Ci sono tante novità intorno alla terza squadra italiana (per ordine di entrata) fra le Professional. La Solution Tech-Nippo-Rali non solo ha cambiato i due sponsor di supporto per la prossima stagione, ma ha rinnovato proprio in extremis il suo rapporto con l’azienda di sistemi fotovoltaici che consente alla squadra di affrontare in serenità i primi impegni della stagione, a cominciare dal ritiro prestagionale della seconda metà di gennaio.
Le premesse per un anno importante ci sono tutte, anche il roster della squadra è cambiato, ma c’è tanto altro di cui parlare e il team manager Serge Parsani è disponibile a farlo, mettendo in evidenza un entusiasmo rinnovato e forse anche superiore al solito.


«Quest’anno abbiamo cambiato il secondo sponsor e cambiato il fornitore di biciclette andando all’estero in entrambi i casi. Nippo è già nel ciclismo da molti anni e avendo chiuso certe sponsorizzazioni con altre squadre, ha fatto un investimento con noi. Un investimento importante, non solo economico ma anche di fiducia, cercando di potenziare la squadra e fare anche un devo team dove abbiamo inserito anche tre corridori giapponesi».
Perché questa scelta di unirvi a un’azienda con un importante passato anche nel WorldTour?
La struttura attuale del ciclismo, per squadre come la nostra, richiede un forte interesse per il calendario asiatico e il loro appoggio ci dà nuove credenziali per inviti e partecipazioni. Anche perché con questa storia del ranking siamo un po’ obbligati ad andare in giro per il mondo per cercare di far punti e arrivare nelle prime 30 squadre. Quest’anno siamo rimasti fuori per poco, anche perché abbiamo avuto un po’ di problemi con due corridori, Rajovic e Quartucci, che erano quelli che ci potevano portare un po’ di punti nell’ultimo mese. Ma per problemi fisici non hanno potuto gareggiare e siamo rimasti fuori per poco.


Quanto comporta essere nei primi 30 o fuori?
Hanno un prezzo enorme. Era il passaporto per poter fare un grande giro, che per noi era il Giro d’Italia. E’ una ghigliottina, se non sei dentro non hai possibilità e per noi era basilare. Sono delle classifiche un po’ anomale, anche perché se potessimo partecipare a tutte le gare, come le altre squadre Pro Series, sicuramente sarebbe una classifica diversa, invece noi quest’anno siamo arrivati trentunesimi non avendo fatto un grande giro e questo penalizza un po’ queste classifiche. Non avere tutte lo stesso calendario è un’anomalia.
Come siete arrivati dal Giappone a Panama?
Noi avevamo già dei contatti con uno sponsor a Panama, la Multiservice e ci hanno chiesto se volevamo utilizzare queste biciclette Rali che poi abbiamo testato. Sono biciclette veramente valide e perciò abbiamo concluso la sponsorizzazione.


Entrambi gli sponsor vi hanno chiesto di tesserare atleti delle loro nazioni?
Per la devo sì, la Nippo è entrata a far parte della nostra squadra chiedendoci espressamente di fare una devo per poter inserire anche qualche giovane corridore giapponese, perché vogliono sviluppare un po’ quello che è il loro ciclismo e cercare qualche ragazzo che possa fare quello che ha potuto fare anche Arashiro, che tiene un po’ il legame con questi ragazzi qui. Tutto ciò ci aiuta ad avere mercato e inviti in Asia. Noi speriamo come gruppo di ottenere dei risultati per poter migliorare ancora la nostra sponsorizzazione anche per gli anni futuri.
A proposito di Arashiro, la sua figura è un po’ quella di una sorta di direttore sportivo, di regista in corsa…
Non è che farà tante gare insieme alla devo, però sicuramente può essere di aiuto o di uomo immagine per questi ragazzi qui, anche perché ha un’esperienza anche con squadre importanti, con le WorldTour, perciò per i ragazzi sicuramente è un bel punto di riferimento.


Chi saranno i direttori sportivi del team?
Più o meno rimangono quelli di quest’anno. Io faccio da team manager e direttore sportivo, poi c’è Fuochi, c’è Canciani e c’è un direttore sportivo giapponese, Mizutani, che si alternerà tra la squadra professional e la devo. Poi dovrebbe arrivare un altro direttore sportivo che stiamo trattando in questo periodo.
Chi saranno le punte, gli atleti sui quali punterete di più e per quali gare?
Quelle per le quali riusciremo ad avere gli inviti, ma penso che anche quest’anno abbiamo fatto un bel calendario sia europeo che in giro per il mondo e ripeteremo questo calendario anche il prossimo con qualcosina di più in Asia. Penso che i corridoi più rappresentativi che abbiamo sono Valerio Conti in cerca di rilancio dopo un anno difficile, contiamo che torni quello dell’Astana.


E poi?
Poi abbiamo Matteo Fabbro, altro ragazzo che arriva dalla WorldTour, che si è inserito quest’anno a metà stagione con noi e speriamo che nel 2026 possa cogliere i frutti. Rajovic è confermatissimo, è il nostro velocista e quest’anno ha vinto 13 corse. Poi avremo altri ragazzi come Balmer, Bonneu che è un ragazzo promettente che arriva dall’Intermarché, altri due corridori che vengono dall’Astana come Umba e Gazzoli, insieme a due giovani, Granger e Regnanti che hanno fatto bene negli under 23 e un velocista sloveno, Finkst, che ha avuto un ottimo 2025 nell’Adria Mobil.
Come avete scelto gli atleti per il devo team e quanto è importante anche avere, anche per una squadra come la vostra, una filiera?
Abbiamo inserito i tre giapponesi di cui sopra e poi altri ragazzi che facevano parte degli juniores della Ballerini, che è una nostra filiale. Sono tutti giovani che vogliamo far crescere senza pressioni, anche perché se dobbiamo prendere i ragazzi e mandarli in devo all’estero per maturare, è meglio che facciamo da soli e ce li teniamo, li facciamo crescere un po’ in famiglia.