Design classico, materiali all’avanguardia, leggerezza e soprattutto sicurezza: il casco Stradale è uno dei prodotti di punta del brand Ekoi. Non a caso è usato dai professionisti delle squadre Israel Premier-Tech, Arkéa–B&B Hotels, Cofidis e Lotto-Dstny, specialmente quando la strada sale e gli sforzi si fanno più intensi. Il suo segreto? Il materiale Koroyd.
La struttura è il Koroyd, un materiale a nido d’ape che coniuga leggerezza e massima protezioneLa struttura è il Koroyd, un materiale a nido d’ape che coniuga leggerezza e massima protezione
Struttura a nido d’ape
Koroyd è un materiale che offre una sensazione di traspirabilità e di grande leggerezza, ma soprattutto un’eccezionale protezione dagli urti. Nel casco Stradale è presente in forma di piccoli nanotubi a nido d’ape negli inserti laterali del casco.
Grazie alle sue caratteristiche e a questa forma geometrica il Koroyd offre una capacità di protezione superiore di circa il 30% rispetto a un materiale standard, assorbendo gran parte dell’energia rilasciata durante un urto. Inoltre il profilo a nido d’ape cavo ha l’effetto di massimizzare il passaggio dell’aria, cosa che garantisce una costante termoregolazione anche nei momenti di sforzi più intensi, come per esempio un’uscita (o una tappa) in montagna.
Il design riprende i caschi in pelle anni ’50, semplice ma molto funzionale (e ventilato)Il design riprende i caschi in pelle anni ’50, semplice ma molto funzionale (e ventilato)
Design retrò, dettagli moderni
Il disegno del casco Stradale si ispira ad un altro casco Ekoi, il Légende, che a sua volta si rifà ai famosi caschi in pelle degli anni Cinquanta. Ma questa struttura, semplice e pulita, non è solo un omaggio al passato. Grazie agli inserti super resistenti in Koroyd è stato possibile ridurre al minimo il materiale lasciando ampi spazi di ventilazione, una caratteristica fondamentale per un casco ad alte prestazioni.
La regolazione posteriore è affidata alla manopola Atop che consente una regolazione micrometrica e precisa anche con una sola mano. Molto interessante infine la fibbia di chiusura. A differenza di quelle comuni a clip, la chiusura di Stradale è magnetica, il che facilita di molto le operazioni anche utilizzando i guanti.
La manopola posteriore Atop permette una regolazione precisa anche con una mano solaLa manopola posteriore Atop permette una regolazione precisa anche con una mano sola
Taglie, colori e prezzo
Il casco Stradale di Ekoi è presentato in tre diverse taglie, S, M e L, in altrettanti colori Nero, Bianco e Rosso. Sono inoltre disponibili sette diverse finiture e altri interessanti dettagli, come la bandiera del proprio paese stampata nella parte centrale del retro del casco e, con un piccolo sovrapprezzo, anche il proprio nome. Il peso è di 260 grammi e il prezzo è molto interessante: in questo momento è in offerta sul sito di Ekoi con uno sconto del 40%, a 157,58 euro.
Fabio Aru, ex corridore professionista sardo e vincitore della Vuelta España 2015, ha intrapreso una nuova avventura nel mondo del ciclismo, questa volta nel ruolo di ambassador per quanto riguarda la linea di abbigliamento prodotta marchio francese Ekoi. L’azienda, specializzata nella produzione e vendita online di occhiali, caschi, scarpe, abbigliamento e accessori per il ciclismo, ha difatti scelto Aru come volto della propria linea di abbigliamento tecnico, consolidando così un rapporto iniziato già molti anni fa.
Fabio Aru, neo ambassador di Ekoi, in visita a Los AngelesAru porterà la sua grande esperienza e conoscenza tecnica Fabio Aru, neo ambassador di Ekoi, in visita a Los AngelesAru porterà la sua grande esperienza e conoscenza tecnica
«Il primo viaggio di lavoro del 2025 – ha dichiarato Aru – ha segnato l’inizio della collaborazione con Ekoi come ambassador dell’abbigliamento. Sono legato a questa azienda dal 2015: con i loro occhiali ho colto i miei successi più importanti. Inoltre, cosa non da poco, ho personalmente visto da vicino l’impegno e la professionalità che hanno portato a una crescita costante senza mai trascurare l’aspetto umano di ogni singolo dipendente».
L’ex professionista ha fatto il suo esordio ufficiale come ambassador durante un evento speciale organizzato negli Stati Uniti, la prima Ekoi VIP Experience a Los Angeles. Qui ha avuto l’opportunità di incontrare alcuni clienti statunitensi del brand e condividere con loro la passione per il ciclismo.
«È stato un piacere – ha aggiunto Aru – poter incontrare alcuni dei clienti statunitensi durante la prima Ekoi VIP Experience a Los Angeles, pedalando tra l’altro sulla pista che ospiterà i Giochi Olimpici del 2028, e vedere il loro apprezzamento verso l’azienda e la passione per il nostro sport».
Fabio Aru insieme ai clienti della VIP Experience a Los AngelesFabio Aru insieme ai clienti della VIP Experience a Los Angeles
Un testimonial credibile
La scelta di Ekoi di puntare su un ex atleta di alto livello come Fabio Aru conferma la volontà del marchio di consolidare la propria immagine nel panorama internazionale del ciclismo. Con la sua esperienza e il suo carisma, Aru rappresenta un punto di riferimento per molti appassionati e un testimone importante della qualità e dell’innovazione dei prodotti Ekoi.
L’azienda francese, fondata nel 2001, è ormai una realtà consolidata nel mercato degli accessori per il ciclismo, distinguendosi per la sua strategia di vendita da sempre esclusivamente online, che le permette di offrire prodotti di alta qualità a prezzi competitivi. Con questa nuova collaborazione, Ekoi rafforza ulteriormente la propria presenza nel settore, avvalendosi dell’esperienza e della notorietà di un campione come Fabio Aru per promuovere la sua linea di abbigliamento tecnico.
Dopo una carriera agonistica di altissimo livello, che lo ha visto protagonista nei grandi giri e nelle corse più prestigiose, Aru continua quindi a essere una figura riconosciuta nel mondo del ciclismo, seppur con un ruolo diverso. La sua passione per la disciplina e il legame con marchi di eccellenza come Ekoi dimostrano come il suo contributo al settore sia tutt’altro che terminato.
Forti critiche sulla lunga tappa piatta prevista nel prossimo Giro. Per alcuni è stata definita improponibile al giorno di oggi. Ma i corridori cosa dicono?
La stagione del ciclocross corre veloce con il suo calendario sempre ricco di appuntamenti. Se in Italia a farla da padrone è stato fin qui il Giro delle Regioni, in Belgio le prime sfide hanno avuto come palcoscenico i tanti circuiti che ogni settimana richiamano tantissimi appassionati di ciclocross. Tutto questo in attesa dell’inizio della Coppa del Mondo previsto il prossimo 24 novembre ad Anversa. Se il roster dei vari team è ormai definito da diverse settimane, non mancano però novità relative al tema sponsor che meritano di essere raccontate. Restando in ambito italiano, nei giorni scorsi il team FAS Airport Services Guerciotti Premac ha annunciato due importanti novità.
La prima ha riguardato l’ingresso dell’azienda Isolmant fra i propri sponsor. La seconda novità è stata invece di natura squisitamente tecnica e ha interessato caschi e occhiali in dotazione alla squadra.
Lucia Bramati e Gioele Bertolini con i nuovi prodotti che Ekoi fornirà al team GuerciottiLucia Bramati e Gioele Bertolini con i nuovi prodotti che Ekoi fornirà al team Guerciotti
Ecco Ekoi
Agli osservatori più attenti non sarà certo sfuggita in queste prime gare la presenza di un partner tecnico molto importante accanto al team della famiglia Guerciotti. Si tratta di Ekoi, che dall’inizio di questa stagione fornisce i caschi e gli occhiali ai ragazzi del team FAS Airport Services Guerciotti Premac. Attraverso un comunicato stampa inviato nei giorni scorsi ai media specializzati, il team ha voluto ufficializzare questa nuova e prestigiosa partnership tecnica.
Gli atleti correranno con il casco AR14 e gli occhiali MagneticGli atleti correranno con il casco AR14 e gli occhiali Magnetic
Prodotti top
Per quel che riguarda il casco, si tratta del modello aero AR14. Quest’anno lo abbiamo visto indossato dai migliori team professionistici, come Israel Premier-Tech e Cofidis. Si tratta di un casco dalle eccellenti prestazioni in quanto combina aerodinamica all’avanguardia, comfort ergonomico e protezione ottimale. Testato in galleria del vento, è costruito per garantire velocità e versatilità, offrendo una ventilazione ottimale e un design leggero, perfetto per ogni disciplina.
Per quanto riguarda invece gli occhiali, la scelta è caduta sul modello Magnetic. Si tratta di occhiali dotati di tecnologia innovativa, con lenti che consentono una rapida e intuitiva sostituzione. Sono infatti disponibili tre diverse tipologie di lenti, adatte a qualsiasi condizione di visibilità.
Ekoi rappresenta un partner tecnico di grande importanza per il team FAS Airport Services GuerciottiPremac. Grazie al supporto tecnico di Ekoi gli atleti del team potranno pertanto contare su prodotti in grado di garantire loro sicurezza e prestazioni ai massimi livelli.
Michelin entra con decisione anche nell’ambito delle suole di alta gamma sviluppate in modo specifico per il mondo strada. Nella categoria mtb gli inserti e le suole Michelin sono un cardine per molte calzature e l’ingresso nel mondo road desta molto interesse.
Non si tratta semplicemente di inserti protettivi per punta e tacco, ma di una suola in carbonio disegnata in modo differente dai normali canoni e sviluppata in collaborazione con Ekoi, ora in dotazione al modello Pro Team C12, ma che vedremo su larga scala nel prossimo futuro.
La suola della Pro Team C12La suola della Pro Team C12
L’eliminazione di colle e viti
Una scarpa più leggera, più performante, ma anche semplice e con una suola in carbonio protetta nei punti più sensibili. Questi sono stati i fattori principali in fase di progettazione. La suola della scarpa Pro Team C12 nasce dalla joint venture tra Ekoi e Michelin, è full carbon e adotta i due inserti (puntale e contrafforte posteriore) Michelin.
Per la costruzione sono stati eliminati viti e collanti, adotta degli spessori differenziati sui due inserti e questi ultimi hanno un grip eccellente. La suola è una full carbon che integra un polimero termoplastico di nuova realizzazione e una percentuale ridottissima di gomma. Significa una maggiore rigidità con una notevole riduzione di peso, oltre a spessori ridotti e longevità aumentata. Per contestualizzare ancora meglio il prodotto, abbiamo chiesto ad Ambrogio Merlo, Amministratore Delegato di JV International, l’azienda che ha sviluppato direttamente la suola (lavora a contatto diretto con Michelin) e Salvatore Puccio, che dal 2024 utilizza le scarpe Ekoi.
Ambrogio Merlo, Amministratore Delegato di JV InternationalL’inserto posteriore, senza viti, senza colle e perfettamente integrato nella suolaL’inserto anteriore e il disegno della suola, entrambi specificiAmbrogio Merlo, Amministratore Delegato di JV InternationalL’inserto posteriore, senza viti, senza colle e perfettamente integrato nella suolaL’inserto anteriore e il disegno della suola, entrambi specifici
Tecnologie declinate al mondo bici
«Utilizziamo il top delle tecnologie Michelin e le applichiamo al mondo velo. Per la prima volta siamo entranti nel settore strada – racconta Ambrogio Merlo – cercando di portare innovazione e alte prestazioni. In collaborazione con Ekoi è stata sviluppata questa suola che combina la fibra di carbonio lavorata in autoclave ad un polimero creato da Michelin. Il risultato – prosegue Merlo – è eccellente, per quanto concerne prestazioni e leggerezza, perché il polimero ha un peso decisamente inferiore alla gomma.
«Siamo riusciti a combinare due elementi antitetici – conclude Merlo – ovvero la rigidità e una buona qualità della camminata. Anche il disegno della suola è specifico. La parte centrale e dove si monta la tacchetta devono sostenere la pedalata grazie a costolature particolari del carbonio, alle estremità il design è strutturato in modo da garantire un appoggio stabile».
Salvatore Puccio è atleta Ekoi da questo 2024Salvatore Puccio è atleta Ekoi da questo 2024
Una scarpa di qualità e la suola è rigida
«Ho iniziato ad usare le calzature Ekoi da quest’anno – argomenta Salvatore Puccio – e la prima cosa che mi ha colpito è una qualità complessiva ottima. La suola è molto rigida, la tomaia è di eccellente qualità, due fattori non scontati e considerando che Ekoi è arrivata a questa tipologia di prodotti in tempi recenti.
«In aggiunta ha una buona comodità – prosegue Puccio – fattore importante per chi indossa calzature di questo tipo, tutti i giorni e per molte ore, dove l’aspetto comodità gioca un ruolo non secondario. Dal mio punto di vista – conclude Puccio – è importante sottolineare, oltre alle performances, la proattività di Ekoi che chiede a noi professionisti dei feedback continui, azioni finalizzate allo sviluppo di un prodotto di qualità».
«Voglio restituire quello che la mia terra mi ha dato»: una frase carica di emozione e piena di significato quella che Fabio Aru ha pronunciato quando gli abbiamo chiesto il perchè di questa suo progetto. Stiamo parlando della Fabio Aru Academy, una squadra nata dalla volontà del sardo di dare la possibilità a ciclisti dai 6 anni in su di pedalare e praticare ciclismo in Sardegna.
Cosa fa oggi Fabio Aru?
Per scelta appena terminata la carriera, non ho voluto seguire la strada di entrare in un team. Ci sono tanti ex atleti professionisti che magari intraprendono la carriera del direttore sportivo piuttosto che altri ruoli nei team professionistici. Sono ruoli che danno anche tante soddisfazioni, perché mi capita di parlare spesso con dei miei ex colleghi. Io ho preferito avere dei ruoli in alcune aziende che rappresento e faccio una serie di attività, dalla prova dei materiali agli eventi che facciamo. Questo mi permette di essere più presente a casa rispetto all’essere via 200 giorni all’anno. Mi dà anche la possibilità di conoscere anche un altro ambiente. Sono ambassador di Specialized Italy, Assos per quanto riguarda l’abbigliamento, Ekoi per quanto riguarda gli occhiali. Sono ambassador di Forte Village che è un resort in Sardegna per cui faccio anche delle academy da maggio fino a ottobre. Infine l’anno scorso è nata ufficialmente la Fabio Aru Academy.
L’Academy va dai più piccoli fino ad arrivare agli junioresL’Academy va dai più piccoli fino ad arrivare agli juniores
Parlaci di questa Academy…
Già nel 2017, assieme ad alcuni amici del mio paese, era nata l’idea di dedicarsi al settore giovanile, sulle basi della mia prima storica società ciclistica, la Mountain bike Piscina Irgas. Inizialmente c’era un team satellite e si chiamava Accademia Fabio Aru. Da quando ho smesso c’è stata comunque l’idea e l’ambizione di creare la Fabio Aru Academy. Abbiamo così dato vita a questo progetto con tanto impegno e ci sta portando delle belle soddisfazioni.
Cosa ti ha spinto a creare questa realtà?
L’idea che ha dato il via a tutto è stata quella di restituire qualcosa alla mia terra, al mio paese, alla mia gente. Infatti la Fabio Aru Accademy ha base a Villacidro, che è il mio paese natale, proprio perché so quanti sacrifici ho dovuto fare per andare a prendermi il sogno di diventare ciclista. Logicamente la Sardegna è una terra bellissima, però ricordiamo che essendo un’isola, dal punto di vista dei viaggi è tutto più complicato rispetto a un giovane che nasce in Lombardia o in Piemonte, nel senso che magari con due ore di macchina riesci a fare una certa attività. So quanto è stato difficile per me anche dal punto di vista economico, per cui ho voluto cercare di aiutare il più possibile dei ragazzi che coltivano la mia stessa passione, supportandoli in questo percorso.
Tra le specialità non può mancare la MTBTra le specialità non può mancare la MTB
Che età hanno i ragazzi della Academy?
Partiamo dai G1, quindi praticamente dai 6 anni fino agli juniores. Abbiamo un paio di ragazzi U23, che fanno qualche gara anche fuori. Quindi abbiamo una parte di giovanissimi, G1 e G6, che è quella più importante e poi una parte tra esordienti e allievi e juniores, anch’essa molto importante.
Che specialità fate fare ai giovani atleti?
Più o meno il percorso che ho fatto anche io quando ero giovane. Ho iniziato con la mountain bike e con il ciclocross prima di trovare la disciplina a cui ero più adatto, cioè la strada. Secondo me, non smetterò mai di dirlo, è importante soprattutto nelle categorie dai giovanissimi ma anche dagli esordienti e allievi, fare un po’ di multidisciplina. Fare soprattutto le discipline dell’offroad, quindi MTB e ciclocross. Lo stanno dimostrando i tempi moderni con Van der Poel, Van Aert, Pidcock e potrei fare almeno una decina di nomi di atleti che venendo dalla MTB, hanno acquisito delle capacità di guida superiori alla media degli stradisti. Mi capita certe volte anche usando la bici da strada di trovare delle curve con un po’ di brecciolino e di intuire in anticipo come si comporterà la bicicletta.
Il tuo è un esempio che oggi ha acquisito sempre più conferme…
Dieci anni fa, uno stradista che si cimentava in una gara di ciclocross non era visto benissimo. Però oggi dai dati che abbiamo tutto questo funziona edè diventato un aspetto prezioso su cui lavorare. Lo stesso Pogacar ha fatto delle gare di ciclocross e ne ha anche vinte, quindi possiamo dire che la multidisciplina porta dei grandi risultati.
Momenti di gioco e di svago imparando i valori e la disciplina di questo sportIncontri nelle scuole per far conoscere il ciclismoMomenti di gioco e di svago imparando i valori e la disciplina di questo sportIncontri nelle scuole per far conoscere il ciclismo
E la strada, invece, questi giovani la praticano?
Sì, fanno anche strada. Logicamente si alternano tra strada e mountain bike durante il periodo primaverile-estivo e poi ciclocross durante la stagione invernale. Concentriamo gli allenamenti e ci sono due tecnici che seguono i ragazzi: gli esordienti, gli allievi e gli junior. In più abbiamo 3-4 tecnici che seguono i giovanissimi. I ragazzi sono sempre seguiti, facciamo due allenamenti a settimana per i piccolini mentre i grandi fanno ovviamente qualcosa in più.
Per quanto riguarda il calendario, dicevi che logisticamente non è così facile gestire le trasferte…
Tra le gare in Sardegna e quelle fuori riusciamo a farne una trentina all’anno. Partecipiamo a tutte le competizioni organizzate dalla Federazione. A livello nazionale abbiamo partecipato per esempio al Meeting dei Giovanissimi con i più piccoli, abbiamo fatto una tappa del Giro d’Italia Ciclocross, abbiamo partecipato ai vari campionati italiani su strada, in mountain bike e nel ciclocross. C’è anche una rappresentativa regionale che talvolta convoca alcuni dei nostri atleti per gare di livello nazionale e questo fa sì che il calendario sia fitto. Supportiamo i nostri giovani anche nelle trasferte, che siano via mare o in aereo.
Un bell’impegno…
Non è semplice, ma cerchiamo di non fargli mancare niente. Il ciclismo è uno sport dispendioso, anche quando si tratta di categorie giovanili. Abbiamo una serie di bici per tutti, logicamente con un piccolissimo contributo. Ovviamente quello delle famiglie è un supporto molto importante trattandosi di categorie giovanili. Non siamo una squadra professionistica dove tutto è dovuto, però sono contento perché stiamo riuscendo sempre di più a dare un grande supporto ai ragazzi.
Fabio ci tiene ad essere presente il più possibile agli incontri con i più piccoliFabio ci tiene ad essere presente il più possibile agli incontri con i più piccoli
Com’è vista la Fabio Aru Academy in Sardegna?
Devo dire che pian piano stiamo raggiungendo tutti gli obiettivi che ci siamo posti. Abbiamo appena inaugurato la nuova sede a Villacidro: 200 metri quadri che utilizziamo anche per alcuni allenamenti indoor durante le giornate più brutte. Anche se siamo in Sardegna, ogni tanto capita che piova (ride, ndr). Stiamo ricevendo supporto anche dalle istituzioni, anche se non è proprio così semplice. Logicamente l’aiuto dei nostri sponsor è il motore di tutto con Assos, Specialized, Ekoi, Crai. In più sin dall’anno scorso abbiamo lanciato un progetto nelle scuole. Cinque giornate, in cui abbiamo organizzato una mattinata incentrata sul ciclismo e sullo spiegare come funziona. Siamo riusciti a coinvolgere 1.600 ragazzi e questo non ha prezzo. Loro sono il futuro e noi dobbiamo dargli la possibilità di innamorarsi di questo sport.
Il Tour de Pologne è in avvicinamento e il brand francese EKOI – che della corsa è quest’anno partner e sponsor ufficiale – ha presentato due nuovi caschi per celebrare il 95° anniversario dell’evento. I due modelli, entrambi proposti in edizione limitata, sono difatti 100% dedicati al Tour de Pologne e i corridori in corsa dei team Cofidis, Lotto-Dstny e Arkéa-Samsic indosseranno modelli identici a quelli dedicati alla gara UCI WorldTour polacca.
Queste due “special edition” – disponibili in soli 100 pezzi per ciascun modello – si basano su due dei caschi più iconici e di successo del brand francese, vale a dire il modello Gara ed il modello l’AR14. Gara è il primo casco progettato per proteggere anche dagli impatti laterali. Ultraleggero e compatto, garantisce ottimo comfort e ventilazione. L’AR14 invece ha un design più aerodinamico, ed è stato creato e collaudato in galleria del vento: ben dieci prese d’aria per la ventilazione garantiscono il massimo dell’areazione, e la sua speciale ergonomia caratterizza questo casco come un ottimale alleato per le gare di velocità.
Le grafiche che caratterizzano entrambi i modelli sono quelle originali con i colori (il giallo ed il nero) del Tour de Pologne, ma anche quelli della della simpatica mascotte Pola! Sui due modelli è anche presente una scritta celebrativa che ricorda lo speciale anniversario dei 95 anni (1928/2023) del Tour de Pologne.
Ekoi ha creato due livree per celebrare il 95° Tour de Pologne, questa è quella del modello GaraIl secondo modello, invece, è l’AR14, il modello aero della casa franceseEkoi ha creato due livree per celebrare il 95° Tour de Pologne, questa è quella del modello GaraIl secondo modello, invece, è l’AR14, il modello aero della casa francese
L’importanza del mercato polacco
«EKOI è un brand riconosciuto a livello internazionale – ha commentatoCzesław Lang, l’organizzatore del Tour de Pologne – oltre ad esserlo anche in tutto il panorama UCI WorldTour. Siamo davvero molto felici che la qualità e la professionalità di questa azienda si sia tradotta in due creazioni che testimoniano e certificano la nostra già solida partnership. Non dobbiamo mai dimenticare che il casco è molto più di un accessorio: è un autentico salvavita, e questa che ci si è presentata rappresenta un’occasione speciale per ricordare il ruolo fondamentale che questo accessorio riveste nell’ambito della sicurezza in corsa».
Ekoi è quest’anno partner della Israel PremierTech anche con l’abbigliamentoEkoi è quest’anno partner della Israel PremierTech anche con l’abbigliamento
«Siamo davvero orgogliosi – ha ribattuto Jean-Christophe Rattel, il fondatore e CEO di EKOI – della ottima collaborazione definita con il Lang Team. Il Tour de Pologne, per la sua storia e per i campioni che lo hanno vinto, è un evento imperdibile del calendario ciclistico mondiale. La Polonia è poi un mercato importante e in crescita, oltre ad essere un paese con una grande cultura ciclistica».
Ieri Arnaud De Lie ha vinto anche il Wallonie: terzo centro in 12 giorni. Il periodo nero sta finendo e pare che dipendesse tutto dalla puntura di una zecca
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I più attenti lo avranno notato sulla testa degli atleti di quattro team presenti al Tour de France 2023. Ekoi presenta al mondo Aerodinamica, il primo casco da ciclismo di sempre disegnato da Pininfarina. Prestazioni e sicurezza come priorità dei progettisti. Il nome scelto riflette l’essenza stessa del suo design e fa un prezioso cenno alla storia dei designer della famosa casa Italiana.
Nel 1936 Battista Pinin Farina progettò una delle sue prime auto: la Lancia Aprilia Aerodinamica destinata alla competizione. 87 anni dopo, la design house tricolore disegna per la prima volta un casco da bicicletta in occasione di una collaborazione unica con Ekoi.
Sviluppato in galleria del vento per la massima prestazione
Tra Fréjus e Cambiano
Alla base di tutto: non scendere a compromessi tra eleganza e prestazioni. Questa è la missione che è stata affidata agli ingegneri Ekoi e ai designer Pininfarina. Sia a Fréjus che a Cambiano sono stati necessari diversi mesi di ricerca e sviluppo per raggiungere il risultato desiderato. Due eccellenze che hanno saputo lavorare in sinergia per dare la luce ad un casco senza precedenti.
Dalla forma del casco dalle curve pronunciate e lungamente studiate nella mitica galleria del vento di Pininfarina, alla scelta dei colori molto racing, passando per l’incorporazione delle ultime innovazioni in materia di sicurezza, nessun dettaglio è stato lasciato al caso per questa opera d’arte a metà strada tra scienza e sport.
Primo casco da ciclismo al mondo disegnato da Pininfarina
+48% di energia assorbita rispetto ad un EPS standardPrimo casco da ciclismo al mondo disegnato da Pininfarina
+48% di energia assorbita rispetto ad un EPS standard
Debutto al Tour
Rispondendo a numerosi obiettivi quali comfort, design, leggerezza, aerodinamica e sicurezza, il casco Ekoi Aerodinamica ha catturato rapidamente l’attenzione dei corridori professionisti che hanno potuto testarlo durante la fase di sviluppo. In occasione del Tour de France, Aerodinamica è uno dei caschi più visibili. E’ infatti indossato da quattro squadre del gruppo: Israel-Premier Tech, Lotto-Dstny, Arkéa-Samsic e Cofidis.
Giacomo Nizzolo e Caleb Ewan hanno già potuto trarne beneficio durante gli sprint vincendo rispettivamente al Tro Bro Léon e alla Van Merksteijn Fences Classic. Questo modello va a completare una gamma sempre più profonda e finalizzata ad accompagnare il ciclista in ogni sua esigenza. Dall’aerezione e leggerezza alla pura velocità.
Fibbia magnetica Fidlock: apertura e chiusura intuitiva della cinghia sottogola con una manoTre fori di areazione frontali per mantenere la giusta temperaturaRotella di serraggio ATOP: Regolazione micrometrica del sostegno occipitaleFibbia magnetica Fidlock: apertura e chiusura intuitiva della cinghia sottogola con una manoTre fori di areazione frontali per mantenere la giusta temperaturaRotella di serraggio ATOP: Regolazione micrometrica del sostegno occipitale
Tecnologia Koroyd
Il casco Aerodinamica è stato progettato per consentire ai corridori più esplosivi, veloci e rapidi di guadagnare watt preziosi nei momenti decisivi. Le volate sono, per definizione, momenti particolarmente burrascosi in cui non è possibile fare errori. Il casco Ekoi integra sapientemente quattro inserti della tecnologia Koroyd. Questa è costituita da una struttura a nido d’ape di lunghi tubi sottili termosaldati tra loro e composta per il 95% da aria.
Le pareti dei tubi, tra le più sottili al mondo, si schiacciano in modo regolare in caso di impatto assorbendo l’energia cinetica dell’urto sulla parte frontale e laterale del casco. Questa proprietà riduce i danni al cranio offrendo nel contempo una vera sensazione di freschezza grazie alla circolazione dell’aria e una sensazione di leggerezza.
Aerodinamica sarà disponibile prossimamente sul sito Ekoi e presso i migliori rivenditori con un prezzo di 250 euro.
Il brand francese Ekoi, riconosciuto ed apprezzato marchio produttore di abbigliamento ed accessori per il ciclismo, è entrato a far parte della grande famiglia del Tour de Pologne, definendo una rilevante partnership all’insegna di alcuni importanti valori che stanno particolarmente a cuore al Lang Team, quest’ultimo il comitato organizzatore dell’evento ciclistico polacco. Per oltre quindici anni Ekoi si è ben distinto all’interno del palcoscenico degli eventi UCI WorldTour e questo grazie al supporto diretto offerto a numerose squadre professionistiche e alla propria, riconosciuta esperienza nella produzione di abbigliamento, di caschi ed occhiali. Da quest’anno Ekoi sarà anche per la prima volta partner di un evento UCI WorldTour…
Per la prima volta nella sua storia Ekoi sarà sponsor di un eventi del circuito UCI WorldTourPer la prima volta nella sua storia Ekoi sarà sponsor di un eventi del circuito UCI WorldTour
Partnership “emotiva” e commerciale
«La collaborazione con Ekoi – ha dichiarato Czeslaw Lang – promette davvero molto bene. Sono particolarmente lieto che un’azienda di portata internazionale, che condivide con noi valori come la sicurezza dei corridori, si unisca alla schiera dei nostri partner. Nell’ambito della nostra collaborazione, verrà preparata una collezione speciale di caschi con il logo del Tour de Pologne. Sono fermamente convinto che questa iniziativa rafforzerà la posizione di Ekoi sul mercato polacco».
«Il Giro di Polonia – ha ribattuto Jean-Christophe Rattel, il fondatore di Ekoi – è per la sua storia e per i campioni che lo hanno vinto un evento imperdibile del calendario ciclistico mondiale. E l’arrivo di John Lelangue come Direttore Generale del Lang Team ha reso possibile questa partnership molto importante per noi, sia dal punto di vista emotivo che commerciale, perché la Polonia è un mercato importante e in crescita, oltre ad essere un paese con una grande cultura ciclistica».
Il brand francese di caschi e abbigliamento sportivo segue da vicino i corridori della Israel Premier TechIl brand francese di caschi e abbigliamento sportivo segue da vicino i corridori della Israel Premier Tech
Edizione speciale in arrivo
Durante lo svolgimento delle sette tappe del Tour de Pologne 2023, in programma lo ricordiamo dal 29 luglio al 4 agosto, tutti i caschi e gli occhiali Ekoi saranno presentati al pubblico nell’ambito del villaggio dedicato agli sponsor. Una presenza rafforzata dal fatto che squadre come Cofidis e Arkéa-Samsic saranno in corsa con prodotti simili a quelli esposti e disponibili per la vendita.
Quello tra Ekoi e il Tour de Pologne si annuncia dunque come un legame tra due realtà che promettono azioni di co-branding dalle interessanti prospettive future, anche per contribuire ad allargare la cerchia di sponsor storici del grande evento polacco rafforzando la cooperazione tra eventi e aziende.
Ekoicollabora attivamente con numerosi atleti di primissimo piano. Quello delle partnership è un fattore importante per un’azienda che vuole continuare a crescere e che si riflette sulla qualità e sull’evoluzione dei prodotti.
Non passa in secondo piano neppure la possibilità di creare una vera e propria immagine, una sorta di total look definitivo dalla testa ai piedi, grazie ad una vasta scelta di prodotti.
Tecnologia dei tessuti Outlast, Ekoi i primi ad usarla per il ciclismoTecnologia dei tessuti Outlast, Ekoi i primi ad usarla per il ciclismo
Sviluppati con gli atleti
Il Giro d’Italia numero 106 si è concluso, tra i vari approfondimenti ci è rimasto ben chiaro nella testa quello fatto con Simon Clarke. Abbiamo iniziato a parlare di caschi ed occhiali con il corridore australiano, per poi sconfinare nel piacere di avere un’equipaggiamento che è un tutt’uno, bello da vedere, da indossare, perché l’immagine che offre l’atleta è una parte che non può essere trascurata.
Un po’ come Clarke, ci siamo cuciti addosso l’abito del corridore firmato Ekoi: un pool di dotazioni di alta gamma che offrono degli spunti interessanti per le soluzioni tecniche adottate, l’estrema cura dei dettagli ed ilpiacere di averli indosso.
Un abbigliamento che funziona bene ed è una seconda pelleLe bretelle sostengono e stabilizzano non pocoIn pochi centimetri, 3 trame di tessuto molto diverse tra loroIl fondello a densità differenziate e con inserti in gelUn orlo sottile davanti, un inserto per aumentare il grip dietroLa quarta tasca con la zip, molto utileI calzini in Coolmax fanno la differenza nelle giornate più caldeUn abbigliamento che funziona bene ed è una seconda pelleLe bretelle sostengono e stabilizzano non pocoIl fondello a densità differenziate e con inserti in gelIn pochi centimetri, 3 trame di tessuto molto diverse tra loroUn orlo sottile davanti, un inserto per aumentare il grip dietroLa quarta tasca con la zip, molto utileI calzini in Coolmax fanno la differenza nelle giornate più calde
La maglia e la salopette
La maglia Outlast di Ekoi è la prima shirt sviluppata in modo specifico per il ciclismo che adotta la tecnologia Outlast. E’ stata sviluppata a braccetto con i corridori del Team Israel-Premier Tech e ha la peculiarità di adattarsi alle variazioni della temperatura. Ha un’elasticità enorme che si traduce anche in una ergonomia che fascia il torace e le braccia. Non presenta degli inserti in rete mesh, dettaglio non secondario che limita la presenza di cuciture e la possibilità di rotture. Davanti c’è un orlo fine e sottile, dietro c’è una banda elastica più alta e con inserti grippanti che non fanno salire la maglia.
Ottimo il volume delle tre tasche che possono contenere tante cose e senza mai cedere. C’è anche una quarta tasca con la zip che è laterale e nascosta. Non si bagna e non si inumidisce neppure dopo una salita fatta a a tutta.
Ekoi Gel Memory Racing non è una salopette comune, perché mette insieme diverse tipologie di tessuti ed un fondello con densità differenziate anche in base alla taglia. E’ un capo tecnico che si rivolge agli agonisti, a chi si allena quotidianamente. Internamente alle cosce e nel punto di contatto con la sella il tessuto adotta una sorta di trama quadrettata e ruvida, per una massima aderenza, traspirazione e comfort. Nelle altre zone delle cosce è presente un tessuto bi-elastico che avvolge i muscoli, li sostiene, ma senza bloccare l’evacuazione del vapore. La fascia addominale non è alta, un altro bel vantaggio.
Anche le bretelle, la loro compattezza e il sostegno giocano un ruolo primario. Sono larghe e con pochissime cuciture. Si percepisce la bontà della costruzione una volta che si sale in bici e si assume la “posizione del ciclista”. Questa salopette di Ekoi può fare la differenza quando si percorrono tanti chilometri, quando si è capaci di sfruttare la posizione aerodinamica, quando si fanno salite lunghe.
L’abbinamento dei colori per molti non è un semplice dettaglioL’aggancio magnetico del cascoTutte le parti degli occhiali sono customizzabiliL’abbinamento dei colori per molti non è un semplice dettaglioL’aggancio magnetico del cascoTutte le parti degli occhiali sono customizzabili
Gara Mips e Premium 70
Il primo è uno dei caschi più utilizzati da chi ama pedalare in salita e da chi apprezza avere un casco con diverse feritoie, ha una forma arrotondata e una calzata mediamente profonda. Il design di Ekoi Gara Mips è molto moderno. Integra due soluzioni utili alla protezione e adattamento della taglia. All’interno c’è il nuovo Mips Air, il sistema che aumenta fino a 15 millimetri il movimento del casco in caso di impatto.
La chiusura si sviluppa grazie alle fibbie facilmente regolabili anche quando si pedala, al buckle magnetico e ad un rotore posteriore Atop. Quest’ultimo agisce su un doppio filler laterale che adegua la taglia del casco alla testa. I due cavetti sono slegati dall’imbottitura frontale. Gara Mips di Ekoi veste bene anche chi ha un viso piccolo.
Gli occhiali Premium 70 (noi abbiamo provato quelli con la lente fotocromatica) hanno una larghezza maggiorata della lente che arriva a 14 centimetri. Hanno una montatura a giorno, ovvero solo con il nasello e le aste laterali. Uno dei vantaggi che offre la famiglia degli occhiali Premium è quello di poter costruire l’occhiale tenendo fede al concetto total look Ekoi. Il configuratore on-line è facile da usare (e anche divertente) e permette di fare numerosi abbinamenti tra i vari componenti. Anche in questo caso ci siamo ispirati un po’a Simon Clarke.