Il 2023 si avvicina e, tra i buoni propositi che normalmente si fanno, arrivano anche quelli sportivi per Nicola Conci. Nell’anno che si sta per concludere il corridore trentino ha vissuto tra emozioni differenti. La chiusura della Gazprom e la nuova avventura con la Alpecin Fenix Development Team e l’approdo finalmente nel WorldTour nella prima squadra.
«Sto bene – dice Conci – sono riuscito a lavorare bene in questi mesi. L’unico intoppo, se vogliamo chiamarlo così, è stato un giorno di influenza, per il resto tutto liscio. Ora si passano le feste tra famiglia e amici e da gennaio si torna in ritiro. Inizierò a correre a metà febbraio alla nuova corsa in Portogallo (la Figueira Champions Classic, ndr), poi Volta ao Algarve. Successivamente mi sposterò in Spagna e farò Catalunya, Giro dei Paesi Baschi ed infine il Giro d’Italia».
Il primo ritiro Alpecin
Nel corso di questo mese Conci si è prontamente messo al lavoro in vista dei prossimi impegni, che nel calendario sono vicini ma non così tanto. I giorni per lavorare e prendere ritmo sono tanti, meglio fare le cose con metodo lasciando la fretta da parte.
«Ho finito la stagione il 16 ottobre – riprende il trentino – dopo ho fatto tre settimane di stop completo, riprendendo la bici gradualmente. Le prime settimane a casa sono state blande, poi con la squadra siamo andati in Spagna. Lì ci siamo divisi in tre gruppi: i velocisti, gli uomini delle classiche, tra cui anche Van Der Poel e poi il gruppo dei più leggeri per la salita di cui faccio parte anche io. I lavori sono stati molto differenti perché alcuni miei compagni inizieranno tra poche settimane. Io ho tre settimane in più prima dell’inizio ufficiale della stagione, inutile iniziare a spingere troppo presto».
Il passato
Nicola Conci è stato uno dei primi corridori ex-Gazprom ad essere contattato dalle varie squadre. Sembrava molto vicino il suo approdo in Alpecin già prima del Giro d’Italia ma l’UCI ha rallentato il tutto facendo slittare l’arrivo nel team belga.
«Sembrava poter arrivare una deroga da parte dell’UCI – racconta Conci – per il numero di corridori ammessi in una squadra. La speranza era di fare il Giro già nel 2022, questa deroga non è mai arrivata ed alla fine sono entrato nella continental della Alpecin. Il calendario, di conseguenza, è stato un po’ ritagliato rispetto ai vari impegni del team, considerando che non potevo fare corse WorldTour. Mi chiamavano volta per volta. Quando sono andato all’Arctic Race rientravo da un ritiro in Francia e la squadra mi ha chiesto se fossi disponibile a prendere un aereo la sera stessa. Con gli orari era impossibile organizzare il viaggio, così sono partito la mattina dopo, praticamente meno di ventiquattro ore prima del via. Una delle note positive è stata la convocazione per i mondiali di Wollongong».
Il futuro
Il 2023 ha il sapore della rivincita, o per lo meno di una nuova chance. I problemi fisici e non, sono alle spalle. Il futuro per Conci è da scrivere e pedalare, con la voglia di chi ha tanto da riprendersi dal destino.
«Tornare nel WorldTour – riprende con voce più viva – mi fa piacere. Nonostante tutto sono riuscito a fare diverse corse nel 2022 ed ho guadagnato questa occasione. Quelle passate sono state stagioni complicate, prima per l’arteria iliaca e poi per il caso Gazprom. La prima un po’ mi preoccupa, devo essere sincero, ma cerco di non pensarci troppo. Le corse fatte mi hanno dato tanta fiducia, mi sento un corridore nuovo e spero di continuare a stare sempre meglio.
«Con i se e con i ma – conclude Conci – magari avrei potuto fare meglio, ma non voglio trovare scuse o recriminare. Anzi, da quest’anno direi che ne ho ricavato un insegnamento: ci sono ancora. Fino al 2021 ho avuto problemi fisici che mi hanno condizionato a livello mentale, mi hanno tolto consapevolezza nei miei mezzi. Il 2022, nonostante tutto, mi ha insegnato ad avere fiducia».
Arriva Vergallito
Nel gruppo di Nicola, al ritiro Alpecin di dicembre, quello degli scalatori, c’era anche Luca Vergallito. L’esperienza del nuovo corridore della Alpecin, in arrivo dalla Zwift Academy, ha fatto tanto discutere, così abbiamo chiesto a Conci di raccontarci cosa ha visto pedalando con lui.
«Penso che andrà nel team development – dice Nicola – però mi ha fatto molto piacere conoscerlo. E’ davvero in gamba e pedalandoci insieme mi ha dato buone impressioni. Non sembrava gli mancasse qualche abilità nel guidare la bici o nello stare in gruppo. Il problema principale di questi corridori può celarsi nella guida, nel mettere la mantellina o gestire il rifornimento. Vergallito l’ho visto sul pezzo, in più mi ha colpito anche la sua forza mentale: sa cosa fa e cosa vuole, si vede che è preparato. Mi ha lasciato davvero delle buone sensazioni».