L’eredità di Venturelli, il settore junior donne è ripartito

28.05.2024
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L’impegno del cittì Sangalli per comporre composizione del quartetto delle stradiste per Parigi 2024 è particolarmente complesso, ma i compiti riservati alla categoria juniores non sono tanto da meno. Le prime uscite della nazionale nelle prove di Nations Cup sono state avare di soddisfazioni, anche se le presenze in top 10 di Iaccarino all’EZP Omloop van Borsele e di Silo, La Bella e Milesi nel Tour du Gevaudan dicono che comunque siamo sempre lì, nei quartieri alti.

Piazzamenti che però a Sangalli dicono che la base c’è, ma che bisogna lavorare tanto: «Soffriamo per due ragioni ben distinte – ammette il cittì – la prima è strutturale ed è data dalla contemporaneità con gli impegni scolastici, come d’altronde si vede anche tra i pari età. All’estero hanno un’altra struttura per lo studio delle giovani generazioni, hanno più attenzione e possibilità per fare sport, per noi cambia tutto da giugno in poi, quando gli impegni scolastici vengono meno e le ragazze possono allenarsi di più e meglio, anche mentalmente»

Paolo Sangalli si divide fra l’impegno nella nazionale maggiore e quello per le juniores
Paolo Sangalli si divide fra l’impegno nella nazionale maggiore e quello per le juniores
E la seconda?

La seconda è più contingente al momento storico ed è legata al cambio di categoria di Venturelli, che per due anni è stata un riferimento assoluto ergendosi fra le leader internazionali. I suoi risultati erano il fiore all’occhiello del movimento che ora non ha più un simile riferimento. Si è visto proprio in queste uscite internazionali dove pure abbiamo fatto bene.

La prova francese era più adatta dell’altra alle nostre caratteristiche, considerando che almeno numericamente siamo stati in prima vista?

Era una corsa per scalatrici. La gara si è costruita nella prima frazione dove c’era uno strappo duro, di 3 chilometri con pendenze al 10 per cento. Non è un caso se a vincere è stata Cat Ferguson, la britannica già avversaria della Venturelli nel 2023 e che è già nell’orbita della Movistar, dove approderà dall’1 agosto. Lei è già forte di suo, si vedeva però che aveva qualcosa in più, è già proiettata verso la categoria superiore.

Ferguson ha sbancato entrambe le prove di Nations Cup. Ad agosto passerà alla Movistar
Ferguson ha sbancato entrambe le prove di Nations Cup. Ad agosto passerà alla Movistar
I risultati delle ragazze che cosa ti hanno detto?

Il 6° posto finale di Giada Silo è un buon risultato, conferma quel che pensavo di lei, è venuta fuori nell’occasione che conta su un percorso che a lei si confaceva. Mi aspettavo un po’ di più da Eleonora La Bella, che aveva fatto molto bene lo scorso anno, ma il suo discorso rispecchia quanto detto prima. Mi aspetto un salto di qualità dall’estate in poi.

Trovi differenze tra le ragazze di primo e secondo anno?

Dipende dalle gare. Le due prove di Nations Cup in questione erano molto diverse: quella olandese richiedeva un alto grado di preparazione, le differenze si contavano, tanto per intenderci, in forma di watt… In Francia era un percorso per specialiste, per scalatrici e lì sono emerse le caratteristiche personali. In quest’ultimo caso sì, le ragazze di secondo anno erano un po’ avvantaggiate, in salita si vedeva che avevano qualcosa in più dato dall’età in costante evoluzione.

Iaccarino prima al Trofeo Bussolati Asfalti (foto Flaviano Ossola)
Iaccarino prima al Trofeo Bussolati Asfalti (foto Flaviano Ossola)
Sono gare che ti sono servite per le prove titolate future?

Delle indicazioni me le hanno date. Iaccarino ad esempio ha fatto bene in Olanda e la vedo molto importante per una gara piatta come dovrebbe essere quella dell’europeo. Lei si era messa in evidenza con un ottimo inizio stagione anche lo scorso anno, poi si era un po’ persa. Vedremo che non accada lo stesso in questa stagione.

E per i mondiali?

Quello sarà un percorso davvero duro. Io confido molto in La Bella, se raggiungerà i picchi di forma che mi aspetto sarà un bell’elemento in quell’occasione. Deve ritrovarsi, raggiungere i livelli che mi aspetto da lei, può riuscirci.

Eleonora La Bella nel 2023 ha vinto il Team Relay agli europei. Sangalli punta su di lei per i mondiali
Eleonora La Bella nel 2023 ha vinto il Team Relay agli europei. Sangalli punta su di lei per i mondiali
Abbiamo detto della perdita, sempre relativamente alla categoria, di Venturelli. Spostando l’attenzione alle ragazze arrivate dalla categoria allievi, come Sanarini vincitrice degli Eyof?

In questo caso bisogna stare molto attenti a dare il giusto valore a quei risultati. Quando si passa junior, si azzera tutto. Sanarini e Pegolo che erano le nostre portacolori nella rassegna omnisportiva sono ottimi elementi, ma scontano il passaggio di categoria, soprattutto la prima. Bisogna cambiare approccio, mentalità. Bisogna aiutarle in questo. Non sono abituate ad esempio a partire a tutta e ritrovarsi subito in fila indiana, a lottare per la posizione, a tenere ritmi subito forsennati.

Un problema del quale hai investito i direttori sportivi?

Sì, trovando terreno fertile, grande comprensione. Ad esempio insisto molto che nelle trasferte con la nazionale ci sia al fianco anche una squadra di club, per allargare il più possibile l’esperienza di queste ragazze. A giugno sarà più semplice anche da questo punto di vista.

Giada Silo, talento della Breganze Millennium in evidenza anche in Francia
Giada Silo, talento della Breganze Millennium in evidenza anche in Francia
Tornando a Giada Silo, che impressione ne hai tratto?

Non mi baso solamente sulla nostra trasferta, guardo un po’ tutta l’attività dove cerco di essere presente per quanto possibile. Ho trovato una ragazza determinata, con la mentalità giusta e inserita in un team, la Breganze Millennium che lavora bene. Non deve avere premura, faccia il suo corso, ma è un bel prospetto.

Chi sono le nuove juniores? Partiamo da Virginia Iaccarino

10.04.2023
5 min
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Prima uscita all’estero per le ragazze junior italiane e subito un risultato importante. Il 4° posto di Virginia Iaccarino firmato qualche giorno fa alla Gand-Wevelgem ha un sapore speciale perché è la testimonianza che, dopo i risultati a sensazione ottenuti fino alla fine del 2022 dalla generazione di Ciabocco, Venturelli, Pellegrini il movimento femminile è vivo e ha già validi ricambi sui quali Sangalli sta lavorando.

Entriamo allora nel mondo di Iaccarino, trevigiana in procinto di compiere 17 anni (lo farà il 25 maggio), approdata quest’anno alla corte di Giovanni Fidanza al Team Isolmant. Fino alla passata stagione era all’Uc Conscio Pedale del Sile e a onor di cronaca va detto che il suo addio non è stato indolore nel team veneto: dai dirigenti della società sono stati dissimulati a fatica i malumori per il suo addio, parlando anche di una mancata compensazione a favore della società (che l’attuale regolamento comunque non prevede).

La volata di Virginia Iaccarino per il 3° posto, battuta dalla belga Vanderaerden. A vincere è invece la britannica Sharp
La volata di Virginia Iaccarino per il 3° posto, battuta dalla belga Vanderaerden. A vincere è invece la britannica Sharp

Virginia da parte sua non deve rimproverarsi nulla, le sue parole spiegano con naturalezza e logica la scelta: «Fino allo scorso anno ho militato nel team, nei due anni da allieva il tecnico era Roberto Botter che mi ha seguito come fossi una figlia, con attenzione estrema insegnandomi tantissimo. Io tra l’altro ero arrivata “in corsa”, a metà stagione del primo anno e sono stata benissimo, voglio citare anche Romina Gatto, anche lei fondamentale nel ruolo di tecnica. Il fatto che non mi avrebbero potuto più seguire mi pesava, inoltre è arrivata l’offerta del team lombardo con un prestigio enorme, non potevo dire di no».

La scelta seppur recente ti ha soddisfatto?

Assolutamente sì, è stata quella giusta. Pur essendo al primo anno junior ho la possibilità di allenarmi e di competere con ragazze elite, più grandi ed esperte e questo mi dà la possibilità di crescere. Mi sono molto vicine, sia in allenamento che in gara e mi accorgo che anche grazie a loro sto migliorando, non solo in bici, ma anche come persona.

Iaccarino ha corso sempre davanti come consigliato dal cittì Sangalli
Iaccarino ha corso sempre davanti come consigliato dal cittì Sangalli
Che cosa ti è rimasto della trasferta di Gand con la nazionale?

E’ stata una bellissima esperienza a prescindere dal risultato, ho imparato davvero tanto perché erano condizioni di gara diverse da quelle che ho sempre affrontato. E’ stato fondamentale lavorare con Sangalli nei giorni precedenti. Mi ha spiegato come affrontare il vento dalle diverse direzioni, come comportarmi con i ventagli, si vede che ha una competenza enorme.

Tu che ruolo avevi in squadra?

Non ero la punta, nei propositi dovevo provare a entrare nella fuga iniziale, ma appena ci si provava chiudevano subito. A quel punto avrei dovuto lavorare per la volata di Siri o Piffer che era la punta principale, ma nel finale mi sono accorta di essermela persa di ruota in una curva con il pavé. A quel punto ho pensato a tirare avanti e giocarmi le mie carte per portare comunque a casa qualcosa.

Tu sei una velocista?

Diciamo che mi difendo, ma le volate di gruppo non fanno per me. Sono la classica passista veloce, che in salita fatica tantissimo. Non nascondo che in tante corse per me è dura emergere…

La vittoria di Iaccarino alla Pasqualando del 2022, quand’era ancora allieva
La vittoria di Iaccarino alla Pasqualando del 2022, quand’era ancora allieva
Come ti sei ritrovata in questo mondo?

E’ “colpa” di mio fratello, che correva da ragazzino, era un G6. Io andavo a vederlo con i miei genitori e volli provarci anch’io, allora mi iscrissero a qualche prova promozionale di mtb. Poi sono entrata nella squadra del mio paese, ma dopo un po’ ho detto che volevo provare la bici da strada e da allora, quand’ero esordiente primo anno, non ho più smesso. A differenza di mio fratello…

Hai problemi a conciliare il ciclismo con la scuola?

Eh, non è facile. Soprattutto ora che il team non è più della mia zona ma è in Lombardia, per allenarmi devo fare molte ore in treno e le sfrutto per studiare. Devo dire che a scuola mi aiutano molto, posso usufruire delle agevolazioni studente-atleta, ma è anche vero che ho accumulato molte assenze. Studio all’Istituto Scientifico-Chimico di Agordo (BL), non proprio a due passi.

Parlavi prima di mtb: anche tu sei per la multidisciplina?

No, mi concentro sulla strada. Ho fatto ciclocross una stagione, ma impegnarmi con le trasferte anche d’inverno era troppo pesante per lo studio. Mi piaceva il triathlon, ma richiede troppa preparazione curare tre specialità, il ciclismo basta e avanza.

Per il Team Isolmant quest’anno due team, quello elite e quello junior, spesso fusi insieme
Per il Team Isolmant quest’anno due team, quello elite e quello junior, spesso fusi insieme
Che cosa hanno detto a casa del tuo risultato di Gand?

Sono stati felicissimi, anche per loro è stato inaspettato. Prima della gara tutti mi incitavano e dicevano di stare calma, di non pormi pressioni e pensare solo a quel che dovevo fare. Fidanza mi spiegava che è proprio quando non ti responsabilizzi troppo, che il risultato arriva ed è stato così.

Che impressione ti hanno fatto le ragazze che sono arrivate davanti?

Le avevo viste anche al Trofeo Binda. Ferguson si vede che ha qualcosa più delle altre, è un talento puro, ma se devo dire, contro tutte le altre ce la giochiamo. Sono forti, ma non sono dei fenomeni…