Lenticolari, le nuove Deda “Hero” della Intermarché

18.07.2023
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MEGEVE – Vigilia della crono, hotel della Intermarché-Circus. I meccanici sono al lavoro sulle bici, fra ruote lenticolari e appendici manubrio. Intorno un bel verde, la piscina sullo sfondo e un campo da calcio in erba morbida. E’ lì che portiamo la Cube di Biniam Girmay per fotografare la vera novità: la nuova ruota lenticolare prodotta da Deda Elementi, una fra le ruote tubeless più leggere e dal prezzo più accessibile sulla scena mondiale.

La ruota Deda Hero sulla bici da crono di Girmay
La ruota Deda Hero sulla bici da crono di Girmay

I segreti della struttura

Poi però, visto che le foto non rivelano quello che c’è dentro, ci mettiamo in contatto con Fausto Parodi, l’ingegnere che ha realizzato il progetto. Lui al Tour non c’è, ma ascoltandolo sembra quasi di averlo accanto, tanta è la puntualità con cui racconta la sua creazione.

«Quello che vedete – dice – è ben poca cosa. Il bello è la struttura interna, che è molto particolare. Ci sono sei razze, mentre i dischi esterni in carbonio sono soltanto una copertura. Avere le razze la rende leggera e rigida lateralmente, ma sulle razze c’è qualcosa da dire…».

Di cosa si tratta?

Non sono completamente in carbonio. All’interno hanno un foam, una schiuma che poi viene ricoperta dalla struttura in carbonio. Carbonio che è soprattutto alle estremità e nella parte centrale, mentre la stessa schiuma è strutturale. Questo ci ha permesso di tenere il peso più basso. E gli stessi dischi esterni hanno una struttura a sandwich, con carbonio all’esterno e all’interno uno strato della stessa schiuma.

Quanto è più leggera della ruota precedente?

Questa pesa 1.070 grammi, la precedente arrivava a 1.200: quindi il risparmio è di 130 grammi, in cambio della stessa rigidità. Qualche differenza c’è rispetto alla versione da pista.

In cosa sono diverse?

La abbiamo fatta usare a Silvia Zanardi nelle trasferte di Nations Cup. La struttura di base è la stessa per entrambe le ruote, ma quella da strada ha un lato piatto dalla parte della cassetta, mentre il lato opposto è bombato. La ruota da pista invece è bombata su entrambi i lati.

Le Deda Hero hanno debuttato al Giro d’Italia 2022: qui con Bystrom
Le Deda Hero hanno debuttato al Giro d’Italia 2022: qui con Bystrom
Abbiamo notato che il vano che contiene la valvola è chiuso con un coperchietto avvitato.

Altra differenza fra strada e pista, giusto. La ruota da pista deve essere più leggera per rendere al meglio nei rilanci, per cui il vano della valvola è chiuso da un adesivo. Nella ruota per le crono su strada invece la leggerezza è importante, ma di certo si fanno meno rilanci, per cui abbiamo oprato per un coperchietto avvitato.

La ruota nasce per un tipo specifico di coperture?

Per tubeless e copertoncino con la camera d’aria. Con il tubeless è più leggera, anche se il pneumatico pesa qualcosa di più. Il cerchio ha il canale da 19, quindi la cosa migliore è partire da pneumatici da 25 fino ai 28. Però volendo si può arrivare fino a 32.

Fra i prossimi step non ancora annunciati c’è la rivisitazione del mozzo, puntando su un sistema differente dall’attuale, ma per parlarne ci sarà tempo. La ruota è in vendita a 2.300 euro, una quotazione non troppo elevata che la rende accessibile a un pubblico piuttosto ampio. Intanto però seguiamo i ragazzi del team belga nella crono che sta per iniziare.

Le nuove forcelle in carbonio di Deda in ottica gravel

05.07.2023
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FRANCOFORTE – Si chiamano Deda Gera EDG e Curvy, sono le due nuove forcelle che l’azienda lombarda ha sviluppato con una concezione puramente gravel. Sono molto diverse tra loro, per forme, costruzione e per interpretazione.

La Gera (aggettivo che in dialetto lombardo significa ghiaia) EDG è una forcella con steli asimmetrici che fa segnare un valore alla bilancia sotto i 500 grammi. La Curvy si identifica nel nome, grazie ai foderi sottili e curvati in avanti, ad un testa molto arrotondata e per via delle asole laterali utili al bikepacking. Entrambe offrono degli spunti tecnici parecchio interessanti in ottica futura.

La Gera EDG con gli steli dritti, la Curvy con i foderi curvati in avanti
La Gera EDG con gli steli dritti, la Curvy con i foderi curvati in avanti

Gera EDG, ispirata alla strada

Il design di questa Deda la accosta alla sorella stradale. Il fodero dal lato del disco con un’asimmetria marcata e gli stessi volumi dei due bracci che sono molto diversi tra loro (lo stelo centrale ha una forma a D per il passaggio interno di cavi e guaine). Si possono montare dei parafanghi, ma non sono previste delle asole per il montaggio esterno di supporti. Ma le differenze esistono e sono marcate. Prima di tutto la compatibilità con il disco del freno, che in questa versione può arrivare fino a 180 millimetri di diametro. Il rake è di 50 millimetri.

E poi c’è la compatibilità con il montaggio di un mozzo a dinamo ed il relativo supporto per la luce frontale, da montare sulla testa della forcella. Il filo scorre all’interno del fodero opposto a quello del disco.

Lo spazio per gli pneumatici è in linea con le richieste più moderne, fino a 45 millimetri di sezione con le ruote dal diametro classico, fino a 50 di sezione con le ruote 650b.

La forcella curvata in avanti

E’ molto particolare, per il disegno dei foderi, che al contrario della Gera EDG, sono curvati in avanti (la versione EDG li ha dritti). Nonostante questo la Deda Curvy ha un rake di 50, proprio come la sorella, un fattore che gli permette una grande compatibilità con telai diversi.

Aumenta la luce per il passaggio delle gomme, che arriva fino a 57 millimetri con le ruote tradizionali, addirittura 65 millimetri con il diametro 650b. Tantissimo e quasi si sconfina nella mtb. La testa ampia e con spessori ridottti, ma anche i due foderi, spanciati nella parte alta, contribuiscono a lasciare tanto spazio alla ruota. Rispetto alla Gera EDG ci sono anche tre rivetti per lato che danno spazio per il montaggio di supporti ed un carico che può arrivare fino a 15 chilogrammi. Una capacità davvero interessante e che merita di essere sottolineata, in ottica bikepacking e gravel adventure. Per questo motivo Deda ha previsto anche dei supporti specifici in alluminio.

La Deda Curvy, comunque non è una forcella pesante, con un valore alla bilancia dichiarato di 545 grammi. Ha lo stelo con forma a D per il passaggio interno di cavi e guaine ed è compatibile con la serie sterzo DCR (proprio come la Gera EDG). Anche la Curvy è compatibile con l’utilizzo di mozzi a dinamo, con il montaggio della luce frontale e con il relativo passaggio interno del cavo.

Deda

Dedaindustrie: la ricerca passa dal Politecnico di Milano

06.04.2023
3 min
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Oggi, più che in passato, assume un ruolo sempre più importante il tema del continuo miglioramento tecnologico al servizio dell’atleta. Accanto al tema della preparazione, un ruolo centrale è rappresentato dalla ricerca per migliorare la bicicletta in ogni suo aspetto, dal telaio alla componentistica. L’obiettivo dichiarato è quello di fornire all’atleta un mezzo sempre più performante.

Gli studi di Deda vengono fatti con l’appoggio della galleria del vento del Politecnico di Milano
Gli studi di Deda vengono fatti con l’appoggio della galleria del vento del Politecnico di Milano

L’incontro di due eccellenze

Non stupisce quindi il recente accordo di collaborazione siglato nei giorni scorsi fra Dedaindustrie Srl e il Politecnico di Milano. Stiamo parlando di due eccellenze italiane nei rispettivi campi di competenza, riconosciute a livello internazionale. Da una parte c’è Dedaindustrie Srl che, grazie al marchio Deda Elementi, è oggi partner tecnico di molti team professionistici. Dall’altra il Politecnico di Milano, riconosciuto a livello mondiale e riferimento in Italia per gli studi di carattere tecnologico e scientifico.

Nella galleria del vento del Politecnico si svilupperanno tutti i componenti Deda
Nella galleria del vento del Politecnico si svilupperanno tutti i componenti Deda

Sviluppo in galleria

Grazie a questa partnership, oggi Deda Elementi può contare sulla galleria del vento e sull’equipe di ingegneri dell’ateneo milanese nello sviluppo aerodinamico dei propri prodotti. L’attività in galleria del vento sarà fondamentale per la verifica degli studi di fluidodinamica (analisi CFD) sui prodotti in dotazione a team e atleti professionisti. La nuova collaborazione avrà inoltre un ruolo determinante nello sviluppo della futura gamma di componenti Deda Elementi, rivolta ad un mercato sempre più esigente per quel che concerne il design e la performance.

Tutti gli utenti che oggi scelgono Deda Elementi avranno l’ulteriore garanzia di utilizzare prodotti sviluppati e testati nella galleria del vento del Politecnico di Milano.

Non solo i manubri, ma tutti i componenti di Deda verranno studiati grazie al supporto dei ricercatori dell’Ateneo
Non solo i manubri, ma tutti i componenti di Deda verranno studiati grazie al supporto dei ricercatori dell’Ateneo

Debutto a metà marzo

La collaborazione fra Dedaindustrie Srl e il Politecnico di Milano ha avuto il suo debutto ufficiale lo scorso 16 marzo. Nell’occasione si è svolta una lunga sessione di prove per testare manubri, protesi e ruote. Nella stessa occasione sono stati validati i prototipi dei futuri nuovi prodotti. 

Gianluca Cattaneo, direttore commerciale di Deda Elementi si è dimostrato estremamente soddisfatto della nuova partnership con il Politecnico di Milano.

«Negli ultimi anni – ha dichiarato – l’estrema ricerca della migliore prestazione ha spinto la filiera a migliorare continuamente il design della bicicletta e dei componenti. Deda Elementi e il suo reparto corse non potevano che affidarsi a un altro leader come il Politecnico di Milano. Sono ulteriormente contento dal fatto che durante questa prima esperienza sono emerse sinergie tra le nostre due attività. Queste porteranno ad ampliare la collaborazione tra i nostri tecnici e i giovani talenti del Politecnico». 

Paolo Schito, docente del Dipartimento di Meccanica del Politecnico di Milano, ha a sua volta confermato come siano davvero tante le collaborazioni tra aziende e squadre di altissimo livello nel ciclismo, che hanno deciso di testare i loro prodotti nella galleria del vento dell’ateneo milanese.

Deda Elementi

La qualità di Deda Elementi per idmatch

27.03.2023
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L’ultima edizione della fiera internazionale Taipei Cycle Show (in apertura la foto dello stand Deda) andata in scena nei giorni scorsi a Taipei, ha rappresentato per gli operatori del settore ciclo un momento importante di confronto e nello stesso tempo di scoperta di quelli che saranno gli orientamenti futuri del mondo bici. L’evento taiwanese è da sempre anche l’occasione per definire nuove collaborazioni o per rafforzare quelle già esistenti. E’ sicuramente questo il caso di due realtà italiane dal respiro internazionale come Deda Elementi e idmatch che proprio in occasione del Taipei Cycle Show hanno aggiunto un nuovo tassello alla loro felice collaborazione.

idmatch è un sistema di bike fitting che aiuta il ciclista a individuare una configurazione e posizionamento in bici ottimali
idmatch è un sistema di bike fitting che aiuta il ciclista a individuare una configurazione e posizionamento in bici ottimali

Grafiche speciali

In fiera, lo stand Deda Elementi, ha esposto una serie di componenti per il bike fitting realizzati con speciali grafiche custom, appositamente sviluppate da Deda per la Smart Bike di idmatch. Ricordiamo che idmatch è l’unico sistema di bike fitting completo che, attraverso un’analisi scientifica dei dati, aiuta il ciclista a individuare una configurazione e un posizionamento in bici ottimali per migliorare la sensazione di comfort e benessere, oltre alla performance. 

I prodotti Deda Elementi interessati dalla partnership con idmatch sono i seguenti: manubrio Gravel 100, manubrio Zero1, manubrio Zero100 Shallow, reggisella Zero1 Ø 31,6, manubrio MTB Peak Riser & Peak Flat, Parabolica Uno, Parabolica Due, Crononero Evo.

Un duplice obiettivo

Per Deda Elementi la collaborazione con idmatch ha una duplice funzione. Da un lato rafforza la propria presenza all’interno dei negozi di alta gamma. Dall’altro conferma quella che è da sempre una filosofia di pensiero dell’azienda lombarda, ossia creare delle collaborazioni “virtuose” con altre realtà italiane del comparto ciclo. A confermarlo è Fabio Guerini, responsabile marketing di Deda Elementi.

«Questa collaborazione – racconta –  rafforza ancor di più la presenza del nostro brand all’interno dei negozi d’alta gamma che hanno scelto idmatch come partner per la valutazione biomeccanica del ciclista. Le diverse geometrie offerte nella nostra gamma, rendono i componenti Deda ideali per il lavoro del bike fitter. Come azienda infine, crediamo fortemente nella collaborazione tra marchi italiani del settore, un plus riconosciuto a livello mondiale».

Alle parole di Fabio Guerini hanno fatto seguito quelle di Matteo Paganelli, Brand Manager di idmatch : «Da molto tempo utilizziamo prodotti Deda nei nostri laboratori di bike fitting. L’ufficializzazione della collaborazione con un brand di riferimento per la componentistica non può che renderci orgogliosi e ci dà la consapevolezza di poter offrire ai nostri ciclisti informazioni di ancor migliore qualità rispetto alla scelta dei corretti accessori per le loro bici».

Deda

Gios Titanio, una bici elegante ed eterna

21.03.2023
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Costruire telai fatti per durare nel tempo. La filosofia di Gios Torino che abbraccia l’acciaio per la sua durabilità e tradizione, per questo modello ha esplorato l’utilizzo del titanio e i suoi pregi. La Gios Titanio è infatti un bici che unisce comfort, peso contenuto e durata nel tempo, valorizzandoli attraverso la sapiente artigianalità Made in Italy del marchio torinese. 

Una bici per sempre

Gios Torino vanta 75 anni d’esperienza e l’obiettivo di ogni bici che esce con lo scudetto tricolore con la scritta “GIOS” in diagonale è sempre quello di creare un prodotto che fa della qualità il suo miglior pregio. 

«Il modello Gios Titanio – spiega Marco Gios – nasce essenzialmente perché siamo amanti del metallo, fanatici dell’acciaio. Abbiamo esplorato anche il titanio con tutti quelli che sono i suoi pregi. In primis si riesce ad alleggerire il peso e sfruttare quella che è l’inattacabilità degli agenti atmosferici di questo materiale nobile. Per questo si lascia il telaio nudo e crudo in modo che non ci sia problemi. 

«La bicicletta essenzialmente – dice Gios – è rivolta a chi fa tanti chilometri e apprezza il prodotto italiano. Un’alternativa ad una bicicletta da corsa a tutti gli effetti. Come per tutte le nostre bici anche la Titanio è realizzata su misura. Ne consegue che si decide quale caratteristica fare prevalere. Tra tutte sicuramente ha un’indole confortevole perché il titanio come l’acciaio ha caratteristiche di comodità assoluta. A dettarne l’effettivo comfort è sempre la posizione in sella. Non siamo come altri marchi che producono varie geometrie a seconda dell’ambito, secondo noi la bicicletta deve essere una e deve adattarsi a tutte le esigenze». 

Rigorosamente Made in Italy

Le biciclette Gios nascono prima di tutto da una profonda passione di famiglia e tutte rigorosamente fatte a mano in Italia. Questa Titanio è disponibile in diverse livree che lasciano o meno a vista la bellezza di questo materiale. E’ possibile averla con i freni tradizionali o a disco. Un vero e proprio top di gamma pennellato dall’iconico blu.

«Montiamo – spiega Gios – solo Campagnolo. Vendiamo anche il solo telaio. E’ disponibile la versione tradizionale con cavi esterni ma anche con cavo totalmente interno e ovviamente anche elettronico. Ci sono tutti i livelli di allestimento. Dal Chorus in su e poi si assembla in base all’esigenze più tecniche.

«Siamo aperti – conclude – ad adattarla ad un utilizzo gravel anche se geometricamente bisogna stravolgere un po’ le misure, ma sicuramente il titanio si presta a questo utilizzo. Il telaio pesa 1450 g più 350 g di forcella. La tubazione è totalmente K19 grado 9 di Dedacciai».

Il prezzo del kit telaio è ordinabile ad un prezzo di 3950 euro, con una consegna prevista in tre mesi.

Gios

Deda ci guida nel mondo delle sponsorizzazioni tecniche

10.03.2023
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Il rapporto fra un partner tecnico e un team professionistico è un tema molto interessante che merita sicuramente un approfondimento, oltre a generare molte domande che meritano di essere soddisfatte. Quali sono i criteri che guidano un’azienda nella scelta di sponsorizzare con i propri prodotti un team e quali vantaggi effettivi può portare una collaborazione di questo tipo? Queste sono solo alcune delle domande che ci hanno spinto ad approfondire l’argomento delle sponsorizzazioni tecniche con Fabio Guerini, responsabile marketing di Deda Elementi. Stiamo parlando di una realtà da tantissimo tempo presente in gruppo come partner tecnico di team professionistici.

Fabio Guerini, responsabile marketing di Deda Elementi
Fabio Guerini, responsabile marketing di Deda Elementi
Partiamo con una domanda scontata, ma importante. Quanti sono i team che quest’anno utilizzano i prodotti Deda?

Complessivamente tra uomini e donne sono dodici, dal WorldTour alla categoria Professional fino ad arrivare al ciclocross. Per quel che riguarda gli uomini, si parte dall’Intermarché-Circus-Wanty (foto Gomez in apertura, ndr), ultima arrivata e con la quale stiamo lavorando allo sviluppo di novità tecniche davvero interessanti. Non è l’unica squadra belga con la quale collaboriamo. Utilizzano infatti i nostri prodotti la Lotto-Dstny, la Bingoal WB e la Flanders-Baloise. E’ nutrita anche la pattuglia femminile con la Uno-X, la Lotto-Dstny, la DAS-Handsling e la Stade Rochelais-Charente Maritime. Tra le donne c’è anche un po’ di Italia grazie alla Bepink. I nostri prodotti sono molto apprezzati anche nel ciclocross. Anche per il 2023 è prevista la collaborazione con Pauwels-Bingoal, Crelan Fristads e 777 CX Women.

Quali prodotti utilizzano i vari team?

Con ogni team abbiamo accordi di sponsorizzazione tecnica che variano da squadra a squadra. Grazie a tutti questi accordi nel 2023 vedremo in gruppo il meglio della produzione Deda per quel che riguarda ruote, attacchi, reggisella, manubri e appendici crono. Proprio parlando di cronometro presto avremo qualcosa di importante da comunicare.

Deda ha una sponsorizzazione a 360 gradi, tra i loro team anche la Crelan Fristads
Deda ha una sponsorizzazione a 360 gradi, tra i loro team anche la Crelan Fristads
In generale per un’azienda come Deda quanto è importante essere presente nel mondo del professionismo, a partire naturalmente dal WorldTour?

Il WorldTour e in generale la sponsorizzazione di un team professionistico ancora oggi rimangono uno degli strumenti di marketing più importanti a disposizione di un’azienda, anche se non l’unico. Grazie alla copertura televisiva di ogni gara e alle immagini diffuse attraverso il web, oggi riusciamo a raggiungere una platea di appassionati sempre più vasta. La visibilità che otteniamo non è però il solo motivo che ci spinge a sponsorizzare un team.

Quale altro motivo c’è?  

Non possiamo dimenticare l’importanza che un team professionistico ha nello sviluppo dei prodotti. Gli atleti mettono “sotto stress” i componenti per svariati chilometri durante la stagione e ci forniscono spunti tecnici interessanti per l’evoluzione del prodotto. Talvolta le scelte dei professionisti anticipano vere e proprie tendenze, e tutto questo ci permette di arrivare sul mercato col prodotto giusto nei tempi giusti.  

Quali sono i criteri che guidano un’azienda come Deda nella scelta di sponsorizzare un determinato team?

Sono diversi i fattori e le dinamiche che subentrano all’interno del processo di fornitura tecnica di un team. Spesso nel caso di aziende del settore componenti, come siamo noi di Deda, tale processo è vincolato alla mera collaborazione OEM tra il marchio fornitore di bici del team e l’azienda di componenti. A volte però ci sono delle eccezioni.

La squadra fiamminga Flanders Baloise utilizza manubrio e appendici da crono di Deda (foto Facebook/Getty Images)
La squadra fiamminga Flanders Baloise utilizza manubrio e appendici da crono di Deda (foto Facebook/Getty Images)
Ci può fare un esempio?

Restando a noi, quest’anno abbiamo assistito ad un fenomeno interessante e per certi versi controcorrente. Sono stati Intermarché-Circus-Wanty, Bingoal WB e Uno-X Pro a cercarci per la qualità dei nostri prodotti. In tutti e tre i casi siamo di fronte a team in grande fase di sviluppo. Il fatto che abbiano cercato noi in questa fase della loro crescita è senz’altro un grande attestato di stima verso i nostri prodotti che vengono riconosciuti come estremamente affidabili.

Se dovessimo quantificare le forniture delle vostre sponsorizzazioni, con quali numeri ci confrontiamo complessivamente?

Se ci riferiamo al budget, la sponsorizzazione di team e atleti rappresenta una fetta molto importante delle spese annuali di marketing. In termini di quantità, mediamente i numeri per un team WorldTour sono i seguenti: 100 protesi da crono, 250 kit manubrio/attacco/reggisella. Nel caso invece delle ruote si parte da circa 130 set per una Professional, che possono raddoppiare nel caso di una formazione WorldTour.

Non mancano anche le sponsorizzazioni nel campo femminile, Deda fornisce alla Das Handslings manubrio, attacco e ruote
Non mancano anche le sponsorizzazioni nel campo femminile, Deda fornisce alla Das Handslings manubrio, attacco e ruote
Deda è partner tecnico di team maschili e femminili. Tecnicamente, le richieste di una squadra maschile sono diverse da quelle di una femminile?

Assolutamente sì. Questa differenza è determinata principalmente dal fatto che strutturalmente un ciclista uomo e un ciclista donna sono diversi fra loro. Solo per restare in tema di manubri, l’esigenza di un team maschile per esempio è quella di disporre di manubri estremamente rigidi lateralmente, soprattutto nel caso di sprinter che sprigionano molta potenza, richiesta che invece non ci arriva quasi mai da un team femminile».

Concludiamo la nostra intervista con un accenno al ciclocross. Cosa vi ha spinto ad essere partner di team che si dedicano esclusivamente a questa disciplina?

Come tutti sanno, il Belgio è la culla del ciclocross. Qui noi supportiamo alcuni fra i team più importanti della scena ciclocross mondiale, come Pauwels-Bingoal e Crelan Fristads. Il mercato belga è molto esigente e proprio per questo sa riconoscere i prodotti di alta qualità come i nostri. Per Deda ovviamente rappresenta uno dei mercati più importanti e il fatto di essere presenti come sponsor tecnici di team prestigiosi, nella culla del ciclismo come è il Belgio, è stato quasi fisiologico, oltre ad essere fonte di orgoglio e nello stesso tempo un’opportunità per avere grande visibilità.

Deda Elementi

Deda Superbox DCR, per un’integrazione cavi universale

16.02.2023
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Un’integrazione dei cavi efficace e pratica rende la bici bella da vedere e aerodinamica. Per Deda Elementi questo aspetto è un particolare ricorrente per gran parte dei modelli della propria gamma. Tra questi spicca l’evoluzione dell’attuale Superbox al sistema DCR che lo rende ancora più completo sotto tutti i punti di vista. Questo attacco può essere infatti utilizzato in quattro diverse configurazioni per adattarsi a qualsiasi soluzione di passaggio cavi nel mercato: DCR, S-DCR, Diretto nel top cover e Esterno. Attualmente sul mercato non esiste un prodotto che racchiude questo poker di configurazioni. 

Integrazione perfetta

L’attacco Superbox DCR presenta una soluzione brevettata che prevede due possibili soluzioni per il passaggio cavi interni. La soluzione con passaggi cavi completamente interni (DCR) o semi-integrata (S-DCR) attraverso una cover che permette l’installazione, regolazione o manutenzione senza complicazioni per i collegamenti dei cavi elettrici o delle guaine idrauliche. Unitamente ai manubri Deda con sistema DCR (Deda internal cable routing) l’attacco è la perfetta soluzione per bici con passaggi cavi interamente integrati.

Il sistema del passaggio cavi interno (DCR) è compatibile solo con gruppi elettronici (fino a 3 cavi); il sistema semi-integrato (S-DCR) è compatibile con qualsiasi bici e configurazione di gruppo (fino a 4 cavi)

Misure e compatibilità

Superbox può essere montato su cannotto forcella tradizionale da 1-1/8” ed è compatibile con tubo sterzo telaio da 46 mm (per cuscinetto 1- 1/8”) oppure 56 mm (per cuscinetto 1.5”). Completa il design dell’attacco una serie di spessori con dei canali per il passaggio dei cavi. Gli spessori e la cover sono progettati per essere apribili senza dover smontare alcun cavo dal telaio, per una facile regolazione dell’altezza di sterzo. L’aggiunta delle misure 70 e 80 mm (alle attuali 90, 100, 110, 120, 130 e 140 mm) rende l’attacco Superbox la miglior scelta anche per Mtb e bici gravel. Il prezzo indicato sul sito è di 118 euro (Iva esclusa).

Come detto, Deda ha realizzato per diversi marchi e modelli di bici, specifici adattatori top cover per Superbox. La lista aggiornata e completa dei modelli di bici compatibili è disponibile sotto la sezione DCR Tech del sito. Il prezzo consultabile sul sito è di 59 euro iva esclusa.

Il supporto per il ciclocomputer deve essere abbinato ai frontalini per essere installato
Il supporto per il ciclocomputer deve essere abbinato ai frontalini per essere installato

Supporto per computer

A rendere questo attacco manubrio un compagno di viaggio perfetto e aerodinamico c’è il supporto per ciclocomputer disponibile con configurazioni apposite per l’adattamento migliore. 

Il supporto è disponibile come accessorio e include tre diversi inserti per adattarsi a Garmin (serie 500, 800, 1000), Bryton, Wahoo, oltre a un supporto specifico per GoPro. Il supporto richiede il nuovo frontalino del Superbox DCR, quest’ultimo disponibile anche come parte di ricambio per rendere compatibile il supporto anche con la precedente versione dell’attacco Superbox. Realizzato in nylon rinforzato con fibra di vetro il suo peso è di soli 35 grammi. Il prezzo del supporto è di 39 euro iva esclusa mentre quello del frontalino è di 13,50 (Iva esclusa). 

DedaElementi

Cicli Drali Morpheus, raffinatezza su due ruote

20.12.2022
3 min
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L’eleganza del passato incontra l’innovazione del presente. Cicli Drali Milano con la sua Morpheus unisce ciò che era con ciò che è ora. Linee classiche dotate di un fascino senza tempo, abbinate a tecniche costruttive moderne e componenti elettroniche. Una bici pura che si veste di un’estetica tradizionale con le idee ben chiare e rivolte al ciclismo di oggi. La sua particolarità sta proprio in questo concetto, tanta personalità mascherata dietro ad un look eterno

Elegante ed efficace

L’idea della Morpheus nasce dal desiderio di pensare ad una bici raffinata e dal design classico, dotata delle componenti più performanti possibili. Aggressiva e filante ma inedita e con una forcella pensata appositamente per lo sterzo da 1”-1/8. E’ per chi vuole una bici particolare, piena di sostanza in campo tecnico e pratico senza giri di parole. Va veloce quanto si vuole, anche se il telaio pesa un chilo in più. Se si sa guidare e si ha voglia di spingere, la Morpheus asseconda ogni richiesta, perché è elastica come l’acciaio e si muove leggera sulle ruote in carbonio.

Un modo per farsi notare in modo originale tra le linee sempre più complicate dei giorni d’oggi. Telaio in acciaio con congiunzioni per freno a disco, forcella in acciaio studiata appositamente per questo modello, unica nel suo genere. Rappresenta il connubio perfetto tra il passato del marchio e la modernità del presente con gruppo elettronico e componenti top di gamma. Adatta agli amanti dell’acciaio che sanno anche apprezzare le ultime tecnologie offerte dal mercato.

Componenti all’avanguardia

Qualità estetiche che si integrano perfettamente con un’indole performante e del tutto aggiornata. Non bisogna infatti farsi ingannare del suo look classico perché ogni componente è stato scelto da Cicli Drali per essere portato al limite e far divertire chi la utilizza. La Morpheus è un concentrato di sostanza e voglia di emergere in modo pratico e fruibile da tutti. Un modo audace e senza dubbi efficace di utilizzare l’acciaio in risposta al carbonio del mercato attuale. 

I tubi sono Columbus o Dedacciai. Il movimento centrale è BSA per un’affidabilità totale in ogni situazione e facilità di manutenzione assicurata nel tempo. Il reggisella è da 27,2 mm per una tenuta salda e reattiva. Il peso del telaio si attesta in 1.850 grammi di robustezza e solidità dinamica applicata alla guida. Le componenti sono FSA per una rendita ottimale in ogni situazione. I colori disponibili sono cinque: bianco perlato, azzurro Drali, argento e silver rosé. Le taglie disponibili sono tre S (48-52), M (53-57) e L (58-62).

CicliDraliMilano

Deda Superzero RS, la piega manubrio ha una nuova vita

01.08.2022
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Nell’era dei cockpit integrati Deda lancia una nuova versione di una piega manubrio che ha fatto la storia di questa categoria di prodotti, ovvero il Superzero RS.

Il nuovo manubrio Deda viene proposto con il suffisso RS, all’apice della produzione di Deda Elementi. Al pari di RS arriva anche la versione Gravel, specifica per la disciplina dello sterrato. Entriamo nel dettaglio.

La serie RS

RS è un suffisso, ma anche una sorta di carta d’identità del prodotto e rappresenta la fascia high-end della produzione Deda. Lo è per le tecnologie applicate all’intero processo produttivo, lo è per i materiali che vengono utilizzati.

Anche in ambito professionistico, alcuni corridori scelgono la piega e lo stem separati, come ad esempio Matteo Trentin, che preferisce utilizzare il Superzero RS. Ma non finisce qui, perché arriva anche il Deda Superzero Gravel, una piega-manubrio sviluppata per il segmento gravel-racing. E’ completamente in carbonio e adotta quel fil-rouge della famiglia Superzero, che non dimentica anche l’aerodinamica.

Per entrambi c’è l’interfaccia ideale, ovvero lo stem Superzero RS, costruito in alluminio 2014 e forgiato 3D grazie ad un processo innovativo. Il suo design è unico e distintivo, con una superficie superiore completamente piatta e il frontalino con le quattro viti in titanio. La superficie superiore piatta permette di integrare un cap aerodinamico di chiusura della serie sterzo. E’ caratterizzato da una grande rigidità e da un’eccellente efficienza nei termini di penetrazione dello spazio.

L’attacco manubrio Deda Superzero RS ha il corpo cavo, che permette il passaggio delle guaine, senza costrizioni e si abbina in maniera ottimale con le nuove pieghe manubrio con il sistema DCR (che comprende l’apertura studiata per la transizione delle guaine dalla piega allo stem).

Questo stem ha un valore alla bilancia dichiarato di 140 grammi e un prezzo di listino di 145 euro (senza iva).

Manubrio Superzero RS

Questo manubrio ha un peso dichiarato di 215 grammi (taglia 44) ed è full carbon. La curva ha uno shape arrotondato, tradizionale, mentre la sezione alta è piatta e ha un marcato concept aerodinamico. La piega ha una geometria RHM-Evo.

Cosa significa: il drop è compatto, con un valore di 120 millimetri (il vecchio Superzero aveva 130), mentre il reach è di 75. Questi numeri si traducono in una facile transizione delle mani dagli shifters alla parte bassa di raggiungimento delle leve quando si assume la posizione aerodinamica.

Una forma modificata, perché il punto dove si agganciano i manettini ha una curvatura diversa. Aumentano il comfort e lo spazio di appoggio per avambraccio e polsi. Il Deda Superzero RS è proposto in quattro misure (40, 42, 44 e 46).

Il nuovo RS è un impatto frontale minore (24 millimetri), una superficie superiore piatta (rispetto alla versione precedente) e ampia (44 millimetri), mentre quella inferiore è maggiormente svasata.

L’appoggio delle mani è più confortevole e offre un feeling immediato anche a chi non ha le mani di grandi dimensioni. Il passaggio di cavi e guaine è interno.

Superzero Gravel

E’ il top di gamma del segmento gravel di Deda, è tutto in carbonio e ha un design EOS-Speed, con una campanatura verso l’esterno di 16°. EOS-Speed permette di avere la posizione ravvicinata delle leve al manubrio, ha un drop di 110 millimetri, un reach di 60 e un’ampiezza totale della curva di 140 millimetri.

Adotta la medesima soluzione DCR (Deda Internal Cable Routing) per il passaggio interno delle guaine, mutuata da RS. Ha la superficie superiore che è appiattita, con un richiamo evidente all’aerodinamica e al racing.

E’ leggero, con i suoi 225 grammi dichiarati nella misura 44. E’ disponibile nella larghezza 42, 44 e 46, che diventano 48, 50 e 52 se consideriamo la larghezza totale della piega.

Il prezzo di listino è di 257 euro, cifra alla quale è necessario aggiungere l’IVA.

Deda