Bianchi e-Oltre, full carbon nel segno della leggerezza

05.07.2024
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Bianchi lancia e-Oltre, il nuovo modello di e-bike in carbonio derivato dalla sua bici da corsa più veloce. Già da una prima occhiata l’idea del brand di Treviglio appare chiara: offrire ai propri clienti una bici assistita quasi indistinguibile da una tradizionale per estetica e sensazioni di guida. Se poi si vanno a leggere le specifiche – prima fra tutte il peso – questo proposito diventa ancora più evidente. Nella versione ammiraglia montata con Dura Ace Di2 12v la bilancia si ferma addirittura a 11 chili.

Andiamo a vedere più nel dettaglio questo allestimento della nuova nata dello storico brand italiano. 

Telaio, cockpit e ruote in carbonio

Come accennato, l’anima racing della e-Oltre è subito visibile dal telaio full carbon con passaggio cavi integrati. A questo si aggiungono il manubrio integrato in carbonio Reparto Corse, e la forcella e il reggisella sempre in carbonio.

Le ruote (per tutte e tre le versioni, è giusto sottolineare) sono le Velomann Plutonium, naturalmente in carbonio, con profilo da 50mm. In questo momento stiamo prendendo in considerazione l’allestimento con Dura Ace Di2 12v, ma il telaio è comunque compatibile sia con trasmissioni meccaniche che elettroniche.  

Difficile da lontano cogliere la differenza fra la e-Oltre e la Oltre
Difficile da lontano cogliere la differenza fra la e-Oltre e la Oltre

Motor unit Mahle (batteria da 250Wh)

Nello sviluppo dell’assistenza della e-Oltre, Bianchi si è avvalsa della collaborazione dell’azienda Mahle, che ha messo a disposizione l’innovativa unità Mahle X30. E’ stata posizionata nel mozzo posteriore, in modo da non compromettere in nessun modo l’estetica pulita del telaio, ma non solo.

Bianchi dichiara che la scelta garantisce anche un’esperienza di guida più vicina a quella di una bicicletta tradizionale. Questo grazie ad una perfetta integrazione del sistema motore-batteria e al sensore di coppia del motore Mahle X30 che gestisce una potenza di 40Nm.

La batteria Mahle iX2 è perfettamente integrata nel tubo obliquo e ha una capacità di 250Wh, per un massimo di 90 km di autonomia. C’è inoltre la possibilità di prolungare le uscite di ulteriori 55 km con una seconda unità (acquistabile aftermarket) che si posiziona comodamente nel portaborraccia del tubo-sella.  La ricarica è particolarmente veloce: 3 ore e mezza per avere per il 100%, meno di 2 ore per il 75%.

e-Oltre offre tre diversi livelli di assistenza, gestiti dal controller integrato nel tubo orizzontale oppure con i comandi da remoto posizionati sul manubrio – dove normalmente si trovano i pulsanti del cambio “da velocisti”. 

Tre allestimenti (uno meccanico)

e-Oltre viene proposta in un’unica colorazione: il classico Celeste arricchito con inserti metallizzati e logo Bianchi sul tubo obliquo in nero. Come detto sono disponibili tre versioni, tutte equipaggiate con ruote in carbonio da 50mm Velomann Plutonium.

Con gruppo Shimano Dura Ace Di2 12v (guarnitura 52-36 e pacco pignoni 11-34) e manubrio in carbonio integrato, ad un prezzo di 9.999 euro.

Oppure con gruppo Ultegra Di2 12v (guarnitura 50-34 e pacco pignoni 11-34), manubrio con passaggio cavi interno – per un peso di 11,5 kg – ad un prezzo di 6.499 euro.

Infine con il gruppo Shimano 105 12v meccanico (guarnitura 50-34 e pacco pignoni 11-34), passaggio cavi semi-integrato e manubrio in alluminio – per un peso di 12kg – ad un prezzo di 4.999 euro.

Bianchi

New Beat: la nuova generazione di e-bike firmate MMR

29.12.2023
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Il marchio spagnolo MMR (Machine Made for Racing) vi dà il benvenuto nella nuova generazione di e-bike. Più precisamente presentiamo il modello New Beat, una bici a pedalata assistita che è stata sviluppata per ottenere alte prestazioni. Questo modello di casa MMR rappresenta il salto definitivo verso le “smartbikes”

I nuovi Beat e X-Beat sono ora disponibili con il supporto Mahle X20. Questa innovazione porta ad oltre 500 grammi di riduzione di peso per ciascun modello con l’aggiunta del motore Mahle X20 e della batteria iX2. La nuova elettronica e il mozzo lavorato esteticamente più gradevole fanno la differenza.

Le geometrie sono pensate per una pedalata comoda, anche dopo tante ore
Le geometrie sono pensate per una pedalata comoda, anche dopo tante ore

Più potenza

Il nuovo modello New Beat propone 55 Nm di potenza pura, per una autonomia fino a 100 chilometri. con l’autonomia della batteria che viene maggiormente distribuita e resa efficace rispetto alla pedalata ed al percorso. Il tutto configurabile tramite l’applicazione per smartphone.

Si potrebbe riassumere tutto con “meno fatica e più divertimento”. Questo perché il nuovo sistema X20 di Mahle offre un’integrazione perfetta e coordinata. Basata sul monitoraggio in tempo reale dei parametri di coppia e cadenza. Nessuna pedalata verrà sprecata e, di conseguenza, nemmeno un watt. 

Grazie alla batteria aggiuntiva l’autonomia passa da 100 a 160 chilometri
Grazie alla batteria aggiuntiva l’autonomia passa da 100 a 160 chilometri

Motore e geometria

MMR ha pensato a questa bici come l’unione di un telaio tecnico, quindi leggero e performante, ma anche comodo. La bici New Beat è studiata per le lunghe pedalate, non importa quante ore si passino in sella: l’obiettivo era trovare un compromesso tra qualità e comodità. La geometria del telaio porta il ciclista ad avere una posizione più eretta: con reach più corto e stack più alto, è stato progettato per gli utenti che vogliono spingersi oltre.

E’ possibile, inoltre, aumentare la durata delle uscite grazie ad una batteria aggiuntiva da inserire nel portaborracce. L’estensore porta ad avere fino a 60 chilometri di autonomia in più. Non si avranno praticamente limiti. Le taglie del telaio vanno dalla XS alla L.

MMR

Rouvida, due in una. Ecco la prima elettrica di Cervélo

18.12.2023
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In un mercato che vede una vasta scelta in termini di modelli e tecnologie, Cervélo squarcia il panorama delle e-bike presentando il suo primo modello nella categoria. Non si può parlare di ritardo, perché i canadesi si sono presentati al mondo elettrico con un prodotto unico per design e soluzioni tecniche. Si chiama Rouvida ed è ciò che permetterà al ciclista che la sceglie di affrontare strada o gravel senza dover cambiare telaio e scendere a compromessi. Motorizzata Fazua gode di un’estetica audace che nasconde la sua propulsione elettrica e allo stesso tempo incarna la filosofia Cervélo.

Due in una

Scegliere una e-bike non per forza vuole dire rinunciare alla fatica. Chi decide di salire su una bici elettrica spesso lo fa perché ama l’avventura e vuole ampliare i propri orizzonti a suon di chilometri. In questa ottica Cervélo ha deciso di allargare ancora di più la scelta con la possibilità di rendere Rouvida una bici dalla doppia anima. E’ stato infatti progettato un set di forcellini che permette di avere lo stesso telaio in grado di svolgere un doppio lavoro. Questi forcellini, anteriore e posteriore intercambiabili, lontani dal tipico “flip chip”, hanno l’effetto di modificare l’intero assetto per poter ottenere il fit e la maneggevolezza che ci si aspetta da una bici da strada e da una bici gravel marchiata Cervélo. 

La modifica permette di avere un angolo del tubo sterzo di 0,7° più aperto per una maggiore maneggevolezza su sterrato. La misura del trail della forcella è di 57,9 mm per l’assetto road e di 62 mm per la versione gravel. Lo spazio per gli pneumatici arriva fino a 43,5 mm per il gravel e fino a 34 mm per la strada. Lo stack più alto di 7 mm e il reach più corto di 5 mm nella configurazione gravel riescono a cambiare completamente l’anima della Rouvida. L’unica accortezza quando si cambia l’assetto è che sarà necessario effettuare un aggiornamento del firmware, che deve essere eseguito dal rivenditore Cervélo di zona.

Potenza realistica

Per rendere l’esperienza di una e-bike il più naturale possibile, “nascondere” l’intrusione del motore è tutto. L’ultima proposta di Fazua è la Ride60, una power unit che ha già ricevuto riconoscimenti per la sua capacità di fondersi perfettamente con l’input di pedalata e offrire una sensazione da bici classica, solo con molta più grinta.

La coppia dichiarata è di 60Nm, abbinata a una batteria da 432Wh. Numeri che permetteranno al ciclista di spingersi in avventure con chilometraggi a tre cifre. Il tutto limitato fino ad una velocità di 25km/h per fuggire dal gruppo in salita oppure per derapare al limite del controllo in fuoristrada. Un’assistenza realistica che si integra al meglio con la spinta del ciclista grazie al motore centrale assorbito dal carbonio del telaio Cervélo.

Design coerente

Ogni particolare è stato curato ed il risultato ottenuto è una bicicletta che si colloca senza sforzi accanto a tutti modelli aerodinamici firmati Cervélo. Ruotando la batteria si è arrivati a risparmiare ben 25 grammi in termini di resistenza nella galleria del vento. Il Road Control sulla curva del manubrio offre la possibilità di avere il controllo della potenza in una posizione molto naturale, mentre il Led Hub posto sul tubo orizzontale include una porta di ricarica USB utile per luci o accessori.

Il design è il valore aggiunto di questa Rouvida. Le Cervélo sono famose per essere raffinate, dal design ricercato e dalle prestazioni elevate. Secondo i progettisti del marchio canadese l’aggiunta di un motore e di una batteria non poteva e non doveva cambiare le cose. Dal riorientamento della batteria al riposizionamento del sensore di velocità, ogni sforzo è stato fatto per garantire che Rouvida significasse Cervélo tanto quanto una S5 o una Áspero. 

I prezzi verrano comunicati a gennaio 2024, mentre gli allestimenti saranno due per la road in colorazione Plasma Blue: Red XPLR AXS 1, Rival XPLR AXS 1. E due per il gravel in colorazione Granite: Force XPLR AXS 1, GRX RX610. Le taglie sono quattro da S a XL. Il peso si attesta in 12,38 kg (telaio 1.311,9 grammi e forcella 466) per la versione Red XPLR ASX.

Cervélo

Sofia Goggia con Merida: storia di passione e valori comuni

04.11.2023
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Sofia Goggia pedala con Merida. Per la fortissima sciatrice bergamasca allenarsi in bicicletta, meglio se su sterrato e magari tra i boschi, è diventato uno strumento fondamentale – fuori stagione – per ottimizzare i propri allenamenti estivi. Tra il ciclismo e lo sci, la Goggia ha individuato moltissime analogie: lavoro, fatica e disciplina. E per la propria bicicletta ha scelto il modello eONE-SIXTY 10K, l’e-bike più premiata di casa Merida.

Da oramai molto tempo, gli allenatori di sci alpino consigliano ai propri atleti l’utilizzo della Mtb, e questo in virtù delle numerosissime analogie tra le due discipline. Solo per citarne alcune: lo studio delle traiettorie e la gestione degli imprevisti, senza dimenticare l’attività aerobica che in momenti lontani dalle gare può giovare al benessere complessivo dell’atleta. E al fascino del ciclismo off-road non si è sottratta nemmeno Sofia Goggia, che da sempre ha un rapporto simbiotico con la Mtb. 

La e-bike è un ottimo allenamento durante il periodo estivo per Sofia Goggia (davidemorellophotography)
La e-bike è un ottimo allenamento durante il periodo estivo per Sofia Goggia (davidemorellophotography)

eONE-SIXTY 10K: una certezza

«Trovo moltissime affinità tra la bici sui sentieri e le piste da sci (ha dichiarato Sofia Goggia, ndr). Dalla costante lettura del terreno, alla capacità di gestire una difficoltà improvvisa, affinando la percezione delle linee e delle traiettorie. Per me la bici è davvero molto allenante, anche per coltivare l’abitudine alla velocità e alle curve, che d’estate, non avendo piste invernali, non si può mantenere. Ho rimesso in garage la mia nuova Mtb, che mi ha accompagnato per gran parte della scorsa estate. Una eONE-SIXTY 10K che ho condotto sui sentieri della bergamasca e che ho portato con me anche nell’ultimo ritiro a Cervinia.

«Una e-bike che consente di dosare gli sforzi rispetto a quella tradizionale, caratterizzata da ha una geometria ideale, tanto da renderla versatile sui sentieri, ma anche molto agile e divertente per l’enduro. Il mio svago preferito, ma è anche uno sfogo che mi regalo ogni tanto: una bella giornata in bici con gli amici. Quando esco in bici provo un senso di divertimento incredibile. Mi mancherà non poco nelle prossime settimane la mia bici Merida».

L’abbinamento tra Sofia Goggia e Merida continuerà fino alle prossime Olimpiadi Invernali a Cortina, nel 2026
L’abbinamento tra Sofia Goggia e Merida continuerà fino alle prossime Olimpiadi Invernali a Cortina, nel 2026

«Siamo estremamente felici – ha ribattuto Paolo Fornaciari, l’amministratore delegato di Merida Italy – di aver dato il benvenuto nella nostra famiglia a Sofia Goggia. Un’atleta top che siamo onorati di affiancare nel percorso verso le Olimpiadi di Milano Cortina 2026. Siamo certi del successo del nostro abbinamento, anche per la condivisione dei valori che abbiamo scoperto di avere in comune, come il volersi migliorare sempre e l’amore per la montagna. Il tutto condito con quel pizzico di divertimento che trasforma il lavoro in autentica passione».

Merida

In Bici a Pelo d’Acqua, la scoperta di un Piemonte diverso

02.11.2023
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Fiumi e laghi, fino alle colline vitivinicole novaresi, territori da attraversare al ritmo lento e calmo della bicicletta, per gustare poco alla volta tutta la loro ricchezza fatta di cultura, paesaggi, profumi e sapori. In Bici a Pelo d’Acqua, senza fretta nell’area transfrontaliera, dal Vallese al Novarese, lungo le reti cicloturistiche riconosciute dalla Regione Piemonte.

Un unico grande itinerario di circa 270 chilometri che ha come tema dominante l’acqua: infatti lungo il percorso si fiancheggiano fiumi come il Rodano, il Toce, il Ticino e il Sesia, laghi come quello di Mergozzo e di Orta e una fitta rete di canali irrigui che portano la vita in risaia. A guardare questo spettacolo dall’alto non si farebbe nemmeno caso alla distinzione tra Italia e Svizzera, ma sicuramente si noterebbero le strade che In Bici a Pelo d’Acqua ha riunito in un unico itinerario per metterlo a disposizione di un pubblico internazionale che sempre più numeroso sceglie un turismo responsabile ed ecosostenibile.

Gli obiettivi

La rilevanza strategica di In Bici a Pelo d’Acqua è insita nei suoi obiettivi. Migliorare la competitività e il potenziale economico delle aree coinvolte. Valorizzandone tutte le risorse esistenti per accrescere l’attrattività turistica dei territori. Conseguire un aumento di presenze e quindi portare ad una ricaduta economica importante. Destagionalizzare i flussi turistici, ottimizzare le risorse esistenti, ma integrandole in modo da renderle più efficaci, aumentando le presenze sul territorio. Aggiornare in modo continuativo e sempre più specifico la formazione delle figure turistiche come guide, accompagnatori specializzati e degli operatori del settore.

Il tutto per promuovere la cultura del benessere, del vivere all’aria aperta, della consapevolezza del rispetto ambientale e della sostenibilità, ad esempio utilizzando fonti energetiche alternative per la ricarica delle e-bike. Questo itinerario cicloturistico infatti, non è da intendersi come la creazione di piste ciclabili ma la messa in rete di itinerari già esistenti o lo sviluppo di nuovi itinerari su strade comunali, provinciali e interpoderali a basso traffico.

Itinerari per tutti

Ci sono 270 chilometri di ciclovie su quattro tracciati, per qualsiasi tipo di bici: la Via del Mare, la Pedemontana, la Via del Ticino e del Lago Maggiore e la Route du Rhone. Itinerari uniti dal tema dell’acqua che si ritrova lungo tutto il percorso, tra fiumi, laghi, canali irrigui e risaie, dalla Svizzera col canton Vallese, passando per l’Ossola, il Lago d’Orta, e il Novarese fino alle risaie della Bassa e ancora lungo il Ticino. Oppure attraversando la provincia da ovest a est lungo la Pedemontana.

Sono percorsi adatti ad ogni tipo di età e a cicloturisti di ogni categoria. C’è la possibilità di combinare i mezzi di spostamento per evitare tratti non semplici, come il passo del Sempione, che può essere evitato caricando la bici sul treno che unisce Briga a Domodossola. Oppure caricando la bici sul battello del lago d’Orta per andare da Pella all’isola o al borgo di Orta, evitando così il lato orientale del lago che è ad alta intensità di traffico, rispetto al lato occidentale. Infine per il ciclista che arriva dalla vicina Lombardia c’è la possibilità di caricare le bici sul treno e giungere a Novara per poi spostarsi lungo le tratte della Via del Mare o la Via del Ticino e del Lago Maggiore. 

Ciclovie e strutture

Gli itinerari non si snodano su piste ciclabili bensì su ciclovie. Spesso si fa confusione sulla distinzione tra le due. Solitamente in Italia le piste ciclabili coprono percorsi molto brevi in quanto sono percorsi protetti riservati ai ciclisti dove il traffico motorizzato è vietato. Nel caso delle ciclovie si tratta di percorsi misti, strade sterrate di campagna, strade a basso traffico spesso comunali o provinciali dove il limite di velocità per gli automezzi è spesso posto tra i 30 e i 50 chilometri all’ora.

Ciclovie e in Bici a Pelo d’Acqua formano il connubio che permette di ammirare i piccoli borghi con i loro castelli, il paesaggio che varia dalle montagne alle colline, ai laghi, ai fiumi e a bordo delle risaie della pianura risicola novarese con le antiche cascine ricche di testimonianze che portano ai tempi passati con la storia delle mondine. 

Oltre alle strade il progetto e gli investimenti comprendono anche i servizi legati al cicloturismo già disponibili, per potenziare servizi aggiuntivi a beneficio dei cicloturisti come: ciclo-officine, strutture ricettive bike friendly, colonnine di ricarica per le e-bike, stazioni per manutenzione bici, segnaletica specifica lungo gli itinerari.

L’esempio 

Villa Picchetta sorge lungo la Ciclovia del Ticino e Lago Maggiore ed è sede dell’Ente di Gestione delle Aree Protette del Ticino e del Lago Maggiore. Posta nelle vicinanze delle rive del Ticino, che separa il Piemonte dalla Lombardia, con una fermata del treno molto vicina, è costituita da una struttura a “U” il cui corpo centrale è sormontato da un tiburio con lanterna, dove si trovava la residenza padronale. All’interno, nella splendida Sala dell’Ottagono si trovano interessanti affreschi con decorazioni a grottesche. In questo contesto è allestito un Bike Hotel pensato in particolar modo per i cicloturisti.

Oltre a quelle sparse sul territorio è presente una pensilina di ricarica per e-bike posizionata nel Castello di Novara, luogo in cui ha sede anche l’Agenzia Turistica e lo IAT garantendo 7 giorni su 7 la possibilità di noleggiare le bici, di avere informazioni e materiali turistici per i fruitori del servizio.
Per agevolare la fruibilità è stato creato il sito www.inbiciapelodacqua.it dove il cicloturista può trovare tutte le informazioni utili per poter percorrere i singoli itinerari con l’ausilio di tracciati scaricabili sui propri device, per poter soggiornare nelle strutture ricettive lungo i percorsi e avere i servizi di cui necessita, ciclo-officine, punti di noleggio e di ricarica per e-bike. 

inbiciapelodacqua.it

FMoser, più anime accomunate dall’ibrido

23.10.2023
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Più anime raccolte in una sola bici. La FMoser rappresenta il concetto di ibrido che si divide tra bici tradizionale ed elettrica, tra strada e gravel. Spinta dal Dual Mode System di FSA, il cambio ruota è facile e veloce per poter scegliere ogni giorno la propria strada. L'abbiamo vista all'Italian Bike Festival nelle due versioni, attraverso le parole della Product Manager Ilaria Chiodi

MISANO ADRIATICO – All’Italian Bike Festival i visitatori si sono fermati a scrutarla e dopo uno sguardo attento, ecco che si accorgevano dell’anima nascosta di questa FMoser. Una bici dal doppio utilizzo che si sviluppa sia per il gravel sia per la strada. La bici, nata dalla visione di Francesco Moser e dalla sua esperienza, è infatti un mezzo che in pochi semplici passaggi passa dalla propulsione elettrica all’utilizzo tradizionale. Dietro a questo progetto c’è la solida convinzione che ogni utente che decide di cavalcare una FMoser ha la possibilità di scegliere oltre che la propria strada anche come affrontarla. 

La road è selezionabili in due colorazioni
La road è selezionabili in due colorazioni

Per la strada

Le versioni sul mercato sono due, una stradale e una gravel. Per quanto riguarda quella che ama l’asfalto l’assetto è endurance e il comfort è assicurato anche sulle lunghe distanze. Una bici rigida e reattiva pronta a sfidare salite e discese in qualunque condizione con la possibilità di interpretarle con o senza motore.  

Questo è frutto di geometrie che prevedono un angolo sterzo più aperto e un interasse maggiore, abbinati ad un carro compatto che non ne sacrifica la reattività. Il telaio, ovviamente realizzato in carbonio, si presenta con sezioni ampie e profili che richiamano sapientemente l’aerodinamica. Una scelta intelligente per mascherare gli ingombri della batteria che vengono uniti al beneficio dell’estetica. I colori disponibili in questa versione sono due: iridescente e silver grey.

La versione gravel viene proposta in verde
La versione gravel viene proposta in verde

Per il gravel

Per le FMoser il compromesso non esiste. Così per la versione gravel che dispone delle medesime geometrie della versione road, è stata però aumentata la possibilità del passaggio ruote che arriva fino a 35 mm.  Sostenute ovviamente da ruote adatte al fuoristrada. Le FSA AGX sono infatti, un set di ruote molto affidabili e disponibili per diversi usi, dalle semplici escursioni off-road alle competizioni di ciclocross. Convertibili tubeless ready, coi numerosi vantaggi che ne conseguono: velocità, comfort, aderenza e protezione dalle forature.

Per chi vuole avventurarsi e pedalare senza porsi limiti, la FMoser offre infatti una vasta predisposizione agli accessori per il bikepacking. Dalle viti sul tubo centrale, alla possibilità di mettere borse sotto sella e sul manubrio. Una bici versatile e adatta per immergersi nella natura accompagnati dal verde del telaio che la versione dispone per quanto riguarda questa gamma.

Anima ibrida

Il cuore di questa bici è sicuramente il Dual Mode System.  La doppia ruota viene infatti inclusa in tutti gli allestimenti, permette di passare da muscolare ad assistito in meno di tre minuti. Un’altra peculiarità di questo progetto è il disegno del tubo obliquo a sezione chiusa, con estrazione della batteria appena sopra il movimento centrale. Le sensazioni di guida con la bici senza batteria sono infatti da bici tradizionale, senza nessun tipo di rimpianto o mancanza di ciclistica. Questo è permesso anche dal fantastico peso di 7,5 chilogrammi senza batteria. 

Il motore è FSA HM1 Hub Motor con 42 Nm di coppia. La batteria da 250 Wh è formata da venti celle Samsung, le migliori in commercio con queste caratteristiche. Il torque sensor si trova all’interno della ruota libera. Questo consente in primis di avere linearità nell’assistenza e, in secondo, luogo l’aiuto è bilanciato in base alla forza impressa sui pedali. Affidabilità e durabilità infatti sono garantite anche da questa scelta tecnica. Il tutto con un peso complessivo che rimane sotto i 4 chili

Allestimenti

La FMoser rappresenta una bici con due differenti utilizzi al prezzo di una sola. La gamma gravel si suddivide in due modelli. Gravel Force, con movimento centrale Sram, corona 40T, cambio Sram Force AXS 12 speed XPLR, leve Sram Force eTap, guarnitura Sram Force e cassetta Sram XG 1271 XPLR 10-44T. 

La seconda versione è la Gravel Rival che si differenzia solo per l’allestimento con gruppo Sram Rival AXS 12 speed XPLR. Entrambi i modelli montano cockpit FSA A-Wing Pro AGX. Ruote FSA AGX e pneumatici Vittoria Terreno Dry 700x35c. I prezzi partono da 5.500 euro, consultabili presso la rete di rivenditori autorizzati presente sul sito. 

FMoser

Banca Ifis: ecco il prodotto finanziario 100%… e-bike

17.06.2023
3 min
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Banca Ifis ha recentemente presentato ed introdotto la prima soluzione di noleggio e leasing dedicata espressamente al mondo delle biciclette elettriche. Grazie al supporto ed al lavoro di questo importante istituto bancario è oggi dunque sul mercato il primo prodotto di noleggio e leasing di e-bike. Con l’obiettivo di promuovere fortemente la mobilità sostenibile. Per gli operatori dell’industria turistica e ricettiva è concessa una bellissima opportunità, ovvero quella di poter coniugare flessibilità e vantaggi economici per costruire una propria flotta di e-bike. Con questo specifico prodotto, Banca Ifis intende sostenere una filiera produttiva dagli ampi margini di sviluppo nel prossimo biennio.

Sviluppato da Ifis Rental Services srl, il nuovo prodotto è disponibile sia in modalità noleggio che di leasing finanziario. In questo modo, i clienti hanno la possibilità di dilazionare l’impegno economico attraverso piani di durata compresa tra i 12 e i 48 mesi. Al termine dei quali possono scegliere se riscattare il prodotto oppure se attivare un nuovo contratto. La soluzione consente inoltre di rateizzare l’IVA, così da ridurre al minimo i costi iniziali e massimizzare i ricavi fin dalle prime fasi del progetto. Come rilevato dalla seconda edizione del Market Watch “L’Ecosistema della Bicicletta”, prodotto dall’ufficio studi di Banca Ifis, quasi un cicloturista su due sceglie l’e-bike per le proprie vacanze, e l’85% dei distributori italiani prevede che questa tipologia sarà il modello più richiesto nel prossimo biennio. 

Attivo il primo programma di mobilità sostenibile firmato da Banca Ifis
Attivo il primo programma di mobilità sostenibile firmato da Banca Ifis

Al servizio delle PMI italiane

«Quello che vogliamo – ha dichiarato Claudio Zirilli, Responsabile Leasing e Rental di Banca Ifis – è favorire la transizione sostenibile dell’economia attraverso prodotti e servizi dedicati. Siamo quindi intervenuti su uno dei segmenti di mercato a maggior tasso di crescita nel campo della mobilità alternativa, costruendo una soluzione ad hoc per il mondo dell’ospitalità e del cicloturismo. Due settori chiave per la promozione e lo sviluppo dei territori. Oggi siamo in grado di fornire alle imprese operanti in questi settori tutta l’assistenza necessaria per dotarsi di flotte di e-bike, filiera italiana che risulta essere una delle più produttive a livello europeo».

Ernesto Furstenberg Fassio, Presidente Banca Ifis
Ernesto Furstenberg Fassio, Presidente Banca Ifis

«La bicicletta – ha aggiunto  Ernesto Furstenberg Fassio, Presidente di Banca Ifis – rappresenta la sintesi perfetta di innovazione, tecnologia, benessere delle persone e prosperità delle imprese e dei territori. In una parola, la bicicletta è sostenibilità, economica e sociale. Ed è anche per questo motivo che abbiamo voluto proporre la terza edizione di Ecosistema della Bicicletta. L’osservatorio del nostro Ufficio Studi che, ogni anno, offre una prospettiva originale su un settore che si conferma vivace traino della nostra economia e veicolo di promozione dei nostri territori. Come Banca da quarant’anni a servizio delle Pmi italiane, siamo perfettamente consapevoli dell’importanza di un settore, quale quello della produzione di biciclette, che genera sempre più impatti positivi sull’ambiente, sulle persone e tra le comunità».

Banca Ifis si conferma in prima fila nel promuovere la mobilità sostenibile e il turismo attivo in Italia con una soluzione dedicata al mondo delle biciclette elettriche. Un innovativo strumento di noleggio – sviluppato da Banca Ifis nell’ambito della collaborazione con ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo e Accessori) di cui è associata. Costruito su misura per rispondere alle necessità di tutte le piccole e medie imprese dell’industria turistico-ricettiva interessate a dotarsi di una flotta e-bike.

Banca Ifis

Navir I.ON: la e-bike potente e dal design unico

08.06.2023
3 min
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Grazie al Giro-E la bicicletta elettrica è entrata nelle case di tutti e ognuno di noi ha potuto capire il potenziale di questo mezzo: che sia uscire insieme a compagni più allenati oppure godersi percorsi sempre più difficili, senza tuttavia perdere l’entusiasmo e la voglia di pedalare. Il modello Navir I.ON di Guerciotti sposa questa filosofia ed è il top di gamma della casa milanese. 

Guerciotti ha affiancato il team Raspini Salumi con la sua bici Navir I.ON al Giro-E
Guerciotti ha affiancato il team Raspini Salumi con la sua bici Navir I.ON al Giro-E

Tra i grandi

Anche la Navir I.ON di Guerciotti ha avuto l’onore di essere presente al Giro-E, scelta dal team Raspini Salumi. Il capitano della squadra era l’ex professionista Daniele Colli, la livrea della Navir I.ON, per  l’occasione si è tinta del tricolore, in onore dell’evento. 

Il telaio di questo modello è in carbonio monoscocca, ed è costruito con la stessa filosofia della versione muscolare di Navir. E’ prodotto in stampata unica per il quale si utilizza un mix di fibre giapponesi di prima qualità.  Si tratta di un modello estremamente leggero e affidabile, i punti di maggiore tensione e torsione sono stati rinforzati, così da rendere la I.ON più rigida. 

Una colorazione speciale per il Giro-E: ecco che spunta il tricolore
Una colorazione speciale per il Giro-E: ecco che spunta il tricolore

Motore Polini

Guerciotti per il suo modello Navir I.ON ha scelto il motore Polini modello E-P3, con potenza da 250 watt e coppia massima 70 N/m. Le dimensioni ridotte ed il peso inferiore rispetto ad altri motori per e-bike lo rendono uno dei prodotti di primo piano. Offre cinque livelli di assistenza, in più è disponibile anche la modalità “camminata assistita” a 6 Km/h. E’ un livello attivabile tramite display e utile nel caso si debba spingere a mano la bici.

La Navir I.ON ha un design che le permette di nascondere i cavi dei comandi
La Navir I.ON ha un design che le permette di nascondere i cavi dei comandi

Batteria e display

Il modello Navir I.ON monta una batteria agli ioni di litio con potenza da 500 Wh, l’autonomia è estremamente elevata: fino a 220 chilometri. E’ integrata perfettamente nel telaio con un supporto in alluminio trafilato. Soluzione studiata per ridurre l’impatto visivo, grazie al suo speciale design e ai cavi dei comandi nascosti, si completa elegantemente con il supporto motore.

Per quanto riguarda il display la Navir I.ON monta il DOT Matrix, posizionato sul manubrio, che permette di controllare i vari livelli tramite il comodo Joystick integrato. Anche nelle situazioni in cui la luminosità scarseggia il display rimane ben visibile, questo grazie al sensore di luce ambiente.

Guerciotti

Orbea Gain, per un’assistenza naturale

26.05.2023
3 min
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Pedalare in maniera naturale con l’aiuto di una propulsione che si integra al meglio con il concetto del cicloturismo. La Orbea Gain ha la potenza necessaria per ridurre un po’ la gravità, senza togliere ogni soddisfazione personale. Un modo di intendere l’assistenza applicata alla bici da corsa che si distoglie da performance estreme o concetti di velocità. L’anima di questo modello è improntato al puro scopo di macinare chilometri in maniera più spensierata.  

La zona del manubrio risulta essere pulita dai cavi e aerodinamica
La zona del manubrio risulta essere pulita dai cavi e aerodinamica

Filosofia di Gain

Enough Power è un concetto centrale nella visione che ha Orbea nei confronti dell’e-road. Un sistema completamente integrato che riunisce potenza e autonomia per dare una guida naturale con un’assistenza discreta e praticamente silenziosa. Con una maneggevolezza naturale la geometria e la rigidità sono ottimizzate per le prestazioni necessarie. In questo senso, la Gain è proprio come qualsiasi bici da strada. 

L’assistenza è silenziosa e discreta a velocità inferiori, senza alcun attrito aggiuntivo, lasciando l’utilizzatore libero di pedalare normalmente anche a velocità più elevate. L’erogazione di potenza e la coppia sono state sviluppate con centinaia di ore di prova. La resa è infatti più fluida e meno invadente. La massima assistenza arriva tra i 75 e i 95 giri/min, una cadenza in cui si lavora alla miglior efficienza. Ciò significa che proprio quando si sta dando di più, il motore interviene per aiutare in modo vivace e reattivo.

Nelle discese, la combinazione della Dynamic Structure della Gain e l’ottima distribuzione del peso consentono una guida sicura e divertente.

Il modello Gain viene anche utilizzato in occasione del GiroE dal TeaM Sara Assicurazioni
Il modello Gain viene anche utilizzato in occasione del GiroE dal TeaM Sara Assicurazioni

Due versioni

La Gain è stata progettata con due cuori pulsanti e due anime costruttive differenti, alluminio e carbonio. 

Nella versione carbon il motore Mahle X20 è il sistema di azionamento per e-bike più leggero e compatto sul mercato. 55 Nm di assistenza praticamente silenziosa e senza attrito forniscono una potenza più che sufficiente anche per le salite più difficili, il tutto con un peso totale del sistema di 3,2 chili, compresa la batteria da 350 Wh. Con un’autonomia stimata di 4.000 m di dislivello. E’ inoltre possibile acquistare un range extender da 171 Wh per la Gain Carbon.

Nella versione alluminio invece, il motore Mahle X35+ fornisce fino a 40 Nm di assistenza. Il sofisticato sistema di trasmissione fornisce un’assistenza alla pedalata fluida, equilibrata e affidabile, per migliorare le pedalate senza renderle troppo facili. 250 Wh per un’autonomia che si attesta sui 1.600 m di dislivello. 

La batteria è uno dei componenti più evidenti di un sistema elettrico. È stato quindi fatto ogni sforzo per trovare quella più leggera, piccola e discreta. Il vantaggio del Secure Battery System è quello di consentire l’inserimento di più batterie in uno spazio più piccolo. 

I prezzi partono da 6.599 euro, per arrivare al modello top di gamma che parte da 9.999 euro. 

Orbea