Elemento è l’ultimo nato in casa Kask e l’impatto estetico (marchio di fabbrica Kask), pur facilmente accostabile al Protone, dice molto di questo prodotto che non conosce limiti di utilizzo. Insieme al modello Nirvana è il riferimento per i corridori del Team Ineos (al netto del casco specifico per le crono).
E’ aerodinamico perché è efficiente, ma più di ogni altro Elemento rende funzionale l’aerodinamica al concetto di ventilazione e comfort termico. Sotto il profilo del fitting e dell’aerazione interna raggiunge livelli top. Ecco le nostre considerazioni.
Come è fatto Kask Elemento
La prima cosa da raccontare, uno dei punti chiave di Kask Elemento, sono gli inserti Fluid Carbon 12, inseriti in punti diversi. Fluid Carbon 12 è un tecno-polimero composito che assorbe e distribuisce energia in modo maggiore, rispetto ai materiali tradizionali. Grazie a questo, Elemento risulta molto scaricato in tutta la sezione interna, leggero e con canali interni di ventilazione davvero grandi, profondi e senza ostacoli. L’aria passa internamente in modo abbondante (e si sente) anche quando la velocità non è elevata. I punti di appoggio sulla testa sono solo quelli necessari alla stabilità e alla sicurezza. A nostro parere una bella espressione di tecnica, di studio e di connessione tra materiali diversi tra loro.
Poi ci sono le imbottiture, diverse dal solito. Quelle frontali, poste al di sotto delle due bocche, sono rifinite in lana Merino, mentre quelle superiori sono chiamate Multipod. Oltre ad assolvere alla funzione di imbottitura vera e propria, il materiale isotropo (flette e si comprime in modo uguale in tutte le direzioni) aumenta e implementa in concetto WG11 di Kask ed è importantissimo nella fase (eventuale) di distribuzione delle forze generate in caso di impatto. Il disegno a celle non trattiene il calore e lascia passare l’aria, azzera l’accumulo di umidità e vapore. Il sistema di chiusura, ben fatto, permette di regolare anche la taglia.
Il sistema di ritenzione
E’ composto dalla gabbia posteriore, regolabile (abbondantemente) in altezza, mentre i due pentagoni laterali sono fissi. Il rotore micrometrico è Kask e agisce sul filler perimetrale ancorato a destra e alla sinistra nelle zone delle ossa sfenoidi. Il modo in cui si innesta nel casco offre dei vantaggi non da poco. Il punto di ancoraggio è situato in una svasatura, in modo da ottimizzare la distribuzione delle forze ed è protetto dall’imbottitura frontale.
Il materiale plastico non è a contatto con la pelle. Lo stesso disegno del filler, quasi irregolare e scaricato è un altro punto a favore del comfort. Le fibbie laterali, in particolare nel punto di snodo, non sono completamente piatte, ma mostrano un comfort di buon livello e si adattano bene alla forma del viso.
Sembra il Protone, ma non lo è
A nostro parere è più comodo, anche se il concetto di fitting Kask (superlativo sotto molti punti di vista) non è stato stravolto. Elemento è più fresco e ventilato, più leggero ed impercettibile anche quando la temperatura esterna sale in maniera importante. Non comprime nessuna delle zone più delicate della testa, soprattutto quella sfenoide e occipitale. Il design è gratificante, perché è rotondo, ma non è una palla, è compatto, ma completa l’immagine del ciclista (oggi non è un fattore secondario), con o senza occhiali. Inoltre, soprattutto nella sezione anteriore, sulla linea orizzontale non sporge e non crea fastidi.
Non abbiamo riscontrato particolari difficoltà nel posizionare gli occhiali, davanti e nelle feritoie posteriori, anche se il Kask Elemento non prevede degli inserti grippanti. Le aste, una volta inserite beneficiano di canali profondi che, da un lato bloccano, dall’altro fanno sì che non interferiscano con la testa.
In conclusione
Un gran bel prodotto, un casco al quale non manca nulla e tecnicamente è un passo avanti agli altri. Kask Elemento è pienamente gratificante sotto il profilo dell’estetica, sostanzioso per quello che concerne tecnica e tecnologie integrate, super comodo. Con tutta probabilità un utente “normale” (non un ciclista professionista) non riesce a quantificare i reali benefici dell’aerodinamica, mentre è più semplice per tutti tramutare la stessa aerodinamica in efficienza relativa al comfort termico. In questo caso si è fatto bingo.
Si tratta di un casco che ha un prezzo di listino elevato, 375 euro sono tanti soldi. E’ vero, Elemento è 100% Made in Italy. Utilizza delle soluzioni tecniche e materiali che fanno scuola e verranno mutuati da altri in futuro, è un casco della fascia premium, un accessorio d’elite e la sicurezza non ha prezzo. Una cifra del genere fa entrare un casco da bici in una categoria lusso, accessibile a pochi, o per lo meno un aspetto che diventa un freno per molti ciclisti italiani.