PESCARA – «Non voglio che il mio eventuale stress si ripercuota sui compagni», parole da vero leader. Parole di Remco Evenepoel. Il campionissimo della Soudal-Quick Step alla vigilia del Giro d’Italia, ha parlato con una maturità nuova. Almeno così ci è parso.
Sorridente, solare, sicuro ad ogni domanda della sua conferenza stampa, Remco ha sempre risposto a testa alta, dando la sensazione di avere già tutto sotto controllo. E’ così che il campione del mondo si appresta ad affrontare il suo terzo grande Giro.
Dal Giro 2021
Evenepoel si appresta ad affrontare il suo secondo Giro, ma stavolta tutto è diverso. E’ diverso perché sono passati due anni e due anni sono un’eternità quando ne hai appena 23 e sei alle prime stagioni di professionismo. E’ diverso perché nel frattempo hai vinto tanto.
In bacheca ha messo una Vuelta e un campionato del mondo. Senza toccare le Liegi e tutto il resto. E’ diverso perché in quel 2021 Remco era ancora nella fase post incidente del Lombardia quando per un soffio non finì la carriera… se non di più.
«Per il precedente Giro d’Italia – ha detto Evenepoel – avevo fatto una preparazione di sei settimane, stavolta sono mesi che ci lavoro. Sono mesi che mi alleno, mangio e dormo… Il che è stato anche noioso, ma è stato utile. Anche con il peso sono okay. E poi vengo da corse come il UAE Tour, il Catalunya e ho vinto la Liegi, cosa che mi dà molta fiducia. Mentre la volta scorsa non avevo mai gareggiato».
Leader vero
E la fiducia Evenepoel la ripone anche nella squadra. Il belga dopo la Vuelta dello scorso anno ha capito quanto questa sia fondamentale. E non è una frase fatta per un campione come lui, così giovane e così “tutto istinto”.
«Sono due mesi che sto con questi ragazzi e sono orgoglioso di essere il leader del nostro gruppo. Darò il massimo, ma al tempo stesso sono super rilassato. Stiamo vivendo il tutto senza stress e dobbiamo vivere positivamente ogni tappa. Per questa sfida serviranno tante energie positive. E poi non voglio mettergli pressione per il mio eventuale nervosismo».
Remco riserva poi un pensiero ai compagni che all’ultimo sono stati sostituiti, vedi Masnada: «Mi spiace che Fausto non ci sia. Quando sta bene è uno dei gregari più forti in assoluto per la salita. Senza contare che è anche italiano e gli italiani al Giro hanno una super motivazione. Ma Hirt lo sostituirà bene.
«C’è Ballerini che è un corridore fortissimo su tutti i terreni. Rispetto alla Vuelta abbiamo cambiato qualcuno, ma era normale, anche perché è diverso il percorso».
Team e rivali
«Credo che abbiamo una squadra equilibrata e tra le più forti. Noi e la Jumbo-Visma siamo costruite per stare attorno ad un uomo. Altre squadre come Bahrain-Victorious, UAE Emirates, Ineos-Grenadiers… hanno più pedine e possono inventarsi qualcosa. Anche se secondo me, la Ineos ha un progetto preciso intorno a Thomas».
Evenepoel sa bene che la grande sfida è quella con Primoz Roglic. I due si sono sfidati senza esclusione di colpi già al Catalunya e in quell’occasione ad avere la meglio è stato lo sloveno.
«Non potremmo combattere come al Catalunya – spiega Evenepoel – qui siamo in una corsa di tre settimane, lì di una sola. Qui ci sono tre crono, lì nessuna. E’ chiaro che è tutto diverso. Primoz è un corridore molto forte. Credo di essere alla sua altezza, ma io sono cresciuto molto dal Catalunya».
Primoz e non solo
Il guanto di sfida dunque è lanciato. Non che cambi molto per Remco e forse neanche per Primoz, ma tutti aspettano al varco questi due assi. E li aspettano già da dopo domani. Ma quella rosa è una sfida che si vincerà non solo a colpi di pedale, ma anche di attenzione ai particolari: da quelli in corsa a quelli fuori corsa.
«Prendere la maglia sarebbe bello, ma “anche no”», questo è stato il concetto espresso da Remco, consapevole che poi va difesa e che si spenderebbero troppe energie per difenderla.
«Io credo che sabato i favoriti siano Ganna e Kung. Il mio obiettivo è quello di arrivare in rosa a Roma e per questo nella crono voglio guadagnare più tempo possibile sugli avversari per la classifica generale.
«Anche stamattina ho fatto 4 ore con parecchio dietro motore alternando la bici da strada con quella da crono. Devo dire che è un percorso impegnativo, soprattutto nel finale, e che ho trovato parecchio vento contro».
Attenzione a 360°
«E’ un Giro d’Italia molto impegnativo, specie nella terza settimana. Quali saranno le tappe chiave oltre alle crono? Dico che le tappe quattro, sette ed otto non vanno sottovalutate e lo stesso quelle di Crans Montana e di Bergamo».
Oltre allo stress, un’altra insidia “da fuori” è il Covid. Dalle positività della Liegi se ne è tornato a parlare parecchio. Roglic ha perso due pedine di peso come Foss e Gesink. Mader è andato a casa. E la stesa sorte, seppur non si trattasse di Covid ma di un altro virus, è toccata giusto al compagno Masnada. Ma per non rischiare nulla la Soudal-Quick Step lo ha lasciato a casa.
«Staremo attenti anche al Covid – ha concluso Remco – ci laveremo le mani, useremo la mascherina… Ma la vivremo serenamente».