De Rosa

De Rosa, le bici per i campioni

01.10.2020
2 min
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Una delle biciclette più ammirate in gruppo è certamente la De Rosa SK Pininfarina in dotazione al Team Cofidis in cui milita anche il nostro Elia Viviani. Noi di bici.PRO ci siamo chiesti se il marchio italiano adottasse qualche accorgimento particolare sulla bicicletta del campione veneto. Abbiamo contattato direttamente Cristiano De Rosa.

Per competere da subito

Abbiamo cercato di carpire qualche segreto della SK Pininfarina di Elia Viviani chiedendo a Cristiano De Rosa se ci fosse qualche modifica su misura.
«In realtà sulle biciclette che forniamo ai professionisti e quindi anche ad Elia non ci sono modifiche strutturali, in pratica il telaio che usano i professionisti è lo stesso che si trova nei negozi». La nostra curiosità è nata dal fatto, che essendo Viviani un velocista e sprigionando molti watt nelle volate, ci fosse un qualche rinforzo strutturale in alcune zone del telaio. Ma De Rosa ci ha spiegato che «Vedi, tutte le nostre biciclette sono progettate per resistere e dare il meglio a corridori come Viviani, quindi le nostre bici nascono già racing oriented – aggiunge il patron del marchio italiano – sono dei prodotti concepiti per i corridori professionisti e pronte ad essere usate in gara. L’amatore che va in negozio si trova una bicicletta che è lo stessa dei professionisti, con gli stessi standard di qualità».

Viviani al Tour
Elia Viviani in sella alla sua De Rosa al Tour de France
Viviani al Tour
Elia Viviani in sella alla sua De Rosa sulle strade dell’ultimo Tour de France

Modifiche si, ma non sul telaio

Ovviamente qualche piccola personalizzazione è stata fatta come ci ha illustrato De Rosa.

«L’unica cosa che facciamo per i professionisti è quella di usare una livrea diversa per risparmiare qualche grammo, oppure – aggiunge Cristiano De Rosa – con Campagnolo si è deciso di allungare la leva per fare in modo che Elia possa cambiare più velocemente dal 12 all’11».
Piccoli dettagli che possono fare la differenza ai livelli altissimi a cui sono abituati i professionisti, che si giocano, nel caso dei velocisti in particolar modo, la vittoria per questione di centimetri.