Giro-E, uno di noi sulle strade dei Campionissimi

25.05.2023
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TORTONA – Arrivo nel piazzale di partenza, alzo gli occhi al cielo e vedo davanti a me Fausto Coppi e Costante Girardengo. Il Museo dei Campionissimi, che lo scorso 30 aprile ha festeggiato i suoi primi vent’anni di vita, mi dà il benvenuto a Novi Ligure: qui si respira ciclismo a ogni pedalata. Vista la pioggia incessante, non c’è posto migliore per attendere il momento della nostra presentazione per l’undicesima tappa del Giro-E, che partirà proprio da qui e terminerà a Tortona. Per il terzo anno siamo anche noi in gruppo, dopo l’esordio di Torino del 2021 e lo scorso anno sulle strade dello Squalo a Messina.

Quando era ancora un ragazzino, l’indimenticato Airone arrivava ogni mattina a Novi a bordo della sua Maino grigio perla, per lavorare come garzone in una salumeria, partendo da quel piccolo comune dal nome a cui ora è accostato il suo cognome: Castellania Coppi.

Il team Italia.it dell’Enit sta pedalando sulle strade del Giro-E su bici Olmo E-Bro con pedalata assistita
Il team Italia.it dell’Enit sta pedalando sulle strade del Giro-E su bici Olmo E-Bro

Pedalata assistita

Che contrasto pensare ai mezzi con cui i pionieri si sciroppavano centinaia di chilometri in un giorno, dando vita a tappe che, quando raccontate oggi, sembrano quasi dei viaggi d’avventura. I nostri destrieri, invece, hanno la pedalata assistita, per permettere anche a chi non pedala abitualmente di vivere una giornata sulle strade del Giro d’Italia e assaporarla al meglio. In particolare, la mia squadra, Italia.it, ovvero la formazione dell’Enit (Agenzia Nazionale per il Turismo), può fare affidamento su delle Olmo E-Bro color oro, con un motore che permette cinque livelli di aiuto.

Al Museo dei Campionissimi c’è anche Cunego, impegnato a sua volta nel Giro-E
Al Museo dei Campionissimi c’è anche Cunego, impegnato a sua volta nel Giro-E

Il team di “Lello”

Il nostro capitano è l’estroso Lello Ferrara, vincitore di un Giro dilettanti nel 2000, professionista per il decennio successivo e ora scoppiettante cantore del ciclismo, che porta nelle case degli appassionati grazie alle sue divertenti dirette social in cui riesce a mettere a suo agio chiunque dei suoi ex colleghi. Con me anche due giornalisti, Michaela e Rinaldo, un avvocato, Pietro, e un campione del mondo. Già, perché ovunque vada, è così che va presentato in primis chi l’11 giugno 1982 al Bernabeu di Madrid ha alzato al cielo il trofeo che ogni calciatore sogna, anche se Beppe Dossena (in apertura accanto a Lello Ferrara) può vantare pure uno scudetto, una Coppa delle Coppe, una Coppa Italia e una Supercoppa Italiana con la maglia blucerchiata della Sampdoria. 

Uno squadrone, ma anche le altre formazioni del Giro-E non scherzano ed è bello ritrovare colleghi, amici, ma soprattutto tanti campioni del pedale, a partire dall’ultimo italiano capace di farci commuovere per una monumento tra fango e lacrime: Sonny Colbrelli. Stavolta, la festa gliela facciamo noi perché è anche il suo 33° compleanno e così a cantargli tanti auguri sono Andrea Tafi, Damiano Cunego, Sacha Modolo, Giovanni Visconti, Daniele Colli e Davide Cassani: alcuni dei protagonisti di questo Giro-E 2023. 

Più risate che fatica

E’ arrivata l’ora di partire, così ci allineiamo e, applauditi da una classe di bambini che si affaccia dalla terrazza del Museo, agganciamo i pedali e cominciamo la nostra giornata in sella. Come per magia, forse grazie ai Campionissimi che ci osservano dall’alto, la pioggia ci dà tregua dopo 5 chilometri e ci permette di goderci la nostra avventura a pedali, che ci porta sulle colline del Gavi, dove Dossena mi ha confidato che viene a giocare a golf. Gli strappetti che affrontiamo sono perfetti per divertirci a testare il nostro motore e vedere come possa essere un alleato sia del neofita sia dell’appassionato che vuole testare la gamba in modo alternativo. 

Si ritorna in pianura e cominciano le prove di regolarità, ovvero tratti cronometrati in cui l’obiettivo è quello di pedalare compatti coi propri compagni di team a una media predefinita. Il nostro capitano Lello ci guida alla grande e, tra un colpo di pedale e l’altro, le risate sono assicurate. Entrando a Serravalle Scrivia, cominciamo a vedere rosa dappertutto e gli abitanti ci applaudono, come per riscaldarsi in vista dei campioni che di lì a poco passeranno ben più lesti sulle stesse strade.

Alberto Dolfin, autore dell’articolo con Tafi, Visconti, Colbrelli e Colli
Alberto Dolfin, autore dell’articolo con Tafi, Visconti e Colbrelli

Aspettando Ackermann

Al traguardo di Tortona la festa è grande, ma le emozioni non sono finite perché, dopo una doccia al volo nella casa del Derthona Basket, eccoci di nuovo tutti insieme nella hospitality a brindare alla nostra tappa e ad ammirare lo sprint che vede Jonathan Milan sfiorare il bis con una rimonta strepitosa e arrendersi per un’inezia al redivivo Pascal Ackermann. Ho voluto la bicicletta e così ora tocca andare a scrivere della giornata in Giro ma, con ancora l’adrenalina in circolo per aver pedalato sulle strade di Costante e Fausto, è tutto più semplice.

Un giorno al Giro-E, sulle strade dello Squalo

Giada Gambino
18.05.2022
5 min
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Partecipare al Giro d’Italia è il sogno di tutti i corridori, ma lo è anche degli appassionati che pedalano. Forse capita a qualcuno di tanto in tanto di sognare di stare in sella alla bici per le strade della Corsa Rosa, magari come gregario di un grande campione. E se dicessi che questo è in parte possibile?

Ho partecipato infatti alla seconda tappa del Giro-E (Barcellona Pozzo di Gotto-Messina), percorrendo gli ultimi 60 chilometri della tappa di giornata del Giro d’Italia. Ho fatto parte del team Enit, una delle 15 squadre dell’edizione 2022, ma completamente femminile, capitanata dalla triathleta Alessandra Fior (compagna di Davide Cassani, ex ct della nazionale di ciclismo). E’ stato importante far subito gruppo, conoscerci, scherzare, essere amiche.

L’edizione 2022, causa la partenza dall’Ungheria, è composta da 18 tappe, per una distanza complessiva di 1.033,1 chilometri, 24.780 metri di dislivello e 57,39 chilometri medi giornalieri.

Prima di prendere il via con Alessandra abbiamo pianificato la strategia di squadra. Durante la tappa avremmo dovuto affrontare tre prove in cui bisognava mantenere una determinata velocità (diversa per ogni squadra), in modo da prendere punti per portare a casa una delle maglie del Giro e, nel finale, il capitano di ogni squadra sarebbe andato a fare lo sprint. Dovevamo, pertanto, rimanere compatte, aiutarci l’una con l’altra ed essere il più precise possibili.

Fra mare e tifosi

Le nostre bici, delle Olmo elettriche nere e rosa, nonostante fossero molto pesanti erano abbastanza scorrevoli e comode. Appena raggiunta la velocità di 25 km/h la batteria si staccava, secondo regolamento, e bisognava pedalare con la sola forza delle gambe. In una tappa come questa, completamente pianeggiante, si superavano abbondantemente i 30 km/h e bisognava, quindi, affidarsi principalmente alle proprie forze. 

Per Enit si è puntato su bici Olmo E-Bro 2.0
Per Enit si è puntato su bici Olmo E-Bro 2.0

Lungo il percorso, il mare siciliano e i bei paesaggi illuminati dal sole rendevano il tutto ancor più piacevole. In gruppo si respirava un bel clima, tutti cercavano di aiutare gli altri e si era pronti a ridere e scherzare. Sul ciglio della strada i tifosi, che aspettavano il passaggio dei professionisti del Giro d’Italia, ti incitavano e incoraggiavano riuscendo, così, a darti una vera e propria spinta verso il traguardo. 

Le strade di Nibali

Mentre mi avvicinavo a Messina, pensavo che quelle erano le strade su cui Nibali si allenava e che dopo un paio d’ore sarebbe passato anche lui, per l’ultima volta come professionista. Se ero in sella a quella bici, nel percorso del Giro d’Italia, è proprio grazie a lui e alla passione che fin da quando ero una bambina mi ha trasmesso, portandomi ad avvicinarmi sempre più al ciclismo sia come appassionata che come sportiva. Se avessi saputo che all’arrivo avrebbe annunciato il suo ritiro a fine stagione, probabilmente, avrei vissuto quelle strade con un po’ di malinconia

Dopo quasi 60 chilometri lungo la Settentrionale Sicula, il gruppo fa il suo ingresso a Messina
Dopo quasi 60 chilometri lungo la Settentrionale Sicula, il gruppo fa il suo ingresso a Messina

Pedalata assistita

Gli ultimi chilometri sono stati un po’ più duri. Avevo aiutato più volte alcune mie compagne a rientrare in gruppo, staccandomi e spingendo per poi rientrare con loro. A un certo punto, dietro una curva, mi sono ritrovata davanti ad una piccola salita e, allora, ho deciso di attivare la batteria.

E’ stata una sensazione molto particolare. Ho come sentito, inizialmente, una vera e propria spinta che mi ha subito permesso di raggiungere il limite massimo di velocità e di superarlo. Sicuramente in salita l’assistenza del motore agevola molto e toglie gran parte della fatica, permettendo di affrontare il tratto con un’elevata velocità. 

Al traguardo

Arrivata all’ultimo chilometro, Simona, una ragazza del mio team, mi ha affiancata e mi ha detto: «Siamo arrivate, godiamoci gli ultimi metri». E spinte dalle ali della folla, come se fossimo delle vere cicliste del Giro d’Italia, abbiamo attraversato il traguardo con il sorriso e un po’ di stanchezza nelle gambe.