Lelangue, dicci cosa chiederete a Guarnieri alla Lotto Dstiny

20.08.2022
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Siamo nel pieno della stagione, ma già si ragiona per la prossima. Dal 1° agosto fioccano le notizie sul ciclomercato che praticamente si sta concretizzando proprio in questi giorni e una delle notizie più interessanti per le implicazioni tecniche che comporta è la rottura del sodalizio fra Arnaud Demare e Jacopo Guarnieri, con il passaggio di quest’ultimo alla Lotto Dstiny (dal 2023 l’attuale Lotto Soudal si chiamerà così).

Non è un semplice cambio di maglia e in questo il deux ex machina della formazione belga John Lelangue vuole essere molto chiaro: «L’approdo di Jacopo è la concretizzazione di un progetto legato al suo nome. Lo abbiamo scelto per la sua esperienza. Noi stiamo investendo sui giovani e stiamo ridisegnando la squadra, ma il discorso su Jacopo è diverso».

Lelangue 2021
John Lelangue, team manager della Lotto Soudal, ha sposato subito il progetto legato a Guarnieri
Lelangue 2021
John Lelangue, team manager della Lotto Soudal, ha sposato subito il progetto legato a Guarnieri
Non vi preoccupa la sua età?

Al contrario, è uno dei fattori che ci hanno convinto. A Jacopo chiediamo di mettere al nostro servizio la sua esperienza e questa la acquisisci solo con il tempo. Avevamo bisogno di una figura come la sua che fungesse da regista delle volate. Il suo ruolo cambierà profondamente rispetto a quello che ha svolto finora.

Come è nato il contatto?

Abbiamo studiato a lungo le volate di Demare al Giro d’Italia, ne abbiamo parlato con Ewan sapendo che aveva bisogno di un cambio profondo per la prossima stagione. Caleb ha necessità di ricostruire un po’ tutto il sistema delle sue volate e quindi serve un regista che curi i suoi sprint ma anche quelli di Arnaud De Lie. Abbiamo ragionato a lungo, anche con Allan Davis che è il diesse che si occupa delle volate e ci siamo tutti trovati d’accordo sul suo nome.

Guarnieri Demare 2022
Guarnieri e Demare, un binomio che ha fruttato moltissime vittorie, soprattutto nei grandi Giri
Guarnieri e Demare, un binomio che ha fruttato moltissime vittorie, soprattutto nei grandi Giri
E’ stato semplice convincere Jacopo?

Abbiamo ragionato di contenuti, molto prima che dell’aspetto economico. Jacopo ha parlato non solo con noi, ma con lo stesso Caleb che non ha mai nascosto la sua stima nei confronti dell’azzurro. E’ convinto che Jacopo sia la maniera giusta per rilanciarlo.

Che ruolo dovrà ricoprire Guarnieri?

Non quello dell’ultimo uomo. Il sodalizio con Jasper De Buyst resta solido, il belga sa come deve muoversi negli attimi precedenti gli ultimi 250 metri con un velocista particolare come Ewan. Jacopo dovrà essere quello che cura tutto il treno sin dalla sua costituzione, richiamando gli uomini e facendo in modo che la volata di Caleb e Arnaud sia la più ordinata possibile. Con le sue capacità, Jacopo può svolgere ogni tipo di lavoro in uno sprint e una figura del genere è quanto mai preziosa.

Caleb Ewan non ha mai nascosto la sua profonda stima per Guarnieri, ora lavoreranno insieme
Ewan 2022
Caleb Ewan non ha mai nascosto la sua profonda stima per Guarnieri, ora lavoreranno insieme
Che differenze ci sono fra Ewan e Demare, con cui Guarnieri ha lavorato fino a oggi?

Sono due tipi di sprinter molto diversi. Il francese è un corridore che ha bisogno di essere lanciato, di un treno ordinato che possa proiettarlo verso la sparata finale. Ewan è più vecchio stampo, inventa sempre, si sceglie la ruota da battezzare che potrà portarlo all’arrivo, quindi per lui serve un lavoro molto diverso, legato maggiormente alle fasi di preparazione della volata. Poi lui saprà quel che dovrà fare, ma dovrà essere messo nelle migliori condizioni. Se con Demare era principalmente l’ultimo chilometro il suo obiettivo, con noi dovrà curare soprattutto la parte tra i –5 e -1, trovare la rotta migliore per proiettare l’australiano.

De Lie Limburg 2022
De Lie primo alla Ronde von Limburg. Per lui si prospetta un futuro da cacciatore di classiche
De Lie Limburg 2022
De Lie primo alla Ronde von Limburg. Per lui si prospetta un futuro da cacciatore di classiche
E fra Ewan e De Lie?

Anche qui ci sono differenze profonde. De Lie si sta costruendo ora, a me ricorda molto il primo Tom Boonen. Io sono convinto che l’approdo principale per il giovane belga potranno essere le classiche. Tecnicamente comunque De Lie è più vicino a un velocista come Demare, quindi ha bisogno di un lavoro diverso.

Una curiosità: chi è stato il primo a battezzare l‘idea di portare Guarnieri alla Lotto?

Il primo a parlarne? E’ stato proprio Caleb…

Van Rysel Roadr 900, la performance alla portata di tutti

09.08.2022
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Lo sport per tutti. Con questa mission Decathlon sta portando il materiale sportivo nelle case di tutto il mondo. Parte di questo intento ora è rivolto alla performance con gamme di prodotti sempre più prestazionali e di qualità. Un esempio sono le Van Rysel Roadr 900, le scarpe da corsa che hanno vinto al Giro d’Italia nel 2019 e al Tour de France nel 2020 con Nans Peters

Queste calzature rappresentano il top di gamma dell’azienda francese nel campo della bici da corsa. Sono un riferimento per chi cerca un prodotto che esalti la qualità senza però dimenticare il prezzo. 

Anima racing

Le abbiamo viste ai piedi dei pro’ già in varie occasioni. Quest’anno che Van Rysel affianca il team WorldTour Cofidis le stiamo notando sempre più spesso in gruppo. Anche altri atleti le indossano come Arnaud De Lie in forza alla Lotto Soudal, sintomo che l’anima di queste scarpe sia puramente rivolta alle gare.

Performance non vuol dire mancanza di comfort. Infatti la Roadr 900 si presenta compatta e avvolgente, inoltre dispone di piccoli fori sulla parte interna ed esterna della tomaia per favorire la ventilazione nelle giornate calde. I dettagli sono curati, sulla parte del collo del piede è presente un rivestimento in materiale morbido per evitare fastidiosi sfregamenti. Nella parte interna del tallone invece ci sono due cuscinetti adibiti a tenere stabile la zona del tendine d’Achille e favorire la pedalata. Tutta l’essenza di questa scarpa è racchiusa in appena 312 grammi nella taglia 43, di cui 45g di soletta interna preformata.

La suola è 100% in carbonio realizzato in Italia
La suola è 100% in carbonio realizzato in Italia

Suola e chiusura

A determinare una scarpa top di gamma ci sono alcuni standard imprescindibili a cui Van Rysel non si è di certo sottratta. Il primo di questi è la suola 100% in carbonio Made in Italy. Una componente che esalta la scarpa e la rende estremamente rigida in grado di trasferire al meglio tutta la potenza espressa sul pedale. Sono inoltre presenti due occhielli per una ventilazione ottimale che fa entrare e uscire l’aria nella parte sottostante. 

Un altro elemento determinante è il sistema di chiusura. Per questo modello è stato implementato un sistema a doppio rotore micrometrico con quattro passaggi di cavi. La fasciatura è quindi molto avvolgente e in grado di essere regolata in ogni momento senza impedimenti. L’interno della scarpa è realizzato in Mesh 3D un materiale ad alta performance che favorisce una rapida asciugatura.  

Prezzo e taglie

Le Roadr 900 sono il compagno di viaggio perfetto per chi cerca il massimo dalla proposta Van Rysel, 900 infatti sta a indicare il più alto grado di tecnicità nella salita della gamma corsa. Le taglie selezionabili vanno dal 40 al 47. I colori disponibili sono tre: bianco ottico, grigio chiaro e nero. Il prezzo consultabile sul sito è di 139,99 euro. 

Decathlon

De Lie: i paragoni con Gilbert, il mito Cancellara e le vacche

08.03.2022
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«E’ bello – mormora Arnaud De Lie alla partenza da Kuurne – che facciano il paragone con una leggenda come Philippe Gilbert. Non mi rende nervoso. Anzi, mi spinge in avanti. Non sento davvero la pressione, perché penso che la mia fisionomia sia più vicina al tipo di Tom Boonen. Il Giro delle Fiandre e la Parigi-Roubaix sono le gare dei miei sogni. Non Liegi-Bastogne-Liegi, che passa dietro casa mia. Se ho la fortuna di essere tra i migliori al mondo entro dieci anni, allora forse posso concentrarmi sulle classiche delle Ardenne. Ma prima voglio essere il terzo vallone a vincere il Giro delle Fiandre. Non c’è due senza tre. Sarebbe bello se un giorno potessi scrivere il mio nome accanto a Criquielion e Gilbert. Tra qualche anno saprò se quella speranza è giustificata».

Sul podio del GP Monseré con la sua faccia da ragazzino, dopo una volata devastante
Sul podio del GP Monseré con la sua faccia da ragazzino, dopo una volata devastante

Intervista alla transenna

La fortuna che si sia fermato nella zona mista al via della Kuurne-Bruxelles-Kuurne, con un po’ di tempo a disposizione. Un addetto stampa benevolo e la mattina non troppo fredda. Appunti della trasferta in Belgio, alla vigilia per noi della Sanremo, mentre il ragazzino di 19 anni della Lotto Soudal, 1,82 per 77 chili, seguirà il programma fiammingo fino alle grandi classiche di lassù.

La vittoria al GP Monseré (foto di apertura) non c’è ancora stata, verrà una settimana dopo il nostro incontro. Al via di Kuurne ha vinto solo una corsa a Mallorca dopo essere stato uno degli juniores di maggior rilievo in Belgio. Lo voleva la Quick Step, se l’è preso la Lotto Soudal.

«Ero in contatto con Lefevere – dice – abbiamo parlato tanto e non si andava oltre, finché la Lotto mi ha offerto un contratto e io l’ho informato che avrei debuttato con loro. La Quick Step in ogni caso non mi avrebbe fatto passare subito. E così sono diventato un neoprofessionista. Nel media day di inizio stagione, prima sono stati annunciati i programmi dei big, poi è stato ricavato uno spazio anche per me. Ho capito che hanno fiducia in me e l’ho trovato motivante».

Nel 2020, Arnaud De Lie è stato terzo agli europei juniores di Plouay
Nel 2020, Arnaud De Lie è stato terzo agli europei juniores di Plouay

Quasi 500 vacche

Quel che più piace e che i colleghi belgi suggeriscono di chiedergli è la storia di famiglia. Il paese da cui arriva, Lescheret, è nella punta più bassa della regione vallone, quasi al confine con il Lussemburgo. Suo nonno Jules, scomparso da poco, veniva dal Nord poi decise di spostare la famiglia.

«Mio nonno era un contadino – dice – anche il mio bisnonno e adesso mio padre Philippe. Abbiamo un allevamento di bovini a casa nostra. In totale abbiamo poco meno di cinquecento vacche, di cui una quarantina da latte. L’inverno scorso ho provato a dare una mano, ma non è più tanto possibile. E così mio padre è in difficoltà, perché mio fratello Axel ha un altro lavoro e mia sorella Edwige ha solo 17 anni. La fattoria fa parte della mia vita. Ci sono cresciuto. La mattina in cui ho vinto l’Omloop Het Nieuwsblad U23 dello scorso anno, mi sono alzato con mio padre, ho aiutato a preparare le mucche per la mungitura, poi sono corso a casa alle 7,30 per andare alla corsa».

In ritiro ha diviso la stanza con Campenaerts, prendendo le misure a bici e compagni
In ritiro ha diviso la stanza con Campenaerts, prendendo le misure a bici e compagni

A scuola da Victor

La squadra gli ha messo accanto Victor Campenaerts, anche lui appena arrivato ed evidentemente capace di trasmettere nozioni al ragazzino desideroso di imparare.

«Victor è il mio mentore – racconta – un super tecnico. Mi ha subito preso sotto la sua ala, mi ha anche ospitato a casa sua per una settimana. Mi insegna il fiammingo e le strade qui intorno, che conosce benissimo. In ritiro abbiamo condiviso la stanza. Ha quella vena perfezionista che ogni professionista vuole avere. Cerca tutti i dettagli ed è disposto a condividere la sua esperienza».

Quest’anno De Lie aveva già vinto al Trofeo Playa de Palma, su Molano e Weemaes
Quest’anno De Lie aveva già vinto al Trofeo Playa de Palma, su Molano e Weemaes

Vendicare Leuven

Ma la sua origine vallone non mente. Nel 2020 ha vinto la Philippe Gilbert Juniores, corsa di due tappe. E il belga è sempre stato uno dei suoi due riferimenti ciclistici.

«All’inizio lo vedevo come una superstar – ammette mentre il tempo sta per scadere – mentre ora siamo compagni di squadra. Gli piace prendermi in giro, come fanno i valloni tra di loro. Da bambino ero fan anche di Cancellara, per il suo modo di correre, con i capelli al vento. Sembrava forte anche giù dalla bicicletta. Era davvero Spartacus, un gladiatore. Ma mi conviene restare con i piedi per terra. Va bene riuscire a vincere, andrà bene anche se capirò gli errori. La mia stagione sarà un successo se sarò selezionato per i mondiali U23 in Australia. Voglio davvero vendicarmi per Leuven (dove è caduto e ha dovuto arrendersi, ndr). In quel periodo è morto anche mio nonno Jules. Se a Wollongong va come spero, il primo anno da professionista sarà stato un successo…».