Alé: per il WorldTour solo il meglio della collezione PR-S

13.12.2022
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Appena qualche giorno fa, Alé ha ufficializzato le nuove livree 2023 dei team WorldTour Groupama FDJ e Bahrain Victorious, e come vuole la tradizione entrambe le divise fanno parte della collezione PR-S: il top di gamma proposto dal brand veronese specializzato nella realizzazione di abbigliamento per il ciclismo. Senza dimenticare che per il prossimo anno Alé sarà ancora al fianco di un terzo team WorldTour – l’australiano BikeExchange Jayco – oltre a supportare attivamente eventi e nazionali di prestigio, tra le quali meritano menzione quella francese e quella slovena, oltre alla solidissima partnership con la Federazione Ciclistica Europea (UEC).

Jonathan Milan veste la nuova maglia 2023 del team Bahrain Victorious
Jonathan Milan veste la nuova maglia 2023 del team Bahrain Victorious

Tecnologia e design

Come appena accennato, per i team di riferimento lo staff operativo di Alé mette a totale disposizione la propria expertise e la propria e avanzatissima ingegneria tessile, oltre all’inconfondibile ricerca grafica che da sempre rappresenta un “plus” importante per Alé stessa in termini di stile e riconoscibilità in mezzo al gruppo.

Le maglie Alé per Groupama FDJ e Bahrain Victorious fanno parte della collezione PR-S, ovvero quella linea che storicamente lo stesso brand rivolge ai team ed ai professionisti del ciclismo. Leggerezza, traspirabilità, ergonomia “fit race”, abbinata a tecnologie innovative in fase di produzione, sono solamente alcune tra le caratteristiche principali che contraddistinguono questi capi altamente tecnici ed estremamente evoluti…

Da un punto di vista prettamente grafico, minimi sono i cambiamenti nel disegno della maglia del team del Bahrain: una divisa che resta sostanzialmente legata allo schema del 2022 ed ai colori tradizionali, ai quali però si aggiunge una prevalenza di nero al rosso e al giallo, oltre a evidenze di azzurro sempre più marcate sulle maniche.

Completamente nuova – e anche molto apprezzata stando ai primi riscontri ottenuti sui social – è invece la livrea del team francese Groupama FDJ, che sceglie di cambiare su un tema che “gioca” sui blu, con il colore della nazionale transalpina a predominare, e con la bandiera francese che attraversa la maglia in verticale seguendo l’intero “percorso” della zip.

Pinot con la sua nuova maglia disegnata e prodotta da Alé
Pinot con la sua nuova maglia disegnata e prodotta da Alé

Obiettivo… vittoria!

«E’ con grande orgoglio, e con il consueto pizzico di emozione, che annunciamo il rinnovo della partnership 2023 con questi due importanti team WorldTour – ha dichiarato Alessia Piccolo, Amministratore Delegato di APG, l’azienda cui Alé fa capo – due squadre importanti in grado di portare il nostro brand, nel corso della passata stagione agonistica 2022, per numerose volte sul gradino più alto del podio. Esattamente per oltre 40 volte, tra singole vittorie di tappa, primati nelle classiche generali e grandi giri. Auguro ad entrambi i team una splendida stagione agonistica 2023, con la certezza che saranno in grado di donarci ancor più grandi soddisfazioni. Noi di Alé, dal canto nostro, faremo come sempre tutto il possibile per assecondare le richieste di tutte le nostre squadre professionistiche, con l’obiettivo di fornire loro, e di conseguenza ai nostri clienti, il miglior abbigliamento da ciclismo oggi immaginabile».

Alé Cycling

Alé Falena, look unico abbinato alla performance

09.12.2022
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Una maglia versatile dal fitting ergonomico e lo stile inconfondibile. Falena è una vera e propria creazione artistica nata dalla penna dei designer di Alé. Un capo a maniche lunghe pensato per l’uomo che non vuole rinunciare allo stile e nemmeno alla performance. Qualità ed estetica racchiusi nello stesso prodotto per distinguersi dalla monotonia del mercato. 

Bella e veloce

La maglia a maniche lunghe Falena della linea PR.R è adatta a chi oltre alla qualità, ricerca lo stile anche sui pedali. E’ il capo perfetto per il suo eccezionale fit ergonomico e per il tessuto estremamente liscio e compatto che aderisce al corpo come una seconda pelle. Adatta a climi medi vanta un’esclusiva grafica che incarna appieno il look contemporaneo di Alé.

Disegni che corrono su tutto il corpo in ogni sua curva. Una ricerca del dettaglio estetico che va incontro alla ricerca per la performance dettata dalla costruzione traspirante e aderente. Una fusione d’intenti che valorizza ogni centimetro di tessuto regalando comfort e traspirabilità ad ogni pedalata. Il tessuto utilizzato è il Micro-sense, un filato ideale per questo tipo di prodotti che godono di una leggerezza unica. Il peso della maglia è infatti 200 grammi. 

Anima tecnica

Dietro al design accattivante e sinuoso della Falena si nasconde una maglia a maniche lunghe ideale per pedalare con temperature che vanno dai 12°C ai 18°C. La sua costruzione è stata pensata per essere la compagna di viaggio perfetta per quegli allenamenti lunghi e intensi, senza però disdegnare le uscite più tranquille. 

E’ presente un elastico siliconato sul fondo per evitare fastidiosi spostamenti. La lampo con tiretto cam-look non fa passare l’aria e agevola ogni movimento. Il polsino doppio anatomico aderisce perfettamente e ne migliora la sensazione di fitting su misura. Sulla schiena sono presenti le classiche tre tasche posteriori per portare con sé gli oggetti personali. Infine per agevolare la visibilità in sella sono stati inseriti dettagli rifrangenti di sicurezza. Il prezzo consultabile sul sito è di 114,99 euro. 

Alé

Con Alé il dietro le quinte di una WorldTour femminile

10.11.2022
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Alé ha un animo femminile. Per questo cura i capi per le donne come mai nessuno prima attraverso lo studio della vestibilità e lo stile unico. Questa è la filosofia che viene applicata a 360 gradi in tutta la gamma Alé. Dalla vendita diretta all’e-commerce, fino alla realizzazione del vestiario per un Team WorldTour donne. Alessia Piccolo, AD di APG, è attrice in prima persona dell’intento rivolto a valorizzare il ciclismo rosa, con gamme dedicate e sponsorizzazioni a team giovanili per ragazze. 

Per questo viaggio dietro le quinte prendiamo come esempio il Team BikeExchange-Jayco che l’azienda veneta veste dai maschi alle femmine. Nella realizzazione di materiale tecnico per un team di questa caratura c’è un’attenzione ai dettagli che viene portata ad una cura di livello sartoriale. Scopriamolo insieme ad Alessandro Migliorini, Responsabile Marketing e Monica Rudella, Responsabile del Prodotto. 

La BikeExchange è un esempio di come l’azienda veneta lavori parallelamente su più fronti
La BikeExchange è un esempio di come l’azienda veneta lavori parallelamente su più fronti

La donna al centro

La cura di ogni dettaglio è ciò che fa la differenza, in ambito sportivo questo aspetto è amplificato all’ennesima potenza in più direzioni. Per Alé ogni esigenza e curva del corpo femminile ha un’importanza viscerale e non trascurabile. «Tutti i capi del Team BikeExchange – spiega Monica Rudella – sono studiati sull’anatomia delle donne. Non partiamo dal modello da uomo per poi svilupparlo per la donna, come fanno tutti quanti. Noi facciamo esattamente il contrario partiamo dal femminile ex novo. L’uso comune è quello di prendere il capo maschile e farlo in taglie ridotte. Le nostre modelliste studiano la fisicità femminile e la riflettono nei materiali. Così come il fondello studiato ad hoc per l’esigenze femminili, con punti di pressione totalmente differenti da quelli maschili. Questo secondo me è il plus di Alé.

«Essendo donna, Alessia Piccolo, ci tiene molto alla cura dell’abbigliamento femminile perché è una cosa che ci contraddistingue. Facciamo spesso indossare i nostri capi progettati in laboratorio alle nostre atlete WorldTour prima di metterci il nostro marchio e mandarlo in produzione. Facciamo anche dieci fitting prima di dire che il capo sia corretto».

Cura sartoriale

Alè vanta un’esperienza trentennale in questo settore, per questo la scelta dei tessuti e il saperli abbinare e cucire con cura è una delle arti che contraddistingue l’azienda. Garantire il massimo della performance e regalare le migliori sensazioni alle cicliste anche nelle situazioni più difficili è l’obiettivo che sta alla base di tutto.

«La scelta dei materiali – dice Migliorini – non si differenzia così tanto tra maschi e femmine perché vengono usati filati top di gamma ad alte prestazioni. Più che altro cambia la scelta delle grafiche e i tagli. La vestibilità è un elemento determinante per il comfort femminile. Per esempio fianchi più sciancrati. La parte dietro è adattata perché c’è un’altra fisionomia rispetto al corpo maschile. Le parti davanti non sono mai in rete ma sono chiuse per non essere trasparenti. Poi per quanto riguarda i materiali abbiamo fatto studi e l’esigenze rimangono le stesse. Il fitting rimane un elemento portante per la realizzazione della divisa e dei capi in generale.

«Oltre alla differenza maschio e femmina, bisogna considerare che ogni atleta ha il suo kit. Sono prodotti sartoriali. Per esempio a Sanchez gli piace la manica un centimetro più lunga mentre a Landa un po’ più corta, noi la realizziamo perché sia perfetta per ognuno di loro. Gli atleti hanno tutte le vestibilità fatte su misura. Per una squadra in media facciamo almeno venti tagli differenti, totalmente su misura per ogni corridore. Rispettiamo le esigenze al millimetro perché pensiamo siano dettagli che possono fare la differenza. Sono capi che vanno indossati a pelle quindi devono seguire le linee del corpo in ogni sua fisionomia. Dai training camp si prendono le misurazioni nei team e dopo pochi giorni siamo in grado di fornire i kit a tutta la squadra»

Qui Alessia Piccolo nel 1° Gran Premio Alé
Qui Alessia Piccolo nel 1° Gran Premio Alé

In prima linea Alessia Piccolo

Alessia Piccolo tiene molto al ciclismo femminile e all’attenzione del prodotto in ogni sua fase.

«Alessia vede tutto indossato in posizione bici – dice Monica Rudella – per poter apprezzare ogni dettaglio in movimento. L’atleta si mette sul rullo e cerchiamo ogni particolare registrando tutti i funzionamenti dei tessuti e delle vestibilità applicate. Qualsiasi cosa deve essere indossata in posizione atletica, non in piedi perché quella è la sua vera funzione. La visione di Alessia è totale, non lascia nulla al caso. Sia per la vestibilità, sia per i materiali, è fondamentale che tutto l’insieme sia progettato ad hoc per la donna. Le grafiche il design sono tutti curati, collaboriamo anche con stilisti esterni ma la supervisione passa sempre da lei. Alessia in primis testa i prodotti ed è la prima che ci fa notare correzioni e dettagli da curare prima di mandare in produzione».

La Piccolo è promotrice anche del ciclismo rosa, attraverso sponsorizzazioni. Il 4 settembre si è svolto il Gran Premio Alé Cycling dedicato alle ragazze delle categorie Esordienti ed Allieve.

Dai pro’ agli amatori

La ricerca ha bisogno di “cavie”. Quelle di Alé sono decisamente speciali. Sono i ciclisti professionisti con cui l’azienda collabora da anni. Nessuno come loro è infatti in grado di dare indicazioni e suggerimenti sui prodotti da sviluppare. 

«Viene sviluppato tutto anche in corsa. Per esempio – riprende Rudella – l’atleta ha provato un capo particolare e ha proposto qualche miglioramento o modifica. Noi lo ascoltiamo e lo miglioriamo in laboratorio per la successiva volta. Ed è da lì che noi partiamo per sviluppare la gamma che vendiamo al pubblico, sfruttando questi preziosi consigli per poi regalarli agli utenti che poi andranno ad acquistare i nostri capi. Siamo convinti che i nostri tester siano i corridori sul campo e che questo sia un elemento unico di cui Alé può essere orgogliosa».

“No matter the season”: Alé pronta a sfidare il freddo

08.10.2022
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“No matter the season”: è questo l’efficace slogan che caratterizza il lancio della nuova collezione d’abbigliamento cycling autunno-inverno 2022/2023 proposta da Alé.

Il conosciuto brand veneto, coordinato da Alessia Piccolo, ha difatti recentemente presentato ai media, e poi lanciato ufficialmente attraverso i propri canali e profili social sul web, la linea autunno-inverno per la stagione che stiamo affrontando: una collezione davvero molto completa e caratterizzata da capi traspiranti, protettivi e confortevoli in qualsiasi condizione climatica. E come spesso avviene quando si considerano le novità di prodotto Alé, anche in questo caso stile e colore si abbinano al massimo dell’ingegneria tessile oggi disponibile sul mercato, con l’obiettivo dichiarato del produttore di offrire maglie, calzamaglie, giacche, capi intimi ed accessori in grado di esaltare la performance del ciclista, e delle cicliste, indipendentemente dalle temperature e dal meteo.

Ecco la linea Gravel

Come anticipato, il tema della nuova collezione è “No matter the season”, ovvero un chiaro invito a pedalare e a godere della propria passione per il ciclismo senza preoccuparsi della stagione… al resto ci pensa Alé.

Come d’abitudine, la collezione Alé si divide in sei macro-famiglie. R-EV1 è la “capsule collection” che offre il meglio della tecnologia tessile. Klimatik, invece, è la linea apposita per proteggersi al top contro qualsiasi tipologia di clima. PR.S è derivata direttamente dalla collaborazione con i professionisti per uno stile… ad altissime prestazioni, mentre PR.R, ideale per il personalizzato team, ha un “fitting racing”, ergonomico e caratterizzato da tecnologie molto innovative.

I capi di Alé sono altamente tecnici e ottimi per affrontare qualsiasi clima
I capi di Alé sono altamente tecnici e ottimi per affrontare qualsiasi clima

Solid è la collezione più essenziale, in grado di combinare colore, grafica e confort. Per concludere – e grande novità di quest’anno – ecco presentarsi Offroad Gravel, la specifica linea rivolta alla pratica su sterrato e strade bianche.

L’intera collezione autunno-inverno 2022/2023 Alé è già disponibile sia online, sul web ufficiale del maglificio veronese, quanto presso la diffusa rete dei rivenditori autorizzati.

Alé

Alé Graphene, il gilet antipioggia che sfida le intemperie

28.09.2022
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La pioggia spesso diventa un limite per chi vuole uscire in bici e allenarsi. Alé ha progettato un gilet antipioggia in grado di proteggere il corpo del ciclista facendo scivolare via l’acqua e respingendo il vento gelido dell’inverno. Si chiama Klimatik Guscio Graphene ed è la risposta del marchio tessile italiano alle intemperie improvvise e avverse

I vantaggi del grafene

Alè ha sfruttato la potenza del grafene per creare un capo essenziale che consente al corpo di ottenere le massime prestazioni in condizioni difficili. Un prodotto naturale e non inquinante, sia conduttivo che capace di trattenere il calore. Un tessuto in grado di lavorare con il corpo per regolare costantemente la temperatura interna

Sviluppato in camere climatiche per offrire prestazioni di livello superiore, questo gilet è altamente elasticizzato e aerodinamico e affida le sue qualità ad una membrana impermeabile e antivento, nonchè traspirante. Le cuciture sono state ridotte al minimo e nastrate, per renderlo totalmente impermeabile.

Struttura e caratteristiche

Il Klimatik Guscio Graphene vanta caratteristiche uniche e in grado di fornire una protezione ottimale in situazioni di forte stress climatico. Detto ciò, la cura dei dettagli da parte di Alé è un altro valore aggiunto che lo rende un prodotto di qualità sotto tutti gli aspetti. A partire dagli inserti rifrangenti di sicurezza, così come i loghi, che lo rendono il compagno di viaggio perfetto anche in termini di visibilità. 

L’elastico siliconato nella parte inferiore favorisce la stabilità del capo anche sopra altri indumenti tecnici. La zip e la lampo sono perfettamente rese impermeabili e non permettono l’accesso dall’esterno dell’acqua. Il trattamento idrorepellente consente al gilet di sostenere una colonna d’acqua di 15000mm/24h. Il tutto contenuto in appena 130 g, per un capo facilmente trasportabile in tasca qualunque sia la meta e il chilometraggio da affrontare. 

L’acqua scivola sul tessuto del gilet antipioggia senza compromettere la traspirazione
L’acqua scivola sul tessuto senza compromettere la traspirazione

Versioni e prezzo

La temperatura d’esercizio ottimale va dai 6°C ai 18°C per un ampio ventaglio di utilizzo. Le taglie selezionabili sul sito vanno dalla XS fino alla 3XL per una vestibilità ampia e adatta ad ogni fisico. I colori disponibili sono due, nero e blu. Il prezzo consultabile sull’e-commerce di Alé è di 161,95 euro. 

AléCycling

Alé veste FAR Gravel 2022: una maglia che farà… storia!

16.09.2022
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Il brand Alé, assieme a Cannondale, è il main partner della prossima FAR Gravel. L’evento fuoristrada, in programma ad Argenta (Ferrara) il prossimo fine settimana, che assegnerà le prime e storiche maglie di campione d’Italia gravel FCI. E proprio Alé ha disegnato e prodotto le maglie ufficiali di FAR Gravel: una due giorni dedicata al ciclismo lungo le strade sterrate del meraviglioso Parco del Delta del Po. 

Sabato 17 settembre, per il quinto anno consecutivo, tutti gli iscritti alla FAR Gravel potranno pedalare “senza fretta” sulle distanze di 50, 100, 150 chilometri. La partenza sarà libera, nel primo pomeriggio, con arrivo da prevedersi entro la mezzanotte. Il giorno successivo, domenica 18 settembre, si svolgerà invece il primo Campionato Italiano Gravel PRO Open e Master sotto egida Federazione Ciclistica Italiana

La maglia ufficiale Alé della FAR Gravel 2022
La maglia ufficiale Alé della FAR Gravel 2022

La festa delle biciclette

«FAR Gravel nasce dall’idea di un gruppo di amici nel voler riportare il ciclismo ad Argenta – ha dichiarato Raffaele Brunaldi, uno dei fondatori di FAR Gravelma oggi lo stesso ciclismo è cambiato tantissimo, con l’arrivo del gravel e con l’esplosione del cicloturismo. E allora, riflettendo sulle notevoli potenzialità del nostro Percorso Primario, ma anche grazie all’impegno dell’Amministrazione Comunale di Argenta verso l’esplorazione delle possibilità cicloturistiche e alla passione per le belle biciclette… ecco arrivare FAR Gravel, dove FAR sono appunto le iniziali delle citta di Ferrara, Argenta e Ravenna».

Alé si è detta contenta di essere accanto ad un evento così importante per il mondo del ciclismo
Alé si è detta contenta di essere accanto ad un evento così importante per il mondo del ciclismo

«E’ per noi un onore essere partner di una manifestazione così prestigiosa e di così ampio raggio – ha ribattuto Alessia Piccolo, CEO di APG l’azienda a cui Alé fa capo – una manifestazione che quest’anno è anche il primo Campionato Italiano Gravel FCI Open e Master. Un evento storico per il movimento, al quale noi di Alé forniremo la maglia ufficiale appartenente alla collezione PR-R, la massima espressione della tecnologia applicata all’abbigliamento ciclistico per una vestibilità, aerodinamicità e traspirabilità senza eguali. Alé supporta tantissime squadre professionistiche, amatoriali, dilettantistiche, sia femminili che maschili.

«Alé .- conclude Alessia Piccolo – sostiene il ciclismo a 360 gradi: ecco perché per noi è molto importante questo evento. Mi piace in modo particolare la filosofia della cicloturistica del sabato: un esempio perfetto di quanto possa essere bello questo sport, in grado di offrire una pedalata aperta a tutti, alle famiglie così come agli agonisti. Auspico una grande partecipazione. Noi ci saremo, anche attraverso uno stand allestito al FAR Village. Veniteci a trovare!».

Alé

Alé ed ExtraGiro insieme all’iniziativa “Via Romagna per lo IOR”

06.09.2022
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E’ oramai tutto pronto per la pedalata benefica “Via Romagna per lo IOR”, in programma da giovedì 8 a sabato 10 settembre, da Comacchio a Misano Adriatico, lungo i 462 chilometri della ciclovia regionale Via Romagna. L’iniziativa è organizzata da ExtraGiro, con l’impegno di Marco Selleri, coinvolto nell’iniziativa dall’amico Romano Randi, ex ciclista professionista e volontario per l’Istituto Oncologico Romagnolo (IOR). Fondamentale e soprattutto concreto anche il sostegno del brand di abbigliamento specializzato Alé Cycling e dell’ente turistico Destinazione Romagna

“Via Romagna per lo IOR” ha tutte le caratteristiche per essere un’iniziativa da sostenere con vigore. E’ stata attivata la possibilità di donare sulla piattaforma realizzata dall’Istituto Oncologico Romagnolo (IOR) per la creazione di progetti di crowdfunding a sostegno della lotta contro il cancro. C’è il coinvolgimento di un nutrito gruppo di ciclisti romagnoli, perfetto mix tra ex professionisti (c’è anche una medaglia d’oro delle Olimpiadi) e cicloturisti. C’è la Via Romagna, il nuovo percorso permanente per andare alla scoperta di un intero territorio toccando circa 30 comuni, 20 rocche e borghi storici, luoghi d’arte, parchi naturali ed eccellenze della tradizione enogastronomica… Ma soprattutto, esiste un obiettivo di grande valore sociale, ovvero quello di raccogliere fondi per l’Istituto Oncologico Romagnolo. Tutto ciò per dimostrare che, pedalando in gruppo e nella stessa direzione, si possono ottenere grandi traguardi. 

Locandina che sponsorizza l’iniziativa per sostenere il crowfunding all’instituto oncologico romagnolo
Locandina che sponsorizza l’iniziativa per sostenere il crowfunding all’instituto oncologico romagnolo

Si pedala per una buona causa

Sono complessivamente tredici i ciclisti impegnati nella sfida, tutti uniti dalla passione per lo sport e dalla voglia di aiutare la ricerca nella sfida lanciata da Romano Randi, ex professionista e oggi volontario dell’organizzazione no-profit fondata nel 1979 dal professor Dino Amadori. Un gruppo assortito, con altri ex professionisti, tra cui un campione olimpico come Andrea Collinelli (Atlanta 1996). Il vincitore della tappa dell’Alpe d’Huez al Tour de France 1994 Roberto Conti. Gian Paolo Grisandi (campione mondiale inseguimento a squadre nel 1985). Sarà presente anche Letizia Galvani, oltre a cicloturisti e volti noti del ciclismo, come Marco Selleri, direttore di ExtraGiro che ha organizzato i Campionati del Mondo nel 2020. Ai quali si aggiunge il giornalista sportivo Gian Luca Giardini, che vanta importanti collaborazioni con tv nazionali e regionali. 

La Via Romagna verrà percorsa in tre tappe, dall’8 al 10 settembre, con partenza da Comacchio e arrivo al Misano World Circuit, proprio nei giorni dell’Italian Bike Festival. Tutti i protagonisti vestiranno la maglia dedicata realizzata da Alé Cycling, l’azienda veronese coordinata da Alessia Piccolo che ha deciso di ben sostenere l’iniziativa. 

Il percorso dell’evento “Via Romagna per lo IOR”
Il percorso dell’evento “Via Romagna per lo IOR”

Ecco come sostenere

«Come ExtraGiro – ha dichiarato Marco Selleri – crediamo molto nella forza nel ciclismo. Con la bicicletta non si fa solo sport, ma si possono generare attività a 360 gradi. Quando l’amico Romano Randi, volontario IOR, ci ha prospettato di fare qualcosa per promuovere l’Istituto Oncologico Romagnolo, non ci abbiamo pensato molto. Così è nata questa pedalata di gruppo sulla via Romagna. Attività sociale nella quale ha creduto anche Alé Cycling producendo una linea di abbigliamento dedicata, che sarà indossata dai partecipanti e potrà essere acquistata da tutti gli interessati». 

Da sinistra, Alessia Piccolo, direttore generale Alè Cycling, con Marco Selleri, direttore di ExtraGiro
Da sinistra, Alessia Piccolo, direttore generale Alè Cycling, con Marco Selleri, direttore di ExtraGiro

La sfida lanciata dagli organizzatori è aperta a tutti. E’ possibile farlo in diversi modi: effettuando una donazione che andrà interamente a sostegno dell’attività dello IOR, pedalando insieme agli ambassador dell’iniziativa, con la possibilità di vestire la maglia realizzata per l’occasione da Alé Cycling, oppure acquistando la divisa ufficiale realizzata da Alé Cycling accedendo direttamente questo link. Per info su come unirsi al gruppo: info@extragiro.it – 348 2409985.

Alé Cycling

ExtraGiro

Dalla Florida si risente Caucchioli: il ciclismo visto dagli Usa

27.07.2022
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La voce di Pietro Caucchioli è squillante come se fosse dietro casa, invece arriva da Tampa, città tra le più importanti della Florida resa famosa soprattutto dalle imprese dei Buccaneers, due volte vincitori del Super Bowl di football americano.

Quarantasei anni, la sua storia di corridore professionista con due vittorie in oltre 10 anni (due tappe al Giro d’Italia) ma con una particolare propensione per i grandi Giri, vedi il terzo posto al Giro del 2002 e altre due top 10 oltre a un 11° posto al Tour 2004, si era chiusa in maniera repentina e poco felice, con una squalifica per due anni per doping.

Quella vicenda, che ha lasciato segni indelebili nel suo animo fra la coscienza di errori commessi ma anche la constatazione di come quello fosse un mondo che non perdonava nulla e che anzi si accaniva contro facili vittime senza affrontare seriamente il problema, ha forse avuto influenza anche sulle sue scelte successive.

Scelte davvero coraggiose: «Chiusa la carriera, avevo iniziato a lavorare per il gruppo di Federico Zecchetto alla Alé, giravo il mondo, soprattutto nella penisola araba ben prima che questa diventasse come ora un centro nevralgico del ciclismo mondiale. Un giorno Federico mi disse che c’era l’opportunità di lavorare in America, di occuparmi della distribuzione del marchio oltre Atlantico. Avrei potuto fare la spola con l’Italia, ma sarebbe stato più difficile gestire tutto il lavoro.

Caucchioli famiglia
Pietro con la sua famiglia: il figlio Tommaso, lui, la moglie Eva e la figlia Giulia
Caucchioli famiglia
Pietro con la sua famiglia: il figlio Tommaso, lui, la moglie Eva e la figlia Giulia

Una scelta di vita

«Mi confrontai con mia moglie – racconta Caucchioli – era una decisione importante. Le dissi che la vita è un libro che ci proponeva in quel momento un capitolo diverso, completamente diverso, un’avventura nuova da vivere insieme. Lei mi ha dimostrato una grandissima fiducia, perché si trattava di cambiare completamente la nostra vita così decidemmo di vivere quest’avventura al 100 per cento, trasferirci tutti insieme».

Spostarsi in America non è cosa semplice, soprattutto se lo fai con tutta la famiglia: «Un conto è da giovane, fai un investimento su te stesso, ma quando hai la responsabilità e il peso di un nucleo familiare è un altro conto. E’ dura, non è che solo perché hai residenza e lavoro il visto ti arriva, ci sono tanti passaggi da effettuare, tanti controlli».

«I primi 18 mesi sono stati davvero pesanti, poi pian piano ci siamo abituati. Io giro tutta l’America e quindi non abbiamo tanto tempo da passare in famiglia: quando ci siamo trasferiti nel 2014 i nostri figli avevano 9 e 7 anni. Ora mia figlia è in procinto di andare al college, mio figlio ha la passione per il tennis e già gli ho detto che se davvero vuol percorrere questa strada dovrà presto tornare in Europa, perché è lì che si può emergere».

Caucchioli Giro 2002
Il podio del Giro 2002 vinto da Paolo Savoldelli con Caucchioli terzo dietro l’americano Hamilton
Caucchioli Giro 2002
Il podio del Giro 2002 vinto da Paolo Savoldelli con Caucchioli terzo dietro l’americano Hamilton

Nel ciclismo americano…

Caucchioli non ha certo dimenticato la sua passione ciclistica. Il lavoro lo coinvolge sempre in quell’ambito, la realtà nella quale vive è molto diversa da come la vediamo noi dall’altra parte dell’oceano.

«Qui – dice Pietro – la concezione ciclistica è molto diversa. Il ciclismo negli Usa è vivo più che mai, solo che ha connotati diversi, più disincantati e consoni al modo di pensare americano, all’insegna della libertà, quindi l’agonismo è spesso visto come una recinzione. Tantissimi vanno in bici per passione e cicloturismo, molti meno per agonismo.

«C’è però un altro aspetto che ho notato: qui non ci sono limiti di età, se vuoi provare a diventare ciclista per professione puoi farlo a qualsiasi età, un caso come quello di Evenepoel piovuto nel ciclismo quasi dal cielo qui sarebbe visto con normalità. Da noi se non hai esperienza fra le categorie giovanili neanche ti guardano…».

«Qual è il reale stato di salute del ciclismo americano? Molto migliore di quanto si pensi. Avete notato che i principali aiutanti di Vingegaard e Pogacar al Tour erano americani? Kuss e McNulty hanno avuto un peso notevole nella loro sfida. I corridori validi ci sono e non sono neanche pochi, resta però il fatto che il ciclismo di vertice è qualcosa di prettamente europeo e qui è visto da lontano, almeno ora…».

Caucchioli 2001
Due vittorie per Caucchioli nel Giro 2001, a Reggio Emilia e Sanremo, finendo 9° in classifica
Caucchioli 2001
Due vittorie per Caucchioli nel Giro 2001, a Reggio Emilia e Sanremo, finendo 9° in classifica

Armstrong e gli Usa

Già, perché Caucchioli ha vissuto direttamente tutta la parabola di Lance Armstrong, dopo il quale il ciclismo in America non è stato più lo stesso. Al di là dei giudizi morali sul suo operato, trasferendosi negli Usa Pietro ha compreso maggiormente che cosa ha significato Armstrong nell’immaginario collettivo a stelle e strisce.

«Dall’Italia – spiega Caucchioli – non ci si poteva rendere conto di quel che rappresentava: Armstrong era uno che parlava direttamente col presidente americano, che smuoveva le folle. Mai visto creare dal nulla una Granfondo con incasso da devolvere alla ricerca sul cancro e raggiungere subito oltre 10 mila iscritti.

«Con lui la Trek è passata da 100 milioni di introiti a un miliardo – riprende Caucchioli – i corridori di adesso non smuovono neanche una parte di tali interessi economici. Armstrong era un personaggio assoluto, superiore anche alle stelle del basket e del football americano, era talmente popolare che non poteva fare altro che esporsi, raccontare la verità, confessare, pagare per tutto quel che aveva fatto. E liberarsi di un peso troppo grande per qualsiasi uomo».

Caucchioli Tour
Anche in Francia, al Tour Caucchioli si è ben distinto, con l’11° posto nel 2004 e il 12° nel 2006
Caucchioli Tour
Anche in Francia, al Tour Caucchioli si è ben distinto, con l’11° posto nel 2004 e il 12° nel 2006

Il tifo da lontano

Il ciclismo resta per il veneto un grande amore, visto ormai da lontano: «Cerco di seguire, compatibilmente con il lavoro grazie anche allo smartphone, tante volte mi collego e ascolto le cronache. E’ un ciclismo diverso da quello dei miei tempi, molto più universale: allora la Gran Bretagna non aveva l’impatto che ha ora, Paesi come Slovenia, Australia, Canada erano ai margini, figurarsi gli africani…

«Emergere ora è molto più difficile. Vedo le difficoltà del ciclismo italiano, io dico che i giovani ci sono ma va anche detto che il ciclismo non ha più l’appeal che aveva ai miei tempi, quando fuori dalla nazionale rimaneva gente che vinceva classiche e corse a tappe…».

Il tempo per chiacchierare è finito, Caucchioli si rimette in viaggio per attraversare un altro pezzo di quell’immenso Paese, fatto di spazi enormi, strapopolato eppure spesso portatore di solitudine. Magari, ora che il covid non segrega più nelle case, potrebbe anche tornare in Italia, nella sua Bovolone: «Chissà, magari a Natale, perché casa è sempre casa…».

Alè crede nell’offroad e inaugura la partnership con FAR Gravel

02.05.2022
3 min
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Il weekend del 17 e 18 settembre andrà nuovamente in scena ad Argenta, in provincia di Ferrara, la quinta edizione di FAR Gravel: un evento molto atteso, che quest’anno può già contare su due rilevanti novità. La prima riguarda la collaborazione tecnica con la Nuova Placci ASD, per intenderci la società sportiva coordinata da Marco Selleri che organizza il Giro d’Italia Under 23. Mentre il secondo punto messo a segno dallo staff operativo di FAR Gravel è l’avvio di una importante partnership con il brand produttore d’abbigliamento per il ciclismo Alè. Che diventa a tutti gli effetti – al pari del già presente Cannondale – main sponsor.

L’accordo che Alè ha definito con FAR Gravel conferma una volta di più l’attenzione e soprattutto l’interesse che la disciplina gravel sta riscuotendo nel contesto delle aziende impegnate nel settore del ciclismo. Non a caso, proprio Alè ha presentato pochi giorni fa un’importante novità di prodotto – i pantaloncini Stones Cargo – dedicati 100% al mondo gravel. Un paio di “bibshort” estremamente anatomici e profondamente tecnici, caratterizzati dalla previsione di alcune specifiche tasche laterali e taschini posteriori. Realizzati in Air Mesh Ultralight, ideali per poter facilmente portare con se e durante la propria “ride” tutto quanto necessario!

FAR Gravel-Alè cycling: un abbinamento lungimirante
FAR Gravel-Alè cycling: un abbinamento lungimirante

Un territorio meraviglioso

La cicloturistica FAR Gravel 2022 si svolgerà sabato 17 settembre lungo tre meravigliosi percorsi – rispettivamente di 50, 100 e 150 chilometri – per consentire a chiunque di pedalare seguendo il proprio ritmo e le proprie inclinazioni. Non è prevista alcuna classifica o graduatoria finale, mentre dei ricchi premi ad estrazione attenderanno tutti gli iscritti…

Partenza ed arrivo saranno come sempre ad Argenta, a metà strada fra Ferrara e Ravenna: FAR si svolge difatti attorno all’antico corso del Po di Primaro, un territorio ricco di storia, cultura ed enogastronomia. Un’area geografica che unisce Ferrara, Argenta e Ravenna (F-A-R) e poi il mare, che quest’anno sarà rappresentato da Comacchio e dai suoi lidi.

Inoltre, dopo due anni di pandemia, quest’anno verrà inoltre ripristinato il FAR Village: un luogo di scambio per i ciclisti e di promozione per gli sponsor che sarà attivo sino alla mezzanotte del sabato.
Lo stesso spazio sarà operativo anche la domenica per accogliere gli appassionati e i curiosi che vorranno assistere alla seconda giornata di evento.

Alé Cycling

Far Gravel