100KM madison, a Copenaghen una sfida d’altri tempi

21.12.2023
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A Copenaghen lo chiamano l’appuntamento di Capodanno, è la 100KM Madison del 28 dicembre prossimo. Una prova pressoché unica, quanto affascinante. Cento chilometri in pista. Sembra un’assurdità, una follia… Adriano Baffi nella sua lunga carriera su pista ne ha fatte decine. «Dunque ho fatto 16 Sei Giorni di Zurigo, quindi come come minimo ne ho messe nel sacco 32…».

In basso Adriano Baffi (classe 1962). Il cremasco ha corso fino al 2001. La pista era la sua seconda casa
In basso Adriano Baffi (classe 1962). Il cremasco ha corso fino al 2001. La pista era la sua seconda casa

Evento unico

L’ex stradista e pistard, ora uno dei direttori sportivi della Lidl-Trek, ci guida nella scoperta di questa particolare prova su pista. Sede dell’evento, la Ballerup Super Arena, anello da 250 metri.

«Di certo – dice Baffi – è un evento un po’ anacronistico. Oggi siamo in un momento in cui tempi e distanze delle gare si stanno riducendo sempre più. In carriera ne ho fatte molte di 100KM, ma perché una volta si facevano nell’ambito delle Sei Giorni. E si facevano soprattutto nella seconda parte della settimana». 

A Gand, Sercu ci spiegava come oggi le gare siano tutte più brevi, ma la richiesta delle madison, o americane resta sempre forte. Solo che una 100KM non è facile da inserire nel programma ristretto e “schizofrenico” di una kermesse come la Sei Giorni. «Di 100Km ne ho fatte molte a Zurigo e spesso erano anche ad handicap». Insomma corse vere.

Ma quel che più ci ha incuriosito di questo format sono la preparazione e la gestione. Come ci si alimenta? Come si beve? Non è così scontato. Specie nel ciclismo di oggi che dà, giustamente, molta attenzione a questo aspetto strettamente legato alla prestazione.

«La gestione parte dalla scelta del rapporto – spiega Baffi con passione – dato che sei in pista, dunque hai il rapporto fisso, non puoi cambiare. Solitamente perciò si tende ad utilizzare un dente più leggero rispetto a quello che sceglieresti in una madison normale. Questo ti consente di durare più a lungo. Ma è in una 100KM che davvero emerge il più forte. E il più forte in una madison non è solo chi ha più gamba. Servono occhio e concentrazione fino alla fine. E non facile».

Il velodromo Ballerup Super Arena misura 250 metri. In gara 16 coppie, sia tra le donne che tra gli uomini
Il velodromo Ballerup Super Arena misura 250 metri. In gara 16 coppie, sia tra le donne che tra gli uomini

Dal biberon alle malto

Baffi parla poi dell’alimentazione. Lui è figlio dei suoi tempi e quasi “sminuisce” questo aspetto. Fa capire che ai suoi tempi ci si organizzava prima e che tutto sommato una gara così dura un paio d’ore, non moltissimo.

«Si sfrutta il supporto che si ha a bordo pista. Una volta c’era il biberon – dice Baffi – sì, avete capito bene, quello per dare il latte ai bambini. L’acqua non può stare dentro le borracce o nei bicchieri. Assolutamente non deve cadere sulla pista. Si prende quel sorso durante il “riposo”, cioè mentre si aspetta il cambio dal compagno. Oggi, che invece si usa l’alimentazione liquida tutto è un po’ più pratico. Con le malto bevi e mangi al tempo stesso».

E’ chiaro che un evento così unico e raro non possa prevedere una preparazione specifica. Semmai servono più delle attitudini. Baffi spiega come un pistard che fa velocità, non potrebbe mai fare una 100KM. E neanche una madison standard di un’ora o di 40′ come spesso durano oggi

«I candidati alla vittoria calano di molto. Se in una madison di un’ora possono esserci 10 pretendenti, in una 100KM ce ne sono cinque. Devi essere abituato a stare due ore su una bici da pista con rapporto fisso.

«Quindi a stare sempre in pressione con spalle, braccia, collo… qualcosa che si sviluppa con le ore di allenamento nel suo insieme. Però non è che senti quella stanchezza che ti fa crollare o ti fa male il braccio del cambio: c’è l’adrenalina della gara che ti sostiene. Almeno per me era così».

«Una delle Sei Giorni più belle e che aveva la 100KM madison era quella di Zurigo, come accennavo. Il velodromo era sempre pieno ed era una vera festa. Io venivo dalla strada e quando sapevo che c’erano da fare 400 giri non mi scomponevo, mentre altri pistard, più specialisti, prendevano un po’ di paura. C’era quel senso di avventura, si aveva la consapevolezza di fare qualcosa di diverso dal dal solito».

Qui, Scartezzini e Viviani in azzurro. Entrambi sono annunciati a Copenaghen. «Sto meglio che a Gand», ha detto “Scarte”
Qui, Scartezzini e Viviani in azzurro. Entrambi sono annunciati a Copenaghen

Italiani a Copenaghen

Nella 100KM madison di Copenaghen vedremo anche un po’ d’Italia. Ci sarà Michele Scartezzini, che correrà in coppia con il danese Matias Malmberg. E forse ci saranno anche Simone Consonni ed Elia Viviani, i quali dovrebbero correre insieme. E anche tra le donne sono annunciate Silvia Zanardi, in coppia con Karolina Karasiewicz, e Francesca Selva, in coppia con Amalie Winther Olsen.

«Qualche giorno fa – dice Baffi – abbiamo parlato con Marco Villa sul discorso dell’utilità di fare queste gare. Comunque danno qualcosa, sono un allenamento. In questo caso poi si va a correre in Danimarca, dove l’attività su pista è rinomata e fatta in un certo modo. E’ uno show diverso per la gente che sicuramente sarà presente in massa».

Per dare un’idea, i biglietti partono da 220 corone danesi, cioè 29,5 euro, e arrivano fino a 5.210 corone, cioè 699 euro.