Luperini, cosa ti pare del Tour Femmes? Andiamo a vedere…

14.10.2021
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«A prima vista questo Tour de Femmes mi piace molto – dice Elisa Balsamo – la prima parte mi sembra per velocisti e ci sarà anche una frazione con le strade sterrate. In qualche modo sarà come tornare alla nostra Strade Bianche e penso che sarà molto bello vederci correre in uno scenario così particolare. La seconda parte sarà più difficile con molte salite e vedremo uscir fuori le ragazze più forti. In particolare gli ultimi due giorni saranno molto impegnativi».

Fabiana Luperini ha vinto per cinque volte il Giro (qui nel 1998) e tre Tour (dal 1995 al 1997)
Fabiana Luperini ha vinto per cinque volte il Giro (qui nel 1998) e tre Tour (dal 1995 al 1997)

In mano a Marion

La campionessa del mondo commenta il percorso della gara a tappe appena svelata e affidata alle mani di Marion Rousse, star del ciclismo transalpino e compagna di vita di Julian Alaphilippe. Se Aso era in cerca di una figura carismatica capace di attrarre l’attenzione, ha pescato la carta giusta.

Il ritorno del Tour de France femminile merita tanta attenzione anche e soprattutto per quello che rappresenta per il movimento femminile. E se Lizzie Deignan probabilmente sarà rimasta un po’ delusa, dato che ambiva a un’edizione di tre settimane, le appena otto tappe fanno pensare che trattandosi della prima edizione di questa gestione, siano voluti andare con i piedi di piombo.

Luperini, l’ultima gialla

Noi però ci siamo rivolti all’ultima italiana che ha conquistato la maglia gialla: Fabiana Luperini, che ne mise in fila tre dal 1995 al 1997 (unendo anche 5 Giri), prima che la corsa si interrompesse nel 2009. Sono 24 anni che la maglia gialla manca. A lei ci eravamo rivolti qualche tempo fa proprio per commentare l’insolita richiesta della vincitrice di Roubaix. Oggi in qualche modo chiudiamo il cerchio.

«Ho visto il percorso – comincia la toscana – e la prima bella cosa da dire è che è bello sia organizzato da Aso. Sono abbastanza sicura che abbiano voluto cominciare piano, per poi andare a crescere. Era strano che mancasse la corsa più importante e ora hanno messo rimedio. Le ultime edizioni erano un po’ scadute, con trasferimenti lunghissimi, hotel sempre peggiori. Non voglio parlare male, perché comunque era una bella corsa. Ma avendone già vinti tre, a un certo punto iniziammo a chiederci se, stando così le cose, valesse la pena continuare ad andarci».

Il Tour Femmes partirà dalla Tour Eiffel nello stesso giorno in cui ai Campi Elisi si concluderà quello dei pro’
Il Tour Femmes partirà dalla Tour Eiffel nello stesso giorno in cui ai Campi Elisi si concluderà quello dei pro’

Otto tappe, due arrivi in salita

Il Tour de Femmes 2022 torna a colmare un grande vuoto nel calendario delle donne e lo fa con lo stile altisonante e solenne di Aso. A chi si aspettava tuttavia un Tour di due settimane, come chiesto a suo tempo da Lizzie Deignan (in realtà la britannica avrebbe voluto una corsa di tre settimane) sarà rimasto l’amaro in bocca. Spicca l’assenza della cronometro. La seconda tappa avrà quattro settori sterrati. Mentre le ultime due tappe avranno arrivi duri che faranno la classifica.

1ª tappa Domenica (24/7)Paris Tour Eiffel-Champs Elyséeskm 82
2ª tappaLunedì (25/7)Meaux-Provinskm 135
3ª tappaMartedì (26/7)Reims-Epernaykm 133
4ª tappaMercoledì (27/7)Troyes-Bar sur Aubekm 126
5ª tappaGiovedì (28/7)Bar le Duc-Sain Die des Vosgeskm 175
6ª tappaVenerdì (29/7)Saint Die des Vosges-Rosheimkm 128
7ª tappaSabato (30/7)Selestat-Le Marksteinkm 127
8ª tappaDomenica (31/7)Lure-Super Planche des Belles Filleskm 123
Totale km 1.029
La direzione della gara sarà affidata a Marion Rousse
La direzione della gara sarà affidata a Marion Rousse
Un’assenza pesante secondo te?

Per personaggi come Marianne Vos o Anna Van der Breggen, che adesso ha smesso, il Tour avrebbe completato il palmares. Hanno vinto tante corse, grandissime e bellissime. Ma se mi aveste chiesto a suo tempo che cosa avrei voluto vincere più di mondiale e Olimpiadi, io avrei detto il Tour. E questa edizione sarà più bella delle mie…

Perché?

Perché il fatto che organizzi Aso rende tutto più figo. Come una volta, quando Maria Canins saliva sul podio con Hinault e i vincitori del Tour degli uomini.

Che cosa ti sembra del percorso?

Un po’ leggerino, un’edizione di prova. Ci sono due arrivi in salita, ma non sono il Tourmalet o l’Alpe d’Huez come si faceva una volta. Ma sono sicura che l’anno prossimo cambieranno e metteranno Pirenei e Alpi. Le tre settimane della Deignan erano troppo, ma due ci stanno benissimo.

Manca la crono…

Notavo anche questo. Mi ricordo che un anno se ne fece una di 45 chilometri in cui arrivai terza. Mi salvai perché in mezzo c’era una salitella. Ma ricordo anche di aver corso dei prologhi al Tour.

Si decide alla fine?

Per forza, su quei due arrivi in salita, che comunque lasceranno in segno. Ho visto anche una tappa di 175 chilometri, che secondo me sono pure troppi, anche se è tutta piatta. Prendiamo il buono però. E’ tornato il Tour de France, per il ciclismo femminile è una cosa importante. Teniamoci questo primo anno così e vedrete che dal prossimo sarà un vero Tour.