con Tommy Prim e questo mi consentì di vincere la maglia bianca. Ma poi non serve andare tanto indietro nel tempo. Guardiamo cosa ha combinato una sola borraccia l’anno scorso. Senza di quella Tao Geoghegan Hart non avrebbe vinto.

«Io dico che l’arma di Damiano può essere la sua regolarità. Magari non ha lo spunto dei migliori, ma il non avere “giornate no” può aiutarlo. E se poi deve vincere il Giro dovrà trovare un acuto, anche perché dovrà guadagnare qualcosa in vista della crono finale. Per non dire direttamente che dovrà guadagnare su Evenepoel».

Mohoric si è mostrato fortissimo su tutti fronti, una grave perdita per la Bahrain
Mohoric si è mostrato fortissimo su tutti fronti, una grave perdita per la Bahrain

E Pellizotti cosa dice?

E da un diesse passiamo all’altro. Con Franco Pellizotti si parla nello specifico dei sei uomini rimasti alla Bahrain in corsa: come verrano utilizzati, sapendo che non solo manca il capitano ma anche Mohoric che si è mostrato più importante del previsto? Anche il friulano conferma che correranno da battitori liberi, ma con un occhio di riguardo per Caruso.

«Damiano è il nostro leader. Pello o Mader saranno gli uomini per la salita. Chi sarà l’ultimo dei due lo decideremo giorno per giorno, in base a come staranno e alle situazioni. Anche perché Mader è in lotta per la maglia dei Gpm, non dimentichiamolo. Noi non possiamo gestire la corsa. Un conto era con Landa leader che dava determinate certezze e con Caruso al suo fianco e l’organico pieno. E un conto è adesso. Prima sì che potevamo attaccare o impostare la corsa, come si è visto poi a Sestola. 

«Sappiamo che Bernal è quello che sta meglio e che ha una squadra fortissima. Toccherà alla Ineos quindi controllare la corsa e noi ci regoleremo di conseguenza. Loro sono abituati a gestire certe situazioni».

Una situazione tattica che quasi, quasi fa comodo alla Bahrain. In questo modo la squadra di Volpi e Pellizotti non avrà il controllo della corsa, tanto più con i ruoli di ciascuno che sono rivisti.

«Quando si costruisce una squadra tutti hanno il proprio ruolo e tutti sono determinanti per quel lavoro. Anche Arashiro nelle tappe piatte è fondamentale. Venendoci a mancare non solo il leader ma anche Mohoric ci viene meno un uomo importantissimo, in grado di lavorare su più fronti».

Rafael Valls (in testa) diventerà il capitano in gruppo, di fatto quello che faceva Caruso
Rafael Valls (in testa) diventerà il capitano in gruppo, di fatto quello che faceva Caruso

I nuovi ruoli

E quindi chi sostituirà chi? Pellizotti parla di un Tratnik duttile. Lo sloveno si sa muovere bene in gruppo e dice la sua nei percorsi misti.

«Senza Mohoric, Jan entrerà in scena nelle tappe facili e in quelle miste e aiuterà a portare gli scalatori avanti ai piedi delle salite. E’ il nostro apripista, mettiamola così.

«Valls adesso dovrà aiutare molto in salita. Lui è un corridore esperto e ha una buona condizione, come ha dimostrato al Tour of the Alps. Il suo ruolo sarà quello di far lavorare il meno possibile Bilbao e Mader».

Infine c’è Caruso. Solitamente Damiano è il capitano in corsa. E’ lui che gestiva tutto e tutti, leader compreso. Cambierà qualcosa anche per il siciliano?

«Vero – conclude Pellizotti – Caruso è il nostro “road capitan” e alla fine lo sarà anche in questa situazione, ma l’idea è di alleggerirlo molto e pertanto credo che questo ruolo passerà a Valls. Sarà Rafael che gestirà la situazione in gruppo. E’ importante che Damiano corra come deve correre un leader e cioè pensando alla corsa, stando davanti ed avendo qualche pressione (e pensiero) in meno».