L’aerodinamica è sempre stata fondamentale nelle prove contro il tempo. E come per altri componenti, anche i manubri da cronometro si sono evoluti per migliorare le performance dei corridori. Fra quelli che si fanno più notare, certamente c’è il Jet di Deda Elementi. Ne abbiamo parlato con Davide Guntri, Responsabile per i Team dell’azienda italiana.
Nate per il record dell’Ora
Deda Elementi collabora con UAE Team Emirates, Bardiani CSF e Lotto Soudal. E proprio da una di queste partnership sono nate le Jet.
«Queste protesi sono frutto di una richiesta che ci fece la UAE Team Emirates – esordisce Davide Guntri – in quanto pensavano di tentare il record dell’ora con Mikkel Bjerg. A quel punto ci siamo messi a lavoro per creare delle protesi avvolgenti».
Il lavoro è iniziato qualche anno fa: «Siamo partiti dalla stampa in 3D e poi le abbiamo portate al ritiro della squadra in Spagna a inizio 2020. Bjerg ha pedalato qualche giorno e ci ha spiegato come le voleva».
Nessuna turbolenza
Davide Guntri ci svela un dettaglio che può fare la differenza.
«Nel punto in cui si impugnano le protesi – ci spiega – il polso fa una piega che si apre molto e si crea un “buco” che crea molta turbolenza. Per questo motivo abbiamo creato le due spalle (le pareti laterali molto alte, ndr) che servono proprio a chiudere il gap fra il polso e la protesi».
Più comode per stare in posizione
La forma particolare delle Jet con una sorta di “sponda” che sale, scende e poi risale è stata pensata per non comprimere il braccio.
«La parte più alta delle protesi risale fino a 7 centimetri – ci dice Guntri – e serve per tenere chiusi i gomiti, essere più aerodinamici e mantenere la posizione per più tempo».
Tutti gli studi fatti in galleria del vento dicono che più un corridore si muove nel cercare la posizione e più accumula ritardo, quindi bisogna cercare di tenere il miglior assetto per più tempo possibile.
«Queste protesi sono più comode di altre perché il peso viene scaricato proprio su queste – dice Davide Guntri – tutto il peso delle spalle, della cervicale e della testa poggia proprio lì». Più comodità vuol dire riuscire a rimanere in posizione più facilmente e più a lungo e quindi essere più aerodinamici.
Monoscocca in carbonio
Le protesi Jet sono un monoscocca in carbonio 3K e sono disponibili in due misure: S e M. Le prime hanno una lunghezza di 340 millimetri, mentre le seconde arrivano a 370 millimetri. Il peso delle due estensioni Jet in taglia S è di 330 grammi, che salgono a 660 grammi con gli spessori e i poggia gomiti inclusi.
«Tutti i corridori usano una di queste due misure – continua Guntri – che sono il frutto di studi e test fatti con gli atleti del UAE Team Emirates. L’angolo delle estensioni è di 15 gradi verso l’alto con il kit di montaggio fornito da Deda Elementi. Fra le due protesi c’è il porta computerino, che quasi scompare perché rimane in mezzo alle braccia e non crea turbolenze».
Compatibilità quasi totale
Da sottolineare che le protesi Jet si possono adattare tramite un kit specifico anche sui manubri tondi da 31,6 millimetri di diametro. Inoltre, è possibile montarle sia sui manubri Deda Elementi sia su quelli di altri marchi. Ad esempio i corridori del UAE Team Emirates usano le Jet su un manubrio Colnago, utilizzando un kit di montaggio realizzato direttamente dall’azienda di Cambiago. Questa qualità le rende compatibili con la maggioranza delle biciclette da cronometro.