Trek Checkpoint SL6, perfetta compagna di viaggio

04.05.2022
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Il test dell'ultima versione della gravel di casa Trek, la Checkpoint nell'allestimento SL6 eTap

Rispetto al passato la piattaforma Checkpoint viene completamente rivista e ridefinita. C’è il carbonio OCLV500 per le versioni SL e c’è l’IsoSpeed che separa i foderi obliqui del carro posteriore, dal tubo obliquo e dal piantone. Ma ci sono una nuova geometria che viene definita “progressiva” e uno shape dei profilati che avvicina questo progetto alle nuove Trek da strada. Proprio il design delle tubazioni diventa un vero e proprio “family feeling design” dell’azienda a stelle e strisce. Abbiamo provato l’allestimento SL6 eTap.

Una bici tuttofare e anche divertente da usare sullo sterrato (foto Sara Carena)
Una bici tuttofare e anche divertente da usare sullo sterrato (foto Sara Carena)

L’aerodinamica sposa la funzionalità

La zona dello sterzo e la tubazione obliqua in particolare sono mutuati (o accostabili) dalla Emonda. Lo sterzo è sagomato e puntuto, ha quella protuberanza caratteristiche di Trek e la sezione superiore adotta quella caratteristica svasatura con l’inserto specifico.

L’obliquo è abbondante e voluminoso, ma qui c’è anche il vano portaoggetti (e non è una cosa da dimenticare) e proprio come per le stradali, sembra dare ulteriore sostegno all’intera bicicletta.

Non ci possiamo scordare della scatola del movimento centrale, che è larga 86,5 millimetri ed è uguale a quella delle biciclette da strada. Sono ormai lontani i tempi quando le Trek avevano il bottom bracket da 92. Questa bici è funzionale in ogni sua parte, ricca di dettagli e ognuno di questi collima alla perfezione con gli altri e con il concept del mezzo.

Come è fatta e come è allestita

Il telaio è la forcella sono in carbonio monoscocca OCLV500 con IsoSpeed. Entrambi presentano tantissimi punti di ancoraggio per parafanghi e borse da viaggio, che fanno di questa bici una viaggiatrice, ma capace di sorprendere nei percorsi tecnici.

Ha la trasmissione Sram Rival 1×12 e il comparto manubrio in alluminio Bontrager. Il reggisella ha lo stelo in carbonio, con un diametro da 27,2. Si può montare un reggisella telescopico? Si, è possibile, ma non è possibile montare una forcella ammortizzata. In alluminio sono anche le ruote, sempre Bontrager. Il modello è Paradigm Comp con canale interno da 25 millimetri e gommate con i tubeless Bontrager GR1 da 40. Inoltre, la Checkpoint permette il passaggio di pneumatici fino a 45 di sezione ed è possibile montare le ruote da 650b con gomme fino a 2,1”.

Le nostre considerazioni

La Trek Checkpoint è appagante nel design che risulta moderno, ma non eccessivamente ingombrante. Nonostante integri delle soluzioni non comuni, ad esempio l’IsoSpeed e alcune tubazioni che si spingono verso la ricerca aerodinamica, la bicicletta ha sempre quel tocco “classico” che non stufa, anche grazie ad impatto estetico quasi tradizionale.

Con i tubeless gonfiati correttamente non ha paura di fare qualche drop (foto Sara Carena)
Con i tubeless gonfiati correttamente non ha paura di fare qualche drop (foto Sara Carena)

Una geometria vantaggiosa

Come per la Emonda, anche in questo caso uno dei valori aggiunti del progetto è la geometria, che ovviamente è da contestualizzare nella categoria gravel. Il corpo del pedalatore è sempre ben centrato sul piantone, a tutto vantaggio del comfort, della stabilità e anche a favore di una distribuzione ottimale dei pesi.

L’orizzontale è lungo e aiuta a sfruttare una pipa corta; la stabilità nei tratti tecnici e l’agilità ne guadagnano. Inoltre non si è mai sbilanciati sull’avantreno e il muscolo del diaframma non si schiaccia. La respirazione e il comfort per la schiena ringraziano.

In conclusione

Una bicicletta facile, la Trek Checkpoint SL6 è questo prima di tutto. Va bene per chi vuole smanettare e aprire il gas, magari lontano dalle gare su strada. Nonostante la sua natura “morbida”, non c’è mai quel distacco eccessivo con il mondo road e le sue doti di trazione e stabilità sono ampiamente sfruttabili anche dagli amanti della mtb. E poi è veloce. E’ una bici che può essere caricata come un mulo, adatta al bikpacking, al viaggio e a quell’experience della quale tanto si parla.

Trek

Trek e monocorona: la Roubaix Femmes è anche questo

16.04.2022
4 min
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La maglia tricolore di Elisa Longo Borghini colora il podio e fa risuonare l’inno di Mameli al velodromo di Roubaix, ma ci sono delle curiosità tecniche che devono trovare una menzione particolare. C’è una nuova Trek ed è la nuova Domane. E poi il monocorona anteriore e qui c’è uno sdoganamento in senso assoluto. Siamo a Roubaix e abbiamo rubato qualche scatto.

La Trek sull’ammiraglia prima della partenza
La Trek sull’ammiraglia prima della partenza

Una nuova Trek Domane?

Tutto ci porta a scrivere che quella vittoriosa è l’ultima versione della Trek Domane, la bici sviluppata dal brand americano e specifica per la Paris-Roubaix. Di sicuro è stato ripreso il concetto dell’IsoSpeed posteriore, tra piantone, tubo orizzontale e foderi obliqui (con un nuovo shape), con tutta probabilità, invece, scompare il dissipatore anteriore. L’IsoSpeed coinvolge il design totale del nodo sella e del seat-post. Inoltre, il primo impatto estetico ci mostra una bici piuttosto compatta nella sezione centrale e posteriore, con una “forcella più aperta”.

Dalla piattaforma Emonda

Lo sterzo, il profilato obliquo e il design dell’orizzontale richiamano da vicino la Emonda, con quello sviluppo aero concept che accomuna l’ultima generazione delle biciclette Trek.

Ci sono le ruote Bontrager full carbon con profilo da 37 millimetri e tubeless da 30 millimetri di sezione, una scelta che trova conferme anche nell’intervista fatta qualche giorno a dietro a Mauro Adobati, meccanico del Team Trek-Segafredo. I tubeless sono Pirelli PZero Race, ma di sicuro in edizione “non ufficiale”.

Sram Red AXS con monocorona

Se la trasmissione Sram a 12 rapporti non rappresenta una novità, la vittoria di una bici con single speed anteriore lo è. Corona piena da 52 denti con guida K-Edge e pignoni posteriori con scala 10/33. C’è il power meter Quarq. Inoltre la Longo Borghini ha utilizzato i pulsanti Blips sulla piega manubrio, molto sfruttati lungo i settori di pavé.

Elisa ha utilizzato un body Santini
Elisa ha utilizzato un body Santini

Abbigliamento non banale

Elisa Longo Borghini ha utilizzato un body Santini, ben visibile nelle immagini, con le finiture delle maniche comuni a quella utilizzata per i capi specifici da cronometro. Questa è un’ulteriore conferma della ricerca del dettaglio e di una categoria, quella dell’abbigliamento tecnico, soggetta ad una evoluzione davvero importante anche in ambito femminile.

Bontrager XXX WaveCel, il test del casco della Trek-Segafredo

01.04.2022
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La prova e le considerazioni del Casco Bontrager XXX WaveCel, uno dei modelli in uso alla Trek-Segafredo, perché la qualità della sicurezza non è un'opinione...

Il casco dovrebbe essere uno dei cardini del modo di immaginare ed interpretare la bicicletta. Le forme, il design e le colorazioni, le soluzioni tecniche funzionali hanno reso il casco anche uno strumento d’immagine che collima con la protezione. Bontrager XXX WaveCel adotta l’omonima tecnologia che è parte integrante del progetto. Lo abbiamo provato nella configurazione LTD ed ecco i nostri feedback.

Il suo profilo: un mix tra aero concept e light
Il suo profilo: un mix tra aero concept e light

Bontrager e Wavecell

Bontrager è un brand che orbita nel portfoglio Trek. WaveCell è la tecnologia adottata per aumentare la protezione e maggiormente efficace rispetto alla sola schiuma tradizionale. Si tratta di una struttura cellulare che adotta una forma ondulata, voluta, perché aumenta il potere dissipante e di distribuzione delle forze negative che si generano in caso di incidente. Dopo l’impatto la struttura flette, si deforma e collassa, il casco slitta e le forze si “spalmano” su una superficie ampia, senza concentrarsi in un solo punto.

Anche la Trek-Segafredo

Il Bontrager XXX Wavecel è uno dei due modelli utilizzati dal team, insieme al Velocis. Il profilo tecnico di questo prodotto fa collimare un notevole efficienza aerodinamica, comfort e leggerezza, oltre alle caratteristiche di protezione che abbiamo citato in precedenza. La calotta è un blocco unico che copre anche il perimetro del casco, infatti ai lati non è visibile il materiale EPS che caratterizza il mold interno. Le feritoie sono allungate e quelle posteriori assomigliano più ad estrattori di aria calda. La conformazione della struttura WaveCel si nota attraverso le asole. Non è annegata nel mold, ma è perfettamente integrata e non è a contatto con la testa.

Sistema di chiusura e imbottiture

Un altro bel dettaglio degno di menzione è la chiusura, composta dalle fibbie laterali regolabili e dal rotore posteriore Boa con azione micrometrica. Il terminale dove alloggia la rotella è regolabile in altezza e i cavi di ritenzione agiscono su due filler laterali che stringono, ma non comprimono. Il comfort ne guadagna. Eccellenti gli spessori differenziati delle imbottiture, scaricati dove è necessario minimizzare l’accumulo di calore e sudore, più voluminose dove c’è bisogno di comfort e stabilità. Sono amovibili e sostituibili.

Le imbottiture con gli spessori differenziati
Le imbottiture con gli spessori differenziati

I nostri feedback

Il casco Bontrager XXX WaveCel è un prodotto di altissima fascia, per quello che esprime in fatto di estetica e per la costruzione complessiva. Il suo design è funzionale alla protezione, tondeggiante nella sezione posteriore, fattore che fa aumentare il potere di scivolamento in caso di caduta. L’inserto WaveCel è un aggiunta da non tralasciare, ma ci si augura di non sapere come funge realmente.

Dal lato della percezione è come se non esistesse, leggermente più pesante rispetto ad un Velocis, ma con una distribuzione ottimale delle masse. Quando è indossato è impercettibile, perché non è eccessivamente profondo e non ha punti di pressione laterali. Questo Bontrager inoltre, non è solo ben aerato, ma è efficiente.

La combinazione delle feritoie, della loro forma e del WaveCel, sembra far aumentare il gettito dell’aria. Il WaveCel limita l’alloggio degli occhiali e l’inserimento delle aste nelle asole. Davanti è leggermente pronunciato, grazie ad uno spessore non sottovalutabile e che è un ulteriore vantaggio in caso di impatto.

Il logo del casco e la verniciatura che cambia cromia in base alla luce solare
Il logo del casco e la verniciatura che cambia cromia in base alla luce solare

Chiusura con il Boa

In realtà non è solo il rotore a fare un lavoro egregio, per quanto concerne bloccare il casco e distribuire bene le pressioni, ma anche in fatto di personalizzazione. Ogni intervento sulla rotella corrisponde ad un’adeguamento della taglia, un vantaggio soprattutto quando si è in movimento.

In conclusione

Bontrager XXX WaveCel LTD, la versione che abbiamo provato, non è solo bello e con una verniciatura che un ulteriore valore, ma è un casco che non conosce epoca e utilizzo. E’ vero, adotta una tecnologia molto moderna, ma anche semplice, che limita i movimenti del casco una volta indossato e che lo rende molto versatile, dalla disciplina road, fino ad arrivare a quelle off-road, come ad esempio il gravel racing.

Bontrager Circuit WaveCel, il casco sicuro per tutti

19.11.2021
4 min
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Bontrager ha lanciato il nuovo casco Circuit WaveCel, adatto all’utilizzo su asfalto, trail, piste ciclabili e bike park. Realizzato con materiali riciclati, è caratterizzato da una linea aerodinamica che strizza l’occhio alle performance nonostante il prezzo sia competitivo.

WaveCel è la tecnologia che dal 2020 gode di ottimi feedback e prosegue nel suo percorso di successo attraverso affidabilità e sicurezza. Circuit ha un occhio di riguardo per l’ambiente infatti è composto per il 50 per cento da schiuma EPS riciclata. Da segnalare i supporti magnetici Blendr che permettono di fissare sulla calotta superiore i dispositivi GoPro e le luci. 

Sicurezza e design

Circuit fa della sicurezza il suo punto forte con la ormai collaudata tecnologia WaveCel. La conformazione interna infatti è una struttura cellulare comprimibile, in grado di dissipare forti urti in maniera più efficace rispetto alla normale schiuma. La classificazione imparziale 5 STARS ha eletto i caschi WaveCel di Bontrager tra i migliori sul mercato.

Per quanto riguarda il design, lo sviluppo si è incentrato sul mantenere il peso ridotto e una larghezza che risultasse aderente al capo in modo da avere un risultato gradevole esteticamente. Questo modello è affusolato, aerodinamico e leggero. A proposito dell’aerodinamica, dall’analisi CFD del flusso d’aria si apprende l’ottimo lavoro realizzato. 

Caratteristiche

Fresco ed elegante, il Circuit WaveCel è un casco completo sotto il punto di vista delle caratteristiche tecniche. Per esempio i supporti magnetici Blendr consentono di fissare GoPro e luci senza bisogno di attacchi supplementari. Il sistema di fissaggio rimane saldo anche sotto lo stress dei percorsi off-road ed è testato per le forze di strappo per assicurarsi che si stacchi in caso di incidente.

L’elmetto dispone del sistema micro regolabile BOA® Fit che consente di adattare la calotta interna alla testa. Un altro particolare degno di nota sono le nuove cinghie divisorie semi-fisse FlatStraps che consentono di regolare in avanti e indietro il casco per trovare il posizionamento più comodo e sicuro sotto il mento. Le imbottiture interne sono rimovibili per il lavaggio e assorbono l’umidità nelle giornate calde o durante gli sforzi intensi

Taglie, colori e prezzo

Il Ciruit WaveCel vanta un peso di 335 grammi ed è disponibile in 5 colorazioni differenti: nero, bianco, radioactive yellow, viper red e malsanne blu. Oltre alle taglie classiche: S (51-57cm), M (54-60cm), L (58-63cm), si aggiunge la taglia XL (60-66cm) rendendo così il casco accessibile a tutti i ciclisti.

Il prezzo consultabile sull’e-commerce è di 154,99 euro.

Bontrager

Trek pensa al gravel con il manubrio GR Elite

29.07.2021
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Attraverso il suo marchio Bontrager, Trek cerca il modo migliore per ottimizzare la guidabilità delle bici gravel e lo trova presentando la novità GR Elite. Questo nuovo manubrio è realizzato con il migliore alluminio 6061-T6, leggero e affidabile. Fin da subito è possibile notare che lo spessore varia nella parte centrale. Presenta inoltre delle comode imbottiture (sostituibili) in EVA IsoZone che hanno il compito prezioso di disperdere le vibrazioni per migliorare il comfort e ridurre di conseguenza l’affaticamento muscolare. Il nuovo GR Elite dispone di porte Di2 integrate che consentono il passaggio interno dei cavi, aspetto che migliora tra le altre cose anche l’estetica del GR Elite. Degna di nota risulta essere anche la leggerezza della stessa piega. Quest’ultima pesa appena 306 grammi, prendendo in considerazione la misura da 38 millimetri.

Impugnatura confortevole che fa risparmiare energie
Impugnatura confortevole che fa risparmiare energie

Comandi raggiungibili

A rendere ancora più speciale il GR Elite ci pensa la nuova geometria Adventure Fit che offre la possibilità di accedere facilmente ai comandi dei freni e della trasmissione da qualsiasi posizione. Grazie ad una svasatura di 13 gradi e il drop da 128 millimetri è più agevole la presa bassa, decisamente più comoda e sicura. Il reach da 75 millimetri infine permette di adattarsi ai telai più lunghi tipici delle ultime novità in tema di bici da gravel.

Compatibilità importanti

Trek ha pensato bene di prevedere alcune compatibilità nella progettazione del nuovo GR Elite, come ad esempio
con l’appendice Shimano EW-RS910 Junction-A che garantisce un passaggio cavi Di2 più pulito ed efficiente,
ma anche con prolunghe aerodinamiche a clip
. Ricordiamo che il prodotto è disponibile nelle misure da 38, 40, 42 e 44 centimetri tramite la rete italiana di rivenditori Trek. Il prezzo consigliato al pubblico è di 79,99 euro.

trekbikes.com

Trek Madone con Bontrager RSL 62

Aeolus RSL, le Bontrager più veloci di sempre

15.04.2021
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Bontrager lancia la nuova linea di ruote Aeolus RSL e un nuovo profilo per quanto riguarda la gamma Aeolus Pro. Il marchio americano in questo modo allarga la sua offerta di modelli a prestazioni elevate, apportando notevoli miglioramenti in termini di velocità e stabilità.

Tre nuovi profili

Per quanto riguarda la linea RSL (Race Shop Limited) sono stati introdotti tre nuovi profili: Aeolus RSL 51, Aeolus RSL 62 e Aeolus RSL 75. Queste tre novità vanno ad aggiungersi alla già collaudata Aeolus RSL 37. In questo modo la linea RSL va a soddisfare tutte le diverse necessità.

Le Aeolus RSL 62
Le Bontrager Aeolus RSL 62, in evidenza anche in apertura
Le Aeolus RSL 62
Le nuove Bontrager Aeolus 62 con profilo da 62 millimetri montate anche sulla bici in apertura

Nuova progettazione

Rispetto al passato, Bontrager ha utilizzato un processo completamente nuovo, infatti in precedenza, il ciclo di progettazione e sviluppo era basato su modellazioni bidimensionali. Per questa versione delle Aeolus RSL si è ricorso a modelli CFD (Computational Fluid Dynamics) tridimensionali. Questo ha permesso agli ingegneri di Bontrager di tenere conto con una precisione molto elevata di ogni grammo di resistenza, in ogni direzione, attraverso qualsiasi piano e in tutti gli aspetti del sistema ruota/pneumatico.

Con questo nuovo modo di progettare si è riusciti a replicare fedelmente le condizioni del mondo reale. Il risultato è che il design delle ruote ottimizza l’aerodinamica e la resistenza al rotolamento, due aspetti che sono fondamentali nel ciclismo moderno.

Le Bontrager Aeolus RSL 51 montate sulla Trek Domane
Le Aeolus RSL 51 montate sulla Trek Domane
Le Bontrager Aeolus RSL 51 montate sulla Trek Domane
Le Bontrager Aeolus RSL 51 montate sulla Trek Domane

Le Bontrager più veloci

Tutto questo fa dire ai tecnici di Bontrager che le ruote Aeolus RSL sono le più veloci mai realizzate dal marchio americano. Oltre alla velocità è stato dato un peso importante alla stabilità. Per raggiungere tutti questi obiettivi è stato fatto un costante lavoro con i corridori del Team Trek-Segafredo che hanno continuamente fornito i loro feedback.

Bontrager Aeolus RSL 75
Larghezza interna del cerchio di 23 millimetri
Bontrager Aeolus RSL 75
La larghezza interna del cerchio per le Aeolus RSL è di 23 millimetri

Cerchio molto largo

Un primo elemento da analizzare è che i tre nuovi modelli Aeolus RSL hanno una larghezza interna del cerchio di 23 millimetri, mentre ricordiamo che le RSL 37 hanno la larghezza di 21 millimetri. Questa scelta verso un allargamento del cerchio assicura una migliore connessione aerodinamica con i pneumatici garantendo uno scorrimento più efficace. Come ormai ben sappiamo, un cerchio più largo permette anche di abbassare ulteriormente la pressione di gonfiaggio dei pneumatici, che porta un comfort maggiore, una fluidità di guida migliore e maggiore velocità.

Carbonio top di gamma

Altro punto importante, è il materiale usato da Bontrager. Tutte le ruote Aeolus RSL sono realizzate con il carbonio OCLV di livello RSL, che è il più leggero e resistente fra quelli utilizzati da Bontrager. Questo carbonio è stato l’elemento chiave per permettere di avere dei cerchi con dei profili aerodinamici a dei pesi molto competitivi.

Carbonio OCLV RSL
Il carbonio OCLV di livello RSL
Carbonio OCLV RSL
Le nuove ruote sono realizzate con il carbonio OCLV di livello RSL

Stessa velocità con meno watt

Le forme del cerchio e il profilo ruota/pneumatico aerodinamicamente più efficiente hanno ridotto la resistenza al rotolamento portando un risparmio di watt. I tecnici Bontrager hanno constatato che rispetto ai modelli Aeolus precedenti con profilo del cerchio simile, le nuove ruote hanno permesso a Mads Pedersen di risparmiare fino a 34 watt durante le sue volate.

Mozzi DT Swiss

A completare le caratteristiche delle nuove RSL c’è l’adozione del mozzo DT Swiss 240s, che grazie ai freehub Ratchet EXP garantiscono un peso ridotto accompagnato da elevata scorrevolezza.

Mozzo DT Swiss 240s
Il mozzo DT Swiss 240s
Mozzo DT Swiss 240s
Le ruote Aeolus RSL sono equipaggiate con il mozzo DT Swiss 240s

Tubeless Ready

Le Aeolus RSL sono tutte per i freni a disco e possono essere montate con i copertoncini oppure con i tubeless, infatti si possono configurate in modalità tubeless utilizzando il nastro copricerchio Bontrager TLR oppure un qualsiasi sistema a striscia sigillante tradizionale.

Andando nello specifico di ogni modello vediamo che le Aeolus RSL 51 hanno un profilo di 51 millimetri e un peso di 1.410 grammi, le Aeolus RSL 62 vantano un profilo di 62 millimetri con un peso di 1.520 grammi ed infine, le Aeolus RSL 75 hanno un profilo di 75 millimetri per un peso di 1.645 grammi. Ricordiamo che è possibile acquistarle singolarmente e poter creare così delle combinazioni con profili diversi fra ruota anteriore e posteriore.

Il nastro copricerchio e la valvola tubeless di Bontrager
Il nastro copricerchio e la valvola tubeless di Bontrager
Il nastro copricerchio e la valvola tubeless di Bontrager
Il nastro copricerchio e la valvola tubeless di Bontrager

La linea Pro

Come dicevamo all’inizio oltre ai tre profili RSL è stato introdotto un nuovo modello della gamma Aeolus Pro con un profilo da 51 millimetri. Questa ruota vanta la stessa larghezza interna del cerchio delle RSL da 23 millimetri e la stessa forma. Le differenze sono l’utilizzo del carbonio OCLV Pro e il mozzo DT Swiss 350. Questo permette di avere una ruota con profilo da 51 millimetri ad un peso di 1.590 grammi con un prezzo un pò più basso rispetto alla linea RSL.

Le ruote Bontrager Aeolus Pro 51
Le ruote Aeolus Pro 51
Le ruote Bontrager Aeolus Pro 51
Le nuove ruote Bontrager Aeolus Pro 51

Programma fedeltà Bontrager

Come tutte le ruote in carbonio Bontrager, anche le Aeolus RSL sono supportate dal programma fedeltà Carbon Care Wheel. Nell’improbabile eventualità che le ruote in carbonio Bontrager subiscano un danno entro i primi due anni dall’acquisto, verranno riparate o sostituite gratuitamente.

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Bontrager Starvos

Bontrager Starvos il casco all’apice della sicurezza

21.11.2020
2 min
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Di recente il casco Starvos WaveCel di Bontrager ha ottenuto il più alto riconoscimento nella rassegna Gear of the Year fatta ogni anno da Bicycling Magazine.

Lo Starvos è un casco dalle linee eleganti che racchiude un alto livello di sicurezza grazie alla tecnologia WaveCell. Si tratta di una struttura cellulare comprimibile che viene posizionata nella parte interna del casco e assorbe la forza che deriva da un urto impedendo che arrivi alla testa del ciclista. La tecnologia WaveCel ha ottenuto il punteggio massimo dal Virginia Tech, che tramite test imparziali ha dimostrato come sia tra le migliori protezioni presenti sul mercato.

All’interno del casco oltre alla struttura in WaveCel sono presenti delle imbottiture molto confortevoli che assorbono l’umidità e che si possono staccare facilmente e lavare. Il sistema di regolazione Headmaster agisce sulla circonferenza e sull’altezza in modo che il casco si adatti a tutte le tipologie di conformazione della testa. La regolazione tramite rotellina posteriore si può effettuare anche con una mano sola in modo molto veloce. Ad aiutare la regolazione ci sono le fibbie divisorie LockDown che sono anche molto comode e aiutano a tenere più puliti i cinturini.

La parte posteriore del casco Starvos con la rotellina per la regolazione
La parte posteriore del casco Starvos con la rotellina per la regolazione a una mano sola

I caschi Bontrager beneficiano del Crash Replacement Guarantee, che prevede in caso di incidente entro il primo anno dall’acquisto la sostituzione gratuita del casco.

Prezzo di euro 109,99

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Bontrager XXX WaveCel LTD

Edizione limitata per il Bontrager XXX WaveCel

29.10.2020
< 1 min
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Bontrager ha lanciato una nuova serie di colori e stili dei caschi dotati di WaveCel. Fra questi c’è anche il Bontrager XXX WaveCel LTD, il modello di punta della gamma del marchio americano.

Il Bontrager XXX WaveCel LTD è un casco altamente aerodinamico utilizzato anche dai corridori del Team Trek-Segafredo. La versione LTD strizza l’occhio anche all’estetica la colorazioni in edizione limitata che lo rende ancora più esclusivo.

La tecnologia WaveCel di Bontrager conferisce un livello di sicurezza molto elevato, infatti recenti studi hanno dimostrato che un casco con WaveCel è fino a cinque volte più efficace rispetto ai caschi realizzati con metodi costruttivi tradizionali. WaveCel è una struttura cellulare comprimibile che si trova nella parte interna del casco. In caso di impatto assorbe la forza dell’urto prima che arrivi alla testa del ciclista.

Oltre alla tecnologia WaveCel, il Bontrager XXX vanta una serie di qualità tecniche di primo piano, ad iniziare dal BOA presente nella parte posteriore che consente di regolare con facilità il casco sulla testa. Massima attenzione anche ai dettagli, infatti i tecnici del marchio americano hanno ideato un’imbottitura supplementare che si chiama NoSweat, che grazie ad un canale in silicone evita che il sudore possa cadere sugli occhi. Il peso del casco in taglia S è di 325 grammi, mentre in taglia M è di 352 grammi.

Per concludere segnaliamo la possibilità di usufruire del Crash Replacement, vale a dire che in caso di incidente entro un anno dall’acquisto, sarà possibile sostituire gratuitamente il casco con uno nuovo.

Prezzo di euro 269,99


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Bontrager RSL 37

Le ruote sulle strade del Giro d’Italia (2ª parte)

24.10.2020
4 min
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Continua la nostra analisi delle ruote utilizzate al Giro d’Italia. Nella prima parte abbiamo visto i modelli ad alto profilo partendo dalle Roval Rapide CLX 50 fino alle Cadex 42 Tubolar. Ora analizziamo le ruote con i profili più bassi. Una famiglia orientata alla ricerca del minor peso e più adatte alle strade in salita.

Le Mavic Cosmic Pro Carbon SL dell’Ag-2r La Mondiale
In primo piano le Mavic Cosmic Pro Carbon SL dell’Ag-2r La Mondiale

Cerchi medi bassi per le salite

Con un profilo di 40 millimetri le Mavic Cosmic Pro Carbon SL accompagnano i corridori del Team Ag-2r La Mondiale. Queste ruote sono disponibili in due versioni: per tubolare e UST, il sistema tubeless di Mavic. La versione UST fa registrare un peso di 1.490 grammi. L’azienda francese sottolinea che grazie al sistema UST si ha un risparmio di 40 grammi rispetto a una ruota tradizionale con camera d’aria. La versione per tubolare pesa 1.410 grammi. Entrambe le varianti hanno un cerchio con un profilo NACA che migliora l’aerodinamica e la stabilità in caso di vento laterale. I raggi a forma ellittica concorrono a migliorare l’impatto con l’aria. La larghezza esterna del cerchio è di 25 millimetri.

Le Fulcrum Speed 40T DB della Cofidis
Le Fulcrum Speed 40T DB in dotazione ai corridori della Cofidis

Anche le Fulcrum Speed 40T della Cofidis hanno un’altezza del cerchio di 40 millimetri con una larghezza esterna di 24,5 millimetri e un peso di 1.320 grammi. I mozzi sono in alluminio con cuscinetti ad alta scorrevolezza CULT. Queste ruote sono realizzate tramite la tecnologia Two-to-One che permette di avere meno raggi. Il vantaggio è che si risparmia peso e si hanno minori flessioni nei momenti di massimo sforzo. I raggi sono in acciaio con profilo arrotondato.

Le Metron 40 SL Disc della Bahrain-McLaren
Le Vision Metron 40 SL Disc in dotazione alla Bahrain-McLaren spiccano per la versatilità

I corridori del Team Bahrain-McLaren sono equipaggiati con ruote Vision della gamma Metron. Per la precisione possono fare affidamento sulle Metron 40 SL Disc con un profilo del cerchio arrotondato per ricercare la migliore efficienza aerodinamica. Anche i raggi sono pensati per la velocità, infatti hanno una forma piatta. Le Metron sono sviluppate tramite test in galleria del vento e analisi CFD. Il canale interno di 19 millimetri permette di montare pneumatici larghi di misura da 25 millimetri in su. I mozzi con sistema P.R.A. facilitano la scorrevolezza della ruota e una durata nel tempo maggiore. Il peso è di 1.350 grammi nella versione per tubolare.

Grafica accattivante per le Ursus Miura TS37 Evo
Le Ursus Miura TS37 Evo Disc ben visibili grazie alla grafica accattivante

Con 37 millimetri di profilo le Ursus Miura TS37 Evo Disc accompagnano le imprese dei corridori della Vini Zabù KTM. Il cerchio è un monoscocca di carbonio UD con larghezza esterna è di 24 millimetri. Il peso della ruota anteriore è di 650 grammi, mentre la posteriore si ferma a 780 grammi per un totale di 1.430 grammi. I mozzi hanno cuscinetti ad elevata scorrevolezza SKF. I raggi a testa dritta sono in acciaio al carbonio.

Le Corima WS 32 Black DX dell’Astana
Le Corima WS 32 Black DX del Team Astana con profilo da 32 millimetri

I corridori del Team Astana utilizzano ruote Corima WS 32 Black DX. La versione per tubolare ha un profilo di 32 millimetri con una larghezza di 26 millimetri. Il cerchio in carbonio ha una finitura 3K. Il peso della ruota anteriore è di 645 grammi, mentre la posteriore fa fermare l’ago della bilancia a 775 grammi.

La Trek-Segafredo monta ruote Bontrager, fra le quali spiccano le Aeolus RSL 37. Realizzate in carbonio OCLV di livello RSL che offre leggerezza e maggiore resistenza. Il profilo del cerchio è di 37 millimetri, che a detta dei tecnici Bontrager garantiscono ottime prestazioni anche nei tratti veloci. La larghezza esterna del cerchio è di 28 millimetri, adatta a coperture larghe. I mozzi sono i DT Swiss 240s e i raggi sono i DT Aerolite sempre del marchio svizzero. Il peso è di 1.325 grammi.