La favola di Tivani riprende slancio con la Corratec

28.01.2023
5 min
Salva

German Nicolas Tivani arrivò alla Unieuro Trevigiani di Mirko Rossato e Marco Milesi nel 2017, quando aveva 22 anni e della vita non sapeva poi molto. Con lui, in quell’avventura in terra italiana, c’era un gruppetto di gente molto forte, come Joao Almeida e Simone Ravanelli e dall’anno dopo anche Fedeli e Filippo Zana.

L’argentino, che da quest’anno corre con il Team Corratec, da queste parti lo chiamano “El Ardilla”, lo scoiattolo. In Europa vinse corse come il Giro di Serbia, mentre in altre si piazzò, tanto che la UAE Emirates lo volle per uno stage. Lui fece le sue prove, ma evidentemente non scattò l’amore. Nel frattempo la Trevigiani chiuse i battenti e a Tivani non restò che rimettere i sogni in valigia e tornarsene a casa. Vennero quattro anni e altre vittorie nella Agrupacion Virgen de Fatima, finché Giovanni Lombardi ha preso il telefono e contattato Serge Parsani. Il ragazzo è buono, anche se ormai ha 27 anni. Ha vinto corse. E alla fine la Corratec gli ha aperto le porte.

La valigia del corridore

Qualche giorno fa, parlando con la stampa locale, l’argentino ha raccontato che fra i suoi sogni c’è la partecipazione al Giro d’Italia e come accade quando un corridore di casa ha l’opportunità di fare grandi corse, attorno a lui si sono destati curiosità e vari entusiasmi.

«Credo di poter fare qualcosa di buono – dice lui, col suo sguardo gentile – finalmente ho trovato una squadra professional e adesso dovrò recuperare un po’ prima di arrivare in Europa. Il mio obiettivo è sempre stato tornare e adesso ci sono riuscito. In Argentina lascio gli affetti, è la cosa più difficile, ma parto con il sogno di fare cose belle e di continuare a crescere come atleta. Dopo il 2018 non ricevetti alcuna proposta. Avevo la testa al 100 per cento per continuare in Europa, anche se probabilmente fui mal consigliato».

Il ritorno in Europa con la Corratec ha fatto di Tivani il beniamino dei tifosi argentini
Il ritorno in Europa con la Corratec ha fatto di Tivani il beniamino dei tifosi argentini

Sogni di bambini

Sono posti lontani e particolari. Chilometri e chilometri di nulla, corse polverose e grandi sogni. Bambini piccolissimi che aspettano i campioni con le loro biciclettine e la ruota fissa, immaginando un giorno forse di essere come loro. E così i campioni, nel fermarsi con ciascuno di loro, chiudono idealmente il cerchio. Tivani è appena andato a salutare suo fratello, mentre un bambino lo guardava quasi fosse un gigante.

«Sono tanto diverso dal quel ragazzino che partì cinque anni fa – sorride, riparandosi dal sole – ho fatto tante esperienze. La testa è un’altra, sono più maturo. So quali sono le cose che fanno bene e quali quelle che fanno male. E’ stato giusto venire in Italia così presto, perché comunque dalla Trevigiani ho imparato tantissimo e adesso conto di crescere ancora nella Corratec. Da qui volerò al Tour of Antalya, in Turchia. Ne ho sentito parlare, ma non la conosco. Voglio sapere tutto, scoprire quello che posso. Ai ragazzi che corrono qui dico di continuare a provare. Le cose arrivano quando meno te lo aspetti. Devi fare tutto nella vita con professionalità, non rimanere con la voglia di provare».

Un Tivani sorridente assieme a Parsani, che lo sta guidando alla Vuelta a San Juan
Un Tivani sorridente assieme a Parsani, che lo sta guidando alla Vuelta a San Juan

Partenza sprint

La sua stagione Tivani l’aveva cominciata di nuovo nella Agrupacion Virgen de Fatima, con la Vuelta a San Juan come principale obiettivo di stagione. Era carico come una molla, ma in qualche misura aver firmato con la Corratec lo ha costretto a rivedere i piani.

«Abbiamo lavorato tanto – sorride – con tante ore e tanta palestra. Ma quando ho firmato con la nuova squadra, ho un po’ frenato l’allenamento. Stavo lavorando duro per arrivare qui al massimo e poi non so quali corse avrei fatto. Invece ora la stagione è lunga e tutta da venire, servirà non sprecare troppe forze. Loro, la vecchia squadra, un po’ sono rimasti male, ma dopo la delusione iniziale, ora sono contentissimi per me.

La nuova Corratec

La nuova bici lo aspetta per andare al foglio firma della quinta tappa, quella che si conclude all’Alto del Colorado, oltre i 2.000 metri, dove la Vuelta a San Juan si è poi inchinata a Superman Lopez.

«E’ una bicicletta bellissima – dice lui con un sorriso grosso così – mi è subito piaciuta tanto è rigida. Va bene. E’ leggera e anche queste ruote Ursus sono belle e rigide e questo mi è piaciuto tanto. E’ aerodinamica, ma anche una bici da scalatore, quindi leggera e rigida».

Se la mangia con gli occhi, ma adesso arrivano Konychev e Attilio Viviani e se lo portano a firmare. La sua stagione da pro’ è appena cominciata. Debutta a 27 anni, riallacciando il filo con il sorriso di quel ragazzino che sette anni fa lasciò Pocito per inseguire il suo sogno lontano.