Il 2021 di Las, storico marchio produttore di caschi per equitazione e ciclismo, si è aperto con una importante novità. A partire da quest’anno la vendita per il mercato statunitense dei caschi ciclo è stata infatti affidata alla nota commerciale americana Albabici.
Più forti negli Usa
Albabici ha sede ad Oxnard in California ed è conosciuta in tutti gli Stati Uniti per la sua esperienza e serietà nella commercializzazione di marchi ciclo italiani di prestigio. Nel suo portafoglio clienti figurano brand come Campagnolo, Selle SMP, Gaerne, Nalini, Bicisupport e Fondriest. Gregorio Togni, CEO di Las ha sottolineato l’importanza dell’accordo con queste parole: «Abbiamo scelto di collaborare con Albabici dopo aver visto il loro entusiasmo verso i nostri prodotti e il loro modo professionale di lavorare con i tanti punti vendita con i quali collaborano e che sono distribuiti in tutti gli Stati Uniti. Siamo quindi molto eccitati di poter iniziare a lavorare con loro con la certezza che questa nuova partnership rafforzerà la nostra presenza in un mercato cruciale come è quello statunitense».
Etienne Van Empel all’ultimo Giro d’Italia con il casco Las CobaltoEtienne Van Empel all’ultimo Giro d’Italia con il casco Las Cobalto
La novità Xeno
A partire dal prossimo 15 febbraio i caschi Las saranno disponibili sul mercato nord-americano. Fra i prodotti in vendita ci sarà anche il casco Xeno, la novità Las per il 2021. Si tratta di un casco dal design moderno e dallo stile raffinato e compatto. Il peso è di soli 225 grammi senza per questo rinunciare all’eccezionale comfort ed al fitting che caratterizzano ogni casco Las. L’attenzione al problema della sicurezza è poi garantito dalla presenza di tre rifrangenti posteriori. Realizzato con tecnologia in moulding lo Xeno è dotato di 28 fori per una perfetta ventilazione.
Sempre con la Vini-Zabù
Il Xeno sarà uno dei caschi, insieme ai modelli Virtus e Cobalto, messi a disposizione della Vini Zabù per la stagione che sta per iniziare. Anche per il 2021 continuerà infatti la collaborazione con il team diretto in ammiraglia da Luca Scinto.
Con lo scoccare del 2021 e la stagione pronta a partire si svelano finalmente le nuove dotazioni tecniche delle varie squadre. Tra i tanti cambiamenti abbiamo notato i caschi HJC che verranno indossati dai corridori della Israel Start-Up Nationedell’Ag2r Citroen. Per farci raccontare questi caschi abbiamo parlato con Stefano Oldani della Lotto Soudal che li ha utilizzati nella stagione appena finita, e con Andrea Nicolosi, Area Sales Specialist per HJC in Italia.
Israel Start-Up Nation e Ag2r
Grandi cambiamenti per il Team Ag2r Citroen e per la Israel Start-Up Nation. Tra questi, c’è anche il casco che utilizzerannoChris Froome, arrivato alla Israel Start-Up Nation, e Greg Van Avermaet sbarcato all’Ag2r Citroen. I caschi che verranno dati in dotazione alle due squadre sono l’Ibex e il Furion.
Per conoscerli meglio abbiamo chiesto a chi li ha usati nella stagione scorsa. «Devo dire che mi sono trovato bene con i caschi HJC – esordisce così Stefano Oldani – ne avevamo in dotazione due modelli, quello più aperto che è l’Ibex e quello più aerodinamico che si chiama Furion. Li ho alternati molto durante la stagione. Mettevo il Furion nelle gare più veloci, mentre l’Ibex lo utilizzavo nelle gare con più salita per via della sua maggiore ventilazione e perché riuscivo ad incastrarci bene gli occhiali».
Chris Froome in una delle prime uscite 2021 con il casco IbexChris Froome in una delle prime uscite 2021 con il casco Ibex
Chiusura innovativa
Il corridore della Lotto Soudal ci ha spiegato che la sua soddisfazione per i caschi HJC era dovuta anche al sistema di chiusura innovativo di cui sono dotati. «In pratica ci sono cinque fori a destra e a sinistra nella zona delle tempie – ci spiega Oldani – e bisogna sceglierne uno in base alla propria misura della testa. Dietro non c’è la rotellina, ma c’è una molla precaricata che tiene in tensione il casco e si adatta automaticamente in base agli spostamenti che si fanno con la testa mentre si pedala». Questo sistema di regolazione si chiama Selfit ed è in dotazione sia all’Ibex che al Furion. Tra le varie qualità che ci ha raccontato Oldani c’è anche l’aspetto estetico: «Anche a livello di design sono molto belli, hanno una bella forma».
Stefano Oldani impegnato in una gara 2020 con il casco FurionStefano Oldani impegnato in una gara 2020 con il casco Furion
Per HJC è un onore
L’impegno di HJC per il 2021 si è moltiplicato ed è passato da una squadra a due squadre World Tour, con corridori di primo piano che lotteranno sia per le classiche che per i grandi giri a tappe. «Per HJC è un grande impegno e un onore avere corridori come Chris Froome – ci racconta Andrea Nicolosi – speriamo che contribuisca a far conoscere maggiormente questo marchio che è già fra i leader nel settore delle moto».
Niente imbottiture
In effetti le qualità tecniche dei caschi HJC sono molte, infatti oltre all’innovativo sistema di chiusura di cui ci ha parlato Oldani, ci sono altre caratteristiche interessanti.
«Nei caschi HJC sono state tolte le classiche imbottiture grazie alla tecnologia Coolpath, che agevola il flusso d’aria interno – ci spiega Nicolosi – inoltre, la calotta è stata disegnata in modo tale che rimanga sempre staccata dalla testa, in questo modo non si creano problemi in termini di comodità».
Nans Peters mostra il casco Ibex con i colori dell’Ag2r CitroenNans Peters mostra il casco Ibex con i nuovi colori dell’Ag2r Citroen
Leggeri e sicuri
Ovviamente non poteva mancare il fattore sicurezza. «Tutti i caschi HJC sono dotati di protezione Roll Cage – continua Nicolosi – si tratta di un’armatura interna in titanio che rimane intatta in caso di rottura del casco dovuta ad una caduta». Andrea Nicolosi ci tiene a sottolineare che: «Il Furion è il casco aerodinamico più leggero sul mercato, nella taglia M pesa solo 190 grammi». Per la precisione aggiungiamo anche il peso dell’Ibex, che si attesta a 200 grammi sempre nella taglia M.
Aerodinamici
Infine, sottolineiamo come sia l’Ibex che il Furion sono stati sviluppati in galleria del vento e sfruttano l’effetto Venturi, denominato da HJC Venturi Dynamics. Con questo sistema si massimizza l’efficienza aerodinamica sfruttando la differente pressione del flusso d’aria che entra nel casco tramite i fori della parte frontale e viene scaricata attraverso l’apertura posteriore. Questo porta anche ad un maggiore dissipamento del calore interno.
Nizzolo lascia la Qhubeka-Nexthash e si prepara per il primo ritiro con la Israel Start-Up Nation. I motivi della scelta. E le difficoltà per andare via
Il brand francese Ekoi, produttore di caschi, occhiali, scarpe, abbigliamento ed accessori per il ciclismo, anche per la prossima stagione non farà mancare il proprio apporto, e di conseguenza la propria importante visibilità, nel gruppo del ciclismo professionistico di primissimo livello.
Anche Viviani e Quintana
I “racing team” Ekoi 2021, come amano chiamarli i responsabili del reparto marketing dell’azienda transalpina, saranno la Lotto-Soudal (con gli occhiali e i caschi), la Cofidis di Elia Viviani (caschi e occhiali), laArkea Samsic di Nairo Quintana (caschi e abbigliamento), l‘Euskaltel Euskadi(caschi), laSt Michel Auber93 (abbigliamento e occhiali) e – grandissima novità – ilTeam Qhubeka Assos di Aru, Pozzovivo e Nizzolo, al quale Ekoi fornirà i caschi.
Il casco Corsa Evo con gli occhiali Premium per il Team CofidisIl Team Cofidis avrà in dotazione il casco Corsa Evo e il casco AR14 con gli occhiali Premium
Dal 2008 solo online
Creata nel 2001, Ekoi è vorticosamente cresciuta sul mercato divenendo velocemente leader in Francia: uno dei territori più importanti per tradizione e fatturato a livello europeo. Dal 2008 l’azienda vende solo ed esclusivamente online – una delle prime a prendere radicalmente questa decisione – dunque senza intermediari commerciali poter offrire al pubblico prodotti con un rapporto qualità/prezzo davvero molto, molto competitivo.
Anche il Team Arkea Samsic correrà nel 2021 con occhiali e caschi EkoiAnche il Team Arkea Samsic correrà nel 2021 con occhiali e caschi Ekoi
R&D interno e feedback dai pro
Tutti i prodotti Ekoi Racing sono sviluppati dal reparto interno di Ricerca & Sviluppo in stretta collaborazione con gli atleti professionisti partner del brand. Questa collaborazione ha l’obiettivo di fornire sempre una collezione affidabile, durevole e soprattutto performante. Molti di questi prodotti possono poi essere personalizzati online, con il design e i colori che si preferiscono, mediante i configuratori presenti sul sito.
Il casco Corsa Evo e gli occhiali Premium 70 in colorazione Lotto SoudalIl casco Corsa Evo e AR14 con gli occhiali Premium 70 in colorazione Lotto Soudal
“Cycling with Style”: è questo lo slogan che caratterizza Ekoi, in quanto illustra perfettamente il desiderio di unire simultaneamente stile, performance e confort… L’obiettivo di tutte le collezioni è difatti quello di stupire e sfidare i trend tradizionali del mondo del ciclismo.
rh+ lancia gli occhiali Klyma, leggeri e confortevoli, ideali per chi ama affrontare anche le condizioni climatiche avverse. Lenti fotocromatiche e orange
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Il casco è uno degli accessori più importanti, in quanto protegge la testa da urti o colpi che potrebbero portare a gravissime conseguenze. Per capire come nasce un casco abbiamo parlato con Alvise Rizzi Responsabile Comunicazione di Rudy Project.
Esperienza decennale
Il marchio italiano vanta una decennale esperienza anche nel mondo dei professionisti, una lunga storia che parte dai caschi crono pionieristici di Miguel Indurain negli anni 90 e poi Ullrich, i campionati del mondo di Ironman di Kona, e tanti altri fino al Team Bahrain oggi.
Ed è proprio dalla collaborazione con i professionisti che nascono alcune novità importanti che poi vengono messe sul mercato per tutti gli amatori. «La collaborazione con i professionisti è importantissima – esordisce Alvise Rizzi – diciamo che i caschi che noi forniamo al Team Bahrain in questo momento sono due: Spectrum e The Wing».
Il primo è quello che i corridori usano nelle gare o nelle tappe normali mentre The Wing è il casco da cronometro.
Sviluppo complesso e lungo
«Il processo di sviluppo dei caschi è molto complesso e lungo – ci spiega Rizzi – si parla di 2-3 anni perché un casco performante deve essere sicuro e allo stesso tempo garantire ottime performance aerodinamiche, avere un design accattivante e, last but not least, deve essere vendibile sul mercato. Per trovare questo delicato equilibrio concorrono tanti fattori e tante professionalità diverse, motivo per cui realizzare un prodotto di questo tipo è molto complicato».
Pello Bilbao a cronometro con il casco The Wing Pello Bilbao nella cronometro di Valdobbiadene con il casco The Wing
The Wing nasce dai corridori
«Il The Wing nasce dalle esigenze di corridori – continua Alvise Rizzi – lo sviluppo avviene insieme a loro. In base alle loro esigenze si va a creare un casco con certe caratteristiche e che rispetti gli standard di sicurezza. E’ una questione fondamentale, quindi performance e sicurezza devono andare sempre di pari passo. Ogni casco deve avere tutte le certificazioni internazionali esistenti, c’è quella per il mercato europeo, quella per il mercato americano e quella per l’Australia.Noi cerchiamo di accontentare gli atleti nelle loro richieste, ma la sicurezza deve essere sempre massima ed è per questo che lo sviluppo del casco è un processo complesso. Ad esempio se vogliono la coda lunga o corta e da li si parte a progettare e testare passo a passo con i corridori seguendo i loro feedback e cercando di trovare la soluzione più performante».
Sempre per rimanere sulla Bahrain: «Il The Wing è nato su richiesta loro che volevano un casco molto performante da cronometro e l’averlo realizzato ci ha consentito di instaurare una relazione ancora più duratura con il Team». Il The Wing è un casco che ricerca la prestazione ai massimi livelli. E proprio per raggiungere i migliori risultati Rudy Project collabora con Swiss Side, una società che vanta 50 anni di esperienza in Formula 1 e dove grazie a vari studi nella galleria del vento è possibile sviluppare aerodinamicamente i caschi.
Mikel Landa al Tour de France con lo SpectrumMikel Landa durante l’ultimo Tour de France con il casco Spectrum
Iter diverso
Questo lavoro di studio, sviluppo e di test in galleria del vento è fondamentale per fornire un prodotto performante, ma anche per elaborare poi soluzioni di tecnologia e sicurezza che possano essere implementate sull’intera gamma di caschi. «Lo Spectrum, ad esempio, è il nostro top di gamma road e nasce passando anche dai feedback dei corridori, ma deve avere una serie di caratteristiche che lo rendano perfetto anche per chi non pedala per la prestazione pura come nel caso del The Wing. Deve essere comodo, leggero e soprattutto sicuro. Per questo l’iter di sviluppo è diverso, in questo caso i feedback degli atleti servono a migliorare un casco che è destinato ad un pubblico molto più ampio rispetto a quello da cronometro».
Uno dei tanti caschi danneggiati e ritirato da Rudy ProjectUno dei tanti caschi danneggiati e ritirato da Rudy Project
Dalle cadute si impara
Rudy Project, inoltre, pone un accento particolare sulla sicurezza e per questo motivo ritira tutti i caschi che si sono rotti a causa di una caduta. Lo fa sia con i caschi dei corridori professionisti e sia con quelli degli amatori. Questo permette di studiare in quali zone sono più sensibili alla rottura e quali tipi di rotture avvengono più spesso: «In questo modo cerchiamo di capire quali sono le zone che devono essere rinforzate maggiormente per creare i caschi del futuro».
Limar mette da sempre i propri caschi in testa ad alcuni tra i più grandi ciclisti del WorldTour e non solo. Tra questi anche gli atleti dell’Astana Pro Team.
Molto spesso i campioni chiedono per il proprio casco una personalizzazione che li distingua fra i compagni di squadra. E proprio per venire incontro alle loro richieste, Limar ha realizzato nel 2020 i caschi personalizzati per il campione nazionale spagnolo Luis Sanchez e per il campione kazako Alexey Lutsenko.
Come i professionisti
Ogni appassionato desidera imitare il proprio campione preferito e “vestire” come lui. Per assecondare simili richiesta è stato creato MY LIMAR che offre a tutti gli appassionati la possibilità di avere un casco personalizzato, unico, come quello dei grandi campioni.
Ecco i modelli su cui è possibile effettuare la personalizzazioneEcco i modelli personalizzabili
Procedura davvero semplice
Per poter personalizzare il proprio casco basta visitare la pagina dedicata www.mylimar.com e seguire una semplice procedura. Basterà infatti scegliere il modello di casco bianco o nero fra le seguenti sei opzioni: Air Pro – Air Speed – Air Master – Air Star – Air King – Ultralight+. L’azienda aggiungerà poi colore o grafica a scelta del cliente.
Volendo c’è anche la possibilità di inserire il proprio nome e la bandiera della propria nazione.
Per i singoli e per i team
Limar ha pensato anche alle società ciclistiche o ai semplici gruppi di amici che desiderano avere un casco unico che li accomuni nelle proprie uscite domenicali. E’ nato così MY LIMAR X CLUB.
Anche in questo caso basterà scegliere i colori preferiti su determinati modelli di caschi indicati su www.mylimar.com. L’azienda aggiungerà il logo della squadra e il nome di ogni ciclista.
MY LIMAR ci conferma che la sicurezza è sempre una priorità per chi produce caschi con professionalità e serietà come fa Limar dal 1985. Se a questo si riesce da unire uno stile personalizzato e unico, il risultato non può che essere di assoluto prestigio.
Il marchio Bollé è presente nel mondo del ciclismo a partire dagli anni Cinquanta distinguendosi sia per l’offerta di prodotti innovativi che per lo sviluppo di strumenti digitali. L’esempio più recente è il filtro di Realtà Aumentata lanciato la scorsa estate per provare le prestazioni delle lenti Phantom direttamente dallo smartphone, senza dover toccare il prodotto, una prima assoluta per il mercato sportivo.
Lightshifter, la scelta del team WorldTour AG2R La MondialeLightshifter, scelta della AG2R La Mondiale
The Punchers Club
Recentemente Bollé ha raggiunto un accordo con The Punchers Club, la prima squadra francese di e-ciclismo, creata nel 2019 e composta da 7 corridori – professionisti, ex professionisti e ciclisti dilettanti – chiamata a lanciare la propria sfida sulle strade virtuali della piattaforma americana Zwift. L’obiettivo di The Punchers Club è di portare il ciclismo nella nuova era dell’e-sport attraverso l’e-cycling riunendo una nuova generazione di appassionati sempre più connessi. Un formato che integra anche il ciclismo tradizionale poiché The Punchers Club è pensato per essere una squadra sia virtuale che reale. Una squadra composta da 7 corridori tra i quali spiccano Puck Moonen (ciclista professionista) e Nicolas Fritsch, (ex ciclista professionista).
Casco Furo Mips pensato per migliorare la penetrazione aerodinamicaFuro Mips migliora la penetrazione aerodinamica
Aria di futuro
Carine Arasa, presidente e co-fondatrice di The Punchers Club ha dichiarato quanto segue: «Siamo lieti di portare Bollé nel mondo dell’e-sport attraverso The Punchers Club. Siamo la prima squadra francese di e-cycling e questa partnership con Bollé segna l’inizio di una nuova generazione sportiva. Con Bollé, vogliamo costruire e plasmare il futuro di questa disciplina emergente che è l’e-sport ciclistico riunendo una nuova comunità: sportiva e ultra-connessa. Questa partnership consente a The Punchers Club di diventare il protagonista principale nel mondo dell’e-cycling, del ciclismo ma anche dello sport in generale in Francia».
Radici francesi
Louis Cisti, Vicepresidente Marketing di Bollé ha manifestato il suo entusiasmo per la nuova partnership: «Il marchio Bollé esiste da più di 130 anni e questa longevità è il risultato di una costante innovazione. Dobbiamo la nostra posizione di leadership alla nostra capacità di cogliere le tendenze e di adattarci. Siamo molto felici di iniziare questa collaborazione con The Punchers Club per diversi motivi: abbiamo le stesse radici francesi, la stessa passione per lo sport e lo stesso temperamento visionario. Abbiamo scelto quindi il partner ideale per fare i nostri primi passi nel mondo dell’e- sport.»
Gli occhiali Shifter con aste curve, lenti ventilate e lenti PhantomShifter, aste curve, lenti ventilate e lenti Phantom
Top di gamma
Per supportare i corridori durante i loro allenamenti o gare, il marchio Bollé ha selezionato i migliori prodotti della sua linea Cycling Performance. La scelta si è orientata verso gli occhiali da ciclismo Shifter, Lightshifter e Chronoshield (nella foto dipaertura), tre modelli che traggono ispirazione ai design sportivi che hanno fatto la storia di Bollé negli anni ottanta. I corridori del Punchers Club saranno equipaggiati anche del casco FURO Mips®, il casco top di gamma per il ciclismo di Bollé, costruito secondo criteri innovativi per garantire contemporaneamente la riduzione alla resistenza dell’aria ed ottimizzare la ventilazione interna.
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