D’Aniello veste le rappresentative di Federciclismo Puglia

25.06.2024
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Nel meraviglioso territorio pugliese si scrive un nuovo capitolo in tema di promozione della mobilità sostenibile nel segno della bicicletta, e questo grazie alla sinergia tra Regione Puglia, Pugliapromozione, ANCI Puglia e Federazione Ciclistica Italiana. Taranto è difatti ufficialmente il primo comune Bike Hospitality della Regione, nel contesto di un progetto volto a promuovere il territorio per gli amanti del ciclismo di tutte le età, oltre ad aumentare il flusso turistico nella città e nel territorio circostante.

La maglia che i ragazzi indosseranno nelle competizioni in cui rappresenteranno la Regione Puglia
La maglia che i ragazzi indosseranno nelle competizioni in cui rappresenteranno la Regione Puglia

Nella città ionica, presso il Salone degli Specchi, è stato ufficializzato il progetto con la sottoscrizione dell’accordo fra l’amministrazione comunale e la Federazione Ciclistica Italiana. Ad intervenire sono stati Gianni Azzaro (vice sindaco di Taranto), Carmine Acquasanta (vice presidente nazionale vicario della FCI), Onofrio Di Cillo (vice presidente ANCI Puglia), Carlo Pasqualini (responsabile progetto Bike Hospitality e componente della commissione nazionale FCI promozione ciclismo), Giuseppe Calabrese (presidente del comitato regionale Federciclismo Puglia), Angelo Turitto (delegato provinciale FCI Taranto), Vanni Calò (delegato provinciale FCI Brindisi e referente commissione regionale FCI Puglia promozione ciclismo), Dario Di Lisi (Masseria Frutti Rossi), Lino Secchi e Francesco Baldoni (rispettivamente presidente del comitato regionale FCI Marche e membro promotore del progetto Bike Hospitality). 

Angelo Turitto (delegato provinciale FCI Taranto)
Angelo Turitto (delegato provinciale FCI Taranto)

Una maglia “ready to race”

Un momento importante è stato il battesimo della nuova maglia delle rappresentative di Federciclismo Puglia come strumento di visibilità del progetto. Sulla maglia – realizzata dalla realtà campana D’Aniello Sportswear di Paolo D’Aniello e ideata dal designer Giuseppe Loverre – sono presenti i loghi Regione Puglia, ANCI Puglia, Pugliapromozione, l’hashtag We Are in Puglia, il logo del Bike Hospitality e gli sponsor con i brand LOME e, appunto, Daniello.

Lo stesso completo, maglia più pantaloncini, sarà indossato da tutti gli atleti, femmine e maschi, dai 13 ai 18 anni. I quali vestiranno questi colori nelle maggiori competizioni riservate alle rappresentative regionali tra cui i campionati italiani. L’esordio sarà tra pochissimo, nella terza prova di Coppa Italia Giovanile esordienti-allievi Mtb XC in programma a Saint Nicolas in Valle d’Aosta.

Dopo la presentazione si è proceduto alla firma ufficiale dell’accordo tra la Città di Taranto e la Federciclismo per aderire ufficialmente al progetto Bike Hospitality.

D’Aniello Sportswear

DAniello Sportswear, eleganza e comfort vanno a braccetto

04.06.2024
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Eleganza data da uno stile minimal. Grande qualità, che si percepisce già al tatto, semplicemente estraendo i capi dalla confezione: è il completo estivo di DAniello Sportswear.

Come per tutti i capi del brand campano, anche questo è personalizzabile, ma questo abbinamento di nero e rosso, davvero lo rende perfetto per le uscite estive e per non passare inosservati.

«Questo completo estivo – dice Paolo D’Aniello, al vertice dell’azienda, con la sua consueta passione – appartiene alla nostra linea 500, quella top di gamma. E per realizzarlo abbiamo scelto i tessuti migliori disponibili».

Salopette: comfort e prestazione

La prima cosa che abbiamo notato nell’indossare i pantaloncini è la fascia elastica. Qualcosa che si notava anche a vista. Questa fascia, fatta a nido d’ape e posta sull’estremità del pantaloncino stesso è larga ben 6 centimetri. Grazie a questo suo ampio spessore avvolge bene la coscia mantenendo il pantalone stabile ed aderente.

Il tessuto nero lucido rende il pantaloncino elegante, mentre la sua lycra di elevata qualità ne esalta il comfort.

Il fondello (modello Bormio della ditta Dolomiti Pads) è rialzato nella parte anteriore e questo ci ha sorpreso ai fini della comodità con il passare delle ore. Non a caso è un fondello ideato per le ultradistance. Mai un’intorpidimento del soprassella, né la necessità di dover sistemare il pantaloncino stesso. Tutto ciò è forse merito congiunto anche di tessuto, come detto la calzata è ottima, e di bretelle.

Queste infatti sono molto elastiche e restano perfettamente aderenti sia davanti che dietro quando scendono lungo la schiena. La bretella non esercita mai delle pressioni e anche questo contribuisce sia al comfort che alla stabilità.

Stile minimal e grande eleganza
Stile minimal e grande eleganza

Maglia alla moda

Passiamo poi alla maglia. La prima cosa da notare è senza dubbio il design. Uno stile davvero alla moda, ossia maniche con taglio vivo e di colore diverso rispetto al resto della maglia, che vanno a richiamare il calzoncino.

Il tessuto della maglia è leggerissimo. Aderisce perfettamente al corpo ed è adattissimo alle temperature del momento. La traforatura è più accentuata sui fianchi per una maggiore areazione del corpo, una chicca davvero apprezzabile e che eleva il comfort a dismisura. 

Inoltre bisogna notare la fascia elastica di 4 centimetri nella parte anteriore che rende la maglia ancora più aderente. Nella parte posteriore invece la stessa fascia elastica si riduce a 2 centimetri, così da lasciare più spazio alle tre tasche di cui una, riportante il logo del maglificio, è di colore nero proprio per  richiamare le maniche. Tasche che sono davvero capienti (una mantellina ci sta benissimo) e sono facili da raggiungere.

Dettagli al top e calzini alti per questo completo di DAniello Sportswear
Dettagli al top e calzini alti per questo completo di DAniello Sportswear

I dettagli contano

Come ogni completo di alta gamma che si rispetti, DAniello Sportswear non ha dimenticato il calzino, ormai elemento fondante per un total look. 

Il suo tessuto ha una doppia tessitura, proprio come la maglia: l’intreccio e la conseguente traforatura è più leggera nella pianta, mentre è più spessa nella parte superiore. Il logo del maglificio è riportato sia a destra che a sinistra, questo oltre all’altezza del calzino stesso (ben 18 centimetri) lo rendono elegante e perfettamente abbinato al resto del completo.

DAniello Sportswear

D’Aniello veste (alla grande) il prossimo Giro Mediterraneo in Rosa

03.04.2024
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Saranno firmate D’Aniello le maglie ufficiali indossate dalle leader delle diverse classifiche generali in occasione della seconda edizione del Giro Mediterraneo in Rosa. L’evento, organizzato dall’associazione Black Panthers di Francesco Vitiello in collaborazione con il Gruppo Biesse di Salvatore Belardo, è stato recentemente presentato a Napoli. Un evento che può contare sulla prestigiosa presenza sia della campionessa del mondo 2007, e campionessa europea 2018 in linea elite Marta Bastianelli, quanto del commissario tecnico della nazionale femminile su strada Paolo Sangalli.

Il Giro Mediterraneo in Rosa, in programma dal 18 al 23 aprile prossimi (cinque complessivamente le tappe lungo le strade di Campania e Puglia) è ad oggi la seconda gara ciclistica femminile a tappe più importante in Italia.

Paolo D’Aniello con Marta Bastianelli
Paolo D’Aniello con Marta Bastianelli

Quattro maglie, quattro classifiche

Le maglie D’Aniello per il Giro Mediterraneo in Rosa sono complessivamente quattro. Quella Amaranto rappresenterà il simbolo del primato e sarà indossata dalla leader della classifica generale. Il colore amaranto rappresenta il sogno di chi sale in bicicletta, oltre alla speranza che si rinnova, ogni primavera, sulle strade del Giro Mediterraneo in Rosa.

La maglia Bianca sarà invece quella che come tradizione verrà riservata alla Classifica delle Under 23: un riconoscimento e al contempo un auspicio per la miglior giovane in gara.

La leader della classifica a punti verrà riconosciuta con una bellissima maglia blu, andando ad identificare il colore di un fiore che sboccia proprio in primavera, simbolo della tenacia che occorre per essere sempre lì davanti al gruppo ed in ogni singolo sprint.

E come spesso accade, sarà invece il verde a caratterizzate la maglia indossata dalla migliore scalatrice del Giro Mediterraneo in Rosa 2024.

La festa del ciclismo

«Il risultato più evidente di questa edizione 2024 – hanno dichiarato all’unisono gli organizzatori – risiede proprio nella copertura geografica della corsa. Toccheremo due regioni e di fatto idealmente abbracceremo sia il Tirreno che il Mare Adriatico, dando così pieno valore a quella che fu l’intuizione dello scorso anno, quando fu scelto di indicare proprio il Mediterraneo nel nome della nostra manifestazione. Il ciclismo femminile ha fatto registrare negli ultimi anni il maggiore incremento in termini di ascolti televisivi e di appassionati. Prova ne sono i recenti, eccellenti riscontri di share fatti registrare dalle tappe del Giro d’Italia Donne trasmesse della Rai».

Le maglie del Giro Mediterraneo in Rosa sono realizzate da D’Aniello Sportswear
Le maglie del Giro Mediterraneo in Rosa sono realizzate da D’Aniello Sportswear

«Nel Meridione d’Italia – continuano gli organizzatori – la tradizione ciclistica è estremamente radicata. Una passione che porta ogni anno sulle strade delle competizioni ciclistiche che si svolgono nel Mezzogiorno migliaia di sportivi, che partecipano con il loro calore e il loro colore alla festa dell’unico sport in cui per vedere e applaudire i campioni e le campionesse non c’è bisogno di alcun biglietto».

D’Aniello Sportwear

Giro Mediterraneo in Rosa

«Interpretare e inventare». La filosofia di Immanuel D’Aniello

13.03.2023
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Il suo nome di battesimo è quello del filosofo Kant e come sia la sua idea di correre ce lo ha mostrato in questo scorcio di 2023. Immanuel D’Aniello ha aperto la stagione con un importante successo al Gran Premio La Torre che lo rilancia nel suo percorso di crescita, scacciando anche qualche brutto pensiero sopraggiunto dodici mesi fa.

A febbraio dell’anno scorso il 21enne di Sant’Antonio Abate doveva stare attento ad ogni spiffero d’aria per una conseguenza del covid. Invece poche settimane fa ha vinto la gara toscana nel pieno di una mezza bufera invernale che ha accompagnato i corridori per tutto il tempo. Al momento la rinascita di D’Aniello (in apertura foto Pagni) sta avvenendo anche per merito della Trevigiani Energiapura Marchiol in cui è arrivato quest’anno dalla Palazzago. Lui però, che vive con la valigia sotto braccio fin da quando era junior, non si dimentica di tornare a casa dove vuole dare una mano anche all’azienda di famiglia.

D’Aniello ha vinto a Fucecchio con un colpo da finisseur anticipando lo sprint di Milan (foto Pagni)
D’Aniello ha vinto a Fucecchio con un colpo da finisseur anticipando lo sprint di Milan (foto Pagni)
Immanuel cosa ha rappresentato la vittoria di Fucecchio?

E’ stata una grande emozione, una soddisfazione doppia. Ho pensato subito ai problemi di salute che ho avuto. In un anno sono passato dal non potere uscire di casa al vincere con un freddo incredibile, quasi con la neve. In inverno avevo lavorato tanto perché volevo partire forte e per il momento ce la sto facendo. Per questo devo ringraziare il mio preparatore Pino Toni che mi segue dallo scorso dicembre. Questo successo è un punto di partenza che mi dà morale. Mai avrei pensato di esultare sul podio come fa il mio idolo Kvaratskhelia (sorride, lui che è tifoso del Napoli, ndr). La vittoria l’ho dedicata alla mia famiglia e alla squadra. Sono loro che, per motivi diversi, mi hanno aiutato.

Cosa ti era capitato l’anno scorso?

E’ stata una stagione totalmente differente da quella prima. Nel 2021 avevo fatto esperienza, disputando il Giro U23. Ad inizio 2022 però ho preso il covid. Non ho corso per tanti mesi. Ho fatto addirittura 40 giorni completamente fermo per un principio di broncopolmonite. Ho passato un momento veramente difficile. Come accennavo prima, solo poche persone, in primis i miei genitori, sono state al mio fianco. Speravo di avere più supporto psicologico da parte di alcuni amici e da parte della mia vecchia società. Ora va meglio e non ci penso più.

In quel periodo che pensieri avevi?

Non ho avuto paura di smettere di correre in bici, ma ho pensato più di una volta di non poter tornare più quello di prima. Anche a livello cardiaco facevo fatica. Per fortuna che il mio medico di famiglia mi ha seguito durante quelle settimane e mi ha permesso di rimettermi in sesto. Già al Giro del Veneto (tra fine giugno ed inizio luglio, ndr) ho chiuso in undicesima posizione e terzo nella classifica dei giovani, anche se non ero al 100 per cento. Lì ho iniziato a vedere la luce in fondo al tunnel.

Come gestisci ora invece gli spostamenti tra Veneto e casa?

Sono un pochino più distante rispetto al passato, ma ormai ci sono abituato. L’anno scorso viaggiavo da Palazzago. Già da esordiente e allievo correvo sempre fuori regione. Poi da junior sono passato alla LVF a San Paolo d’Argon, in provincia di Bergamo, anche se avevo deciso di finire il liceo scientifico a Sant’Antonio Abate. Adesso viaggio in aereo o in treno e non mi pesa. Basta trovare l’ambiente giusto. Quando devo fare un periodo di stacco, cerco di tornare a casa per aiutare mio padre Paolo con la sua attività. Lui è titolare di un maglificio sportivo (Daniello Sports Wear, ndr), specializzato in abbigliamento ciclistico, ed io sono uno dei soci. Gli testo i materiali, gli do i miei feedback e gli seguo la pubblicità sulle pagine social.

Immanuel è socio dell’azienda di famiglia Daniello Sports Wear per la quale testa i materiali
Immanuel è socio dell’azienda di famiglia Daniello Sports Wear per la quale testa i materiali
Con la Trevigiani come ti stai trovando?

Molto bene. Da circa tre settimane abito a Montebelluna assieme ad altri due compagni e mi trovo davvero a mio agio. Sto imparando a conoscere le zone delle grandi gare internazionali. Mi alleno spesso con i compagni sul Combai, cercando di memorizzare tutte le strade. Quando avevo saputo che la Trevigiani mi aveva cercato, il mio procuratore (Massimiliano Mori, ndr) ed io ne abbiamo parlato subito. Ed ho capito immediatamente che avevo fatto la scelta giusta non appena ho conosciuto tutto lo staff. Luciano Marton, Franco Lampugnani, Mirco Lorenzetto, Francesco Benedet ed anche il presidente Ettore Renato Barzi sono stati tutti disponibili per facilitare il mio inserimento. Considerando anche la storia della squadra, penso che meritiamo l’invito al prossimo Giro U23. Spero possa essere così. Noi intanto, per guadagnarci l’attenzione degli organizzatori, dovremo continuare a vincere e fare risultati.

Gli obiettivi sono quelle gare internazionali di cui parlavi prima o ce ne sono altri?

Correre corse come il Piva, Belvedere o San Vendemiano è un grande stimolo. Così come il Recioto anche se siamo in provincia di Verona o tante altre di quel livello. Vorrei fare bene in tante di queste ma voglio anche mettermi al servizio dei miei compagni in gare che magari sono meno adatte alle mie caratteristiche. Dipenderà dalle situazioni che si creeranno ma l’idea sarebbe quella di restare tra gli U23 anche nel 2024. Questa è una categoria formativa dal punto di vista psicologico e tattico. Continuerei il mio processo di crescita.

D’Aniello ha conquistato il suo primo successo tra gli U23, dedicandolo a famiglia e squadra (foto facebook)
D’Aniello ha conquistato il suo primo successo tra gli U23, dedicandolo a famiglia e squadra (foto facebook)
E la filosofia di corsa di Immanuel D’Aniello qual è?

Non sono un attendista, mi piace andare spesso all’attacco. Infatti mi piacciono i corridori dell’ultima generazione che sanno dare spettacolo anche da lontano. Mi attengo alle indicazioni che mi danno i miei diesse, però per me il corridore deve saper interpretare e leggere la corsa. Anzi, a volte bisogna proprio inventare. Sono un passista-scalatore che non disdegna il colpo da finisseur. A Fucecchio ho vinto partendo in contropiede sulla salita finale dopo che avevamo ripreso il mio compagno Zurlo in fuga. In quel momento ho seguito l’istinto. A volte per vincere una gara devi rischiare di perderla.

Con Daniello in Costiera si pedala sulle strade del Giro

18.11.2022
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E’ andata in scena domenica 13 novembre la quarta edizione della ciclo pedalata della Costiera Amalfitana. Un raduno in bicicletta oramai divenuto “tappa fissa” per il gruppo dei partecipanti che vi ha preso parte. Evento organizzato e promosso dal maglificio sportivo Daniello Sportswear in collaborazione con la ASD Sei Impianti, rappresentata da Massimo Folcarelli e Luigi Longo, assieme alla Ciclistica Carcione presieduta da Giampiero Carcione, e alla Mtb Roccasecca di Antonio Greco.

Paolo D’Aniello, al centro, organizzatore dell’iniziativa
Paolo D’Aniello, al centro, organizzatore dell’iniziativa

Il percorso

Il percorso ha ricalcato parte della strada che verrà pedalata dai corridori nella tappa 11 del prossimo Giro d’Italia, con partenza e arrivo a Napoli. Partiti da Sant’Antonio Abate, località dove ha sede la Daniello Sportswear, si è andati verso Nocera Inferiore, da lì la strada ha condotto il gruppo a Vietri sul Mare, alle porte di Salerno. E proprio da Vietri si è entrati in Costiera Amalfitana, per quella che ha rappresentato la parte più suggestiva e paesaggistica di questa giornata sui pedali

Il primo stop, decisamente “goloso”, è stato effettuato a Minori, presso la conosciutissima pasticceria Sal De Riso. Una volta risaliti in bicicletta, la direzione è stata quella di Amalfi per una foto ricordo scattata sulla scalinata del suo meraviglioso Duomo (foto di apertura). Passaggio poi da Sant’Agata dei Due Golfi e da Sorrento, dove il Residence Le Terrazze di Alberto Alviani ha contribuito a ristorare il gruppo dei ciclisti con la sua proverbiale accoglienza. La giornata è poi terminata… a tavola nella mitica Università della Pizza di Vico Equense.

La splendida Positano, meravigliosa da “scoprire” in bicicletta
La splendida Positano, meravigliosa da “scoprire” in bicicletta

Un paradiso per i ciclisti

«Dopo due anni di stop dovuti alla crisi pandemica – ha dichiarato Paolo D’Aniello, titolare di Daniello Sportswear – ci siamo rimessi in bici per riprendere questa nostra bellissima tradizione. Pedalare in Costiera Amalfitana è magnifico, direi un’esperienza unica che consiglio vivamente a tutti gli appassionati. Se poi al piacere di pedalare, associ anche un bel gruppo di amici e le prelibatezze che abbiamo avuto modo di gustare durante l’escursione… bè allora non c’è davvero partita! Ringrazio davvero tutti per il contributo all’organizzazione, in modo particolare l’ASD Sei Impianti, la Ciclistica Carcione e l’Mtb Roccasecca. Stiamo già predisponendo il programma per il prossimo anno, in ottobre questa volta, per crescere e per portare sempre più gente ed appassionati a pedalare su questi meravigliosi percorsi». 

Daniello Sportswear

Daniello Sportswear, Made in Italy e qualità per l’inverno

12.11.2022
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Una famiglia che vive di sport e ciclismo. Daniello Sportswear è un maglificio sartoriale, immerso nel magnifico territorio napoletano, che fa della ricerca della qualità un’ossessione rivolta ad accontentare il cliente in ogni sua richiesta. La mission dell’azienda è la cura del dettaglio e l’implementazione di tessuti tecnici e innovativi. Un brand in continuo sviluppo che evolve le proprie gamme estive ed invernali implementando performance e comfort per tutti. Tutto rigorosamente Made in Italy e personalizzabile.

«La nostra intera gamma – dice il fondatore e titolare Paolo D’Aniello – ha una completezza tale da essere in grado di vestire uomini, donne e bambini per qualsiasi esigenza. Forniamo al ciclista capi e accessori dalla A alla Z. Dal professionista al cicloturista. Possiamo vantare di circa 100 articoli differenti che mettiamo a disposizione del cliente». 

Andiamo allora alla scoperta dell’anima aziendale attraverso la gamma autunno e inverno 2022/23.

Autunno e inverno

Daniello Sportswear fonda le sue radici nel ciclismo e lo conosce in ogni sua sfumatura. Per questo la vasta gamma è rivolta a coprire ogni zona climatica, nello specifico anche a proteggere il ciclista dalle intemperie della stagione invernale.

«Il posizionamento geografico – dice D’Aniello – differenzia la tipologia di vestiario che si utilizza in inverno. Se prendiamo come esempio il giubbotto invernale, nella nostra zona difficilmente viene utilizzato, mentre più a nord dove le temperature sono più rigide risulta essere un capo perfetto. Abbiamo poi due differenti grammature per poter trovare quello che si sposa al meglio con le proprie esigenze.

«Per quanto riguarda la calzamaglia, il pantaloncino e il tre quarti – prosegue – sono realizzati in tessuti performanti e confortevoli di aziende leader nel settore e anch’esse Made in Italy. Poi abbiamo varie tipologie di antivento e antipioggia per quando il tempo diventa avverso. La tecnicità di questi capi fa sì che pedalare sotto la pioggia non diventi un limite. I tessuti utilizzati sono dotati di rivestimento specifico per l’inverno o più leggero per il periodo estivo. Poi ci sono le maglie termiche con tre differenti grammature, in grado di termoregolatore il corpo anche sotto stress».

La calzamaglia gode di una qualità costruttiva rivolta a performance e comfort
La calzamaglia gode di una qualità costruttiva rivolta a performance e comfort

Ricerca della qualità

Per il maglificio campano la ricerca della qualità è un elemento imprescindibile, che è possibile apprezzare toccando con mano i prodotti tecnici.

«Facciamo una ricerca accurata – spiega D’Aniello – di materiali e tagli dei tessuti che possano andare incontro il più possibile alle esigenze dei nostri clienti. Per noi la qualità è l’aspetto più importante e da lì poniamo la base per fornire kit tecnici e completi a chi si rivolge a noi. 

«Teniamo molto – continua il titolare – al Made in Italy. Tutte le materie prime sono di produzione italiana e questo rappresenta un altro step di qualità di cui il cliente può godere. Dai fondelli, ai tessuti, alle cerniere lampo. Abbiamo anche uno showroom dove facciamo vendita diretta di capi in stile neutro con estetiche originali. Il nostro lavoro per la maggioranza rimane la personalizzazione, dove riusciamo a garantire un livello di qualità molto alto e a soddisfare tutte le richieste che ci vengono fatte».

La collezione autunno/inverno spazia per tutti gli accessori indispensabili
La collezione autunno/inverno spazia per tutti gli accessori indispensabili

Dal mare alla montagna

L’identificazione di un prodotto per il consumatore è un elemento determinante. L’importanza del saper comunicare quando un prodotto viene realizzato con impegno e dedizione rappresenta il non plus ultra di un’azienda. Per questo Daniello Sportswear che vede il suo laboratorio immerso nella Campania più viva e bella, ha deciso di omaggiare la propria gamma battezzandola tra mari e monti.

«Per la nomenclatura dei prodotti – spiega D’Aniello – abbiamo pensato di dargli nomi riferiti al nostro territorio proprio per dargli un’identità chiara che rappresentasse la zona di produzione. Stiamo allestendo il sito web e presto sarà consultabile online. In anticipo posso dire che la gamma invernale avrà nomi di luoghi di montagna come: Chiunzi, Monte Faito, Vesuvio, Agerola. Mentre per i prodotti estivi località di mare come: Amalfi, Positano, Sorrento, Napoli e Salerno».

Lo showroom è il punto di vendita diretto dove ogni progetto prende forma
Lo showroom è il punto di vendita diretto dove ogni progetto prende forma

Personalizzazione totale

Daniello Sportswear ha come asso nella manica e motrice del maglificio la personalizzazione. Vanta infatti grafiche innovative, sviluppate nello studio grafico interno e una qualità di stampe sublimate che garantisce resistenza e qualità nel tempo. 

«Nel nostro showroom – conclude D’Aniello – dove facciamo vendita diretta accogliamo i clienti e avviamo il processo di progettazione dei bozzetti e personalizzazione. Tutta la fase di lavorazione e creazione viene fatta nel nostro laboratorio. Dalla grafica alla stampa alla confezione finale. Facendo tutto noi, riusciamo anche a garantire dei tempi di produzione e consegna ristretti che rimangono all’interno dei trenta giorni lavorativi. La nostra forza è proprio questa».

DanielloSportswear