Pezzi catena Ekar

Campagnolo, viaggio tecnico nei segreti della catena

06.02.2021
4 min
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Nel ciclismo di oggi dove tutto corre a velocità molto elevate e gli standard qualitativi sono altissimi, c’è una parte della bicicletta che ciclicamente si evolve in maniera importante: i gruppi. E questa volta osserviamo più da vicino la catena, un elemento che spesso viene poco considerato. Per farci spiegare come vengono prodotte e come si evolvono abbiamo parlato con Giacomo Sartore, Product Manager dei gruppi Campagnolo.

Un elemento complesso

La catena è l’elemento meccanico che tutti… bistrattiamo un po’, perché spesso è sporca e perché ci sembra molto semplice da costruire, ma in realtà nasconde una grande lavorazione.
«La catena è tra le cose meno considerate dai ciclisti – inizia Giacomo Sartore – ma in realtà dietro alla sua produzione c’è un mondo. Tanto per cominciare, diciamo che una catena è composta da 118 maglie interne, 118 maglie esterne, più i pin. Però non tutte le catene sono da 118 maglie: alcune nascono da 114. Dipende dai modelli o dalle specifiche richieste».

Catena Campagnolo Super Record 12 v
La catena del Campagnolo Super Record 12 velocità
Catena Campagnolo Super Record 12 v
La catena del Campagnolo Super Record 12 velocità

Spazi stretti

Una catena è quindi composta da un gran numero di elementi, ma gli spazi sono stretti: «Nelle catene moderne da 12 o 13 velocità le tolleranze sono inferiori al micron. Andiamo ad accoppiare maglie interne ed esterne affinché abbiano le stesse identiche dimensioni al micron, per avere un “match” perfetto tra tutti i pezzi e garantire la robustezza e la resistenza ad ogni tipo di usura».

Made in Vicenza

Campagnolo è un’azienda che tiene molto a mantenere il legame con il suo territorio.
«La ricerca e lo sviluppo vengono fatti in Campagnolo – continua Sartore – ogni catena nasce a Vicenza e vengono tutte lubrificate a caldo in una vasca ad ultrasuoni. In pratica immergiamo le catene in una soluzione lubrificante riscaldata fra i 95 e i 100 gradi per una mezz’ora. Questa operazione serve per fare in modo che il grasso entri in ogni maglia, falsa maglia e pin».

Catena Ekar 13 velocità
Un dettaglio della catena del gruppo Ekar a 13 velocità
Catena Ekar 13 velocità
Un dettaglio della catena del gruppo Ekar a 13 velocità

La ricerca delle massime prestazioni porta a lavorazioni di altissima precisione: «Ogni pin viene forato uno a uno in uno spazio microscopico. Si fa un mezzo foro da sotto e uno da sopra per preservare la resistenza. Bisogna pensare che una catena deve sostenere nei momenti di massimo sforzo fra i 1.500 e 2.000 Watt. Tutto questo viene fatto per risparmiare 0,2 grammi per ogni pin per un totale di 25 grammi».

Cambiano materiali e spessori

Ma una domanda che abbiamo fatto a Sartore è come sono cambiate le catene di oggi rispetto a quelle di un 10 velocità?
«Nelle catene a 10 velocità rispetto alle 12 velocità cambiano i materiali della maglia esterna e gli spessori. Il materiale “nuovo” è stato scelto per garantire le stesse caratteristiche di resistenza e durata. Anche i pignoni hanno subito variazioni nel materiale e nel processo produttivo, sia in termini di lavorazione che di trattamenti per garantire gli standard di qualità che si prefissa Campagnolo».

L’aspetto che ci ha incuriosito molto è che la catena e i pignoni vengono progettati e sviluppati insieme come fossero un pezzo unico.

Catena Campagnolo Veloce 10v
La catena del gruppo Veloce a 10 velocità
Catena Campagnolo Veloce 10v
La catena del gruppo Veloce a 10 velocità

Entrando nello specifico del materiale usato, il Product Manager Campagnolo prosegue nella spiegazione.

«Le catene odierne – dice – sono fatte con acciaio ad alto tenore di carbonio. Essendo l’acciaio una lega formata da ferro e carbonio, più quantità c’è di quest’ultimo elemento più il materiale è rigido e resistente».

Per essere sicuri che le catene resistano alle tensioni più estreme, prima dell’assemblaggio, ogni pezzo è sottoposto a un trattamento superficiale al Nichel Teflon.

Test molto severi

Ovviamente Campagnolo ha un reparto testing in cui sono messi alla prova tutti i componenti dei gruppi.
«Le prove specifiche che caratterizzano la catena ed altri componenti sono regolamentate dalla norma ISO4210 – continua a spiegarci Giacomo Sartore – Campagnolo, oltre ad effettuare quanto richiesto dalla normativa si impone dei limiti di qualità e resistenza superiori, aggiungendo ulteriori test. Entrando nello specifico c’è il test della resistenza a trazione che misura il carico massimo che può essere applicato sulla catena prima che si rompa. La resistenza a fatica è provata su uno strumento costruito da Campagnolo che simula la vita della catena su di una bici. Viene inoltre fatta una prova che esegue cicli di tensione e de-tensione con un carico prestabilito. Anche qui viene misurata l’usura della catena finché non si esaurisce del tutto. Questi sono solo alcune delle prove che facciamo. L’obiettivo è sempre quello di garantire la massima performance sia in termini di resistenza, durata e qualità».

BMC Teammachine Ag2r Campagnolo

Campagnolo nel 2021 con BMC e Ag2r

07.01.2021
2 min
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Campagnolo ha di recente annunciato la propria partnership con BMC Switzerland nel ruolo di fornitore tecnico per la stagione 2021 della rinnovata Ag2r Citroen.
In occasione della presentazione della nuova maglia avvenuta poco prima di Natale, Vincent Lavenu, team manager della formazione transalpina, aveva parlato per la sua squadra di una vera e propria rivoluzione per il 2021. Prima l’ingresso di uno sponsor di peso come Citroen, quindi l’addio alla storica maglia a cubetti a favore di una livrea tutta bianca. Per ultimo gli innesti di Jungels e Van Avermaet al posto di Latour e Bardet a disegnare una formazione votata alle corse di un giorno.
A completare il tutto è arrivato infine l’annuncio di BMC come nuovo marchio di bici per la nuova stagione.

Nuova opportunità di sviluppo

In Campagnolo si sono mostrati fin da subito entusiasti nell’annunciare l’accordo con BMC. Grazie alla nuova partnership con la casa costruttrice elvetica nel 2021 utilizzeranno ruote e gruppi Campagnolo non solo il team WorldTour ma anche la squadra under 23 di Ag2r Citroen.
Entrambi
i team pedaleranno infatti con il Gruppo Campagnolo Super Record EPS disc montato su biciclette BMC Teammachine SLR01. Entrambe le squadre avranno inoltre a disposizione tutti i modelli di ruote Bora WTO e Bora Ultra disc per un set up 100% vicentino.
Per Campagnolo sarà così possibile ricevere ulteriori feedback sulla validità dei propri prodotti da atleti estremamente esigenti, come i campioni dell’Ag2r Citroen, in grado di mettere sotto stress il materiale tecnico a loro disposizione.

Jungels e Naesen Ag2r Bmc Campagnolo
A sinistra Bob Jungels e a destra Oliver Naesen del Team Ag2r Citroen
Jungels e Naesen Ag2r Bmc Campagnolo
A sinistra Bob Jungels e a destra Oliver Naesen del Team Ag2r Citroen

Tecnica e orgoglio

David Zurcher, CEO di BMC Switzerland, ha dichiarato: «Come fornitori delle biciclette del team Ag2r Citroen siamo felici di lavorare con Campagnolo. Avere una forte presenza nel mondo delle competizioni è parte integrante della nostra visione del brand e quindi selezioniamo accuratamente i nostri partner. Campagnolo è un produttore di componenti che condivide la nostra mentalità, con una storia costellata di vittorie. Siamo pronti a far partire questo ambizioso progetto sportivo e raccogliere insieme prestigiosi successi».
Dal canto suo Vincent Lavenu ha voluto aggiungere: «Ci fa estremamente piacere avere Campagnolo con noi nel 2021. Le performance dei loro prodotti sono note nel mondo del ciclismo che conta e il palmares Campagnolo non è secondo a nessuno. L’unione fra una componentistica di eccellenza e telai all’avanguardia mi dà la convinzione di poter iniziare nel migliore dei modi un nuovo capitolo della storia del nostro team».

campagnolo.com

Team Lotto Soudal Campagnolo

Campagnolo e Lotto Soudal ancora insieme

19.12.2020
2 min
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Nei giorni scorsi Lotto Soudal e Campagnolo hanno ufficialmente rinnovato il loro accordo di collaborazione tecnica anche per il 2021. Si tratta di una delle partnership più longeve nel mondo del ciclismo visto che stiamo parlando di una collaborazione che dura da oltre dieci anni.

Novità donne e U23

Il nuovo anno porterà una doppia novità. Dal 2021 infatti, oltre che della formazione WorldTour, l’azienda vicentina sarà partner delle squadre U23 e femminile del team belga. Si andrà così a completare un progetto di sponsorizzazione tecnica che negli ultimi anni ha ottenuto molti successi.

A tal proposito Nicolò Ildos, Marketing Manager Campagnolo, ha dichiarato: «Sono ormai più di dieci anni che collaboriamo con il Team Lotto Soudal e siamo lieti di rafforzare la nostra partnership per la prossima stagione. Abbiamo vissuto dei momenti indimenticabili nel corso degli anni e siamo sicuri che ne arriveranno altri nel 2021. La fornitura di ruote e gruppi ai team Ladies e U23 ci fornirà una piattaforma di test davvero completa per i nostri prodotti».

Johan Lelangue, General Manager di Lotto Soudal, ha voluto aggiungere: «Da oltre 80 anni la qualità e la precisione dei prodotti Campagnolo contribuiscono alle vittorie dei più grandi campioni di ciclismo di tutti i tempi. Da Coppi, Merckx, Indurain a Nibali, Pogacar, Ewan e Gilbert. Siamo orgogliosi di far parte di questa lista».

A disposizione del team anche la Bianchi Oltre XR Disc 2021
Anche la Bianchi Oltre XR Disc 2021

La parola ai campioni

«E’ sempre bello pensare che i migliori ciclisti di tutti i tempi abbiano utilizzato Campagnolo», ha affermato Philippe Gilbert.

Caleb Ewan ha voluto esternare il suo amore per il brand vicentino: «Il gruppo Campagnolo è sicuramente il gruppo più bello da vedere su una bici. Sarebbe la mia unica scelta se dovessi mai progettarne una».

La dotazione tecnica per il 2021

La Lotto Soudal impegnata nel World Tour maschile utilizzerà bici Ridley con un equipaggiamento di cui vi abbiamo parlato in questo articolo pubblicato ieri.
La formazione femminile e quella U23 utilizzeranno invece le Ridley Helium SLX Disc equipaggiate con il gruppo elettronico Super Record EPS di Campagnolo insieme alle ruote Campagnolo Bora One 35 e Bora One 50.

Per il 2021 la casa vicentina ha confermato le partnership con la Cofidis (gruppi) e UAE (gruppo e ruote). I due team utilizzeranno bici italiane, rispettivamente De Rosa e Colnago, due marchi che unitamente a Campagnolo hanno fatto la storia del ciclismo mondiale.

campagnolo.com

Campagnolo tazza 2020

Le idee Campagnolo per un Natale speciale

29.11.2020
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Campagnolo si conferma un brand di assoluto valore mondiale riconosciuto anche al di fuori dal mondo del ciclismo. Non solo gruppi da strada o gravel. Ne è la prova la linea di idee regalo in vista del prossimo Natale che l’azienda vicentina ha presentato in questi giorni sui propri canali social.

Campagnolo locandina 2020
Campagnolo locandina 2020

Per casa e per ufficio

Fra le tante proposte che possiamo trovare sul sito campagnolo.com spicca una serie di oggetti legati alla vita di tutti i giorni, a casa oppure in ufficio. Ad esempio degli eleganti cavatappi in titanio finemente lavorati oppure delle tazzine da caffè con il logo ben in evidenza. L’idea suggerita è quella di avere accanto a sé un oggetto firmato Campagnolo nei momenti che scandiscono la giornata di ognuno di noi.

Campagnolo giubbino invernale 2020
Il giubbino invernale nel catalogo
Campagnolo giubbino invernale 2020
Il giubbino invernale: idea regalo

Casual e sportivo

Nelle idee regalo suggerite per Natale non potevano mancare delle proposte legate all’abbigliamento. Oltre ai tradizionali capi da indossare per le uscite in bicicletta, spicca una serie di proposte per il tempo libero: T-shirt, polo, felpe, piumini. Sono tutti capi realizzati con materiale pregiato, curati nei minimi dettagli per garantire una vestibilità unica.

Campagnolo cavatappi 2020
Il cavatappi è ormai un classico, ma questa volta è in titanio
Campagnolo cavatappi 2020
Il cavatappi è un classico

Scelta di cuore

L’idea dell’azienda vicentina in vista del prossimo Natale è proprio quella di invitare ogni innamorato dei prodotti Campagnolo a condividere con gli affetti più cari la propria passione per la storia di questo straordinario marchio. Un marchio che ha sempre saputo innovare mantenendo intatto lo spirito e le capacità tipiche del Made in Italy che è sempre apprezzato in tutto il mondo.

www.campagnolo.com 

Campagnolo Ekar

Ekar, eleganza e tecnicità in un gruppo

14.11.2020
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In questo periodo dell’anno numerosi stradisti preferiscono staccare un po’ dalla bicicletta da corsa e pedalare su una bicicletta diversa, che sia una mountain bike o una gravel. Per godersi al meglio le uscite sulla ghiaia è importante che tutto funzioni al meglio, in primis la trasmissione. Campagnolo ha presentato recentemente il nuovo gruppo dedicato al gravel: Ekar.

La novità dell’Ekar è che è un gruppo 1×13 velocità, che offre una gamma completa di rapporti ottimizzati per avere la migliore cadenza di pedalata. Per realizzarlo sono state combinate ben oltre 70 parti mobili realizzate in fibra di carbonio, poliammide rinforzata con carbonio e leghe anodizzate 7075 e 6082, con bulloni in acciaio inossidabile.


La presenza di 13 pignoni al posteriore ha reso possibile l’adozione della corona singola all’anteriore, che è un bel vantaggio nei contesti off-road dove lo sporco può sempre dare noie meccaniche. Un punto qualificante dell’Ekar è la presenza del pignone a 9 denti. Questo significa avere un’ampia gamma di rapporti a disposizione. Il nuovo corpetto ruota libera N3W è costruito con due monoblocchi per combinare la resistenza dell’acciaio e il risparmio del peso dell’alluminio. I pacchi pignoni disponibili sono tre: 9-36, 9-42 e 10-44.

La guarnitura singola è composta dalle pedivelle in fibra di carbonio UD che montano semiperni in acciaio aisi 630. In linea con la filosofia dell’Ekar, di combinare materiali diversi, questa soluzione tecnica permette di avere componenti leggeri e allo stesso tempo resistenti. Con la tecnologia ProTech vengono uniti i due semiperni all’interno del movimento centrale, mentre i cuscinetti sovradimensionati in acciaio inossidabile sono calettati sul semiperno per favorire scorrevolezza e resistenza. Per quanto riguarda le opzioni di ingranaggi, Campagnolo propone: 38, 40, 42 e 44 denti.

Il gruppo Ekar di Campagnolo
Il gruppo Ekar di Campagnolo

Molta attenzione è stata posta anche alla forma delle leve e dei corpi comandi, che favoriscono il comfort e offrono la possibilità di regolazione della distanza della leva. La catena ricopre un ruolo fondamentale soprattutto in una disciplina come il gravel dove è esposta a polvere e terra. L’Ekar vanta la nuova catena C13 con nichel-teflon che può essere chiusa con il classico pin oppure con il nuovo sistema C-Link. Per quanto riguarda i freni sono disponibili i dischi da 140 e 160 millimetri con le pastiglie DB310 in mescola organica.

campagnolo.com


Cadex 42 tubolar

Le ruote sulle strade del Giro d’Italia

23.10.2020
4 min
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Nel ciclismo moderno l’efficienza aerodinamica e la scorrevolezza sono diventati i fattori più importanti da ricercare, quasi più della leggerezza. In quest’ottica le ruote hanno acquisito una grandissima importanza. Non è un caso che i corridori cambiano il tipo di ruote in base al percorso o alle condizioni climatiche. Questo permette di variare l’assetto delle biciclette, potremo dire che lo stesso telaio offre sensazioni diverse in base alle ruote che si montano. Noi di bici.PRO abbiamo dato uno sguardo alle ruote usate dai team al Giro d’Italia.

Ruote per tutti

Un elemento che ci è saltato subito all’occhio è che non ci sono ruote particolari o fatte su misura, ma sono tutti modelli che si trovano in commercio. Questo è dovuto a più fattori, innanzitutto la qualità dei materiali moderni, i processi produttivi evoluti e la ricerca e sviluppo sempre più spinta. Inoltre bisogna ricordare che i telai e i componenti che usano i professionisti devono essere per regolamento materiali che si trovano in commercio. Quindi non vedremo più la ruota fatta solo per il singolo corridore come avveniva fino ad alcuni anni fa.

Le Roval Rapide CLX 50 della Deceuninck Quick-Step
Le Roval Rapide CLX 50 in dotazione alla Deceuninck Quick-Step e la Bora-Hansgrohe

Cerchi alti e larghi

Partiamo dalle ruote con profili più alti, fra queste spiccano le Roval Rapide CLX 50 in dotazione alla Bora-Hansgrohe e alla Deceuninck-Quick Step. Queste ruote vantano un profilo differenziato di 51 millimetri all’anteriore e 60 millimetri al posteriore con un peso rispettivamente di 649 e 751 grammi per un peso complessivo di 1.400 grammi. La larghezza del canale interno è di 21 millimetri per entrambi i cerchi. Il mozzo è Roval con cuscinetti DT Swiss EXP. Le Roval sono disponibili per solo copertoncino e freno a disco.

Le Enve 5.6 in dotazione alla NTT Pro Cycling
Le Enve 5.6 in dotazione alla NTT Pro Cycling con profili differenziati

Profili differenziati anche per le Enve SES 5.6 in dotazione alla NTT Pro Cycling. In questo caso oltre al profilo diverso c’è anche la larghezza del canale differente. La ruota anteriore ha un’altezza di 54 millimetri con una larghezza del canale esterno di 29 millimetri, mentre per la posteriore il profilo è di 63 millimetri con una larghezza di 28 millimetri. C’è da dire che la larghezza del canale interno è di 19 millimetri per entrambe le ruote. La scelta dei profili e della larghezza esterna diversi è fatta per migliorare l’aerodinamica soprattutto in caso di vento laterale. Il peso nella versione tubolare è di 1.372 grammi.

Le Black Inc Sixty sono ruote dal profilo di 56 millimetri
Le ruote Black Inc Sixty con profilo da 56 millimetri in dotazione alla Israel Start Up Nation

Alto profilo anche per le Black Inc Sixty in dotazione al Team Israel Start Up Nation. In questo caso il profilo è 56 millimetri per entrambe le ruote con una larghezza esterna del cerchio di 30 millimetri, che diventano 21 interni. La forma del cerchio è stata ideata per lavorare aerodinamicamente al meglio con pneumatici da 25 e 28 millimetri di larghezza. Il peso è di 1.575 grammi.

Le Bora One 50 di Campagnolo con raggiatura G3
Le Bora One 50 di Campagnolo hanno una raggiatura G3 tipica del marchio italiano

Profilo da 50 millimetri per le Campagnolo Bora One della Lotto Soudal. Le ruote italiane hanno una larghezza esterna del cerchio di 24,2 millimetri e sono disponibili sia per tubolare che per copertoncino/tubeless. Le prime pesano 1.348 grammi, mentre le seconde si attestano a 1.507 grammi. Il mozzo monolitico in alluminio è dotato di cuscinetti USB (Ultra Smooth Bearings). Da sottolineare la raggiatura G3 alla ruota posteriore tipica di Campagnolo.

Le Zipp 303 NSW con la superficie stile pallina da golf
Le Zipp 303 NSW vantano una superficie che richiama la forma delle palline da golf

Profilo leggermente più basso per le Zipp 303 NSW in dotazione al Team Movistar. Queste ruote vantano un’altezza di 45 millimetri con il profilo innovativo NSW (Net Speed Weaponry) dotato della tecnologia ABLC Sawtooth. In pratica si tratta del rivestimento fatto come una pallina da golf. Questo permette di migliorare la resistenza e la stabilità in caso di vento laterale, in quanto si creano dei mini vortici sulla superficie del cerchio. La larghezza esterna del cerchio è di 28,5 millimetri per un peso di 1.425 grammi.

Il Team CCC ha in dotazione le ruote Cadex 42 Tubolar con un cerchio dalla forma pensata per massimizzare l’aerodinamica e la velocità. Il profilo è di 42 millimetri con una larghezza esterna di 23 millimetri. I raggi sono in carbonio con profilo aero e i mozzi sono sempre di Cadex ad alta scorrevolezza. Peso di 1.242 grammi. Oltre alla versione tubolare c’è anche quella per copertoncino/tubeless dal peso di 1.327 grammi.

Rapporti: scelta complicata a Valdobbiadene

18.10.2020
3 min
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I mille volti di una cronometro, non solo gambe ma anche rapporti. Per la stragrande maggioranza dei “girini”, la tappa contro il tempo rappresenta quasi un giorno di “riposo” (le virgolette sono d’obbligo). Per specialisti e uomini di classifica è un giorno cruciale, tra i più faticosi e stressanti. 

Per questo si notano differenze enormi anche nelle scelte tecniche. Ieri Filippo Ganna (e non solo lui) ha vinto spingendo una corona da 58 denti. Mentre gli uomini della Vinzi Zabù-Ktm avevano una corona da 50 denti. 

Alla Vini Zabù- Brado Ktm hanno utilizzato guarniture Sram 50-37
Guarniture (Sram) 50-37 per la Vini Zabù-Ktm

Corone da 50 a 60 denti

I ragazzi di Luca Scinto non erano interessati alla tappa. O almeno sapevano di non poter competere per la vittoria e non avevano grosse necessità di modificare i loro assetti tradizionali. Dovevano portare la bici all’arrivo e risparmiare energie preziose magari per la tappa di oggi, adattissima alle fughe.

E lo stesso hanno fatto molti loro colleghi, che non hanno toccato l’usuale 52 o 53 che forniscono loro i costruttori. Sram infatti mette a disposizione il 50 o il 52. Volendo anche il 54, ma sono in pochi ad utilizzarlo nella tappe normali, tra questi c’è Jacopo Mosca della Trek-Segafredo.

Più ampia invece è stata la scelta per coloro che si appoggiavano al colosso giapponese, Shimano. Per questi atleti si poteva optare per una gamma di corone che andava dalla 50 alla 60. Come Campagnolo più o meno. Il brand italiano forniva dentature fino alla 58. E anche gli EF Procycling potevano far leva con FSA su corone dalle dentature più importanti.

In casa EF Procyling si è optato per corone FSA
Corone FSA per la EF Procycling

Ricognizione delicata

Il percorso di ieri però, con il muro di Ca’ del Poggio, i tratti vallonati ed altri molto molto scorrevoli non era facile da interpretare. Tanto che persino uno specialista come Alex Dowsett è rimasto “spiazzato”. L’inglese della Israel StartUp Nation infatti ha scelto una corna da 56, ma per sua stessa ammissione ha detto che gli avrebbe fatto parecchio comodo un 58 se non addirittura un 60. Avrebbe spinto in modo più composto e magari avrebbe guadagnato qualcosa in velocità. In poche parole non sarebbe andato oltre cadenza (110 rpm e più).

Poi molto dipende anche dalla scala posteriore. Chi ha Sram dispone anche dal 10. E il 56×10 sviluppa qualche centimetro in più del 58×11, pertanto alla fine la scelta spetta alla sensibilità dell’atleta. E in tal senso la ricognizione del mattino è cruciale. Lì il corridore avverte, intuisce, le sensazioni delle sue gambe. Sensazioni a poche ore dal via. Ma proprio per stress e percorso complicato anche in quel frangente non è facile azzeccare tutto al millimetro. 

Assistenza Shimano

Assistenza Shimano: sempre pronti ad intervenire

12.10.2020
4 min
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Durante il Giro d’Italia, ma non solo, l’Assistenza Neutrale Shimano è uno dei punti di riferimento per i corridori nel caso abbiano degli inconvenienti meccanici. Noi di bici.PRO abbiamo parlato durante il primo giorno di riposo al Giro d’Italia con Massimo Rava, team leader dell’Assistenza meccanica Shimano e anche titolare del negozio Mania Bike ad Alessandria. A Massimo l’esperienza non manca, infatti ha iniziato a fare assistenza neutrale in corsa nel 2006, prima con Mavic, poi con Vittoria e dal 2018 con Shimano.

Massimo come è andata fino ad oggi al Giro d’italia?

Finora tutto bene, abbiamo fatto diversi interventi ma direi tutto nella norma. Sai è sempre complicato muoversi in gruppo e fare gli interventi giusti, pensa che in macchina abbiamo nove ruote tutte diverse.

A cosa è dovuto il fatto di avere così tante ruote?

Pensa che anche se noi siamo Shimano, dobbiamo assistere tutti anche chi ha Campagnolo e Sram. Questo vuol dire che dobbiamo avere ruote Campagnolo sia per disco che per i rim brake, lo stesso vale per Shimano, mentre Sram abbiamo solo le ruote disco. Poi ci sono squadre che hanno i freni tradizionali ma con rim stretto e altre con rim largo.

A proposito di freni a disco, ci sono diametri diversi?

Si perché alcuni corridori al posteriore usano dischi da 140 millimetri, quindi dobbiamo avere le ruote posteriori con i dischi sia da 140 che da 160 millimetri. Ti faccio un esempio, alla Tirreno-Adriatico Van der Poel montava dischi da 140 millimetri sia all’anteriore che al posteriore, quindi dovevamo avere anche quella misura all’anteriore. La capacità di un cambio ruota sta anche nel capire in un secondo chi è e cosa monta.

Massimo Rava controlla che sia tutto in ordine
Massimo Rava durante il Giro d’Italia, controlla che tutte le bici siano in ordine
Quali sono gli interventi che fate più spesso?

La sostituzione delle ruote è certamente quello più frequente. Poi capita una giornata come al mondiale di Imola dove si inchiodavano i cambi. In quel caso abbiamo fatto molti interventi appesi al finestrino della macchina mentre i corridori andavano. Però abbiamo anche le borracce e le barrette nel caso che qualche corridore ce li chieda. Spesso ci passano le mantelline, come è successo a Roccaraso con la pioggia e il freddo. A fine tappa andiamo dalle squadre a riportare tutto quello che ci hanno dato. Oltre alle ruote abbiamo anche le bici complete. Per esempio all’ultima Tirreno abbiamo dato la bici a Froome e ci ha finito la tappa.

Come fate con le misure delle biciclette?

Abbiamo un database con tutte le misure dei corridori e sulla base di questi facciamo delle medie. Prendiamo tutta una serie di parametri e regoliamo le bici di conseguenza. Capita che i corridori arrivino al traguardo con le nostre bici, come appunto Froome quest’anno o Antonio Nibali. Devo dire che abbiamo delle bici ottime, infatti i telai sono dei Bianchi Xr3 montate con il Dura Ace Di2, ruote Shimano C40 e manubri PRO.

Il database utilizzato per le misure delle bici
Gli uomini Shimano usano un ricco database per assettare le loro biciclette
Fate più cambi di ruote con freni a disco o con i caliper?

Ormai la maggior parte sono disco. Al Giro quest’anno con i freni tradizionali sono rimaste la Ineos-Grenadier, la Jumbo-Visma e la UAE Team Emirates.

Usate i tubeless o i tubolari?

Le ruote che abbiamo in macchina sono con i tubolari, mentre le C40 montate sulle bici sono con i tubeless. Con le ruote singole cerchiamo di dare il massimo di leggerezza e per ora il tubolare pesa un po’ meno del tubeless.

Avete solo ruote in carbonio o anche in alluminio?

Le ruote montate Shimano sono le C40 in carbonio, mentre quelle montate Sram e Campagnolo sono in alluminio.

Le Oltre XR3 utilizzate da Shimano
Le Bianchi Oltre XR3 utilizzate da Shimano per dare l’assistenza ai corridori
A proposito di coperture, le forature sono aumentate o diminuite rispetto al passato?

Sono nettamente diminuite. Pensa che prima facevo assistenza con Vittoria e contavamo una media di 15/16 forature al giorno. A questo Giro d’Italia siamo a una media di 2 forature. C’è stato solo il giorno dei ventagli, la tappa con arrivo a Brindisi, che ci sono state molte forature. Evidentemente i corridori erano a tutta e non guardavano troppo dove passavano e magari transitavano sullo sporco.

Durante le cronometro fate qualche tipo di assistenza?

Se c’è bisogno e qualche squadra ce lo chiede, facciamo assistenza a qualche corridore. A Palermo abbiamo seguito quattro atleti. Però devo dire che sono i giorni più noiosi.

Per finire ci dici se il traffico in gruppo è migliorato o peggiorato rispetto ad alcuni anni fa?

Calcolando che il numero dei mezzi è sempre lo stesso, anzi alla Sanremo adesso fanno partire anche le seconde ammiraglie quindi ci sono più mezzi in corsa, devo dire che la situazione è migliorata. Ho notato che c’è più disciplina. Una volta era una guerra, c’erano delle tappe in cui si faceva a sportellate. Per il momento le cose stanno andando così, magari però ci aggiorniamo al prossimo giorno di riposo…..


Basso Diamante SV rigida e filante

10.10.2020
2 min
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Prova su strada della Basso Diamante SV 2020. Telaio in carbonio con profili aero. Lavorazioni esclusive per sterzo e reggisella. Carro di appena 400 millimetri. Pendenti rinforzati con l'archetto nonostante l'adozione di freni a disco. Gruppo Campagnolo Super Record. Un piacere da guidare.

Stabilità, precisione, velocità: la Basso Diamante Sv, anche nella versione 2020, racchiude tutte queste qualità. L’abbiamo voluta testare anche per capire meglio (a breve) l’evoluzione 2021 che, pare, sia un qualcosa di unico sia dal punto di vista tecnico che nella raffinatezza estatica.

Guida precisa

La Diamante si pone al vertice della gamma Basso. La sigla SV sta per Super Veloce. E’ una bici aerodinamica, basta vedere le forme dei tubi, a goccia o affusolati, per fendere e scaricare meglio l’aria. 

Partiamo dall’anteriore. Forcella e tubo di sterzo non hanno angoli particolari, tuttavia il rake accentuato della forcella e i suoi steli così larghi e sottili richiedono un po’ di chilometri per trovare il giusto feeling. A volte si ha la sensazione di avere tra le mani una bici da crono. Quando si è in piedi infatti all’inizio la bici sembra “dura” da far oscillare (resta dritta) poi “cade” all’improvviso. E’ una sensazione che magari non è piacevole, ma una volta che si è presa confidenza vi darà gioie immense. Quali? Ci si alza più composti e in in curva, specie nell’ingresso, è chirurgica.

Il retrotreno

Ecco il punto forte della Diamante SV. Pensavate che un carro da 400 millimetri fosse impossibile da avere su una bici con freno a disco? Beh, vi sbagliavate. E’ sopratutto questa soluzione tecnica e un tubo piantone abbastanza dritto (74° nella taglia M) che la rendono così reattiva, anche in salita. Adesso capiamo perché la forcella ha un rake leggermente più ampio: altrimenti la bici scapperebbe via!

I foderi pendenti sono stati abbassa, seguendo le moderne linee. Inoltre resta l’archetto tra questi due tubi, così da far eccedere la Diamante in rigidità. Il piantone con quella sorta di carenatura posteriore è davvero massiccio. La dispersione di energia è davvero nulla.

Basso style

Collarino reggisella, serie sterzo e spessori sotto all’attacco manubrio, sono dei veri gioielli “made in Basso”. Curati, consentono regolazioni al millimetro e un grande impatto estetico. La chiusura del reggisella è scomparsa, integrato nel piantone. Il reggisella si serra con due piccole viti a brugola.

Infine, uno sguardo alla componentistica che non poteva che essere top! Campagnolo è il gruppo Super Record 12 velocità e Campagnolo sono le ruote, le Bora One Disc da 35 millimetri. Perfette per chi ama una bici sì veloce, ma al tempo stesso “snella” per la salita. Il peso così allestita è di 6,7 chili.

E a proposito di allestimenti, Basso lascia spazio al cliente. Anche per questo la forchetta del prezzo è molto elevata.