Arensman di forza. E adesso non è più il delfino di Bardet

04.08.2022
5 min
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Thymen Arensman è alto e magro, viso pallido e gote rosse, battuta pronta e sorriso che invoglia a parlarci assieme. La sesta tappa del Tour de Pologne è una cronometro di poco meno di 12 chilometri che dal paesino di Gronkov porta alla stazione sciistica di Rusinski.

Su queste estese colline ricoperte da verdi prati l’occhio si perde verso l’orizzonte, dove si trovano le vette più alte. Inizia a fare caldo in Polonia, dopo sei giorni di nuvole e temperature al di sotto dei 20 gradi, finalmente, esce il sole

La prima da pro’

I giovani olandesi vanno forte, sono venuti qui in Polonia e stanno facendo vedere grandi cose. Prima la volata di potenza e classe di Olav Kooij, poi la cronometro di Arensman, in forza al Team DSM. Una prova di forza da parte di un ragazzo che è nato nel 1999 e che promette un gran bene. Che la cronometro potesse essere il momento decisivo lo si sapeva. E nessuno si è mai nascosto dal dirlo.

«E’ la prima vittoria da professionista e ne sono estremamente felice – i suoi occhi non mentono, dice Arensman – è il primo passo di una carriera che è iniziata da davvero poco tempo. E’ veramente un giorno speciale, la prima vittoria da professionista coincide con la prima nel WorldTour.

«Questa sera avrò qualcosa da festeggiare con i miei compagni, considerando che sono salito anche in seconda posizione nella classifica generale».

Incontro ravvicinato

Mentre ci spostiamo velocemente dal traguardo alla mix zone, notiamo una bici nera che brilla sotto il sole di Rusinski. E’ il mezzo, la Scott Plasma con il quale il giovane olandese ha appena vinto la crono a 40,075 di media oraria, ma con 337 metri di dislivello! Così chiediamo di visionarla ed il meccanico accetta volentieri e ci spiega anche qualche dettaglio. 

«Thymen – ci dice – ha scelto di montare il 56 davanti, la strada era sì in salita ma nella prima parte, ed in alcune sezioni, bisognava fare tanta velocità. Poi lui ha le leve lunghe e quindi ha più facilità nello spingere un rapporto del genere. Al posteriore siamo andati sul classico 30, non servivano altri rapporti (era un percorso da “rapportone” diremmo noi, ndr)».

Terzo nella classifica generale al al Tour of the Alps e miglior giovane, l’olandese corre forte e il futuro lo attende
Terzo nella classifica generale al al Tour of the Alps e miglior giovane, l’olandese corre forte e il futuro lo attende

Crono che passione

Thymen Arensman lo abbiamo visto correre bene, soprattutto in Italia: due secondi posti al Giro d’Italia, il terzo posto nella classifica generale della Tirreno-Adriatico ed il secondo al Tour of The Alps. Una grande passione anche per le cronometro: nelle quattro disputate quest’anno non è mai uscito dalla top ten.

«Le cronometro – dice l’olandese- mi piacciono e le curo bene, per essere un corridore completo da Grandi Giri serve andare forte anche lì. Generalmente percorsi brevi come questo, o quello di Budapest al Giro, non mi piacciono molto. Preferisco avere “minutaggi” più lunghi, anche se oggi ci ho messo 18 minuti, quindi direi che va bene».

La squadra lo ha affiancato a Bardet. Al Tour of the Alps, i due si sono aiutati moltissimo. Soprattutto, Thymen aveva aiutato Romain, il vecchio, il capitano. Ricoprire certi ruoli è importante per crescere e formarsi. Questa vicinanza, che si stava ripetendo anche al Giro lo aveva etichettato come il “delfino di Bardet”: sarà ancora così dopo questo Tour de Pologne?

Una lunga giornata per Arensman che viene via da Rusinski solamente al calar del sole
Una lunga giornata per Arensman che viene via da Rusinski solamente al calar del sole

Verso Cracovia

Arensman ha 23 anni e quest’anno ha corso la sua terza grande corsa a tappe: il Giro, supportando, fino a quando è rimasto della partita, Romain Bardet. Il suo debutto lo ha fatto alla Vuelta, nel 2020, quando è stato prelevato dalla Seg Racing Academy (dove ha corso per 6 mesi con Marco Frigo) e “trasportato” alla Sunweb, poi l’anno successivo diventata DSM. 

«Alla Vuelta sono andato bene già dalla prima esperienza – spiega Arensman – ho ottenuto un terzo posto a Sabinanigo ed un sesto a Ourense. Nel 2021 sono tornato alla Vuelta, facendo prima qualche corsa a tappe sempre in Spagna (Volta a Catalunya e Vuelta a Burgos, ndr).

«Le grandi corse a tappe sono tutte difficili e impegnative, ho fatto prima più gare in Spagna per imparare. Ho un buon recupero tra una tappa e l’altra e la resistenza nell’arco delle tre settimane mi soddisfa, vedremo cosa potrò fare, per ora sono contento così».

Thymen si ferma a parlare con altri colleghi della stampa locale, lo ringraziamo e torniamo a scrivere. Oggi ha vinto un altro olandese, mentre Ethan Hayter si prende la maglia di leader. Domani si arriva a Cracovia, e si chiuderà il 79° Tour de Pologne, probabilmente con una volata di gruppo e pochi sconvolgimenti nella classifica generale. Ma mai dire mai nel ciclismo di oggi.