Amadori era in finestra che l’aspettava. E mentre guardava lo scorrere del tempo e delle corse, si chiedeva come mai impiegasse tanto. Così quando ieri Dainese ha vinto la tappa di Reggio Emilia, il tecnico romagnolo ha fatto un sorriso e s’è messo ad aspettarne altri. I suoi ragazzi.
«C’è una lunga lista che ancora non ha mantenuto il buono fatto vedere – riflette – ma per alcuni si tratta solo di aspettare. Dainese con me ha fatto il Tour de l’Avenir a vent’anni, poi il mondiale e l’europeo che ha vinto nel 2019. Ha sempre avuto caratteristiche particolari, nel senso che non va piano neanche su certe salite. Sembra disegnato su misura per le classiche, per me vale anche più di così…».
Nel 2015 è junior di primo anno e arriva secondo a Stanghella, dietro Marchetti e prima di Moro (foto Scanferla) Al primo anno da U23 è con Gemin alla General Store, arrivano 2 secondi posti e terzi (foto Scanferla) In azione alla Vicenza Bionde del 2017, primo anno U23: in salita si difende (foto Scanferla) Il 2018 si apre con la Firenze-Empoli, vinta su Fiaschi e Marchiori (foto Scanferla) Nella primavera del 2018 arriva il Trofeo Città di San Vendemiano, su Romano e Di Felice (foto Scanferla) Nel 2018 vince la tappa di Valdobbiadene al Giro U23, l’anno dopo passerà in Olanda (foto Scanferla) Nel 2018 è secondo anche al tricolore U23 di Taino, un piccolo Fiandre, vinto da Affini. Terzo Corradini (foto Scanferla)
Grande recupero
Il cittì azzurro degli under 23 è alle prese con i preparativi della Corsa della Pace che si correrà in Repubblica Ceca dal 2 al 5 giugno. Perciò ieri è andato appena sulla strada per veder passare il Giro d’Italia, ma continuerà a lavorare ai suoi obiettivi. Per Dainese (che in apertura è con Omar Bertolone dopo aver vinto gli europei del 2019) fa volentieri una sosta.
«Non mi sorprende che abbia vinto ieri – dice – anche se la tappa era tutta piatta. Era comunque l’undicesimo giorno di corsa e certi velocisti cominciano a essere stanchi. Lui è giovane, recupera già bene di suo e può fare ancora belle cose. Nel senso che è resistente. Se ieri fosse stata una classica piatta, forse avrebbe trovato qualcuno più forte. Ma dopo undici tappe, il più forte è stato lui».
Crescita intelligente
Sorprende che si usino già simili argomenti per un ragazzo di 24 anni, ma evidentemente il cammino di crescita scelto dal padovano sta iniziando a dare i suoi frutti e ci riallaccia alla gradualità di cui parlava stamattina Fabrizio Tacchino a proposito di Tiberi.
«Non voglio mettere la croce addosso al nostro ciclismo – dice Amadori – anche qui si fanno le cose per bene. Però le scelte di Dainese sono state chiare. Ha iniziato a correre tardi, perché prima faceva altro, e ha seguito una crescita graduale. A un certo punto ha preso la sua borsina ed è andato per due anni all’estero, in Olanda, alla Seg Racing Academy (la continental fondata da un pool di procuratori, che ha cessato l’attività nel 2021. Oltre a Dainese, vi hanno militato Affini e Frigo, ndr). E loro lì hanno impostato le sue stagioni scegliendo percorsi adattissimi alla sua crescita».
Nel 2019, agli europei di Alkmaar in Olanda, in azzurro con Gazzoli, Ferri, Dalla Valle, Konychev e Puppio Nella volata di gruppo compatto, il padovano batte Larsen e Arm In trionfo su forme di autentico formaggio olandese Ai mondiali U23 del 2019 è azzurro assieme a Covi, nel mondiale di Harrogate vinto da Battistella Marino Amadori, qui Filippo Zana, è il tecnico della nazionale under 23
Nel 2019, agli europei di Alkmaar in Olanda, in azzurro con Gazzoli, Ferri, Dalla Valle, Konychev e Puppio Nella volata di gruppo compatto, il padovano batte Larsen e Arm In trionfo su forme di autentico formaggio olandese Ai mondiali U23 del 2019 è azzurro assieme a Covi, nel mondiale di Harrogate vinto da Battistella Marino Amadori, qui Filippo Zana, è il tecnico della nazionale under 23
Un’idea per Bennati
Il percorso è proseguito al Team Dsm (prima Sunweb), dove Dainese è approdato nel 2020. Primo anno di corse WorldTour, fra cui la Tirreno-Adriatico, ma senza grandi Giri. Nella scorsa stagione il debutto alla Vuelta, con cinque piazzamenti fra i primi cinque. Quest’anno, il debutto al Giro, nel 2022 che vede il percorso degli europei velocissimo e quello dei mondiali leggermente più impegnativo. Amadori sta al suo posto, sa che adesso Dainese è affare di Bennati.
«Bisognerebbe chiedere a chi di dovere – sorride – confermo che l’europeo è molto semplice e credo che presto Bennati andrà a vedere il percorso di Wollongong. Parrebbe un mondiale per gente veloce dotata di resistenza, secondo me Dainese ha 24 anni e bisogna dargli fiducia. Bisogna che crescano. Una cosa che non vedo accadere in certe squadre».
E con l’ultima battuta sibillina alla sua maniera, Amadori si rimette in cammino. Il Giro nel frattempo ha salutato Caleb Ewan. E se oggi l’arrivo di Genova ha visto l’arrivo della fuga, quello di domani a Cuneo potrebbe offrire un’altra occasione ai velocisti capaci di resistere al Colle di Nava.