Tour de l’Avenir. Per Amadori 4 certezze e 2 nodi da sciogliere

24.07.2021
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Tra circa tre settimane sarà la volta del Tour de l’Avenir, la Grande Boucle per i più giovani. Quest’anno la gara si svolge dal 13 al 22 agosto e come sempre è riservata alle nazionali, proprio come il Tour che fu.

Con il cittì degli under 23, Marino Amadori, cerchiamo quindi di capire che formazione porterà, cosa ha in mente?

Filippo Zana, classe 1999, sarà l’uomo di riferimento per Amadori all’Avenir
Filippo Zana, classe 1999, sarà l’uomo di riferimento per Amadori all’Avenir
Marino, hai già in mente una lista dei convocati?

Certamente. Quattro sono sicuri, su altri due ci devo lavorare. Vedrò come andranno le prossime gare. I quattro sicuri sono Filippo Zana, Filippo Baroncini, Alessandro Verre e Gianmarco Garofoli.

Quindi non porti Aleotti, come si vociferava?

Nooo – ride Amadori – non ci vado così aggressivo. Certo potrei portare lui, anche Bagioli o Tiberi per dire… Ma preferisco lasciar stare coloro che sono nelle WorldTour. Con Aleotti neanche ho parlato. Semmai potrei fare un pensiero su Tiberi che non ha corso molto e potrebbe essermi utile per la crono, ma non credo.

Come mai questa scelta? C’è una motivazione etica?

Ma non si tratta di etica, quanto piuttosto di salvaguardare il movimento. Perché portare un pro’? Sì, Zana è un pro’ ma è un giovane, non fa parte di una World Tour e soprattutto con lui lo abbiamo programmato da tempo, alla Coppa delle Nazioni. 

E secondo te le altre Nazioni avranno questa sensibilità?

Ah beh, la Spagna porterà Ayuso, ma come ripeto, io devo sostenere il mio movimento e poi ognuno ha la sua situazione in casa. Io devo aiutare i miei ragazzi. E poi non è scontato che se porto un pro’ faccio risultato. Anzi… Se questo non è abbastanza motivato, o lo porti all’ultimo, rischi che faccia anche una figuraccia. E’ successo a me in passato e anche ad altri. Alla Colombia per esempio. Nel mondiale di Battistella avevano portato Higuita che aveva vinto una tappa alla Vuelta eppure non salì sul podio. 

Alessandro Verre, dopo il valle d’Aosta è andato in altura
Alessandro Verre, dopo il valle d’Aosta è andato in altura
Parliamo dei ragazzi: li avrai con te per un ritiro?

No, ognuno ha un suo calendario. Zana per esempio è in altura e poi dal 5 all’8 agosto correrà con la Bardiani. Baroncini e Verre faranno altura, mentre Garofoli andrà al Tour de l’Ain con la Dsm WorldTour.

Altri nomi che hai in mente?

Devo capire bene che formazione portare perché se ci sono delle fughe voglio esserci, perché c’è della crono… Vi direi El Gouzi, che mi piace molto. Devo parlare con Gazzoli (nella foto d’apertura con Amadori, ndr), con Coati, con Colnaghi, con Zuccarelli, con Petrucci, con Zambanini… 

E il campione italiano, Gabriele Benedetti?

No, lui no. Non saprei come utilizzarlo. Io devo mettere i tasselli al proprio posto e poi ci ho parlato e non era interessato.

Filippo Baroncini ha vinto la corno al Giro U23: può essere molto duttile all’Avenir
Filippo Baroncini ha vinto la corno al Giro U23: può essere molto duttile all’Avenir
Hai visto il percorso?

Eh, parecchio… Dico che negli ultimi quattro giorni c’è da farsi male! C’è tanta di quella salita che la metà basta.

Quindi spazio agli scalatori?

Sì, ma il tracciato è completo. Nelle prime frazioni c’è parecchia crono: un prologo di 5 chilometri e una cronosquadre di 27. C’è una tappa di “pianura francese” di 190 chilometri. Non sarà semplice. Mi aspetto che la Spagna dovrà tirare perché Ayuso è in maglia. 

Tra i nomi che hai fatto c’è un capitano?

Zana, ma è un leader, un leader del gruppo, non il capitano. Ricordo che siamo senza radioline, le decisioni dovranno essere prese dai ragazzi sul momento. Filippo è il più esperto. Ha già fatto due Giri d’Italia con la Bardiani, sarà lui a gestire la corsa.

Gianmarco Garofoli, secondo nella generale al Valle d’Aosta al primo anno tra gli U23
Gianmarco Garofoli, secondo nella generale al Valle d’Aosta al primo anno tra gli U23
E gli altri tre?

Beh, Verre anche se ha avuto un giorno no, al Valle d’Aosta ha dimostrato di stare bene e di essere un bello scalatore. Baroncini, per le fughe, ha fatto bene in Francia. E’ molto bravo.

E Garofoli? Lo abbiamo visto fare davvero un’impresa al Valle d’Aosta…

Eh lui è un po’ troppo gasato, diciamo così, ma non è un cattivo ragazzo. E’ così. L’ho già avuto con me e ogni volta si è ben comportato, si è messo a disposizione. Poi non è che lo metto a tirare. Quello accadrà solo se dovessimo avere noi la maglia.