Le lunghe giornate del massaggiatore in ritiro

19.12.2021
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In queste settimane abbiamo parlato spesso di ritiri. Abbiamo visto come si svolge quello del preparatore, più di qualche volta abbiamo parlato dei corridori, stavolta vi facciamo vedere com’è il ritiro dal punto di vista del massaggiatore. Per farlo abbiamo “bussato” alla porta di Yankee Germano, ormai colonna portante del gruppo di Patrick Levefere.

La Deceuninck-Quick Step ha finito il suo primo training-camp giusto ieri e con il massaggiatore friulano siamo entrati nei meccanismi e nelle stanze dello squadrone belga.

Dalle corse ai ritiri, Yankee è sempre pronto a supportare i suoi atleti
Dalle corse ai ritiri, Yankee è sempre pronto a supportare i suoi atleti
Yankee cosa fa il massaggiatore in ritiro?

Tante cose direi! Cura la parte del vestiario, il plan delle gare, gestisce i rifornimenti e chiaramente esegue i massaggi.

Il plan delle gare? Cosa intendi…

Ci si porta avanti con l’organizzazione degli eventi a cui si deve prendere parte in stagione. Io per esempio nei giorni scorsi stavo lavorando già sul Giro d’Italia. Con il diesse Bramati abbiamo parlato soprattutto del Giro, visto che entrambi saremo presenti nella corsa rosa. Quest’anno si parte dall’Ungheria e noi ci siamo organizzati con due squadre dello staff. Una squadra che va in Ungheria, e una che si recherà direttamente in Sicilia e farà tutta la parte italiana del Giro. La prima squadra poi presumibilmente proseguirà con il Giro di Ungheria da lì a pochi giorni.

Interessante…

In pratica si decidono i mezzi che andranno in Ungheria e anche chi ci andrà. Chiaramente diesse e corridori sono gli stessi, e credo anche io… Però gli altri due massaggiatori per esempio faranno solo tre giorni e la stessa cosa vale per i mezzi dei meccanici.

In ritiro invece cosa fai? Raccontaci la tua giornata…

Mi sveglio alle 7-7:30 e vado a fare colazione. Terminata la colazione, con gli altri massaggiatori, ci spostiamo nello “stanzone officina”. Lì prepariamo il bancone dei rifornimenti. Sistemiamo le barrette, prepariamo le borracce, i tortini di riso… In più sotto alle sedie iniziamo a sistemare le borse del freddo. Ogni corridore infatti ha una sedia dove si prepara prima di uscire. Lì, trova le sue scarpe, il suo casco… Le sedie sono già divise per gruppi: i velocisti, il gruppo classiche, il gruppo grandi Giri.

E dal bancone sono i corridori che prendono i rifornimenti o trovano già un “sacchetto” personalizzato?

No, prendono loro ciò che vogliono o ciò che il nutrizionista gli ha detto di prendere. Non ci sono sacchetti. Su ogni barretta però c’è scritto cosa contiene. Sistemato il bancone, poi passiamo ai frigo sulle auto, curando la parte dei liquidi.

Sedie e bancone dei rifornimenti pronto, merito dei massaggiatori
Sedie e bancone dei rifornimenti pronto, merito dei massaggiatori
E poi cosa fate?

Poi ci spostiamo nella zona delle ammiraglie. Portiamo la “borsa del freddo” nell’ammiraglia che segue quel determinato gruppo, così che ogni atleta possa averla a disposizione nell’allenamento. Successivamente, dopo che i corridori sono partiti abbiamo anche noi il nostro momento di relax. Ci facciamo un caffè, scambiamo qualche chiacchiera, due risate… 

Beh, ci sembra giusto…

Una volta che la parte dell’allenamento è sistemata, noi massaggiatori torniamo a sistemare i materiali. Per esempio torneremo a Calpe il 6 gennaio, quindi le scorte di barrette non le rimandiamo in sede in Belgio, ma le stiviamo in un’apposita stanza che l’hotel ci ha riservato. E la stessa cosa vale per il vestiario: mantelline, cappellini, divise… che dovranno essere distribuite nel ritiro successivo. Facciamo un bell’inventario così che nulla manchi al momento opportuno. 

Successivamente, immaginiamo tornino i corridori dall’allenamento…

Esatto, quando loro rientrano noi ci occupiamo delle auto. Scarichiamo borracce, frigo, borse del freddo, laviamo le ammiraglie stesse e poi vediamo il plan dei massaggi: chi deve massaggiare chi.

Ma quindi la borsa del freddo non la cura il corridore stesso?

In teoria dovrebbe farlo lui, ma ce ne occupiamo noi. Più che altro valutiamo se qualche indumento va lavato oppure no. Se per esempio una mantellina è stata indossata solo per un breve tratto di discesa e non lascia cattivi odori, la riponiamo nella borsa, altrimenti, chiaramente, la laviamo.

Prima, Yankee, hai parlato di plan dei massaggi. Spiegaci meglio…

In questi ritiri ci sono anche i neo professionisti e i nuovi acquisti. Noi abbiamo l’abitudine che tutti i corridori devono provare tutti i massaggiatori. E’ importante passare per una mano diversa ed avere un’esperienza fra tutti noi. Così quando si va alle corse quel corridore e quel massaggiatore già si conoscono. 

Squadra in allenamento e i massaggiatori lavorano in hotel (foto Instagram)
Squadra in allenamento e i massaggiatori lavorano in hotel (foto Instagram)
Quindi non hai dei corridori già segnati? Chi fa il plan?

No, non si hanno “corridori fissi” in ritiro. Il piano massaggi lo fa Frederick Pollentier, figlio dell’ex professionista. Lui è il più esperto, in questa squadra. Frederick è un po’ il responsabile dei massaggiatori, il capo.

A che ora cominciano i massaggi?

I massaggi cominciano verso le 17, perché dopo che tornano dall’allenamento i corridori vanno prima a pranzo e poi riposano un pochino. A quel punto iniziamo i massaggi.

Quanti corridori devi trattare?

Solitamente ne trattiamo due a testa. Ogni massaggio dura circa un’ora. Poi, dopo che si è finito, si risistema tutto, e si va a cena tutti insieme.

E dopo, ancora lavoro?

No, dopo stiamo tutti insieme… Non potendo uscire per le norme anti-Covid che dobbiamo rispettare in squadra, andiamo nella sala delle bici, lo stanzone del mattino, e ascoltiamo un po’ di musica, giochiamo a freccette e loro che sono fiamminghi mi insegnano qualche parolaccia in fiammingo! Dopo un po’ però, stanco, vado in camera perché il giorno dopo si ricomincia.