Delusioni superate, Chiara Consonni riparte dalla pista

02.08.2022
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Il ciclismo è una palestra di vita e l’esperienza la si fa anche nel saper metabolizzare le notizie meno piacevoli. Lo sa bene Chiara Consonni (in apertura foto Cavalli) che ha dovuto digerire l’esclusione last minute dal Tour Femmes a causa del covid.

L’ultima gara l’aveva chiusa con una vittoria – la decima ed ultima tappa del Giro Donne a Padova – però ora la ventitreenne velocista della Valcar Travel&Service è pronta per tornare in pista. Ed è proprio il caso di dirlo visto che l’abbiamo incontrata alla prima sera della Sei Giorni delle Rose di Fiorenzuola (con un brivido dovuto ad una caduta) prima delle rifiniture a Montichiari in vista delle imminenti trasferte.

L’abbiamo sentita per capire come ha gestito la sua mancata partecipazione in Francia e come si prepara ad affrontare la seconda parte di stagione.

Il colpo di reni di Chiara Consonni a Padova. Bruciate allo sprint Rachele Barbieri ed Emma Norsgaard
Il colpo di reni di Chiara Consonni a Padova. Bruciate allo sprint Rachele Barbieri ed Emma Norsgaard
Chiara raccontaci come sono andate le cose…

Dopo il Giro Donne ho fatto qualche giorno al mare in Liguria a casa di “Yaya” (Sanguineti, ndr) dove ci siamo anche allenate. Ma quando sono rientrata a casa mia non mi sono sentita troppo bene per due giorni. Ho capito che erano sintomi da Covid. Il tampone ha dato esito positivo a cinque giorni dall’inizio del Tour. E lì mi sono dovuta fermare.

Come hai reagito?

D’istinto, ho urlato (lo dice ridendoci su, ndr). Ero arrabbiatissima e al telefono con “Capo” Arzeni, (il team manager della Valcar, ndr) continuavo a dirgli di voler andare lo stesso perché sapevo che sarei tornata negativa presto. Giustamente lui diceva di no, ma io ci ho sperato fino alla fine. Facevo 2/3 tamponi al giorno e sono tornata negativa proprio il 24 luglio, il giorno della prima tappa. Avevo capito che non aveva senso andare, perché non ero in condizione. Alla fine sono andata in piscina con gli amici per staccare la mente e non pensarci.

Ti ha aiutata qualcuno in questo?

Sì, ho la fortuna di essere circondata da persone che mi fanno capire tante cose. Sia il Capo che il nostro presidente Valentino Villa mi hanno parlato e rincuorata. So che sono cose che fanno parte del gioco e ormai ho imparato a farmene una ragione, però non è mai semplice accettare notizie così.

Infatti non era la prima volta che vivevi una situazione simile.

No, esatto. Ho avuto la stessa sensazione proprio di un anno fa quando ho saputo che non sarei andata alle Olimpiadi. Ero stata malissimo. E mi era capitata una cosa uguale anche al mio secondo anno da junior. Era il 2017, dovevo andare al mondiale a Bergen, ma una settimana prima di partire ero caduta in allenamento facendomi male al ginocchio dove mi avevano messo dei punti di sutura. Ero stata male anche all’epoca. Sono cose che capitano che non piacciono mai. Ma guardando il lato positivo, sono esperienze che mi aiuteranno nel futuro, sperando che non succedano più (ride, ndr).

E cosa dici del Tour della tua squadra?

Capite perché ci tenevo tantissimo a partire lo stesso? Hanno fatto una grande corsa, con un super quinto posto di Silvia (Persico, ndr). Sapevo che avevamo una squadra forte che avrebbe potuto fare tanto bene, fin dal primo arrivo sui Campi Elisi, che era un po’ un mio obiettivo. Ci saranno altre occasioni per quanto mi riguarda.

Quali sono i tuoi programmi nelle prossime settimane?

Sto correndo le gare di contorno delle prime serate alla sei giorni di Fiorenzuola. Dopo di che andrò in Svezia per le due gare di Vargarda (6 e 7 agosto, ndr) e poi in Norvegia per il Tour of Scandinavia (dal 9 al 14 agosto, ndr). Poi ci sono gli europei in pista e su strada, che si accavallano con le ultime tappe. Ad oggi dovrei correrli entrambi, sono uno degli altri miei obiettivi. Infine tra fine agosto e inizio settembre farò il Simac Ladies Tour in Olanda e Challenge by La Vuelta in Spagna. Insomma ci sono ancora tantissimi appuntamenti in cui fare bene.

Finora com’è il bilancio generale della tua annata?

Molto buono. Ho conquistato quattro vittorie importanti e tanti buoni piazzamenti. Sapevo che avrei avuto tante responsabilità in più, anche per il solo fatto di non essere più U23. Mi sento molto cresciuta. Sono sempre più consapevole dei miei mezzi. Ho sempre tanta motivazione per fare bene e cercare di migliorare.