Trek Emonda SLR 7

Trek Emonda SLR 7, le nostre impressioni

30.05.2021
4 min
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In occasione della Gran Fondo Squali – Trek abbiamo avuto l’opportunità di pedalare su una Trek Emonda SRL 7 e poter così affrontare il percorso della prova romagnola con lo stesso telaio usato dai corridori della Trek – Segafredo. Vi raccontiamo le nostre sensazioni in sella alla bici statunitense.

Più aerodinamica

Non è un mistero che l’ultima versione dell’Emonda sia stata profondamente trasformata rispetto alla precedente. La grande novità è nelle forme dei tubi: più aerodinamiche. Come ben sappiamo quando si cercano dei profili dei tubi più aerodinamici spesso bisogna pagare qualcosa in termini di peso. Ma questo non è successo con l’Emonda perché i tecnici di Trek hanno utilizzato il nuovo tipo di carbonio OCLV 800 che è più leggero a parità di rigidità, che ha permesso così di creare un telaio dal peso poco sotto i 700 grammi.

La Trek Emonda si è rivelata efficiente su tutti i terreni
La Trek Emonda si è rivelata efficiente su tutti i terreni
La Trek Emonda si è rivelata efficiente su tutti i terreni
La Trek Emonda si è rivelata efficiente su tutti i terreni

Ruote basse e manubrio integrato

Come dicevamo, la nostra Emonda SLR 7 vanta lo stesso telaio in dotazione al Team Trek–Segafredo con il manubrio integrato Aeolus RSL e ruote Bontrager Aeolus RSL 37, entrambi in carbonio OCLV. L’unica differenza rispetto alla bicicletta dei professionisti è il gruppo, infatti sulla nostra bicicletta c’era lo Shimano Ultegra Di2, sempre molto affidabile e preciso.

Iniziamo a raccontare le sensazioni tenendo presente che la giornata in cui si è svolta la Gran Fondo Squali – Trek era caratterizzata da un forte vento e certamente aver montato ruote con un profilo da 37 millimetri non ha potuto che farci piacere.

Nei tratti in salita si apprezza la reattività del carro posteriore
Nei tratti in salita si apprezza la reattività del carro posteriore
Nei tratti in salita si apprezza la reattività del carro posteriore
Nei tratti in salita si apprezza la reattività del carro posteriore

Ottima alle alte velocità

La prima fase della gara prevedeva un tratto molto veloce da percorrere lungo la statale Adriatica, dove il gruppone ha espresso velocità spesso intorno ai 50 chilometri orari. E’ in questo frangente che l’aerodinamica della Emonda si è fatta apprezzare. In effetti, avendo provato anche la versione precedente, il miglioramento alle alte velocità si sente. Pur essendo una bicicletta molto leggera e ideata per dare il meglio in salita, il comportamento nei tratti veloci è molto valido, quasi non si avverte la differenza con la sorella ancora più aerodinamica Madone. E’ proprio in questo tratto che ci sono venute in mente le parole che il giorno prima ci aveva detto Letizia Paternoster, quando decantava le doti della sua Emonda, sottolineando che è veloce e reattiva quanto e forse più della Madone che usava fino all’anno scorso.

Reattiva in salita

Nonostante un fisico non proprio da scalatore, la reattività che l’Emonda mi ha trasmesso nelle salite è stata comunque molto apprezzabile. Quello che fa veramente piacere è sentire il carro posteriore reagire immediatamente alle sollecitazioni nel momento in cui ci si alzava in piedi in salita per cercare di rilanciare l’azione.

Emonda Squali
La nostra Emonda all’arrivo della Gran Fondo
Emonda Squali
La nostra Emonda all’arrivo della Gran Fondo Squali – Trek

Su un binario

E se in salita non ci ha stupito la reattività e l’efficienza dell’Emonda, è nelle discese dove ci ha sorpreso di più. Nella prima discesa tecnica da Mondaino abbiamo tirato al massimo ogni curva e la sensazione è stata quella di viaggiare su un binario. Il bello dell’Emonda è che dove la vuoi mettere lei sta! Se c’è bisogno di chiudere un po’ di più una curva e inclinare maggiormente la bici, non c’è nessun problema, l’Emonda non si scompone mai.

Una bici completa

Per finire, possiamo dire che si tratta di una bicicletta completa che non presenta punti deboli, grazie alla leggerezza e alla reattività si può spingere su ogni terreno, basta solo avere le gambe!

trekbikes.com