Bertolini Illnau 2021

Guerciotti rilancia, con Bertolini e altri botti…

02.10.2021
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La Selle Italia Guerciotti è da molti anni un riferimento assoluto nel ciclocross italiano e con l’approssimarsi della stagione il team si è dato una tinteggiata di fresco, per continuare a raccogliere successi in Italia ma anche per provare a scalare posizioni nelle gerarchie internazionali. Proprio da questo presupposto parte il ritorno dopo due anni del campione d’Italia Gioele Bertolini e già dalle prime premesse, con il terzo posto nella prima uscita in Svizzera a 1’20” dal vincitore elvetico Kevin Kuhn e a 1’05” dall’altro svizzero Timon Ruegg (nella foto di apertura), si capisce che la strada è tracciata.

«Con Gioele abbiamo impostato un lavoro teso a farlo tornare quello che era giunto nella Top 10 assoluta dei Mondiali – afferma il responsabile tecnico Alessandro Guerciotti – è rientrato nel gruppo come se non ne fosse mai uscito. Diciamo che riprendiamo da dove avevamo lasciato con un nuovo entusiasmo».

Bertolini viene da due stagioni difficili, nelle quali la preparazione invernale non era mai andata nel dovuto modo…

Il nostro obiettivo è dosarlo nella maniera giusta per farlo crescere gradatamente. Il meglio dovrà venire all’inizio del 2022, con gli Italiani come primo obiettivo verso un Mondiale dove tornare ai suoi livelli di un tempo. Noi siamo fiduciosi, il suo finale di stagione in Mtb era stato buono e deve continuare su quella strada senza stress.

Bertolini Dorigoni 2021
Bertolini e Dorigoni, grandi rivali ora affiliati nella stessa squadra: quali equilibri nasceranno?
Bertolini Dorigoni 2021
Bertolini e Dorigoni, grandi rivali ora affiliati nella stessa squadra: quali equilibri nasceranno?
La squadra però non è incentrata su Bertolini…

No, abbiamo un team decisamente compatto. Con Gioele ci sarà Dorigoni, abbiamo nello stesso team i migliori due elite italiani e pensiamo che la concorrenza interna non possa fargli che bene. Viene dalla sua prima stagione nelle Marathon di Mtb, ora deve tradurre queste rinnovate doti di resistenza nel ciclocross che ha una durata decisamente diversa e quindi bisogna verificare anche come recuperare la sua innata esplosività.

In campo femminile che cosa vi aspettate dalla Realini?

Gaia viene da una straordinaria stagione su strada, ma quest’anno per lei cambierà molto: innanzitutto non avrà più al suo fianco la Baroni, quindi cambieranno le logiche di squadra, visto che nella passata stagione accadeva che l’una o l’altra dovevano correre di conserva quando la compagna era in fuga. Ora sarà libera di fare la sua corsa.

Realini Illnau 2021
Gaia Realini impegnata a Illnau, dove ha chiuso seconda a 2″ dalla francese Clauzel
Realini Illnau 2021
Gaia Realini impegnata a Illnau, dove ha chiuso seconda a 2″ dalla francese Clauzel
I risultati conseguiti su strada pongono su di lei molte aspettative…

Noi confidiamo che i risultati conseguiti le diano quell’energia mentale in più, quella consapevolezza utili per continuare a migliorare. Io dico la verità: sono convinto che Gaia possa arrivare a risultati anche superiori alla Baroni, a condizione però che possa migliorare nella tattica di corsa dove è ancora un po’ carente, ma con Di Tano stanno lavorando anche su questo.

Ci sono altri acquisti?

Abbiamo portato con noi Samuele Leone, pronto ad affrontare il suo penultimo anno fra gli Under 23, lo abbiamo seguito a lungo e con attenzione e crediamo che possa avere grandi margini di miglioramento tanto da diventare il riferimento della categoria, ancor più considerando che Fontana è al suo ultimo anno prima del passaggio di categoria. Senza dimenticare che sempre fra gli U23 abbiamo Agostinacchio e Fede, entrambi nel giro azzurro. Poi c’è Eros Cancedda, che può sorprendere fra gli junior e Federica Venturelli, ma qui parliamo di un fenomeno assoluto…

Cancedda 2021
Eros Cancedda è uno dei giovani più promettenti, vincitore lo scorso anno a Jesolo al Giro d’Italia ciclocross
Cancedda 2021
Eros Cancedda è uno dei giovani più promettenti, vincitore lo scorso anno a Jesolo al Giro d’Italia ciclocross
Dicci di più…

Sono rimasto strabiliato vedendo i risultati di questa ragazza fra le allieve, vince in ogni disciplina, qualcosa che in Italia è inusuale. Io sono convinto che anche nel ciclocross, pur al suo primo anno, possa davvero sorprendere tutti.

Un team che quindi può davvero realizzare l’enplein in ogni prova italiana, Tricolori in testa…

Serve sempre tanta fortuna per ottenere simili giornate, è chiaro che vogliamo emergere dappertutto e ne abbiamo la possibilità, in alcune categorie partiremo favoriti, in altre come importanti outsider, ma ce la giocheremo in ogni singola corsa.

Guerciotti 2021
Alessandro Guerciotti, a sinistra, con Dorigoni e suo padre Paolo, creatore di un team storico
Alessandro Guerciotti, a sinistra, con Dorigoni e suo padre Paolo, creatore di un team storico
Pur avendo un roster abbastanza lungo e che copre ogni categoria, è chiaro però che la nuova distribuzione delle gare internazionali mette un po’ in difficoltà, soprattutto con la Coppa del Mondo versione “extralarge”…

Quello del ciclocross sta diventando un calendario sempre più simile alla strada, con prove World Tour e altre gare. Qui avremo di regola Coppa del Mondo alla domenica anticipata dal Superprestige al sabato, quindi impegnando tutti i weekend. Le gare internazionali servono soprattutto per acquisire esperienza: noi abbiamo intenzione di frequentare il circuito di Coppa il più possibile con Bertolini, Dorigoni e Realini che è quella che ne ha più bisogno per crescere. Non avendo ambizioni di classifica, è chiaro che in caso di alcune gare alle quali teniamo particolarmente (innanzitutto le tre internazionali, ossia il nostro Trofeo Mamma e Papà Guerciotti, Faé di Oderzo e Brugherio) privilegeremo il calendario italiano.

Obiettivamente, gestire un team simile, il più vicino a uno status professionistico, quanto impegna?

Moltissimo, prima, ai tempi di mio padre, era quasi tutto delegato al corridore. Oggi devi avere uno staff completo a sua disposizione, prevedendo anche una base in Belgio con camper e staff del posto. Il dispendio è enorme, a ben guardare le differenze con un team World Tour non sono poi così tante. Salvo il budget, naturalmente…

Guerciotti E-740 Disc: una gran bici per due mesi in promozione

16.07.2021
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Guerciotti, azienda milanese fondata dai fratelli Italo e Paolo e animata oggi anche dalla verve tecnica e commerciale di Alessandro, produce telai dal 1964, rimanendo negli anni una delle principali realtà italiane. Negli anni è stata sponsor tecnico di molte realtà ciclistiche. E se da italiani ricordiamo con grande piacere la vittoria di Davide Rebellin alla Freccia Vallone nel 2009 e al Giro dell’Emilia del 2014, lo scorso anno le bici del marchio milanese erano in mano ai ragazzi della Bardiani-Csf. Da quest’anno Guerciotti è con la spagnola Caja Rural-Seguros Rga. E’ la squadra, fra gli altri, del talento colombiano Osorio, che alla Settimana Coppi e Bartali ha conquistato la maglia di leader della montagna in sella alla E-740 Disc.

Tubazioni sottili per un telaio da 840 grammi. Reggisella da 27,2
Tubazioni sottili per un telaio da 840 grammi. Reggisella da 27,2

Non solo salite

Il cavallo di battaglia in casa Guerciotti, quindi la bici in dotazione al team spagnolo, è appunto l’E-740 Disc. Ha il telaio monoscocca stampato grazie alla tecnologia Full EPS, che consente di diminuire il peso garantendo una maggiore rigidità. Questo prodotto è uno dei telai per freni a disco più leggeri sul mercato, con un peso di solamente 840 grammi.

La E-740 Disc è per questo la bici giusta per chi vuole sfidare anche le salite più dure ed i percorsi più lunghi, grazie al telaio in fibra di carbonio.

I freni a disco e l’adozione del perno passante permettono tuttavia maggiore sicurezza e stabilità in frenata in ogni condizione meteo. I tubi idraulici sono totalmente integrati per un’aerodinamicità senza precedenti. 

Quasi su misura

Il telaio è realizzato in sei misure (da XXS a XL, da 45 a 60 con intervalli di 3 centimetri) che danno la possibilità di coprire praticamente atleti di tutte le taglie. Fra le sue altre particolarità, la serie sterzo ha spessori differenziati (1-1/8 – 1-1/2). Questo conferisce all’avantreno la rigidità necessaria per una bici che deve sostenere la potenza frenante dell’impianto a disco. Ugualmente per trasmettere più efficacemente la potenza ed evitarne la dispersione, la scatola del movimento è Pressfit.

Il carro posteriore ha i foderi da 40,5, con i pendenti leggermente più sottili, per un ulteriore guadagno di peso e comunque una buona reattività e l’occhio strizzato contemporaneamente al comfort. Oltre alla possibilità in questo modo di montare coperture di misura superiore.

La serie sterzo ha spessori differenziati: 1-1/8 – 1-1/2
La serie sterzo ha spessori differenziati: 1-1/8 – 1-1/2

Cinque equipaggiamenti

E’ possibile scegliere tra due marchi per il gruppo: Campagnolo (Campagnolo Super Record disc 12v, Campagnolo Super Record EPS disc 12v e Campagnolo Chorus disc 12v) e Shimano (Shimano Dura-ace 9120 11v e Shimano Ultegra 8070 11v).

Il modello E740 disc (in tutte le colorazioni, compresa quella Caja Rural) è protagonista di una promo estiva lanciata da Guerciotti e valevole per i mesi di luglio e agosto. La bici montata con Ultegra 8070 di2 e ruote in carbonio viene proposta allo straordinario prezzo di euro 5.699 (Iva inclusa).

Per maggiori informazioni, si può contattare direttamente Guerciotti scrivendo a info@guerciotti.it oppure rintracciare il punto vendita più vicino cercandolo su www.guerciotti.it/rivenditori/

Guerciotti Brera con Ekar

Il gravel secondo Guerciotti, dall’agonista all’amatore

09.04.2021
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Il gravel è una disciplina in espansione, che come abbiamo detto più volte, si sta ritagliando un suo spazio specifico oltre a proporsi come disciplina da affiancare alla bici da corsa in alcuni periodo dell’anno. Non a caso anche alcuni professionisti salgono sulla bici da gravel per staccare la spina a fine stagione. In Italia c’è un marchio che ha puntato da subito su questo nuovo modo di pedalare, stiamo parlando di Guerciotti.

Dal ciclocross al gravel

Il marchio lombardo vanta una lunga esperienza nel ciclocross e ha messo in campo questa qualità per progettare le sue biciclette gravel.
«Noi abbiamo sempre creduto nel gravel – ci spiega Alessandro Guerciotti – e abbiamo proposto fin da subito delle biciclette specifiche per questa disciplina. Siamo un marchio che viene dal mondo del ciclocross e abbiamo utilizzato le nostre conoscenze tecniche in questa disciplina per realizzare le biciclette gravel. Ovviamente le geometrie sono state adattate ad un altro tipo di utilizzo, più orientato al comfort e al divertimento».

Guerciotti Brera
La Guerciotti Brera
Guerciotti Brera
La Guerciotti Brera ha un telaio completamente in carbonio

Per l’agonista

La gamma gravel di Guerciotti al momento vede due modelli: Brera e Greto.
«Brera è un telaio completamente in carbonio che vanta una qualità e una struttura derivanti direttamente dal ciclocross. Anche la forcella ha una struttura che viene dalla nostra esperienza nel ciclocross. Parliamo di una bicicletta dedicata al “gravellista” evoluto a cui piace fare tanti chilometri. La potremmo definire la bicicletta per l’agonista evoluto del gravel».

Telaio in carbonio

Come ci ha detto Alessandro Guerciotti la Brera è una bicicletta con un telaio in fibra di carbonio rinforzato nelle zone di massima torsione. Questa lavorazione fa in modo di avere una bicicletta elastica e allo stesso tempo rigida in fase di rilancio. Il peso del telaio è di 1.270 grammi ed è dotato di occhielli per montare le borse e fino a due borracce per affrontare anche i viaggi. Il manubrio svasato oltre ad agevolare la guida sui terreni accidentati permette di montare un’ulteriore borsa.
La forcella di derivazione ciclocrossista permette di montare cerchi larghi con pneumatici che possono arrivare fino a 42 millimetri di larghezza.

Guerciotti Greto
La Greto con telaio in alluminio e forcella in carbonio
Guerciotti Greto
La Greto vanta un telaio in alluminio idroformato con la forcella in carbonio monoscocca

La gravel versatile

«Il modello Greto ha un telaio in alluminio idroformato – ci spiega Alessandro Guerciotti – abbinato a una forcella in carbonio monoscocca come quella che c’è sulla Brera. Questa bicicletta l’abbiamo pensata per un pubblico più vasto, per quelle persone a cui piace farsi un bel giro durante il week end e usa la stessa bicicletta per andare a lavoro durante la settimana. Tanti hanno abbandonato la mountain bike per una gravel proprio perché quest’ultima è più versatile».

Occhielli borse Greto
Gli occhielli per montare le borse sulla Greto
Occhielli borse Greto
Nella parte superiore del tubo orizzontale della Greto ci sono gli occhielli per le borse

La più venduta

In questo momento di grande boom della bicicletta è importante offrire biciclette dall’ottimo rapporto qualità/prezzo.
«Greto sta riscuotendo un grande successo perché con 1.900 euro si può avere una bicicletta montata con lo Shimano 105 e una componentistica di qualità. Non a caso è il modello che vendiamo di più».
Il modello Greto ha un telaio in alluminio 7075 che ferma l’ago della bilancia a 1.490 grammi. La geometria è orientata al massimo comfort ed è pensata per un pubblico di stampo amatoriale. Anche per questo modello sono presenti gli occhielli per montare le borse e due borracce. Il manubrio svasato permette di montare un’ulteriore borsa. Grazie alla forcella in carbonio si possono montare gomme fino a 42 millimetri di larghezza che permettono di affrontare qualunque terreno.

Brera I.ON
La Brera I.ON con motore Polini
Brera I.ON
La Brera I.ON è dotata di motorizzazione Polini

C’è anche l’elettrico

Alessandro Guerciotti ci tiene a ricordare che a completare la gamma gravel c’è anche la Brera I.ON, la versione a pedalata assistita e dotato di motore Polini, di cui abbiamo parlato approfonditamente nel momento della sua presentazione.
Infine, uno sguardo al futuro.
«Il gravel per noi è molto importante – ci dice Guerciotti – e per il futuro stiamo preparando nuovi prodotti sia in termini di nuovi montaggi che di nuovi modelli. In questo modo vogliamo offrire la bici giusta ad ogni tipologia di utente, per soddisfare ogni esigenza».

guerciotti.it

Guerciotti con Dorigoni

Ciclocross, una storia di bici a marchio Guerciotti

05.12.2020
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Continua il nostro viaggio nel mondo delle biciclette da ciclocross e dopo aver sentito l’esperienza di Enrico Franzoi, abbiamo sentito Alessandro Guerciotti. Il marchio lombardo vanta una grande tradizione nella specialità e non a caso è presente ai massimi livelli di questa disciplina con il Team Selle Italia Guerciotti, che annovera fra le sue file anche il campione italiano Jakob Dorigoni.

Carbonio e dischi

«Nel ciclocross ci sono state delle evoluzioni grandissime – esordisce così Alessandro Guerciotti – a iniziare dall’uso del carbonio. Come è avvenuto per le bici da strada anche quelle da ciclocross ormai sono tutte in carbonio. A conferma della supremazia del carbonio c’è il fatto che anche nelle categorie giovanili ormai i ragazzi corrono tutti con telai in carbonio».

Ma non è solo in fatto di materiali che il ciclocross è simile alla strada: «Un’altra grande innovazione, circa 6 anni fa, è stata l’introduzione del freno a disco. Anche in questo caso ormai tutti usano solo il disco, anche i più giovani». Sul freno a disco Guerciotti ci tiene in modo particolare a spiegare perché è stata una grande innovazione per il ciclocross: «Il disco impatta meno sulla ruota rispetto ai caliper. Nel ciclocross è facile che durante una gara una ruota si storga. Mentre con i caliper una ruota storta ti faceva rallentare in quanto toccavano i patti con il cerchio, con il freno a disco questo non succede».

E continua raccontandoci un aneddoto: «Ci fu un campionato italiano in cui Bertolini, che correva con noi, stava duellando spalla a spalla con Fontana. A un certo punto a Bertolini si è storta una ruota, ma grazie al disco è riuscito a finire il giro senza problemi e senza perdere secondi rispetto a Fontana. Ha cambiato la bici al volo al box e poi ha vinto. Se avessimo avuto i caliper probabilmente Bertolini avrebbe perso quel campionato italiano».

Jakob Dorigoni
Jakob Dorigoni in azione con la sua Eureka CX
Jakob Dorigoni
Jakob Dorigoni in azione con la sua Guerciotti Eureka agli ultimi campionati italiani

Il peso è sempre più importante

Un ruolo importante nell’evoluzione delle biciclette lo giocano anche le richieste dei corridori e del mercato.
«Noi costruttori dobbiamo sempre capire quali esigenze emergono nel mercato e anche quali sono le esigenze dei corridori – continua Guerciotti – avere la squadra è importante perché facciamo testare le novità ai corridori di alto livello che poi ci danno i loro feedback. Ad esempio, in questo momento c’è sempre più attenzione alla leggerezza. Nel ciclocross la prima qualità richiesta ad una bicicletta è sempre stata la reattività per via dei numerosi rilanci. Oggi c’è sempre più attenzione anche al peso perché il livello è talmente alto che anche pochi secondi su uno strappo fanno la differenza».

Eureka CX Guerciotti
L’Eureka CX tricolore per Dorigoni e Francesca Baroni
Eureka CX Guerciotti
L’Eureka CX nella livrea dedicata ai campioni italiani Jakob Dorigoni e Francesca Baroni

Meno problemi con il monocorona

E poi c’è l’evoluzione dei gruppi: «L’introduzione del monocorona è stata un’altra bella novità. E’ una soluzione che ti dà meno problemi con il fango e si rischia di meno con i salti di catena, che nel ciclocross sono frequenti». Ma ci possono essere problemi con la scelta dei rapporti?

«Fino a qualche tempo fa forse sì, ma oggi c’è una scelta di corone anteriori molto ampia, si va dal 38 fino al 44 e poi i pacchi pignoni di oggi danno una grande ampiezza di rapporti, c’è anche chi usa una scala 11-42, quasi da mountain bike».
Anche per il monocorona così come per il carbonio e il disco, i giovani sembrano apprezzarlo in massa, secondo Alessandro Guerciotti l’80% dei ragazzi corre con il monocorona.

Guerciotti Paolo e Alessandro
A sinistra Paolo Guerciotti con il figlio Alessandro
Guerciotti Paolo e Alessandro
A sinistra Paolo Guerciotti con il figlio Alessandro

Novità in vista per Guerciotti

E per quanto riguarda Guerciotti ci sono novità pronte per l’anno nuovo? «Lanceremo l’evoluzione dell’Eureka CX, che grazie all’esperienza che abbiamo acquisito con la Bardiani, avrà dei concetti presi dalla strada e trasferiti e rielaborati per il ciclocross. E’ importante aggiornarsi perché stiamo vedendo anche dalle vendite, che il ciclocross sta avendo un vero boom, tante persone si stanno avvicinando a questa disciplina». Merito di campioni come Van der Poel e Van Aert che hanno riacceso l’interesse per questa disciplina.

Gran momento anche per il gravel

«Anche per il gravel stiamo vedendo un interesse sempre maggiore – sottolinea Guerciotti – le bici gravel sono delle ciclocross con geometrie più rilassate, manubrio più largo e possibilità di montare pneumatici più larghi. Ho notato che alcuni stradisti che avevano anche la mountain bike scelgono di venderla per comprare una gravel. Ci puoi fare più cose con una gravel, la puoi usare durante la settimana per andare a lavorare e nel week end è un’alternativa alla strada. Diciamo che le gravel in questo momento sono più fashion, il che non guasta mai. Anche qui con l’anno nuovo amplieremo la gamma per soddisfare le varie esigenze».