Mathieu Heijboer è il responsabile delle prestazioni della Jumbo-Visma. In pratica preparatori e atleti fanno riferimento a lui. Molti dei metodi della preparazione, ma anche della programmazione della squadra che ha vinto il ranking UCI 2022 passano da lui.
Con grande cortesia, Heijboer ci ha dedicato del tempo. Una lunga chiacchierata mentre i suoi atleti si apprestano a ricominciare la stagione. Parlando con il filiforme coach olandese (nella foto di apertura) emerge molto dell’identità dei gialloneri.
Mathieu, parlando con i tuoi ragazzi tutti ci hanno risposto che ancora non conoscevano i loro programmi 2023. Quando li farete?
Durante il prossimo ritiro in Spagna nei prossimi giorni. In questa fase siamo molto impegnati con questo – e indica il via vai di sponsor e pratiche preliminari all’interno del loro Service Course – Con gli allenatori e con i corridori ne parleremo tutti insieme. Prima noi, poi loro.
I ragazzi hanno iniziato già la preparazione?
Sì, ma non nello specifico. Hanno ripreso a pedalare. Per ora ci assicuriamo che tutta l’attrezzatura sia a posto. I ragazzi stanno iniziando i loro programmi e poi tra due o tre settimane ci riuniremo con tutti a Denia e da lì inizieremo davvero a preparare la stagione 2023.
La Jumbo-Visma ha stupito per i suoi risultati, ma anche per l’attenzione ai tanti dettagli: che cosa per te incide di più?
Ovviamente devi essere in grado di sprigionare la potenza, quindi dal punto di vista meccanico la posizione della bici è importante. Ma la cosa più importante alla fine è l’aerodinamica. Non proprio sempre, ma quasi sempre. Gli studi ci dicono questo. La resistenza dell’aria è sempre la più grande da superare. La leggerezza, il peso, contano davvero solo quando le salite sono molto ripide. Ma nell’80-90% delle situazioni in cui può ritrovarsi un professionista l’aerodinamica è la cosa più importante.
Vingegaard ha vinto, Kooij è esploso, Van Aert ha impressionato… Ma c’è qualcuno dei tuoi atleti che ti ha colpito particolarmente? C’è stata per te una sorpresa?
Sì ed è Christophe Laporte – risponde secco Heijboer – Apro gli occhi e mi dico: “Ma quanto è forte!”. Sapevamo già che aveva un grande potenziale e avevamo molta fiducia in lui. Ma le sue prestazioni durante tutto l’anno sono state davvero molto buone. Bravo come uomo squadra, bravo come leader, sa vincere, bravissimo a posizionarsi in gruppo, ha senso tattico… È stato davvero molto meglio di quanto pensassimo.
Che Vingegaard abbia dei margini lo avevi già detto, ma Roglic? Primoz può ancora crescere e soprattutto può confermarsi?
Ovviamente sì. Tutti possiamo migliorare ogni anno, ma per farlo bisogna avere nuovi stimoli. Quindi dobbiamo dare ai ragazzi una nuova preparazione, cambiare qualcosa. Ma anche nuove attrezzature. Ed è, come vedete, quello che stiamo facendo qui con le nuove scarpe, con i nuovi gruppi, i nuovi pedali… Sono cose che miglioreranno il ciclista nel suo insieme. Posso dire che il prossimo anno diventeremo più aerodinamici, biomeccanicamente superiori. Quindi non è solo in allenamento che si può migliorare ma anche in tutto ciò che c’è intorno.
Tra i corridori che invece hanno colpito noi c’è Tobias Foss. Lui può essere un corridore da corse a tappe?
Sì, sì – anche in questo caso Heijboer risponde senza indugio – ha davvero la capacità di farlo. Ma deve ancora migliorare qualcosa. Tobias ha ancora tre mesi davanti a lui. Può arrivare al livello che serve. C’è molta fiducia da parte del nostro team in lui perché sappiamo che ha le capacità per riuscirci.
Tre mesi… Dunque Foss sarà al Giro il prossimo anno?
Non lo sappiamo ancora. Se va tutto bene con la preparazione, lui è corridore perfetto (pensando al percorso, ndr).
Mathieu, per te Wout Van Aert può battere il record dell’Ora stabilito da Ganna?
Dovrei studiare di più per poterlo dire, magari sì… Ma veramente dovrei analizzare di più i dati e sapere cosa è necessario per battere il record. Di sicuro, penso che nella nostra squadra sia l’unico in grado di farlo…
Alla Jumbo-Visma Development avete scelto due ragazzi italiani: Belletta e Mattio: cosa ci dici di loro?
Dovreste chiedere al nostro direttore del team Development, Robbert De Groot. Lui è il nostro capo dello sviluppo ed è sempre alla ricerca di talenti. Ha molti contatti nel mondo. Se li ha presi è perché vede in loro molto potenziale.
E come fate a stabilire questo potenziale?
Quando prendiamo dei ragazzi gli facciamo dei test qui, in questa sede. Abbiamo un laboratorio apposito. Ovviamente facciamo anche dei colloqui approfonditi. Cerchiamo sempre di scovare i ragazzi e non cerchiamo quelli che sono già i migliori negli ordini di arrivo. Nel caso dei due ragazzi italiani pensiamo che abbiano molto spazio per crescere in futuro. Ed ecco perché riteniamo che si adattino molto bene al nostro team. Speriamo di farne dei buoni professionisti.
Cosa ti aspetti dalla tua squadra per il prossimo anno? Dopo aver vinto tanto non è facile ripetersi…
E’ difficile dire cosa ci aspettiamo, ma so cosa vogliamo. E ciò che vogliamo è diventare ancora migliori. Vogliamo vincere di nuovo il Tour, vogliamo vincere delle classiche monumento. Non abbiamo ancora vinto il Fiandre né la Roubaix, quindi lotteremo davvero per quelle gare. Le vogliamo. Vogliamo ancora vincere le grandi gare che non sono nel nostro palmares.
Sei uno dei preparatori più preparati e all’avanguardia, per te in questo ciclismo è possibile vincere Giro d’Italia e Tour de France nella stessa stagione?
Direi di no. Poi, aspettate, niente è impossibile. Ma penso che sia molto difficile, perché vincere il Giro significa dover fare molta preparazione in anticipo. E poi c’è la corsa. Devi tenere la concentrazione per tre settimane. E solo poche settimane dopo devi fare la stessa cosa al Tour. E nel mezzo non c’è abbastanza tempo per recuperare e non ti può allenare (nel senso di fare lavori specifici, ndr).
Oggi però gli interpreti ci sarebbero: Pogacar, Vingegaard, Evenepoel…
Secondo me non è possibile. Da qualche parte in futuro ci sarà un corridore che potrà farlo. Per noi penso sia troppo difficile cercare di vincere il Giro e il Tour nello stesso anno.