Van Vleuten prende e va. Paladin: «Al Tour sarà diverso»

05.07.2023
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CANELLI – E’ bastato poco ad Annemiek Van Vleuten per salutare la compagnia e viaggiare spedita verso il traguardo della sesta tappa del Giro Donne. Una frazione che al mattino, nel paddock dei bus, prevedevano in egual misura adatta all’arrivo per velociste o di una fuga. Invece no, la maglia rosa prende e va via quando mancano 15 chilometri alla fine. E per lei è la quindicesima vittoria al Giro Donne.

Sul Gpm di Calosso, penultimo di giornata, l’olandese della Movistar non è nemmeno scattata. Ha imposto subito un ritmo insostenibile per le altre, che hanno iniziato a ragionare per il secondo posto. La piazza d’onore è andata a Wiebes (davanti a Lippert) che conferma una grande crescita sulle tappe mosse e con arrivi su strappi secchi di un chilometro come quello di Canelli. La campionessa europea della SD Worx, che domani non ripartirà per preparare il Tour Femmes, sarà l’avversaria da battere al mondiale di Glasgow ed il cittì Sangalli continua a prendere appunti. Nella generale a più di 3 minuti da Van Vleuten, scala di una posizione Ewers per effetto della drammatica caduta occorsa a Niedermaier (forte trauma facciale e ritiro) mentre terza ora c’è Labous del Team DSM-Firmenich.

Soraya davanti

Le colline dei vigneti che circondano Canelli sono validi banchi di prova per capire la propria condizione. Dalla pianura astigiana la strada si inerpica in modo tortuoso e ripido. Ci si può provare in salita o in discesa. La linea d’arrivo posta accanto al ristorante “Civico 15” non mente. Per arrivarci devi avere la gamba giusta. E la signora Giusy vede sfilare il meglio del ciclismo femminile davanti al suo locale. Fra queste c’è Soraya Paladin, quarta e autrice di una bella prestazione.

«E’ stata una tappa per noi abbastanza sfortunata – racconta Paladin dopo aver recuperato dallo sforzo – siamo partite con Antonia (Niedermaier, ndr) che era seconda in classifica e maglia bianca, ma purtroppo è caduta. Non sono bene cosa sia successo, lo abbiamo sentito alla radio e ci hanno detto che non sarebbe più rientrata. So solo che è in ospedale. Ci dispiace molto perché stava andando veramente forte. La nostra idea era quindi quella di difendere la generale. Se lo meritava Antonia».

Paladin sta dimostrando di crescere. Il bel quarto posto a Canelli lo certifica
Paladin sta dimostrando di crescere. Il bel quarto posto a Canelli lo certifica

«Dopo la caduta – prosegue la vicentina della Canyon Sram – sono cambiati un po’ i piani e mi hanno lasciato carta bianca. In salita c’era il Team DSM che faceva un bel ritmo per Labous che infatti ha attaccato sul primo Gpm (Castino, ndr). Lì siamo rimaste in poche ma nulla di fatto. Poi ha attaccato Van Vleuten sulla salita di Calosso. Ho provato a tenerla, ma andava veramente troppo forte per me. Sono rimasta nel gruppetto dietro e speravo che non ci riprendessero perché sapevo di potermela giocare con Lippert in un arrivo come quello di oggi. Invece è rientrata Wiebes. Chloe (Dygert, ndr) mi ha guidata fino ai piedi della salita in una buona posizione. Lo sprint è partito abbastanza presto e lo abbiamo fatto a tutta fino alla fine. Dispiace per il quarto posto perché rende la giornata ancora più amara».

Il Giro non è finito

Van Vleuten anche a Canelli ha messo un altro mattoncino per la conquista del suo quarto Giro Donne, ma ci sono ancora tre tappe che non bisogna sottovalutare. Paladin analizza la corsa rosa per sé e per la sua squadra in funzione dei prossimi appuntamenti. All’orizzonte ci sono Tour e mondiale in cui la trevigiana di Cimadolmo vuole continuare ad essere protagonista.

«Ovvio che Van Vleuten – spiega Soraya – non voglia prendere rischi. Al Giro c’è sempre un imprevisto, sia per cadute che per problemi meccanici ed altro. Può sempre succedere di tutto. Fino all’ultimo giorno e finché non si taglia la linea del traguardo di Olbia non si può dire che sia chiuso. Ovviamente sta dimostrando di andare forte, però ci sono ancora tante altre squadre che hanno i numeri e ci proveranno di sicuro. Noi volevamo farlo oggi, ma abbiamo avuto sfortuna.

Van Vleuten festeggia. Il suo quarto Giro Donne è sempre più vicino
Van Vleuten festeggia. Il suo quarto Giro Donne è sempre più vicino

«Punteremo alle tappe – prosegue Paladin – ci sono ancora un po’ di occasioni buone per noi della Canyon-Sram. L’arrivo alla Madonna della Guardia di Alassio è forse un po’ troppo duro per me, ma le due frazioni in Sardegna mi si addicono. Quella di domani dicono che sia quella più dura o comunque più temuta però la gara la fanno i corridori. Anche oggi a Canelli sembrava una tappa per arrivare in volata o per passiste veloci. Invece quando si mettono a fare forte qualsiasi salita, tutte soffrono».

Tour e mondiale

«Farò il Tour Femmes – conclude Paladin con grande lucidità – in supporto a Niewiadoma che curerà la generale. Qui sto prendendo dei riferimenti su Van Vleuten da riportare sul Tour anche se sarà completamente diverso. Abbiamo fatto le ricognizioni. Le tappe sono lunghe e dure. Farà caldo. Intanto pensiamo a finire il Giro Donne poi penseremo alla Francia.

«Mi sono preparata bene a Livigno. La mia condizione è in crescendo. Qui al Giro Donne mi sto sentendo bene ogni giorno che passa. Il cittì Sangalli mi lascia tranquilla, facendomi pensare alle tappe. E’ giusto che io adesso resti concentrata sul Giro poi per i mondiali se ne parlerà più avanti. Ci sono tante italiane che stanno andando forte. Penso proprio che chi se lo merita sarà convocata».