Dino Signori: una storia d’amore e dedizione

04.03.2023
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Dino Signori, fondatore del marchio Sidi, è nato a Maser nel 1936, la sua è una vita dedicata al ciclismo e alle calzature sportive. Ora ha ottantasette anni e, nonostante siano passati più di sessant’anni dalla nascita di Sidi (dal 2022 controllata da Italmobiliare), ha ancora la voce che trema quando parla della sua azienda. 

Raggiungiamo il signor Dino al telefono di casa, sono le 9,30 e lui è già sveglio da almeno quattro ore. «Mi sono sempre alzato presto nella mia vita – racconta Signori, in apertura con Vincenzo Nibali – e ho mantenuto questo ritmo anche in pensione. Quando uno nasce in un modo è difficile modificare le proprie abitudini».

Dino Signori nel suo regno: Sidi, l’azienda che ha guidato per oltre 60 anni
Dino Signori nel suo regno: Sidi, l’azienda che ha guidato per oltre 60 anni

La nascita

L’intervista ha l’intento di ripercorrere insieme a Dino Signori gli anni di Sidi, dalla fondazione fino ad oggi. Tra le sue mani sono passate le scarpe di quasi tutti i corridori del mondo del ciclismo, campioni del passato e del presente

«Modestamente parlando – dice dopo un sospiro – tutti i corridori hanno adoperato le scarpe Sidi, questo vuol dire che ho fatto qualcosa di giusto. Una mano me l’ha data il fatto di aver corso anche io in bicicletta, negli anni ‘50. Sarei potuto passare professionista, ma ero l’unico che lavorava in famiglia e non me la sono sentita di fare quel passo in più. Avevo paura che una caduta avrebbe potuto compromettere il lavoro in fabbrica. La mia fortuna, se così possiamo chiamarla, è che ho iniziato a lavorare davvero presto, a sette anni, e il lavoro mi ha dato modo di pensare molto. Mi ha dato l’esperienza giusta per fondare la mia azienda e farla diventare ciò che è oggi».

Le tacchette

Prima dell’avvento delle scarpe Sid,i i corridori non agganciavano i piedi alla bici con il consueto sgancio rapido, ma si usavano i puntapiedi e sotto la suola non mettevano nulla se non dei chiodi. 

«Era un sistema – racconta Signori – che non dava stabilità al piede. I corridori all’epoca mettevano sotto la scarpa due pezzi di cuoio e due chiodini, questo sistema però non permetteva modifiche e non dava mobilità. Non era raro che tanti ciclisti dopo qualche anno andassero in Francia per farsi operare di tendinite. Fui il primo a mettere la tacchetta mobile sotto la scarpa, così da poterla spostare in tutte le direzioni e trovare il giusto comfort. Uno di quelli che ha usato per primo questo sistema fu Moser, ma non dubito che molti corridori all’epoca usassero le scarpe Sidi, magari con sopra il nome di altri marchi. A me interessava poco sinceramente, io ero contento di aver fatto qualcosa che funzionasse e che potesse essere utile».

«Un giorno – riprende – un corridore americano venne da me alla partenza della Milano-Sanremo e mi disse che voleva usare le mie scarpe. Aveva un problema al metatarso ed io ero riuscito a sistemare la posizione del piede. Lui aveva un accordo con un altro marchio, così gli dissi che non mi interessava far vedere il logo Sidi, ma che lui stesse bene. Gli ho detto: “Io ti faccio le scarpe. Tu corri, vinci e noi siamo a posto”».

Eccolo in compagnia di Demare per celebrare la maglia ciclamino vinta dal francese al Giro d’Italia del 2022
Eccolo in compagnia di Demare per celebrare la maglia ciclamino vinta dal francese al Giro d’Italia del 2022

L’amore per il proprio lavoro

Nelle parole di Dino Signori si percepisce subito cosa ha mosso la sua intera vita e, di conseguenza, la propria azienda: l’amore. 

«Tanti anni fa – riprende a raccontare Signori – le cose erano molto più semplici. A me muoveva l’amore per il mio lavoro, mi piaceva tanto lavorare e non smettevo fino a quando non era tutto a posto. Questa, a mio modo di vedere, ha fatto la differenza: ero semplicemente contento nel vedere gli altri stare bene. L’idea delle tacchette o di tutte le altre soluzioni adoperate mi sono venute in mente perché semplici. Sono sempre stato dell’idea che una cosa la fai e non la molli fino a quando non funziona. Se si vuole lavorare bene bisogna farlo con la testa e con il cuore, non c’è altro modo. E’ così che sono riuscito ad andare avanti per così tanti anni curando personalmente le due sedi dell’azienda: quella di Maser e l’altra in Romania».

Ecco la nuova Sidi: Rossetti CEO e Cassani nel board

26.10.2022
3 min
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La finanziaria Italmobiliare ha completato l’acquisizione del 100% del capitale di Sidi. Sidi Sport, che ha sede a Maser (Treviso), nel cuore del distretto industriale della calzatura sportiva di Montebelluna, impiega oltre 250 dipendenti e distribuisce i propri prodotti in oltre sessanta paesi del mondo. La società, creata da Dino Signori nel 1960 e che nel 2021 ha registrato 38 milioni di euro di ricavi e 7 milioni di EBITDA, è stata rilevata da Italmobiliare sulla base di un “enterprise value” di 66 milioni di Euro, cui si aggiungono 20 milioni di cassa netta detenuta dalla Società. Il corrispettivo complessivo di circa 86 milioni ha comportato un esborso netto di Italmobiliare pari a 53,5 milioni, mentre i restanti 32,5 milioni circa derivano da un finanziamento concesso da Banco BPM. 

Davide Rossetti, nuovo CEO Sidi Sport
Davide Rossetti, nuovo CEO Sidi Sport

Valore Made in Italy

Con questa acquisizione Italmobiliare prosegue nel proprio percorso finalizzato a supportare ed accompagnare le eccellenze industriali del nostro Paese.

«Sidi – ha dichiarato Carlo Pesenti, consigliere delegato di Italmobiliare – significa professionisti eccellenti, prodotti di assoluta qualità, un brand apprezzato e vincente ed un settore tornato a mostrare tassi di crescita molto interessanti grazie ad un pubblico di appassionati e praticanti sempre più ampio. Questi sono i fattori che Italmobiliare ambisce a valorizzare a livello globale, attraverso una crescita sostenibile e improntata alla creazione di valore nel tempo. Da imprenditore e da appassionato del mondo delle due ruote, conosco il valore della tradizione e dell’identità di un marchio che ha un legame fortissimo con il mondo dello sport e di chi lo pratica, per professione o per passione e che rappresenta un altro straordinario esempio della qualità del Made in Italy».

L’ex cittì Davide Cassani, in una foto d’archivio, sempre con Sidi ai piedi
L’ex cittì Davide Cassani, in una foto d’archivio, sempre con Sidi ai piedi

C’è Cassani nel consiglio

E nuovo CEO di Sidi è stato nominato Davide Rossetti, manager con oltre 25 anni di esperienza nel mondo degli “sporting goods” in eccellenze multinazionali in Italia e all’estero, sia a livello “wholesale” che “retail”, tra cui Safilo Group (sport division), 55DSL by Diesel, Cisalfa Sport, Alpinestars e da ultima Northwave, azienda di calzature tecnico sportive bike e snowboard, che ha guidato come direttore generale sviluppandone il business. 

Nel board dell’azienda ha fatto il proprio ingresso anche Davide Cassani…

«Il mondo delle due ruote in Italia – ha confessato l’ex ct azzurro – ha bisogno di investimenti, competenza e passione. Sono entusiasta di ritrovare questi tre elementi nei vertici di Italmobiliare e di essere partecipe di questa nuova sfida di sviluppo per Sidi».

La modernissima sede Sidi di Maser, proprio di fronte ai colli Asolani
La modernissima sede Sidi di Maser, proprio di fronte ai colli Asolani

Fondata nel 1946, e quotata nel segmento Euronext STAR della Borsa di Milano, Italmobiliare è una delle principali investment holding italiane ed è riconosciuto partner strategico per imprenditori impegnati nello sviluppo di realtà di eccellenza. Gestisce un portafoglio diversificato di investimenti con un Net Asset Value di circa 2 miliardi di euro e, a partire dal 2017, ha consolidato la propria strategia di investimento in società caratterizzate da marchi importanti ed innovativi del Made in Italy, sostenendo – attraverso il suo know-how e i propri modelli di sviluppo e governance – significativi tassi di crescita.

Sidi

Shot 2 DZero, le scarpe che parlano con la voce di Dino

15.06.2022
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Dino Signori è un vulcano che in sessant’anni è salito al vertice mondiale del ciclismo e del motociclismo, collaborando con atleti di alto livello. E se finora si è sempre dato per scontato che la forza delle scarpe Sidi sia nei contenuti tecnici, questa volta dall’azienda di Maser, in provincia di Treviso, ha tirato fuori dal cilindro un prodotto di design dedicato proprio allo stesso Signori.

Le nuove Shot 2 DZero (e le MTB Tiger 2 SRS) rinsaldano il rapporto fra l’azienda e il territorio in cui è nata, con una serie di frasi ispirate alla saggezza del titolare, che ancorano Sidi al Veneto. Le parole che chiunque lo conosca gli ha sentito dire almeno una volta, frasi che risuonano quotidianamente in azienda.

Lo sviluppo dei prodotti Sidi avviene sempre con grandi campioni: qui Signori con Demare
Lo sviluppo dei prodotti Sidi avviene sempre con grandi campioni: qui Signori con Demare

Le frasi di Dino

Porca matina”, la frase della meraviglia.

“Prova mo prova”, la frase dei primi anni, quando il suo capo invitava Dino ad andare avanti da solo, sviluppando l’autonomia: un sistema che Signori ha poi adottato anche con i suoi dipendenti.

“Te devi far quel che te si bon de far”, a dire che nonostante anni di successi, Signori è nato artigiano e calzolaio e non ha mai voluto diversificare la propria produzione.

“Te firmo na carta che no se pol far”, la frase per escludere con convinzione che una cosa si possa fare.

“Questo acido lattico se magna?”, che risale agli anni in cui Signori correva nei dilettanti e nei suoi ricordi non ci sono mai stati crampi o il mal di gambe.

La tomaia delle Sidi Shot2 DZero è realizzata con materiale naturale o riciclato
La tomaia delle Sidi Shot2 DZero è realizzata con materiale naturale o riciclato

A favore dell’ambiente

Così la nuova Shot 2 DZero riassume momenti del quotidiano su una tomaia prodotta con materiale Bio Veg, che a sua volta testimonia l’impegno dell’azienda a favore dell’ambiente. Non una tomaia qualunque, quindi, ma prodotta con materiali provenienti dalla lavorazione di scarti industriali e una spalmatura in amido di mais completamente naturale e biodegradabile.

Anche iI sottopiede è realizzato in parte da cotone e in parte da poliuretano riciclato al 95 per cento, mentre il packaging impiega colori vegetali e carta riciclata – certificata FSC – utilizzata per l’imballo e i libretti tecnici. Tutto cento per cento riciclabile, in un simbolico collegamento tra la tradizione e un futuro sostenibile.

Sidi

Sidi e le scarpe per Colbrelli: solo su misura

15.11.2021
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Vi avevamo raccontato pochi giorni fa della visita in Sidi di Sonny Colbrelli , il marchio che da quando corre per la Bahrain Victorious, gli fornisce le scarpe. Il campione europeo aveva detto come la forma particolare del suo piede fosse difficile da assecondare. E’ ormai diventato raro vedere un corridore con delle scarpe su misura visti i progressi dei materiali e dello sviluppo. Infatti, i pro’ tendono ormai ad utilizzare gli stessi prodotti che possiamo trovare in commercio.

Ce lo dice anche Denis Favretto: «I modelli che utilizzano i ragazzi in gruppo sono quasi del tutto simili a quelli che si trovano sul mercato. Le più grandi differenze si hanno per quanto riguarda la taglia o per le caratteristiche fisiche ed atletiche del corridore in questione. Nel caso di Sonny le scarpe che utilizza lui, le Wire 2, sono adatte a sostenere la grande esplosività degli sprinter. Oltre a lui in gruppo le usano anche Demare e Bettiol, tanto per dire due nomi…».

Sidi Wire 2, scarpe che Sonny utilizza dalla stagione appena conclusa, con le quali ha ottenuto i suoi più grandi successi
Sidi Wire 2, le scarpe che Sonny ha utilizzato per la stagione 2021
Qual è la particolarità nei piedi di Colbrelli?

Ha un piede lungo ma molto magro, ha una fisionomia più unica che rara se pensiamo che ha il 45 di taglia.

Come avete lavorato per assecondare questa particolarità?

Abbiamo delle forme in fabbrica che riproducono il piede di Sonny. La scarpa, dalla suola alla tomaia, viene assemblata intorno a questo stampo, praticamente è come fare un abito su misura. I materiali utilizzati sono gli stessi che utilizziamo per la produzione industriale.

Come siete arrivati a fare questo stampo?

Direi che è stato un processo naturale, le prime scarpe che ha usato non avevano modifiche, tuttavia non si è mai trovato male. A testimonianza della validità dei nostri prodotti. Man mano che lavoravamo assieme abbiamo perfezionato i vari dettagli e siamo arrivati a ricreare la forma del suo piede.

Quanto lavoro vi è servito?

Molto, prima di arrivare a quella che possiamo definire la scarpa definitiva. Il feedback con l’atleta era pressoché giornaliero e, lavorando insieme, lui affinava la sua sensibilità arrivando a darci informazioni sempre più precise.

Con le Sidi Wire 2 in colorazione tricolore Colbrelli ha corso e vinto il campionato europeo a Trento
Con le Wire 2 Colbrelli ha corso e vinto il campionato europeo a Trento
Quanto è difficile trasformare le sensazioni in parole?

E’ una questione di esperienza. Dopo tanti anni di lavoro fianco a fianco, il lavoro ormai è semplice. Lo dice spesso anche Dino Signori: «Gli atleti una volta trovata la scarpa giusta non dovrebbero mai cambiarla». E’ un lavoro lungo, ci abbiamo messo 4 anni.

Come è arrivato alle attuali scarpe?

Sonny è con noi dal passaggio in Bahrain, nel 2017. Le Wire 2, invece, sono nate solamente tre anni fa. Essendo con noi da molto tempo ha provato tutti i nostri modelli. Inizialmente ha indossato le Shot, per le prime due stagioni, ma non avevamo ancora la “forma” del suo piede. Nel 2019 e 2020 ha usato le Ergo 5 per cambiare il sistema di chiusura. Solamente da questa stagione ha iniziato ad usare le Wire 2.

Quindi ci siete voi alla base dei numerosi successi di quest’anno?

No dai, noi abbiamo solo lavorato per dargli comfort ed il miglior sostegno possibile. Il talento ce l’ha Sonny, diciamo che noi gli abbiamo fornito lo strumento per esprimersi al cento per cento.

Quali sono state le maggiori difficoltà riscontrate?

Le più grandi problematiche erano legate alla suola e alla chiusura. Ma con il fatto che siamo riusciti a ricreare la forma del suo piede le abbiamo superate egregiamente.

Sidi Shot 2 è la nuova versione della scarpa utilizzata da Sonny nel 2017 e nel 2018
Sidi Shot 2, la scarpa usata da Colbrelli nelle stagioni 2017 e 2018
Come mai la suola?

Perché avendo il piede magro la suola andava adattata, tuttavia Sonny è un velocista, come detto prima, quindi sprigiona grande potenza. Dovevamo ridimensionare la suola ma senza fargli perdere il sostegno nelle volate.

Invece la chiusura? Sidi ha il suo sistema…

Ne andiamo molto orgogliosi. In quel caso il problema era che il corridore aveva la necessità di stringere molto la scarpa a causa della fisionomia del piede. Si è lavorato maggiormente sulla tomaia riducendola al minimo e risistemando, con piccole modifiche il sistema di chiusura.

Lo stesso Colbrelli ha detto che ormai non ha più neanche bisogno di “testare” le vostre scarpe.

Si riferivano a quelle con la livrea tricolore indossate al Tour de France. Sono parole che ci fanno immenso piacere perché vuol dire che lavoriamo bene insieme e che la strada percorsa ha portato ottimi risultati.

Sidi Shot 2

Tao Geoghegan Hart felice di pedalare con Sidi

11.02.2021
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Una notizia che era nell’aria e che viene confermata direttamente dall’ufficio marketing Sidi coordinato da Giulia Collavo. Il vincitore del Giro d’Italia 2020, l’inglese Tao Geoghegan Hart, entra ufficialmente a far parte della grande scuderia di atleti e campioni che hanno calzato, e che utilizzano ancora oggi, le scarpe da ciclismo del marchio italiano.

Non è la prima volta

A dire il vero, quella di Geoghegan Hart non è proprio una prima volta con Sidi, in quanto agli inizi della sua carriera il britannico ha già avuto occasione di pedalare (e di vincere) con le scarpe prodotte dalla storica realtà veneta.

Tweet di Geoghegan Hart Sidi
Il tweet di Geoghegan Hart per l’accordo con Sidi
Tweet di Geoghegan Hart Sidi
Il tweet con cui Geoghegan Hart annuncia la sua collaborazione con Sidi

Collaborazione vincente

L’azienda trevigiana, fondata nel 1960 da Dino Signori, dunque accoglie e dà il benvenuto “in squadra” a Tao Geoghegan Hart. Una collaborazione che da subito potrebbe definirsi vincente e che fonde in un tutt’uno la classe cristallina del corridore inglese, quest’anno con l’obiettivo sul Tour de France, all’innovazione e alla qualità proposta da Sidi.

Tao Geoghegan Hart
Geoghegan Hart quest’anno correrà al Tour de France
Tao Geoghegan Hart
Geoghegan Hart ha vinto l’ultimo Giro d’Italia e quest’anno darà la caccia al Tour de France

Assalto al Tour

Il ventiseienne corridore della Ineos Grenadiers ha rappresentato una delle più grandi e al tempo stesso concrete rivelazioni dell’ultima stagione delle corse professionistiche, vincendo a sorpresa il Giro d’Italia dopo uno spettacolare testa a testa con Jai Hindley. Rivelatosi un perfetto atleta da classifica, Geoghegan Hart debutterà con le proprie Sidi ai piedi e per la prima volta al Tour de France, mentre la prima gara stagionale è programmata tra qualche giorno al Tour des Alpes Maritimes et du Var, la breve corsa a tappe francese che si terrà dal 19 al 21 febbraio prossimo.

Sede Sidi
La sede di Sidi a Maser
Sede Sidi
La sede di Sidi a Maser

L’Italia sempre nel cuore

«Non ho mai nascosto di amare l’Italia – ha dichiarato Tao Geoghegan Hart – mi piacciono la cultura, il cibo e i poi i tifosi, carichi di passione. Nella mia testa, il ciclismo e questo Paese sono sempre stati legati. Non solo per il Giro d’Italia, ma anche per i grandi marchi che hanno fatto e tuttora scrivono la storia del ciclismo. L’anno scorso ho vinto il Giro pedalando su una bici Pinarello, vestendo maglia e pantaloncini Castelli ed indossando casco Kask. Adesso ho la grandissima opportunità ed il privilegio di calzare Sidi, il modello Shot 2 per la precisione, e di questo sono davvero onorato e felice. Guardando al futuro, devo dire che sono davvero entusiasta di poter lavorare con un’azienda come Sidi. Una realtà industriale internazionale, molto innovativa, ma con un’anima ed un cuore ancora familiare, e questo per me è molto importante. Insieme potremo fare molta strada, ne sono sicuro».

Giulia Collavo marketing di Sidi
Giulia Collavo, Coordinatrice dell’ufficio marketing di Sidi
Giulia Collavo marketing di Sidi
Giulia Collavo, Coordinatrice dell’ufficio marketing del marchio veneto

Dino Signori, fondatore Sidi

«Sono davvero molto, molto contento di accogliere Tao Geoghegan Hart nella nostra grande famiglia – ha dichiarato Dino Signori, il fondatore di Sidi – e mi piace molto che questo corridore sia un ragazzo concreto, legato alla propria famiglia e alle cose semplici. E proprio queste belle caratteristiche lo rendono assolutamente in linea con la nostra filosofia. Sappiamo che lui ama correre in Italia e noi allora vogliamo fargli sapere che lo aspettiamo presto in azienda. Sarà sempre il benvenuto».

sidi.com

Bernal Sidi

Sidi ci racconta le scelte di Bernal e Demare

01.02.2021
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Le scarpe sono forse per il ciclista l’accessorio più delicato, infatti è dal piede che viene trasmessa la forza ai pedali e spingere per molte ore e nelle condizioni climatiche più disparate sottopone il piede a sollecitazioni notevoli. Per questo, ci siamo chiesti come vengano realizzate le scarpe dei professionisti e abbiamo posto una serie di domande ai tecnici di Sidi che seguono l’ideazione e lo sviluppo dei vari modelli.

Scarpe standard

Un tema che è sempre molto dibattuto è se per i professionisti si usi ancora il “su misura”. I tecnici responsabili del settore corse del marchio veneto ci hanno riferito che nella maggioranza dei casi le scarpe dei professionisti rappresentano fedelmente quelle in catalogo, disponibili per tutti i ciclisti. La verità tuttavia è che i modelli attualmente in produzione derivano direttamente dall’esperienza dei campioni e sarebbe più corretto dire che i clienti dei negozi hanno il privilegio di poter utilizzare le scarpe dei campioni. Le quali a volte si possono differenziare per scelte cromatiche legate a gusti personali o a colori richiesti dai team, ma le tecnologie e i materiali sono gli stessi.

Le eccezioni

Però ci sono delle eccezioni, dato che le scarpe “su misura” esistono e vengono prodotte per gli atleti che ne hanno bisogno. La filosofia di Sidi è che le scarpe devono essere un valido aiuto durante la pedalata e per questo motivo vengono customizzate per dare un’assistenza maggiore al ciclista che presenta deformazioni o anomalie ai piedi. Nonostante ciò, l’azienda tiene a sottolineare che una qualità delle loro scarpe è proprio avere una calzata che soddisfa la maggior parte delle conformazioni dei piedi.

Demare
Arnaud Demare in maglia ciclamino all’utlimo Giro d’Italia
Demare
Arnaud Demare in maglia ciclamino all’ultimo Giro d’Italia

Il comfort è importante

Un aspetto importante a cui Sidi tiene molto è il rapporto costante con gli atleti, in modo da essere sempre presente e affiancare il corridore nelle sue esigenze. Una delle curiosità che volevamo soddisfare a proposito delle diverse esigenze è se uno scalatore come Bernal prediliga l’aspetto leggerezza. In realtà ci è stato risposto che per uno come il colombiano è importante avere materiali leggeri, ma la caratteristica imprescindibile da lui richiesta è il comfort, per il discorso già fatto in apertura.

Stabilità del piede

Non è per caso che il fondatore di Sidi, Dino Signori, abbia sempre sostenuto che «il primo principio è la stabilità del piede in fase di pedalata/spinta». In molti casi infatti alleggerire la scarpa significa perdere stabilità e di conseguenza compromettere la resa della performance. Questo è il limite sotto il quale i tecnici Sidi non vanno mai.

La nuova suola C-boost SRS in dotazione alle Shot 2
La nuova suola C-boost SRS in dotazione alle Shot 2

Esigenze diverse, modelli diversi

Invece un velocista come Demare ha esigenze diverse? Solitamente i velocisti cercano la rigidità e la possibilità di stringere al massimo il piede per la volata. Per questo motivo il francese utilizza un modello diverso rispetto a Bernal. L’unica cosa che li accomuna è l’utilizzo della suola Vent Carbon. I modelli preferiti dai professionisti, ci hanno riferito i tecnici Sidi, sono i tre top di gamma, come le Shot 2 scelte prevalentemente dai corridori all-rounder, mentre gli scalatori preferiscono le Sixty e i velocisti usano maggiormente le Wire 2.

Nuova suola

A proposito di suola in casa Sidi c’è stata proprio di recente una novità. Fino al 2020 i tre modelli di punta avevano la stessa suola in carbonio. Dal 2021 ne è stata introdotta una nuova in carbonio: C-boost SRS, dedicata al modello Shot 2. I tecnici Sidi hanno mantenuto costanti i punti cruciali come la posizione dei fori per il montaggio della tacchetta e i relativi spessori corrispondenti. Questa scelta è stata fatta per garantire l’assenza di variabili biomeccaniche tra una suola e l’altra. A livello di tomaia invece le scarpe si differenziano in base al modello.

Matteo Trentin con le Sidi personalizzate
Matteo Trentin con le Sidi personalizzate per la lotta contro il Covid 19
Matteo Trentin con le Sidi personalizzate
Matteo Trentin con le Sidi personalizzate per la lotta contro il Covid 19

Solette interne

Un punto sul quale negli ultimi anni c’è una ricerca maggiore di personalizzazione è la soletta interna. Sempre più atleti hanno dei propri plantari o solette, l’unica raccomandazione che fanno da Sidi è che gli stessi atleti verifichino che queste solette vengano adattate al volume e alla forma delle scarpe. Per chi non ha le proprie, Sidi fornisce per tutte le scarpe dei sottopiedi anatomici.

Grafica speciale per Trentin

Abbiamo chiesto se capita che arrivino delle richieste particolari e ci è stata segnalata quella di Matteo Trentin. Il campione quest’anno in forze all’UAE Team Emirates ha richiesto una grafica particolare per sostenere i medici e gli operatori in prima linea contro il Covid 19.

In effetti il fattore grafica è molto importante. Il team di grafici Sidi lavora per seguire la moda del momento e accontentare i gusti dei consumatori. Per i professionisti si lavora tenendo conto delle esigenze dei vari team di appartenenza.

Sidi Sixty

Sidi: parte l’e-commerce e la comunicazione è digital

26.11.2020
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Sidi ha completamente rinnovato il proprio sito internet. Immagine, grafica, appeal e interazione con l’utente sono state ben aggiornate per essere così ancora più “vicini” alle aspettative dei clienti in tutto il mondo.

Svolta digitale

Quest’anno, l’azienda di Maser (Treviso) fondata da Dino Signori taglia un traguardo davvero molto prestigioso, ovvero quello dei primi sessant’anni di storia. Come ribadiscono dall’azienda: un riferimento, ma anche e soprattutto un punto di partenza… E nel pieno rispetto dello stile Sidi, ecco lanciato sul web – ad ora solo per l’Italia ma più avanti lo sarà anche per il mondo – il proprio canale di vendita diretta ufficiale. Un primo ed importante passo sulla strada di una rivoluzione della comunicazione aziendale che verrà sempre più integrata ed incentrata con i canali digitali.

Sidi, 60 anni
Sidi, sessant’anni di glorie e di vittorie
Sidi, 60 anni
Sidi, 60 anni di glorie e vittorie

Il cliente al centro

Come anticipato, l’aspetto di sidi.com è completamente rinnovato. Più dinamico, intuitivo e al tempo stesso interattivo, oltre che perfettamente coerente e graficamente allineato (il famoso “family feeling”) con tutti gli altri canali di comunicazione.

Sulla nuova piattaforma il cliente è davvero posto al centro dell’esperienza di acquisto, raggiungendo in modo veloce ed esaustivo tutte le informazioni tecniche che riguardano i diversi prodotti. Inoltre, l’utente viene facilmente guidato nelle proprie personalizzazioni delle parti di ricambio. Quest’ultimo è uno dei “plus” che da sempre distingue Sidi sul mercato e la qualifica come un brand capace di venire realmente incontro alle esigenze dei suoi clienti.

Egan Bernal, Dino Signori, Sidi. 2020
Egan Bernal e Dino Signori, titolare di Sidi
Egan Bernal, Dino Signori, Sidi. 2020
Egan Bernal e Dino Signori

I primi 60 anni

Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Giulia Collavo, responsabile marketing di Sidi.

«L’e-shop – ci ha detto – è stato pensato e soprattutto strutturato per rispondere alle esigenze dei nostri consumatori e per reagire in modo efficace al cambiamento che sta subendo il mercato, anche a seguito della pandemia legata al Covid-19. Il progetto di ristrutturazione del sito e di avvio dell’e-commerce aziendale è partito sei mesi fa e siamo davvero entusiasti del lavoro svolto. Il 2020 rappresenta comunque per il nostro gruppo un anno importante… Sidi ha compiuto sessant’anni! Ed i suoi clienti meritano un regalo importante che gli faccia capire quanto tutti loro siano per noi davvero speciali».

La moto e la bici

Sì, la storia di Sidi è proprio questa. Fondata nel 1960, da piccolo laboratorio artigianale per la manifattura di calzature sportive da montagna, l’azienda si è poi specializza negli anni ’70 nella produzione di stivali da moto e di calzature per il ciclismo. Grazie alla passione, alla professionalità e alle innovative intuizioni del suo fondatore Dino Signori, il marchio è diventato nel tempo un autentico riferimento nel proprio settore.

www.sidi.com