Cannonata di Baroncini: re della crono, rosa sfiorata

06.06.2021
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Una vera cannonata è stata la cronometro di Filippo Baroncini. Una cannonata come quella che avrebbe potuto sparare il mitico carro armato che vegliava il passaggio della quarta tappa del Giro U23 in quel di Brescello, il paesino della Bassa famoso nel mondo per la saga di Don Camillo e del sindaco Peppone. Il programma di questa domenica di giugno prevedeva infatti una cronometro individuale di 25,4 chilometri da Sorbolo Mezzani a Guastalla.

E i suoi colpi il corridore della Colpack li ha sparati bene e forte. Che Filippo stesse bene lo si era visto già nella seconda frazione, quella di Imola, nella quale era arrivato quarto aiutando il compagno Ayuso (per lo spagnolo fu tappa e maglia). E anche ieri sulle colline romagnole si è mostrato in condizione, tirando per molti chilometri, Barbotto incluso. E lui non è certo uno scalatore puro. Ma da qui a pensare che potesse vincere la crono ce ne passa…

Strada piatta e spesso stretta verso Guastalla, specie nella prima parte sulla ciclabile
Strada piatta e spesso stretta verso Guastalla, specie nella prima parte sulla ciclabile

Una lunga giornata

Al mattino Filippo, così come i suoi compagni, è andato in ricognizione sul percorso. Lo avevano studiato sui file Gpx, ma solo stamattina c’è stato il primo contatto sul campo. La prima parte era davvero tecnica. Si pedalava nella pista ciclabile Food Valley, inaugurata proprio dalla corsa rosa: 80 chilometri piatti come un biliardo da Parma a Busseto, tra cultura ed enogastronomia. Ma oggi i corridori di Valoti e Bevilacqua non avevano tempo per godere di tali prelibatezze. Le curve andavano affrontate a tutta, limando i millimetri e sfruttando tutti i 3,5 metri di “larghezza” della carreggiata. Insomma c’era da guidare. 

E Baroncini lo ha fatto alla perfezione. Partito con grandissima decisione, si è capito subito che il piglio era quello giusto. Il romagnolo spingeva a testa bassa. In alcuni tratti, in cui la strada scendeva impercettibilmente, riusciva a mulinare bene il 56×11. Così bene che alla fine precedeva di 36 centesimi l’irlandese Ben Haely, campione nazionale contro il tempo. Un’impresa.

Le giovani leve accolgono i girini a Brescello
Le giovani leve accolgono i girini a Brescello

Tanto lavoro

Un’impresa sì, ma non nata dal nulla. Valoti spiega che a Livigno i suoi ragazzi hanno lavorato molto con la bici da crono, ci hanno fatto dei lavori specifici. Sapevano dell’importanza di questa tappa. 

«Ho fatto una crono fantastica, non pensavo ad una prestazione simile – dice Baroncini, neanche 21 anni – Sono partito forte e ho tenuto. Dispiace per la maglia rosa. Eh sì, perché era quello l’obiettivo principale: ha il suo fascino, sei sempre in prima fila… Però quando sono salito sulla rampa mi sono detto: io ci provo. Ho dato tutto. Di crono ne ho fatte poche finora, specie così tirate. Però la condizione c’è. All’intermedio di Brescello ero quarto e da quel che mi hanno detto avevo 25” di ritardo, poi da lì ho spinto al massimo. Sì dai: mi sono ben gestito, sono andato in progressione.

«La prima parte – riprende Baroncini – era un po’ tecnica e c’era anche molto vento laterale. Era difficile guidare, ma in quello sono bravo. Poi passato l’intertempo ho spinto. Vedevo il computerino sempre sui 57 all’ora, mai sotto i 50 e con punte di 63 all’ora. Andavo sulle 95 pedalate e il 56×11 dopo Brescello non l’ho più tolto. Merito delle Sfr fatte a Livigno. Lassù con Fusi non abbiamo sbagliato niente».

Baroncini (21 anni ad agosto) con la sua cagnolina Chloe
Baroncini (21 anni ad agosto) con la sua cagnolina Chloe

Chloe ride

Certo viene da sorridere. La frazione più temuta, anche da Amadori, si è rivelata vincente per un italiano. Man mano che i “bestioni” del nord Europa terminavano alle spalle di Baroncini, l’impresa prendeva quota. E anche lui sulla hot-seat quasi non ci credeva. E accarezzava con sempre maggior vigore la sua cagnolina!

«Si chiama Chloe! I miei genitori mi hanno fatto una sorpresa, mi sono venuti a vedere e me l’hanno portata».

In ottica classifica generale, Baroncini rifila oltre mezzo minuto al compagno di squadra Auyso che perde la maglia rosa. La generale adesso è questa: primo l’inglese Ben Turner, secondo Baroncini a 1”, terzo il pericolosissimo danese Anthon Charmig a 15″ e quarto lo spagnolo Juan Ayuso a 16″. Va detto però che Ayuso è stato vittima di una noia meccanica: ha corso quasi tutta la gara con la sella più bassa. Gli è sceso il cannotto.