Formolo ha fiducia in Almeida: «E’ il nostro uomo»

04.05.2023
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«I temporali di questi giorni – esordisce Formolo – hanno trasformato il nostro viaggio verso Fossacesia in un’Odissea. La linea ferroviaria è interrotta e da Rimini stiamo andando verso la partenza del Giro in ammiraglia. Insomma, non è ancora partito ed è già una corsa movimentata – dice con la sua solita simpatia – dovremmo arrivare per le 20». 

L’ultima gara di Formolo è stato il Giro dei Paesi Baschi, poi altura con la squadra per preparare il Giro
L’ultima gara di Formolo è stato il Giro dei Paesi Baschi, poi altura con la squadra per preparare il Giro

Scesi dall’altura

L’ultima corsa del corridore della Valpolicella è stato il Giro dei Paesi Baschi a inizio aprile, dal quale si è ritirato alla sesta ed ultima tappa. 

«Dopo il Covid – racconta – la gamba non era al massimo della condizione, ho corso recuperando un po’ di ritmo gara. Poi da lì siamo andati a Sierra Nevada con la squadra, un bel ritiro che ci ha permesso di lavorare tutti insieme. Abbiamo recuperato le energie e mi ha permesso di rimettere qualche cavallo nel motore. Il clima, al contrario di quanto successo in Italia, era molto sereno e siamo riusciti a lavorare al meglio delle nostre possibilità. Il tempo di allenarsi è finito, negli ultimi giorni ci siamo concentrati più sul riposo. Oggi e domani andremo a fare il sopralluogo della cronometro e poco altro, di fatica ne faremo abbastanza nel prossimo mese».

Almeida si sta dimostrando costante da inizio stagione: sesto alla Volta ao Algarve, secondo alla Tirreno (in foto) e terzo al Catalunya
Almeida si sta dimostrando costante da inizio stagione: 6° all’Algarve, 2° alla Tirreno (in foto) e 3° al Catalunya

Un diverso capitano

La voce di Formolo va e viene dall’altra parte del telefono, quello che prenderà il via sabato 6 maggio sarà il suo ottavo Giro d’Italia. Il corridore veneto ne ha saltati solamente due: Il primo nel 2014, al suo primo anno da professionista. Ed il secondo nel 2020, per la sovrapposizione con il Tour, a causa dei calendari riscritti dal Covid. Questo del 2023 è il secondo Giro corso con Almeida nel ruolo di capitano. Cosa cambia rispetto ad avere accanto Pogacar? Sicuramente tanto, ma ce lo racconta meglio Formolo.

«Almeida – spiega con serenità – ha lavorato bene in ritiro e nel corso della stagione ha dimostrato una grande costanza. E’ la sua migliore qualità e quella su cui punteremo nel corso di tutte e tre le settimane. Il nostro compito è quello di stargli vicino il più possibile, poi sarà la strada a decidere. Quando c’è Pogacar nel ruolo di capitano sai che avrai gli occhi di tutti puntati addosso. Si corre in modo diverso, più votato all’attacco, con Almeida si gioca al risparmio, cercando di tenerlo nelle migliori posizioni». 

Formolo è stato uno degli scudieri di Pogacar al Tour del 2021, il secondo vinto dallo sloveno
Formolo è stato uno degli scudieri di Pogacar al Tour del 2021, il secondo vinto dallo sloveno

Outsider? No grazie

«I giornalisti e gli addetti ai lavori – continua Formolo – danno come super favoriti Evenepoel e Roglic. Quasi come se fosse una battaglia a due già scritta, io invece credo che Almeida possa essere inserito nella “prima fascia”. E’ un corridore che sa gestire molto bene gli sforzi prolungati, i numeri parlano chiaro: 70 chilometri a cronometro e più di 50.000 metri di dislivello. La costanza di Joao potrebbe risultare fondamentale. A cronometro lui va forte, ma anche Roglic ed Evenepoel non scherzano. La differenza la si farà giorno per giorno, e noi abbiamo una bella arma da spendere: la costanza».

Il UAE Team Emirates arriva con una squadra forte, pronta a sostenere il capitano portoghese. «Noi ci siamo – riprende – e stiamo bene, ripeto: saremo tutti accanto a lui. Il sostegno non gli mancherà, ci sono corridori forti come McNulty e Vine, ma in generale tutta la squadra è di gran livello».

Il veneto aveva iniziato bene la stagione con il secondo posto nella classifica generale del Saudi Tour
Il veneto aveva iniziato bene la stagione con il secondo posto nella classifica generale del Saudi Tour

Gli altri

Il disegno di questo Giro d’Italia lascia spazio a tante parole e molte supposizioni. Tante tappe saranno di difficile lettura, non solo per le squadre che cureranno la classifica, ma anche per quelle dei velocisti. Le scelte delle une potrebbero influenzare quelle delle altre. 

«Molte tappe – continua spedito Formolo – sono disegnate per le fughe, a mio modo di vedere. Soprattutto quelle che sono cerchiate come volate assicurate, il percorso è sempre mosso. Toccherà alla squadre dei velocisti capire se, come e quando chiudere sulle varie iniziative della mattina. Potrebbe capitare che in alcune frazioni ci sia meno voglia di chiudere il gap».

Roglic ed Evenepoel hanno avuto modo di misurarsi la febbre durante il Catalunya
Roglic ed Evenepoel hanno avuto modo di misurarsi la febbre durante il Catalunya

Il percorso e le incognite

Non ci sarà molto tempo per prendere le misure, perché alla quarta tappa, con arrivo a Lago Laceno, le gambe dovranno essere calde. 

«Già da subito – conclude il veneto – ti rendi conto di come stai e delle tue possibilità. Nella prima settimana ci sono tre tappe che toglieranno molti dubbi. L’arrivo a Lago Laceno è il primo in salita e non ci si potrà nascondere. Ma la frazione più pericolosa, quella che si addice bene alle imboscate, è la sesta, con l’arrivo a Napoli. Si tratta di una tappa corta ed esplosiva, senza un metro di pianura fino agli ultimi 20 chilometri. Un’altra incognita, specialmente al Sud, saranno le strade. Lì la carreggiata è più stretta e si fa fatica a stare davanti. Sono consapevole di una cosa però: noi potremo fare bene tutto, ma in quello che potrebbe essere il momento cruciale, la cronoscalata del Lussari, Almeida sarà da solo».