Con Sangalli sul Giro Donne: sarà l’anno della Longo?

10.03.2022
4 min
Salva

E’ stato presentato oggi, dal suo organizzatore Roberto Ruini, il percorso del Giro d’Italia Donne. Un evento che prenderà il via da Cagliari il 30 di giugno e si concluderà a Padova il 10 luglio. Saranno 5 le regioni toccate dalle atlete: Sardegna, Emilia-Romagna, Lombardia, Trentino Alto-Adige e Veneto. Una presentazione tardiva, considerando che mancano solamente 3 mesi e mezzo al via della corsa. Cosa che non ha certamente facilitato il lavoro delle 24 squadre partecipanti nella programmazione della stagione. 

Dal 30 giugno al 10 luglio si cercherà l’erede della Van der Breggen
Dal 30 giugno al 10 luglio si cercherà l’erede della Van der Breggen

Meno duro? Forse

Dieci tappe: le prime tre in Sardegna con la cronometro inaugurale di 4,7 chilometri che si svolge all’interno del comune di Cagliari. Le altre due tappe in territorio sardo dovrebbero essere facile preda delle velociste. Dopo il giorno di riposo, che sposterà la carovana del Giro sul “continente” (così chiamano i sardi la penisola, ndr), sarà la volta della tappa 4.

Ci saranno ben 3 Gpm, ma la strada smetterà di salire solamente a 8 chilometri dal traguardo, qui chi avrà la gamba giusta potrà tentare un attacco sognando anche di strappare la maglia rosa. La tappa numero cinque sarà ancora questione di muscoli e watt tutti da sprigionare sul traguardo di Reggio Emilia.

Secondo il cittì Sangalli è un percorso adatto alle caratteristiche di Marta Cavalli che si è già messa in mostra alla Comunitat Valenciana Femines
Secondo il cittì Sangalli è un percorso adatto alle caratteristiche di Marta Cavalli

Le montagne

Prima di salire di quota, ed accendere così definitivamente la miccia di questo Giro d’Italia Donne, si passa da Bergamo. Con una tappa che prevede un circuito iniziale da ripetere 5 volte prima di spostarsi verso la città dalle mura veneziane. L’arrivo ricalca in pieno quello del Giro di Lombardia vinto da Pogacar.

Ci si sposta poi in altura, tappa sette ed il primo arrivo in salita: a Passo Maniva, non ci si può più nascondere. Le tappe otto e nove si corrono in Trentino, 5 Gpm totali: due nella prima e tre nella seconda tappa. Nella frazione numero 9 si affronterà anche la cima Coppi di questa edizione: il passo Daone 1291 metri. La tappa finale di Padova sarà un arrivo ancora per velociste che avranno l’onore di chiudere così questo Giro d’Italia Donne 2022.

TAPPAGIORNOPARTENZA-ARRIVOCHILOMETRI
1ª tappa7 marzocronometro individuale: Cagliari-Cagliari4,7
2ª tappa1 luglioVillasimius Tortoli117
3ª tappa2 luglioCala Gonone-Olbia112,7
4ª tappa4 luglioCesena-Cesena120,9
5ª tappa5 luglioCarpi-Reggio Emilia123,4
6ª tappa6 luglioSarnico-Bergamo114,7
7ª tappa7 luglioPrevalle-Passo Maniva113,4
8ª tappa 8 luglio RoveretoAldeno92,2
9ª tappa 9 luglio San Michele all’AdigeSan Lorenzo Dorsino112,8
10ª tappa 10 luglioAbano TermePadova90,8

Parola al cittì

Parliamo con Paolo Sangalli, neo cittì della nazionale femminile, il quale ha contribuito a disegnare il percorso di questo Giro d’Italia Donne 2022. Corsa che da quest’anno farà parte del calendario WorldTour. 

«Secondo il mio punto di vista – ci dice Sangalli – è un Giro equilibrato, disegnato per essere aperto fino all’ultimo metro. Ci sono le tappe dure, come la settima e la nona, che sono aperte a più scenari, su tutte quella di Cesena e Bergamo. Essendo le tappe in Sardegna per ruote veloci le squadre avranno l’interesse nel tenere la corsa aperta in queste due frazioni, chissà che qualcuno non prenda la maglia già qui».

Erica Magnaldi, del UAE Team ADQ, potrà mettersi in mostra nella tappa numero 7, l’unica con arrivo in salita
Erica Magnaldi, del UAE Team ADQ, potrà mettersi in mostra nella tappa numero 7, l’unica con arrivo in salita

Le tappe di Cesena e Bergamo sembrano disegnate per la Longo Borghini, in particolare la seconda. Potrebbe essere lei una dei nomi di spicco per i colori azzurri?

«Sembra proprio disegnata per lei – ridacchia Sangalli – quel muro finale che porta in città alta potrebbe fare qualche vittima. E’ una che parte sempre per vincere e quindi non si sa mai cosa aspettarsi da lei. Ma non focalizziamoci solamente sul suo nome, sono molte le nostre ragazze che possono fare bene. E’ un tipo di percorso che si addice molto anche a Marta Cavalli, per non parlare della tappa con arrivo a Passo Maniva (unico arrivo in salita, ndr) lì una su cui scommettere è la Magnaldi».

«Per concludere – riprende il cittì – penso sia un Giro pensato bene e con un’ottica WorldTour. Se si considera che poi il 24 luglio parte il Tour de Femmes direi che si incastrano molto bene. Qualcuna potrebbe anche azzardarsi nel correrli tutti e due».