Variano tricolori 2021

Pontoni, spiegaci il percorso dei Tricolori di cross

03.01.2022
5 min
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Variano di Basiliana è pronta ad accogliere i Campionati Italiani, il prossimo weekend sarà quello centrale per tutta la stagione nazionale sui prati, l’obiettivo di moltissimi atleti. Per l’occasione il piccolo centro friulano si veste a festa, perché la kermesse dei tricolori prenderà il via il 7 gennaio per durare ben tre giorni.

Daniele Pontoni, il nuovo cittì della nazionale italiana, è da quelle parti un autentico mito e non potrebbe essere altrimenti. L’ex iridato ha direttamente contribuito alla creazione del tracciato di gara e lo conosce come le sue tasche, oltretutto sa bene che quel test sarà fondamentale, l’ultimo appello disponibile per rimettere in discussione le candidature per le convocazioni in vista dei mondiali americani.

Pontoni 2021
Il cittì Pontoni ha disegnato il percorso tricolore pensando anche ai prossimi mondiali
Pontoni 2021
Il cittì Pontoni ha disegnato il percorso tricolore pensando anche ai prossimi mondiali

Percorso tecnico ma poco fangoso

Nel disegnare il percorso, Pontoni ha badato sia agli aspetti tecnici che alla varietà: «Nella prima parte è molto filante, i primi 400 metri sono larghi per permettere che ci sia un po’ di selezione al via, 280 sono in asfalto. Sarà sicuramente una lunga volata iniziale. Poi si entra in un campo di soia, che potrebbe essere l’unica parte a risentire minimamente di eventuale pioggia, per il resto il percorso è perfettamente drenante e non dovrebbe causare tanto fango.

«Uscendo dal campo di soia, il tracciato diventa davvero duro, con tanti saliscendi, due rampe che i corridori conoscono bene per le precedenti edizioni delle gare: la prima si affronta a piedi, la seconda farà la differenza perché i più capaci potranno anche completarla in sella. C’è poi una scala con 30 gradini e una parte con altre scale artificiali che costituisce la novità dell’edizione di quest’anno. Finale in contropendenza con discesa e risalita a S».

Percorso tricolori 2021
Un passaggio del percorso tricolore, rimasto quasi identico a quello di gennaio 2021
Percorso tricolori 2021
Un passaggio del percorso tricolore, rimasto quasi identico a quello di gennaio 2021
E’ un percorso pensato anche in funzione dei mondiali?

Diciamo che è un tracciato completo e per certi versi ricorda anche quello di Fayetteville. L’arrivo è stato completamente ridisegnato, posizionandolo direttamente sulla provinciale. Per emergere bisogna essere davvero al massimo della propria forma, è un percorso completo. Volevo che premiasse coloro che davvero hanno le condizioni per far bene anche in campo internazionale, poi naturalmente dovrò prendere in esame non una singola gara, ma tutto il complesso della stagione.

Dicevi che non ci sarà fango…

Le previsioni danno bel tempo, ma chiaramente mancano ancora giorni e non si può avere la certezza. Certamente con la pioggia diventerebbe ancora più tecnico e selettivo, ma senza eccessi com’è capitato di vedere in ambito internazionale.

Bertolini Variano 2021
A gennaio 2021 Variano ha ospitato il campionato triveneto, vinto da Gioele Bertolini (foto Alessandro Billiani)
Bertolini Variano 2021
A gennaio 2021 Variano ha ospitato il campionato triveneto, vinto da Gioele Bertolini (foto Alessandro Billiani)
Quando si arriva ai campionati italiani si fa un punto della situazione. Sei rimasto soddisfatto di questa prima parte all’estero?

Fino alla tappa di Coppa del mondo a Namur sicuramente sì, siamo andati bene e i risultati degli juniores sono lì a dimostrarlo. A Dendermonde era un percorso completamente avverso alle nostre caratteristiche, con un mare di sabbia dove rimanere in sella era un’impresa e infatti soprattutto nella gara junior maschile c’è stata un’ecatombe di cadute. Fra le ragazze la Venturelli senza uno scivolone evitabile sarebbe arrivata anche più avanti, ma quella gara così contraria ci ha detto cose importanti.

Cioè?

I nostri ragazzi al cospetto degli avversari mancano di potenza, non solo nei confronti di belgi e olandesi, ma anche di altri Paesi. E’ un aspetto sul quale dobbiamo lavorare. Comunque da quel che si è visto, nessuno arriva a gennaio in fase calante di forma e questo è un aspetto importante. La cosa che a Dendermonde mi ha fatto arrabbiare è che qualcuno, visto che la gara andava male, ha tirato i remi in barca e ciò non lo accetto – aggiunge Pontoni un po’ risentito – Chi ha sbagliato è stato ripreso e ne terrò conto, perché la maglia della nazionale va onorata al massimo, sempre e comunque, con il massimo impegno.

A Variano si attende un’autentica invasione di ciclocrossisti…

Il numero è un segnale importante, anche se vedere al via 500 e passa corridori non è una sorpresa ormai, il movimento da questo punto di vista è sano e sempre in crescita. Deve passare il messaggio che il ciclocross è una disciplina ideale per i ragazzi, per farli pedalare in sicurezza mantenendo tranquilli i genitori, lontani dai pericoli del pedalare nel traffico. Si gareggia in percorsi chiusi, a Variano addirittura la gara è su un colle che altrimenti si raggiunge solo a piedi…

Variano presentazione 2021
La presentazione della rassegna tricolore di Variano di Basiliana, che scatterà venerdì 7 per concludersi domenica 9
Variano presentazione 2021
La presentazione della rassegna tricolore di Variano di Basiliana, che scatterà venerdì 7 per concludersi domenica 9
Nelle ultime settimane il tema del rapporto conflittuale fra strada e ciclocross è tornato in auge.

Io ho iniziato il mio lavoro da poco, quando già la stagione stava per iniziare. Resto ottimista, i contatti che ho già avuto confermano la mia impressione di una cultura che sta iniziando a cambiare, ma molto va fatto, per trasformare la mentalità imperante soprattutto in certi team. Comunque già dal prossimo anno potremo vedere qualche professionista in più fare ciclocross e questo sarebbe importante come esempio per i più giovani.

Hai già in mente la nazionale per Fayetteville?

Nella sua intelaiatura sì. Non faccio nomi, ma sarà una formazione composta da 10-12 corridori, non di più.

Manca ancora un mese, dopo le ultime uscite hai ancora fiducia in qualche responso positivo?

Più che mai. Dendermonde da questo punto di vista non fa testo, era un percorso lontano anni luce da quello americano. La stagione ha detto che fra gli junior possiamo dire la nostra, fra gli Under 23 anche, le ragazze Elite hanno centrato a ripetizione la Top 10 e anche qualcosa in più. La situazione difficile resta al massimo livello maschile, ma questo lo sapevamo.

E prima di salutare Lecce, sfogliamo l’album

11.01.2021
6 min
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L’album dei campionati italiani di ciclocross a Lecce (nella foto di apertura i festeggiamenti di Marco Paludetti e della Sanfiorese, per la vittoria di Pietro Deon fra gli esordienti). Le gare sono finite in archivio con i loro podi e le loro maglie tricolori. Noi c’eravamo e abbiamo portato via un bel mucchio di foto, la nostra raccolta, che ora vogliamo condividere con voi e con le ragazze e i ragazzi che vi hanno partecipato. Nell’album che segue troverete sguardi, gambe, fango, emozioni, fatica e un grosso arrivederci al prossimo anno. Mentre la disciplina dei prati e dei sentieri si avvia a concludere la sua stagione.

Il rush finale

In Italia si correrà domenica prossima a casa di Daniele Pontoni, che ieri con i suoi ragazzi ha festeggiato il tricolore di Bryan Olivo. All’estero, malgrado i tanti annullamenti, la Coppa del mondo scriverà l’ultimo atto a Overijse, poi sarà tempo di mondiali. Ancora in Belgio, sulle spiagge di Ostenda.

Lecce supera l’esame tricolore

11.01.2021
4 min
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Enrico Carico è l’organizzatore del campionato italiano di ciclocross di Lecce. Un sogno divenuto realtà per la sua Asd Kalos dopo mesi e mesi di lavoro, per di più con l’aggravante del covid.

L’area del Parco di Belloluogo è stata per quattro giorni un vero stadio del ciclocross. Con un tracciato divertente, un catino nella città, ma al tempo stesso staccato da essa grazie ai suoi stessi muri di cinta. Aree apposite ben allestite anche all’esterno, come quella dei camper, e soprattutto con una grande partecipazione da ogni angolo d’Italia. Poche volte le categorie giovanili sono state così folte, tanto più se si tiene conto che si correva nel profondo Sud. E i tra i grandi non mancava un solo nome di spicco. Insomma Lecce non poteva chiedere di più. Tuttavia qualche momento di “tensione” non è mancato. 

A destra Enrico Carico. A sinistra, il responsabile del percorso Udo Corrado
A destra Enrico Carico. A sinistra, il responsabile del percorso Udo Corrado
Signor Carico, davvero ogni cosa al suo posto. Quanto ci avete lavorato?

Molto. Il problema è stato soprattutto amministrativo. Bisogna fare molte carte per poter accedere come società ad un evento come il campionato italiano. Ringraziando il cielo, le amministrazioni locali, Regione Puglia, Provincia e Comune di Lecce, ci hanno dato una mano e ci hanno dato la possibilità di allestire un campo di gara che da quel che ho sentito è piaciuto molto agli addetti ai lavori.

E’ vero che ci sono state lamentele ufficiali riguardo agli assembramenti? C’è stato davvero il rischio che le gare non si potessero concludere?

Siamo nell’era del covid e tutto è più complesso. Dovevamo rispettare certe regole e abbiamo cercato di farlo fino in fondo. In un paio di occasioni ho preso il microfono e ho cercato di portare le mani avanti per evitare di creare situazioni di assembramento. Mi era giunta notizia che il Codacons aveva sollevato questo problema perché sono arrivate delle denunce da parte di qualcuno. Qualcuno di passaggio che sembra abbia fatto delle foto davanti al Parco di Belloluogo. Adesso non so se il Codacons attiverà delle iniziative legali oppure no, ma io ho voluto ricordare alle persone di mantenere la distanze.

Certo, poi subentra un discorso di responsabilità immaginiamo…

Esatto. Ne vale sia l’immagine dell’evento, sia la mia responsabilità vera e propria. Ci sono 800 ragazzi che hanno corso e mi sarebbe dispiaciuto che una cosa così bella finisse male. Noi ce l’abbiamo messa tutta, ma in questi casi serve anche la responsabilità di tutti. Il primo giorno si è creato un po’ di assembramento all’esterno del parco perché vedendo tanto movimento molti, incuriositi, pensavano si potesse entrare liberamente, ma non era così. Alla fine siamo riusciti a controllare la situazione. Anche grazie ai ripetuti richiami.

I momenti più delicati si verificavano dopo l’arrivo degli atleti…

Sì e infatti abbiamo dedicato molta attenzione in quelle fasi. Soprattutto la domenica (in effetti c’era chi controllava gli accessi al tracciato, ndr).

Però noi tutto questo caos non lo abbiamo visto. Chi sta nel parco e gareggia ha fatto il tampone. Per accedere all’area (completamente chiusa) bisognava presentare l’autocertificazione. Le mascherine erano obbligatorie…

Noi abbiamo rispettato i protocolli covid dei vari Dpcm che ci ha richiesto la Federciclismo e abbiamo adottato le misure necessarie. Ingressi separati e aree riservate agli accompagnatori. Fra protezione civile e addetti della nostra società abbiamo disposto 15 persone solo per il controllo covid. Erano dislocate su tre accessi. Controllavano certificazioni, temperatura e il braccialetto per accedere alle varie aree.

Una veduta del percorso di Belloluogo a Lecce
Una veduta del percorso di Belloluogo a Lecce
Carico, prima ha detto: sono io il responsabile. Ma in questi casi, tanto più che si tratta di un campionato nazionale, non ne risponde anche la Fci?

No, purtroppo ne risponde l’organizzatore. Se ci sono dei problemi qualcuno viene a dire: chi è l’organizzatore? Lui e la sua società sportiva che ha un presidente, nello specifico mio fratello Sergio, ne pagano le conseguenze. Non possiamo scaricare le responsabilità che ci siamo assunti. La Fci mi dice: hai i requisiti per fare l’evento? Sì, allora okay fai la gara, rispetta le regole. Sta a me poi eseguirle.

Fin qui qual è stata la cosa più bella per voi della Kalos?

Che Vito Di Tano, grande ex campione del cross e che ci ha aiutato nell’allestimento del percorso, ha espresso pareri positivi. Gli ho chiesto: Vito, mi devi dire con la massima sincerità, abbiamo fatto un bel percorso di gara? Stiamo soddisfacendo le esigenze degli atleti, soprattutto quelli delle categorie internazionali (junior, U23, elite, ndr)? Perché i ragazzini non hanno problemi, li metti sul percorso e via…ma con gli altri non è proprio così. E lui mi ha risposto: ti posso assicurare che è uno dei più bei percorsi che abbia mai fatto. Qui al Sud cose del genere non ci sono mai state. Stai tranquillo che abbiamo fatto le cose per bene. E tutto questo mi ha gratificato non poco.

Insomma è felice per come è andata?

Sì, alla fine l’abbiamo portata a casa e tutto è andato bene. Belle gare e che bello vedere un veterano come Martino Fruet dare battaglia, lui mi è molto simpatico.

Cronometraggio (HotLaps), speaker, area box, premiazioni “fai da te”, classifiche solo online e non esposte: tutto ha funzionato al meglio e nel rispetto dei protocolli. C’era persino l’inno, Pedalare Pedalare, di Nandu Popu dei Sud Sound System. Per Lecce esame superato.

Daniele Pontoni

Tricolori di cross: neanche la Guerra li ha fermati

08.01.2021
3 min
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La storia dei tricolori di ciclocross ha radici molto antiche: il primo titolo venne assegnato addirittura nel 1930, ben vent’anni prima dell’avvento dei campionati mondiali. Al tempo il ciclocross era molto sentito e praticato in Italia, solo un gradino sotto all’attività su strada, basti pensare che si andò avanti a correre anche negli anni più difficili del Secondo Conflitto Mondiale e la rassegna tricolore saltò solo le edizioni del 1940 e 1945. Proprio la Guerra interruppe il dominio del primo grande interprete del ciclocross italiano, Luigi Ferrando, vincitore di 5 titoli fra il 1932 e il 1939. Il ligure era un buono stradista, vincitore anche di un Giro dell’Appennino, primo di tantissimi esempi di praticanti entrambe le discipline.

Annabella Stropparo, 2005
Annabella Stropparo ha vinto 8 campionati italiani di ciclocross
Annabella Stropparo, 2005
Annabella Stropparo ha vinto 8 tricolori

La maglia nera

Negli anni Cinquanta spicca un nome, ben conosciuto agli appassionati di storia del ciclismo: Luigi Malabrocca, storica maglia nera del Giro d’Italia, che però nel ciclocross sapeva farsi valere, tanto da conquistare due titoli italiani, nel 1951 e 1953. Nel 1959 iniziò la lunga collezione di successi di Renato Longo, andata avanti fino al 1972 attraverso 12 titoli italiani a cui il corridore di Vittorio Veneto unì ben 5 successi mondiali. Longo invece era un ciclocrossista tout court e le sue uscite su strada (due vittorie in carriera) servivano solo per tenere la gamba in allenamento in vista della stagione invernale.

Panizza bis

Negli anni Settanta ecco che i pro’ della strada iniziano a frequentare assiduamente il ciclocross italiano, soprattutto invogliati da kermesse con premi in denaro. Ai campionati Italiani si registrano le doppiette di Wladimiro Panizza nel 1975-76 e Franco Bitossi nel biennio successivo. Nel 1979 inizia il periodo di successi, 4 in 5 anni, di Antonio Saronni, fratello di Giuseppe stella assoluta del ciclismo su strada, con il quale le carriere non si mischiarono quasi mai. Antonio gareggiava solo sui prati, semmai era Giuseppe che ogni tanto faceva una capatina nel ciclocross sempre in ottica allenamento.

Enrico Franzoi, Coppa del mondo Zolder 2009
Quattro maglie tricolori per Franzoi, qui in Coppa del mondo 2009 a Zolder
Enrico Franzoi, Coppa del mondo Zolder 2009
Quattro maglie tricolori per Franzoi

Irrompe Pontoni

Gli anni Ottanta sono quelli di Ottavio Paccagnella, 6 vittorie per lui, i Novanta vedono irrompere sulla scena Daniele Pontoni: il friulano conquista 10 titoli tra il 1994 e il 2004 che sarebbero stati ben 11 se nel 1998 non fosse stato squalificato per positività al controllo antidoping, lasciando così il titolo tricolore all’attuale Ct della nazionale Fausto Scotti. Nel 2003 Pontoni conquista il titolo nazionale Elite ma non è il primo arrivato: lo precede infatti Enrico Franzoi, appartenente però alla categoria U23 (fra i più grandi Franzoi conquisterà 4 successi, fra il 2005 e il 2009). Il fatto si ripeterà nel 2012, quando Marco Aurelio Fontana (per lui 7 titoli fra il 2008 e il 2015) verrà preceduto da Elia Silvestri.

Regno Lechner

La storia dei tricolori di ciclocross femminile ha una genesi molto più recente: la prima campionessa italiana è stata Maria Paola Turcutto nel 1996, replicando poi l’anno successivo prima che iniziasse la lunga serie di vittorie di Annabella Stropparo, la specialista di Mtb che tra il ’98 e il 2006 ha portato a casa 8 titoli. Un primato destinato però a durare poco: nel 2009 è iniziato il regno di Eva Lechner, arrivata finora a 11 successi, ma la serie potrebbe anche allungarsi domenica a Lecce

Jakob Dorigoni, San Fior, 2020 (foto Billiani)

Quattro giorni ai tricolori, parla Scotti

07.01.2021
4 min
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Lo sguardo di Fausto Scotti è già rivolto ai tricolori. Il Giro d’Italia di Ciclocross è appena concluso, ma la scadenza di Lecce incombe ed è il momento di fare un punto della situazione.

«Arriviamo all’appuntamento – dice il tecnico azzurro – con un movimento in chiaro progresso di condizione. Se guardo alle prime gare del Giro a ottobre e a quello che è successo a Sant’Elpidio, è evidente che ci sia stato un generale miglioramento qualitativo. Invece dal punto di vista dei numeri, ogni gara ha confermato la vitalità del movimento, ma se quello italiano è considerato il più grande al mondo, con oltre 3.000 praticanti, non è un caso…».

Fausto Scotti, Luigi Bielli
Per Scotti e il suo collaboratore Bielli, dopo il tricolore, si andrà verso i mondiali
Fausto Scotti, Luigi Bielli
Per Scotti e Bielli, dopo Lecce sarà tempo di mondiali
La sconfitta di Dorigoni ti ha sorpreso?

No, innanzitutto perché Jakob viene dall’ultimo periodo di carico e la stessa gara di Sant’Elpidio era inserita nella tabella di allenamento. Sapeva già di non poter rendere al massimo, ma a Lecce la musica sarà ben altra. Poi non va dimenticato che Filippo Fontana è andato veramente forte, ha confermato quel che si diceva di lui da junior, a Sant’Elpidio volava. In queste condizioni nella gara di Lecce sarà lui il favorito fra gli under 23.

Filippo Fontana, Sant'Elpidio a Mare 2020
Filippo Fontana, primo a Sant’Elpidio, è uno dei favoriti per gli italiani U23 (foto Passarini)
Filippo Fontana, Sant'Elpidio a Mare 2020
Fontana, 1° a Sant’Elpidio (foto Passarini)
A ben guardare, nelle categorie giovanili avrai difficoltà nello scegliere i nomi…

Spero proprio di averle, queste difficoltà… Il fatto è che ancora attendiamo di sapere quale sarà il programma di gare ai mondiali di Ostenda: l’Uci ha detto che darà una risposta il 16 gennaio. Probabilmente aspetteranno di capire quale sarà l’evoluzione della pandemia in Belgio e soprattutto le ultime ordinanze del governo locale. Noi abbiamo avuto la fortuna di fare l’intera attività, in altri Paesi – dal Belgio all’Olanda, dalla Francia a tanti altri – i ragazzi non hanno gareggiato. Saremmo avvantaggiati? Forse, ma non è questo che conta. L’importante è poter dare a questi ragazzi l’emozione di una gara iridata. Vedremo…

Fabio Aru, Montodino 2020
Aru soffre nel guidato stretto, ma spinge forte in salita
Fabio Aru, Montodino 2020
Aru soffre nel guidato, ma spinge forte in salita
Torniamo agli elite: senza parlare di una sua possibile convocazione, come hai visto Aru?

Non era un percorso fra i più adatti a lui, c’era tanto da guidare e discese anche pericolose sulle quali giustamente non ha rischiato, ma la volete sapere una cosa? L’ho cronometrato sui tratti pedalabili in salita e andava più forte anche dello stesso vincitore Fontana. In certi passaggi mi ha impressionato. Dopo i tricolori vedremo cosa fare, intanto ho comunque deciso che finita la gara di Lecce faremo un raduno sul litorale laziale con 12 atleti elite per impostare la trasferta mondiale.

Eva Lechner, San Fior 2020
Eva Lechner, con Arzuffi e Persico: le tre favorite dei tricolori donne elite (foto Billiani)
Eva Lechner, San Fior 2020
Lechner, con Arzuffi e Persico: favorite dei tricolori (foto Billiani)
Come vedi la gara tricolore?

Il percorso è ampiamente pedalabile e presumo che si svilupperà una bella battaglia fra Dorigoni e Bertolini che puntano da tempo l’appuntamento. Anche Colledani su quel percorso può dire la sua e Cominelli non parte battuto, ma deve sicuramente partire meglio di come ha fatto a Sant’Elpidio. Nelle altre categorie ci sarà lotta serrata. Se fra gli under 23 Fontana si fa preferire di pochissimo, fra gli junior è un terno al lotto. Sono tanti che possono vincere e nelle stesse categorie femminili ci sarà ugualmente grande battaglia, uno spettacolo assicurato.

Vedremo all’opera Lechner e Arzuffi fra le elite?

Sicuramente e con loro Silvia Persico, che se la può giocare. La lotta per il titolo non uscirà da queste tre.

Lecce si prepara al tricolore di cross

02.01.2021
3 min
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Manca una settimana ai campionati italiani di ciclocross di Lecce. La “capitale” del Salento si prepara ad accogliere il circus delle gomme tassellate. La Puglia vanta una lunga tradizione in questa specialità. In tanti anni se ne sono visti di anelli tra uliveti, gravine e masserie. Stavolta però lo spettacolo arriva in città e più precisamente presso il parco di Belloluogo, nel quadrante settentrionale di Lecce. Si tratta di un’area pianeggiante pari a dieci campi da calcio ed è la più ampia zona verde della città (e tra quelle di tutto il Sud). Ci si attende una bella cornice di pubblico… rispettando le norme del distanziamento.

Una veduta aerea del Parco di Belloluogo
Una veduta aerea del Parco di Belloluogo

Il cross in città

Ad organizzare l’evento è la Kalos, diretta da Enrico Carico. Il presidente sta allestendo un evento curato sotto ogni punto di vista, a partire sia dal discorso mediatico che tecnico. E proprio questo secondo aspetto vogliamo approfondire. 

Lo facciamo con il responsabile al percorso Udo Corrado che giusto questa mattina sta iniziando la “picchettatura” dell’anello tricolore. L’area camper invece è già stata sistemata nei giorni scorsi con l’ausilio di alcuni mezzi pesanti che hanno spianato il terreno.

«E’ già da qualche giorno che stiamo lavorando al parco di Belloluogo – spiega Corrado – innanzitutto abbiamo tagliato l’erba e abbiamo terminato proprio qualche ora prima della fine dell’anno. E da oggi abbiamo iniziato la tracciatura del percorso. Abbiamo oltre mille picchetti…

«Si tratta di un anello di circa 2,8-2,9 chilometri, dipende da come verranno poi disegnate alcune curve. Lo stiamo allestendo con la supervisione di Vito Di Tano (storico crossista pugliese ed esponente della Fci, ndr). Dico sin da ora che non ci sarà fango in quanto il terreno di Belloluogo drena molto bene. Veniamo giusto da alcuni giorni di pioggia e non si è accumulata acqua. Il fondo predominante è erboso». 

Anche Elio Aggiano nel gruppo organizzatore
Anche Elio Aggiano nel gruppo organizzatore

Lecce “europea”

Dalla Federazione non è arrivata nessuna indicazione in merito alla tipologia del percorso da tracciare, ma l’idea è stata sin da subito quella di fare un anello veloce, il più pedalato possibile affinché emergessero anche le qualità tecniche dei ragazzi e delle ragazze.

«Non volevamo un tracciato troppo lento, con lunghi tratti di “gimkana” che alla fine penalizzassero la tecnica di guida, con ingressi in curva a velocità troppo basse. Anche per lo spettacolo non sarebbe stata una grande cosa».

Per farla breve non si voleva una gara di “running” come si è spesso assistito nell’ultimo mese, complici anche le piogge abbondanti che hanno appesantito i terreni. 

«Piuttosto – conclude Corrado – ci sono lunghi rettilinei dove poter spingere, ci sono i classici ostacoli a terra e allestiremo anche una scalinata. Nel complesso sarà quindi un percorso veloce. Perché è vero che nel Nord Europa c’è sabbia e ci sono ostacoli, ma la velocità non manca mai».

Jakob Dorigoni, Jesolo, Giro d'Italia Ciclocross
Jakob Dorigoni è il campione italiano in carica
Jakob Dorigoni, Jesolo, Giro d'Italia Ciclocross
Dorigoni è il campione italiano in carica

Servirà potenza

Chi uscirà vincitore quindi sarà un crossista completo, ma ancora di più un crossista in forma. Saranno colui (o colei) che quel giorno avrà a disposizione molti watt per sprigionare il proprio potenziale. La potenza di Dorigoni potrebbe giovarne, ma anche le lunghe leve di un Daniele Braidot potrebbero trovare pane per i loro denti.

E tra le donne? Beh, con il ritmo acquisito in Nord Europa Eva Lechner non dovrebbe avere grossi problemi, ma Arzuffi, Baroni e Persico non staranno di certo a guardare.

Da questa gara, il cittì Romano Scotti, avrà poi le idee più chiare per stilare le convocazioni in vista dei mondiali di Ostenda a fine mese.