Continua il nostro percorso che mette insieme i diversi dettagli tecnici della bicicletta. Dall’aerodinamica alle geometrie, dalla biomeccanica agli pneumatici, dal manubrio alla sella, una via infinita che è in costante evoluzione, proprio come la bicicletta.
Abbiamo chiesto all’ufficio tecnico di FSA e Vision, quanto conta il manubrio nei termini di efficienza e se possiamo fare degli accostamenti tra le biciclette “normali” e quelle da crono. Ci rispondono a quattro mani Matteo Palazzo e l’ingegnere Francesco Ragazzini.
I corridori e i partener Jumbo-Visma utilizzano la galleria del vento di Eindhoven (foto FSA-Vision)I corridori e i partener Jumbo-Visma utilizzano la galleria del vento di Eindhoven (foto FSA-Vision)
Quanto conta un manubrio da crono in termini di efficienza aerodinamica del sistema mezzo meccanico/corridore?
Chiaramente nelle prove a cronometro ci sono una miriade di aspetti da tenere in considerazione, ma possiamo affermare che l’aerodinamicità gioca un ruolo predominante, anche rispetto alla potenza. Sicuramente il cockpit da cronometro, che sviluppiamo e personalizziamo per ogni atleta dei team con cui lavoriamo è uno degli aspetti principali.
Perché?
L’accoppiata manubrio/estensioni può portare ad un guadagno fino al 10%, ovvero 374 watt su uno sviluppo medio di 350. Questo significa che il corridore può essere più veloce di circa 7 secondi su 40 km di gara, e sappiamo bene che ormai le cronometro vedono i primi 5 atleti anche in meno di un secondo di distacco (il ricordo della crono di apertura del Tour de France è ancora fresco, ndr).
I test sulle protesi Vision (foto FSA-Vision)I test sulle protesi Vision (foto FSA-Vision)
Si può fare un parallelo con i manubri delle bici tradizionali, oppure le bici da crono sono un mondo a se?
Negli anni, soprattutto grazie alle possibilità che il carbonio offre in fatto di lavorazioni, non si è più legati alle sezioni tonde o ovali dei tubi. Quindi possiamo tranquillamente affermare che le biciclette sono totalmente diverse, soprattutto come geometrie. Questo porta ovviamente anche a differenze nette tra i manubri crono e road.
Di che tipo?
Nei primi ovviamente la base di studio è quella delle più elementari leggi sull’aerodinamica. Infatti non hanno solo funzione aerodinamica ma sono pensati anche per generare un certo carico aerodinamico sulla ruota anteriore per garantire anche la stabilità massima.
Damiano Caruso con le appendici personalizzateDamiano Caruso con le appendici personalizzate
Quali sono i punti chiave nello sviluppo di un manubrio da crono? E per uno tradizionale?
I punti fondamentali sono sempre il comfort, inteso come corretta posizione dell’atleta, i flussi d’aria e la generazione delle turbolenze. Un manubrio tradizionale ha misure relativamente standard, le variazioni tendenzialmente sono sulla lunghezza dell’attacco e la larghezza del manubrio. Mentre in quelli da cronometro, il cockpit è composto da due parti, ovvero il base-bar o aerobar, che è pressoché standard se non nelle misure e dalle estensioni superiori. Queste ultime sono sviluppate in modo specifico per ogni atleta, attraverso studi 3D, la galleria del vento e test su strada.
Cos’altro?
A quanto sopra citato si aggiunge l’altra costante fondamentale, ovvero la rigidità. Infatti i manubri in carbonio hanno il grande vantaggio di poter essere costruiti anche pensando a quanto devono essere flessibili per smorzare le vibrazioni del terreno, un fattore che è parte dello studio e sviluppo che c’è dietro ogni modello.
Rispetto al passato notiamo le appendici sempre più alte e sagomate con una sorta di allineamento degli appoggi alla sella? Cosa è cambiato e perché?
In passato si tendeva a tenere la posizione delle braccia molto bassa a favore dell’aerodinamica. Studi successivi più moderni, hanno portato a considerare in maniera significativa il gesto della respirazione. Quest’ultimo è uno dei motivi principali che hanno portato ad alzare la posizione nella parte frontale.
L’aerodinamica, fondamentale anche per i manubri delle bici standard (foto EF-Easypost/Gruber)L’aerodinamica, fondamentale anche per i manubri delle bici standard (foto EF-Easypost/Gruber)
Perché molti corridori utilizzano ancora oggi una importante differenza tra sella e manubrio sulla bici tradizionale? Sarebbe più conveniente limitare lo svettamento?
Con le tecnologie attuali si può studiare il corpo umano in maniera più approfondita, soprattutto il movimento del muscoli. I posizionamenti in sella sono frutto di questi studi e anche di quelli aerodinamici. Una posizione particolarmente svettante della sella, porta ad una migliore distribuzione dei pesi. In questo passaggio, dobbiamo considerare che a differenza delle crono, sulle biciclette standard mancano le estensioni atte ad allungare il corpo.
Quindi?
Quindi nel caso delle bici tradizionali si tende sempre a cercare una maggiore chiusura del corpo, alzando il più possibile la zona posteriore. Questo porta a una forma più aerodinamica e offre più controllo sul manubrio e sulla bici.
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Il Tour de France di FSA e Vision corre decisamente veloce. Ma molto veloce. I due bike brand taiwanesi sono difatti in piena competizione equipaggiando con i propri componenti ben cinque formazioni: la EF Education Easypost, il team Bahrain Victorious, la Jumbo Visma di Van Aert e Roglic, il team Cofidis e la B&B Hotels p/b KTM.
FSA e Vision al Tour sono accanto a 5 team, tra cui quella della maglia gialla Van Aert: la Jumbo Visma
Un’altra squadra supportata dai brand taiwanesi è la Bahrain Victorious
FSA e Vision al Tour sono accanto a 5 team, tra cui quella della maglia gialla Van Aert: la Jumbo Visma
Un’altra squadra supportata dai brand taiwanesi è la Bahrain Victorious
Garanzia FSA
Fra i componenti più in vista, c’è la corona FSA full carbon 64T: compatibile con i gruppi a 12 velocità e con i misuratori di potenza, completamente nuova e realizzata utilizzando una tecnologia derivata dalla Formula 1. L’obiettivo? L’ottenimento di uno speciale materiale composito, estremamente rigido e leggero (appena 219 grammi). Sempre FSA fornisce la proprie guarniture in fibra di carbonio ai team EF Education Easypost e B&B Hotels p/b KTM: tutte compatibili con i gruppi a 12 velocità. Eliminato qualsiasi rischio di caduta di catena, il peso della guarnitura – nel caso dell’opzione 54-40 – è di appena 529 grammi.
EF Education Easypost, Jumbo Visma e B&B Hotels p/b KTM hanno anche montati all’interno dei movimenti centrali delle proprie biciclette i cuscinetti ceramici FSA: estremamente scorrevoli e leggeri. Quattro team FSA infine utilizzano il sistema di instradamento dei cavi ACR e SMR System per l’ottenimento della massima efficienza aerodinamica. Questo innovativo sistema, in attesa di brevetto, è una esclusiva di FSA e Vision ed è il frutto dell’esperienza dei due brand per quanto riguarda il tema dell’aerodinamica. Il risultato è una soluzione di passaggio dei cavi pulita, integrata ed efficiente per i marchi di bike che lo adottano al Tour: Cervèlo, Cannondale, De Rosa e KTM.
FSA e Vision sostengono anche la B&B Hotels p/b KTM di Pierre Rolland FSA e Vision sostengono anche la B&B Hotels p/b KTM di Pierre Rolland
Innovazione Vision
Parlando invece delle soluzioni tecniche offerte da Vision per i cinque team supportati nel corso dell’edizione 109 del Tour de France, vanno segnalate in primis le ruote anteriori crono Metron 91 con cerchio interamente in fibra di carbonio, larghezza interna da 21 mm (realizzata appositamente per funzionare con pneumatici da 28 mm) e 21 raggi a lama aerodinamica. Il peso? 938 grammi. Molto originale la personalizzazione grafica delle stesse ruote realizzata da PALACE per gli atleti della EF Education Easypost. Le avrete sicuramente notata durante lo svolgimento della crono inaugurale di Copenhagen… non passavano certo inosservate.
Sempre Vision sono le protesi in composito, completamente personalizzate e realizzate a mano per adattarsi al meglio alle specifiche misure antropometriche dell’atleta. Queste “aero extensions” nascono in galleria del vento, ed il peso è di appena 120 grammi.
FSA fornisce la proprie guarniture in fibra di carbonio ai team EF Education Easypost e B&B Hotels p/b KTM FSA fornisce la proprie guarniture in fibra di carbonio ai team EF Education Easypost e B&B Hotels p/b KTM
Il “cockpit” 100% integrato Metron 5D ACR, utilizzato da quattro team Vision al Tour, presenta un attacco manubrio più rigido e aerodinamico, oggi disponibile con la nuova finitura 3K Carbon. Il Metron 5D – dichiarano i tecnici Vision – si adatta alla posizione naturale delle braccia per l’ottenimento di un maggiore comfort ed una migliore respirazione, mentre la forma ad ala della parte superiore del manubrio ne agevola l’aerodinamica. Il peso è di appena 363 grammi nella misura 110×420mm.
Aggiornate da Vision anche le ruote lenticolari monoscocca in fibra di carbonio Metron TFW. Con la loro costruzione in composito 3K, queste ruote garantiscono rigidità, aerodinamica e leggerezza (appena 930 grammi).
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Il filo conduttore della carriera di Francesco Moser, oltre alle vittorie, è sicuramente l’innovazione. Dai record dell’ora, alle cronometro, alla preparazione fisica. Dopo tre anni di sviluppo è nata la nuova bici di FMoser. Un modello che rilancia il nuovo brand e lo proietta nel futuro con caratteristiche esclusive ed originali.
Siamo andati a provarla, proprio a casa dello “Sceriffo”, al Maso Warth in Trentino Alto-Adige. Abbiamo trovato una bici che si distacca dal concetto tradizionale, ma allo stesso tempo non si posiziona solo nel segmento elettrico stradale. L’unione dei due mondi ha portato ad un modello in grado di utilizzare la bici come si vuole.
“Your road, your choice”. Questo è il payoff con cui si presenta il brand. Completa libertà di scelta all’utente, che ha la possibilità di passare da elettrico a muscolare in meno di due minuti, solo sostituendo la ruota posteriore. Andiamola a scoprire in ogni suo particolare…
Moser ha partecipato alla progettazione di questa bici con test e consigli tecnici in studio e all’aperto
Il Maso Warth è il luogo dove vive Moser e dove produce i suoi vini
Moser ha partecipato alla progettazione di questa bici con test e consigli tecnici in studio e all’aperto
Il Maso Warth è il luogo dove vive Moser e dove produce i suoi vini
A te la scelta
Il concetto di base che determina l’anima di questa FMoser è sicuramente il Dual Mode System. La doppia ruota, che viene inclusa in tutti gli allestimenti, permette di passare da muscolare ad assistito in meno di due minuti. Il montaggio può essere effettuato in autonomia seguendo pochi semplici passi.
Partendo dall’assetto muscolare si estrae la ruota posteriore. Si inserisce la batteria, nel canale ad “H” che facilita lo scorrimento dei cavi senza impedimenti. Si collegano i cavi in gomma unendo i connettori. Infine si innesta la ruota con motore nel mozzo in sede e si allaccia il connettore sul carro posteriore che dispone di un click per mantenerlo fisso. Un sistema che nel suo complesso regala sensazioni di affidabilità ed ergonomia nel montaggio.
L’estrazione della batteria avviene direttamente dal tuo obliquo una volta smontata la ruota
La batteria da 250 Wh ha una guida interna ad “H” che fa sì che i fili e l’ingombro rimangano stabili
L’estrazione della batteria avviene direttamente dal tuo obliquo una volta smontata la ruota
La batteria da 250 Wh ha una guida interna ad “H” che fa sì che i fili e l’ingombro rimangano stabili
Reattiva e leggera
Veniamo a una delle caratteristiche che più ci ha stupito durante il test. Il telaio, ovviamente realizzato in carbonio, si presenta con sezioni ampie e profili che richiamano sapientemente l’aerodinamica. Una scelta intelligente per mascherare gli ingombri della batteria che vengono uniti al beneficio dell’estetica.
Non solo bella da vedere, ma anche concreta nella performance. L’assetto è endurance, quindi il comfort è assicurato anche sulle lunghe distanze. Tuttavia abbiamo provato a stressarla con cambi di direzione e flessioni sotto sforzo massimo. La FMoser ha risposto in maniera sorprendente. Si è infatti dimostrata rigida e reattiva. Questo è frutto di geometrie che prevedono un angolo sterzo più aperto e un interasse maggiore, abbinati ad un carro compatto che non ne sacrifica la reattività.
Durante il test, lo “Sceriffo” ci ha accompagnati tra le montagne trentineDurante il test, lo “Sceriffo” ci ha accompagnati tra le montagne trentine
Con o senza batteria
La bici ha due indoli: con e senza batteria. Quando la si utilizza con il motore, risponde bene ed è facile da guidare. I pesi sono distribuiti in maniera omogenea e l’aumento di peso si sente soprattutto al posteriore, con un leggero ritardo nel cambio di direzione.
La vera rivoluzione che fa di questa FMoser un’ibrida on-off, è la modalità muscolare. I progettisti della casa italiana hanno infatti trovato una soluzione tecnica rivoluzionaria. Normalmente la sezione del tubo obliquo sulle e-bike tradizionali vede sempre una “C” rivolta verso il basso. Questo implica una propensione alla torsione e alla flessione quando la batteria non è installata.
Per questo progetto è stato disegnato un tubo obliquo a sezione chiusa con estrazione della batteria appena sopra il movimento centrale, sfilandolo verso il basso. Le sensazioni di guida conla bici senza batteria sono infatti da bici muscolare senza nessun tipo di rimpianto o mancanza di ciclistica. Questo è permesso anche dal fantastico peso di 7,5 chili.
Lo sportellino per la ricarica è posizionato nell’incrocio tra tubo obliquo e verticaleLo sportellino per la ricarica è posizionato nell’incrocio tra tubo obliquo e verticale
Il cuore della FMoser
A dare linfa a questa FMoser c’è il motore FSA HM1 Hub Motor con 42 Nm di coppia e batteria da 250 Wh. Un aiuto performante che supporta il ciclista nelle uscite più impegnative. I livelli di assistenza sono cinque e coprono in maniera omogenea ogni tipo di esigenza durante il percorso che si decide di affrontare.
L’autonomia non permette di fare chilometraggi eccessivamente lunghi, ma con una gestione sapiente si possono fare giri di qualunque tipo. Per chi invece si vuole spingere più in là con i chilometri è possibile acquistare una batteria aggiuntiva da 250 Wh che viene posizionata nel portaborracce e lavora in serie con la primaria condividendo tutte le peculiarità.
Analizzando il motore FSA si nota il torque sensor all’interno della ruota libera. Questo consente in primis di avere linearità nell’assistenza, e in secondo luogo l’assistenza bilanciata in base alla forza impressa sui pedali. Una notevole differenza rispetto alla concorrenza che spesso non ne dispone.
La batteria è formata da 20 celle Samsung, le migliori in commercio con queste caratteristiche. Affidabilità e durabilità infatti sono garantite anche da questa scelta tecnica. Il tutto con un peso complessivo che rimane sotto i 4 chili.
Il canale interno della forcella permette di montare copertoni da gravel in totale semplicitàIl canale interno della forcella permette di montare copertoni da gravel in totale semplicità
Comandi e cambio
Nelle due top di gamma sono compresi nel prezzo il range extender e il display Garmin per un monitoraggio ottimale. Inoltre in tutte le versioni è presente il remote Garmin che permette di salire e scendere con le assistenze del motore senza staccare le mani dal manubrio.
La batteria è anche il cervello della bici e gestisce le connessioni grazie alla sua connettività Bluetooth e ANT+. I colori del led sul tubo orizzontale determinano gli aiuti: verde per il neutrale poi a seguire, blu, rosa, giallo e rosso per la massima spinta. Dal led si capisce anche in base al colore quanta batteria si ha a disposizione.
A supporto dell’esperienza c’è l’app che permette di avere un supporto per gli allenamenti e per la gestione dei dati. Con anche una funzione di diagnostica per monitorare lo stato delle componenti e la loro vita. Compatibile con Android e IOS e i wearables in commercio.
Il cambio elettronico wireless presente su tutte le versioni con diversi allestiementi, permette una cambiata più fluida, ma soprattutto più rapida e precisa rispetto al tradizionale cambio meccanico.
Il comando sul manubrio facilita la scelta degli aiuti senza staccare le mani dal manubrio
Il tasto di accensione e di monitoraggio della carica ha un Led ben visibile anche con la luce del sole
Il comando sul manubrio facilita la scelta degli aiuti senza staccare le mani dal manubrio
Il tasto di accensione e di monitoraggio della carica ha un Led ben visibile anche con la luce del sole
Versioni e prezzi
Tutte le versioni della FMoser vengono fornite con le due ruote complete di cassetta, disco e coperture comprese nel prezzo. I modelli da corsa sono quattro: FSA, Force, Red e Rival. Le colorazioni sono due, argento e iridescente. Mentre per quanto riguarda la linea gravel ci sono Gravel Force e Gravel Rival entrambe monocorona in colorazione nera/verde salvia.
I prezzi variano in base all’allestimento che ne determina il nome del modello, e partono da 5.500 euro a 11.500 euro.
La colorazione iridescente cambia le sue tonalità a seconda di come viene colpita dalla luce del soleLa colorazione iridescente cambia le sue tonalità a seconda di come viene colpita dalla luce del sole
Le nostre considerazioni
Questa FMoser si può considerare un manifesto per il concetto di ibrido. Il vantaggio che si percepisce dalla doppia ruota è che questo concetto non venga ammorbidito ma bensì rinforzato. Con o senza motore, permette di scegliere come se si avessero due bici differenti al prezzo di una.
L’autonomia forse rappresenta l’unico neo, se la si vuole utilizzare esclusivamente come bici elettrica. Discorso che decade se si acquista la seconda batteria che ne raddoppia la portata. In conclusione, questa bici stupisce e rispecchia i valori di innovazione e audacia che quel nome scritto sul telaio conserva in maniera indelebile da sempre nella sua storia.
Cannondale SuperSix Evo CX e SE, lo stesso frame-kit, ma con un allestimento differente, il primo con indirizzo crossisitico, il secondo gravel. Abbiamo messo a confronto i due modelli
Sia FSA che Vision sono recentemente entrati a far parte del “pool” di partner ufficiali dello Specialized Granfondo Series, il circuito di eventi in quattro prove quest’anno alla prima ed inaugurale edizione.
Nei quattro fine settimana in cui si svolgeranno le gare del circuito (Bra Bra Specialized Grand Prix Fenix, 24 aprile; Ganten La MontBlanc, 12 giugno; Granfondo Sestiere Colle delle Finestre, il 26 giugno; Tre Valli Varesine Eolo, 2 ottobre), gli iscritti e tutti coloro che affolleranno i villaggi expo e le aree deputate al ritiro dei pacchi gara, avranno la possibilità di conoscere le novità tecniche dei due brand taiwanesi. Inoltre potranno beneficiare dall’assistenza meccanica per la propria bicicletta e del cambio ruote FSA e Vision attivo durante la Gran Fondo.
La locandina che annuncia la partnership di FSA e Vision con Specialized Granfondo Series La locandina che annuncia la partnership di FSA e Vision con Specialized Granfondo Series
L’innovazione con i pro’
«Siamo davvero molto orgogliosi – ha dichiarato Claudio Marra, Vice Presidente di FSA – di poter affiancare i nostri due brand ad un circuito così importante. Una bella novità nel panorama Gran Fondo italiano che promette grande spettacolo e numeri interessanti. Non vediamo l’ora di sostenere questo importante evento. Come azienda, abbiamo sempre avuto un occhio di riguardo verso le manifestazioni legate alla bicicletta, e questo perché sono in grado di unire competizione e interazione per gli amanti delle due ruote».
Claudio Marra, Vice Presidente FSAClaudio Marra, Vice Presidente FSA
«Con FSA e Vision – continua Claudio – progettiamo e produciamo componenti di alta gamma per il ciclismo, sia su strada che per Mtb, supportando diversi Pro Team di fama internazionale. La nostra storia nello sport e il nostro patrimonio di innovazione, di design e di produzione sono molto importanti per noi.
«Siamo orgogliosi di investire costantemente nella nostra gamma di prodotti, assicurandoci di fornire i migliori componenti possibili sia ai professionisti quanto ai cicloamatori. Noi non sponsorizziamo semplicemente team ed atleti di livello mondiale, ma lavoriamo a stretto contatto con loro utilizzando le loro competenze e i loro feedback per sviluppare la gamma dei prodotti del futuro».
Francesco Moser nel passato attraverso scienza e tecnica ha proiettato il ciclismo nel futuro sfidando convenzioni e pregiudizi. Nel presente invece, grazie alla consulenza tecnica del campione trentino, dopo tre anni di sviluppo, è nata una bicicletta da strada e gravel unica al mondo basata sul brevetto esclusivo Dual Mode System. La sua particolarità è la possibilità di convertire la bici da tradizionale a elettrica e viceversa in pochi minuti. Leggerezza e reattività rendono questo nuovo concetto il meglio dei due mondi – quello tradizionale e quello a pedalata assistita – senza scendere a compromessi in termini di performance.
La bici è disponibile in versione strada o gravel in più allestimentiLa bici è disponibile in versione strada o gravel in più allestimenti
Muscolare o elettrica
Il Dual Mode System consente di cambiare modalità della bici in pochi minuti. Grazie al brevetto, l’estrazione della batteria e la sostituzione della ruota motorizzata con una tradizionale possono essere fatti in completa autonomia. La Drive unit è la FSA HM1 Hub Motor con 42 Nm di coppia e batteria da 250 Wh. Il motore ha cinque livelli di assistenza, abbinati ad un sistema completato dal comando remoto integrato nel tubo orizzontale. La porta di ricarica è facilmente accessibile perché situata sopra il movimento centrale. Disponibile anche una batteria aggiuntiva da 250 Wh da posizionare nel portaborraccia.
Drive unit FSA HM1 Hub Motor con 42 Nm di coppiaDrive unit FSA HM1 Hub Motor con 42 Nm di coppia
Telaio confortevole
L’assetto endurance di questa FMoser è stato disegnato per un maggiore comfort. La sensazione è di una bici stabile con una posizione di guida più rilassata, ideale per le lunghe distanze. Questo è frutto di geometrie che prevedono un angolo sterzo più aperto e un interasse maggiore, abbinati al carro compatto per non sacrificare la reattività. La semplicità di guida è aiutata dal cambio elettronico wireless che permette un’azione più fluida, ma soprattutto più rapida e precisa rispetto al tradizionale cambio meccanico.
Francesco Moser ha partecipato allo sviluppo durato tre anniFrancesco Moser ha partecipato allo sviluppo durato tre anni
Strada e gravel
Il modello da strada è stato creato per superare nuovi limiti, per migliorare le sessioni di allenamento riducendo l’impatto e aumentando le distanze. Un mezzo per sognatori e per innovatori e perché no, per rivoluzionari di questo sport. La versione gravel è disegnata per strade meno battute, che raccontano di luoghi inesplorati, adrenalinici o silenziosi. Strade fatte di terra, ghiaia, radici e fango. Luoghi che aspettano solo di essere scoperti.
Per il marchio FMoser questo modello rappresenta un vero e proprio rilancio del brandPer il marchio FMoser questo modello rappresenta un vero e proprio rilancio del brand
Prezzo e allestimenti
La collezione 2022, prevede quattro allestimenti corsa e due allestimenti gravel, con prezzi che vanno da 5.500 euro a 11.500 euro per i top di gamma. Coerentemente alla filosofia del brand “Your road, your choice” che vuole dare massima libertà di scelta, tutte le versioni della FMoser hanno inclusi nel prezzo il kit di trasformazione da tradizionale ad elettrico, gruppi cambio wireless e ruote in carbonio.
Ducati presenta la sua e-bike che le apre il mondo degli stradisti: la Futa, un nome che gli appassionati delle due ruote conosceranno molto bene. Si tratta, infatti, dell’omonimo passo che separa Bologna da Firenze, caro a molti motociclisti e su cui un tempo si svolgeva la classica Cronoscalata della Futa-Memorial Nencini. Una e-bike pensata per chi ama pedalare ed allenarsi ma soprattutto divertirsi, godendosi tutti i piacere della bicicletta.
La Ducati Futa powered by Thok è la prima e-bike stradale del marchio di Borgo PanigaleLa Ducati Futa powered by Thok è la prima e-bike stradale del marchio di Borgo Panigale
Il telaio
La Ducati Futa powered by Thok ha un telaio monoscocca in fibra di carbonio che garantisce grandi rigidità e leggerezza. Il telaio ha geometrie sport ed endurance, ma con alcune scelte tecniche legate all’aerodinamica. Un telaio che permette di scaricare la potenza in maniera ottimale. Il motore è integrato nel mozzo posteriore ed è l’FSA System HM 1.0 da 250 watt. La batteria è integrata nel tubo obliquo, sempre di FSA da 250 Wh, integrabile con una ulteriore batteria da 250 Wh per godersi anche le distanze più lunghe.
Il motore è posto nel mozzo posteriore
Il gruppo è FSA K-Force WE a dodici velocità
Il motore è posto nel mozzo posteriore
Il gruppo è FSA K-Force WE a dodici velocità
Allestimento
Per la Ducati Futa si è optato per montare il gruppo FSA K-Force WE con cambio elettronico wireless a 12 velocità, già in uso a squadre professionistiche. Le ruote sono le Vision AGX 30 con cerchi in carbonio e gomme Pirelli Cinturato Velo TLR da 35 mm. Il motore è tra i più compatti e leggeri della categoria, dal peso di solamente 3,98 chili.
Il peso le permette di essere prestante anche superato il limite di 25 km/hIl peso le permette di essere prestante anche superato il limite di 25 km/h
Grazie al peso di 12,4 chili in taglia M e ad una resistenza del motore quasi impercettibile superati i 25Km/h (limite al quale il motore smette l’assistenza di pedalata, dr), la Ducati Futa risulta scattante e veloce nei tratti pianeggianti. I freni sono a disco da 160 mm con leve intercambiabili in carbonio.
La nuova Futa sarà disponibile anche in Limited Edition: con solamente 50 esemplari a disposizione. I modelli che compongono la nuova gamma E-Bikes Ducati powered by Thok sono ordinabili presso la rete di concessionarie Ducati e online su www.ebike.ducati.com.
La recente rassegna espositiva EICMA, andata in scena presso il quartiere fieristico milanese di Rho, ha tenuto a battesimo NOKO. Un nuovo brand tutto italiano produttore di raffinatissime urban e-bike. E proprio questo nuovo progetto e-bike Made in Italy ha scelto come partner tecnici sia FSA che Vision.
Noko ha lanciato il proprio brand alla fiera EICMA, tenuta presso il polo di RhoStand di Noko all’EICMA
Urban e-bike tutte italiane
NOKO è un nome di fantasia, frutto di un gioco di parole tra amici. L’idea nasce in Sicilia dall’impulso di Luca Coffa, un imprenditore che opera a livello globale nel campo dell’automotive. Con l’ambizione di costruire una e-bike italiana bella e leggera capace di fondere l’essenzialità e la pulizia del design a componenti “racing” tipicamente italiani di altissimo livello. Sempre rispettando gli elevatissimi standard qualitativi propri del settore automotive. NOKO si è presentata ufficialmente a Milano in fiera, e conseguentemente sul mercato, offrendo una gamma composta da tre modelli di e-bike.
FORZA è la bicicletta concepita per l’uso urbano, disponibile con manubrio dritto oppure rialzato. Una city bike per antonomasia, con il tubo superiore alto e la trasmissione a cinghia in carbonio per una pedalata silenziosa e pulita.
TEMPO è invece la variante con il tubo superiore basso, studiata per chi in città predilige la comodità o più semplicemente ne preferisce il look… Eccezion fatta per la geometria del tubo superiore, questa bici offre le stesse specifiche tecniche del modello precedente.
VULCANO invece è l’e-bike perfetta per tutti coloro che all’asfalto alternano l’occasionale sterrato: una bici pensata per il gravel, con i suoi copertoni scolpiti e il cambio a 11 velocità per arrivare davvero dappertutto.
Il sistema di ricarica per la batteria FSA System HM 1.0 utilizzata dalle e-bike firmate da Noko
Pulsante per la gestione ed il controllo della batteria
Le bici Noko utilizzano il gruppo FSA K-Force We
Noko utilizza batterie FSA System HM 1.0
Pulsante per la gestione della batteria
Noko utilizza il gruppo FSA K-Force We
Affidabilità e prestazioni
Come già anticipato, il progetto NOKO ELECTRIC POWER BIKE – questo il nome per esteso di questa nuova iniziativa – ha voluto al proprio fianco sia FSA e che Vision. Riconoscendo nei loro componenti sia il “know- how” quanto l’affidabilità e le prestazioni necessarie per un ingresso ambizioso nel mercato del bike. E proprio nel rispetto di questi alti standard, per il proprio motore e per la batteria NOKO ha scelto Full Speed Ahead con il suo FSA System HM 1.0. Sempre con il gruppo FSA, ma sotto il marchio Vision, la collaborazione tra le aziende si è estesa anche alle ruote. In particolare, su NOKO sono disponibili di serie nella variante in alluminio le ruote Team 30 Disc. E come “upgrade” nella variante in carbonio le Metron 40 SL Disc: ideali per garantire leggerezza, aerodinamicità e maggiore scorrevolezza, che per chi pedala si traducono in minor sforzo e maggiore durabilità…
E’ stata una giornata importante quella vissuta dallo staff di FSA/Vision Europe, che nei propri uffici di Busnago (Milano) ha ricevuto in visita Sonny Colbrelli. Il corridore bresciano, campione italiano ed europeo in carica, e vincitore uscente della Parigi-Roubaix, ha dunque visitato gli uffici di FSA/Vision Europe. E’ stata l’occasione giusta per celebrare al meglio la stagione agonistica ad oggi più importante della sua ancor giovane carriera.
Sonny Colbrelli con il manubrio K-force Compact Sonny con il manubrio K-force Compact
Il “fattore ruota” di Roubaix
Colbrelli, che al gruppo di lavoro coordinato da Claudio Marra è legato da un rapporto davvero speciale. Il corridore del Team Bahrain Victorious è stato in assoluto il primo corridore professionista ad utilizzare quest’anno le nuovissime ruote Metron 60 SL Disc. Per questo nuovo set di ruote non poteva esserci debutto migliore se non quello del trionfo al Campionato italiano su strada nel mese di giugno. L’escalation agonistica di Colbrelli è poi proseguita con i buoni risultati colti al Tour de France e con il trionfo all’Europeo di Trento. Impreziosita dalla “perla” finale – il cui ricordo è ancora vivissimo nella nostra memoria – della Parigi-Roubaix.
In quest’ultima occasione proprio le nuove ruote Vision si sono rivelate un fattore fondamentale per il successo, grazie al canale interno più ampio (21 millimetri di larghezza interna nella versione copertoncino/TLR utilizzata dall’atleta bresciano). Un set specifico che ha consentito di montare un tubeless largo anche 32 millimetri. Ma non solo. Un altro vantaggio importante è stato quello garantito da un cerchio più largo, che ha permesso di utilizzare uno pneumatico maggiorato. Questo ulteriore dettaglio ha fornito maggior resistenza alle sollecitazioni di un terreno duro come il pavé francese.
FSA/Vision sta lavorando alle novità per la stagione 2022FSA/Vision sta lavorando alle novità per la stagione 2022
Si valutano le novità in gamma
Oltre all’opportunità di celebrare assieme a tutto lo staff di FSA/Vision i trionfi della magica stagione 2021, la visita di Sonny Colbrelli in sede ha costituito anche lo spunto per conoscere in anteprima le principali novità tecniche proposte dalla gamma 2022.
Un gruppo di lavoro quello di cui Marra è il leader che è in grado di mettere il campione italiano ed europeo 2021 nelle migliori condizioni per poter ricalcare i successi di quest’anno.
Colbrelli è a casa con un defibrillatore sotto cute. Mentre speriamo che torni presto, cerchiamo di capire cosa sia e come funzioni quel piccolo device
Il team B&B Hotels p/b KTM, team professional francese guidato dall’ex professionista Jerome Pineau (vincitore tra l’altro di una bellissima tappa al Giro d’Italia edizione 2010) ha scelto per i suoi corridori una delle migliori guarniture in circolazione. La FSA K-Force Team Edition. Questa specifica guarnitura – il top di gamma proposto dal notissimo brand taiwanese – è stata creata espressamente per ricercare la massima prestazione.Le pedivelle sono realizzate completamente in fibra di carbonio con l’obiettivo di garantire un’incredibile rigidità ed un peso estremamente contenuto: appena 557 grammi prendendo in considerazione la misura da 72.
Pedivelle completamente in fibra di carbonio, che garantiscono un’incredibile rigidità e un peso estremamente bassoPedivelle completamente in fibra di carbonio, che garantiscono un’incredibile rigidità e un peso estremamente basso
Con gruppi 11V e Sram 12V
Il pacchetto è poi completato dalle corone Direct Mount realizzate con il migliore alluminio 7075, mentre fra le caratteristiche più interessanti che merita davvero porre in evidenza c’è la compatibilità con i gruppi a 11 velocità e lo Sram a 12. Con i primi si può scegliere fra ben cinque combinazioni:53-39, 52-36, 50-34, 48-32, 46-30. Con lo Sram a 12 velocità invece la scelta è fra 53-40, 52-39, 50-37, 46-33.
Le corone Direct Mount realizzate con il migliore alluminio 7075 garantiscono resistenza e affidabilitàLe corone Direct Mount realizzate con il migliore alluminio 7075 garantiscono resistenza e affidabilità
Perno lavorato al Cnc
Un ulteriore particolare da sottolineare è anche l’asse passante BB386EVO da 30 millimetri, realizzato in alluminio 7050 e lavorato “dal pieno” mediante macchina CNC: estremamente resistente e affidabile. Ricordiamo inoltre che accanto alle combinazioni standard 53-39, 52-36 e 50-34, la pedivella K-Force Team Edition è disponibile anche in versione Supercompact,completando in questo modo l’intera gamma FSA per quanto riguarda le guarniture.
Vantaggio aerodinamico
Un accenno va poi fatto anche per quanto riguarda il design della FSA K-Force Team Edition, che risulta essere accattivante e particolarmente elegante allo stesso tempo. Un design che contribuisce anche a far ottenere un bel guadagno in termini di aerodinamica grazie alla sagoma molto compatta delle due pedivelle. Il prezzo consigliato al pubblico della guarnitura è di 799 Euro.
A soli 26 anni Nicola Bagioli lascia il ciclismo. Ha deciso di dare la priorità alla sua (particolare) attività parallela. Adesso produce pentole di pietra