Valenciana, si parte. In gruppo scalpita Conci

02.02.2022
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Ci sarà da riabituarsi alla bella fatica della gara, con un orecchio alla solita gamba che ha smesso di addormentarsi provocando dolore. Come quando ti svegli dopo giorni di mal di testa e ricominci a fare le solite cose mentre inconsciamente cerchi la spia di quel fastidio, in attesa che la mente lo rimuova. Da stamattina Nicola Conci torna in gruppo alla Volta a la Comunitat Valenciana, corsa di cinque tappe: per lui la prima dal campionato italiano del 20 giugno.

«Voglio ripartire – diceva ieri mattina dal pullman che lo portava in hotel – è talmente tanto tempo… E anche prima dell’italiano non è che l’anno scorso avessi fatto chissà quante corse. Per questo ho ricominciato presto ad allenarmi. Ad agosto mi sono operato. Poi fermo per due mesi e alla fine a ottobre ho ripreso direttamente. E’ stato un lungo inverno. Abbiamo fatto due ritiri in Spagna e per fortuna anche a casa il tempo è stato buono…».

Parte oggi da Les Alqueries la Volta a la Comunitat Valenciana, corsa di 5 tappe (fotoo VCV)
Parte oggi da Les Alqueries la Volta a la Comunitat Valenciana, corsa di 5 tappe (fotoo VCV)

Ce lo siamo già detti. Con 19 vittorie il secondo anno da allievo, sei da junior al primo e sette al secondo, nel ciclismo degli ultimi tempi Conci sarebbe stato tentato di passare professionista da subito. Invece scelse di fare due anni alla Zalf Fior e poi è passato alla Trek-Segafredo. Oggi, con 25 anni appena compiuti e dopo varie vicissitudini fisiche fra cui l’intervento per dicostruire l’arteria iliaca, debutta con la maglia della Gazprom-RusVelo.

Un lungo inverno in cerca della condizione e anche la conferma che sia tutto a posto?

Il punto di domanda lo porterò con me ancora per un po’. Quando ho fatto l’operazione, hanno detto che sarebbero serviti due mesi di stop assoluto e che poi per tornare alla piena efficienza, ne sarebbero passati da 6 a 9. Devo dire però che finora non ho fatto fatica a sostenere i carichi della preparazione. E negli ultimi tempi ho iniziato a sentire la voglia di correre. Andare in bicicletta è bello, ma faccio questo lavoro soprattutto perché mi piace correre.

Ci eravamo lasciati con l’incertezza di come sarebbe andata sotto sforzo.

Per ora bene. Dopo l’operazione ho fatto anche un grosso lavoro di osteopatia, perché l’intervento non è stato facile e c’era da mettere tutto in asse. L’ho fatto per tutto l’inverno e ora il solo fastidio che sento a tratti è nella zona del gluteo, però sono dolori muscolari e non quell’indolenzimento da cui solitamente iniziava tutto.

Lavoro di osteopatia e anche palestra?

Per tre volte alla settimana, avendo anche cambiato preparatore. La squadra viene seguita da Maurizio Mazzoleni e da Marco Benfatto che sta facendo esperienza. E la palestra è stata uno dei passaggi fondamentali, con le mie tabelle e così tanta voglia di ripartire e fare bene, che mi sono divertito anche a fare tutti quei lavori.

La sua ultima corsa risale al 20 giugno, giorno del campionato italiano di Colbrelli
La sua ultima corsa risale al 20 giugno, giorno del campionato italiano di Colbrelli
Nel frattempo come è andato l’ambientamento alla Gazprom?

Si è formato un bel gruppo. All’inizio c’erano gli italiani e i russi, ben divisi come è normale, anche fosse solo per il problema della lingua. Dopo due ritiri però c’è una bella amalgama.

Si parte domani (oggi per chi legge) per fare cosa?

Per fare risultato. Sicuramente è l’obiettivo della squadra e anche mio, è tempo di trovare la soddisfazione personale. Ma in questa prima fase mi basterebbe riuscire a dare il massimo per superare i miei limiti senza essere fermato da fastidi esterni.

Che cosa ha comportato cambiare preparatore?

Tornare a uno schema di lavoro più classico. Con Alberati era tutto più particolare, facevamo tanti lavori specifici. Ora ho ripreso a fare spesso la doppia fila, tanto medio in salita e lavori piramidali. Non ho sofferto e adesso voglio di più.

Da Trek a Look: problemi a trovare la posizione?

Ho avuto la bici nuova a dicembre e per non avere problemi ho dato una doppia occhiata alla posizione. Prima con i biomeccanici della squadra e poi con Vedovati con cui lavoro da tempo. Lui è molto preciso e mi fido.

Debutto alla Valenciana e poi?

E poi due settimane abbondanti sul Teide, scendendo per la Tirreno-Adriatico e il Catalunya. Sarà una bella stagione.

Tirreno vuol dire Carpegna: pronto per lasciare il segno?

Eh, il Carpegna fino al Cippo è duro. Ma certo…

Un sorriso affiora, sottile come il dubbio di essere all’altezza. Questo ragazzo è davvero forte, se tutto in quella gamba funzionerà come deve, presto anche i sogni più coraggiosi potrebbero prendere forma. Adesso la Valenciana, teniamo le dita incrociate…